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Meloni “Buona festa a tutte le mamme, sono insostituibili”

ROMA (ITALPRESS) – “Forti, determinate, coraggiose, comprensive, amorevoli, in una parola: insostituibili. Grazie alla mia mamma, grazie a tutte le mamme. Buona festa a tutte”. Così in un video sui social la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
– foto: screenshot da video profilo Facebook Giorgia Meloni –
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Crosetto “Sono schifato da chi scarica Toti”

ROMA (ITALPRESS) – “Mi fanno ribrezzo le persone che speculano su vicende di questo tipo, ma so di essere in netta minoranza, anche all’interno del centrodestra. Oggi ho visto le dichiarazioni di un ministro di Forza Italia che, di fatto, scarica Toti, dimenticando la storia del fondatore del suo partito e la persecuzione che subì. Queste cose non riesco a capirle e non le sopporto più”. Così in una intervista a La Stampa il ministro della Difesa, Guido Crosetto.
“In Italia – aggiunge – c’è un clima pesante, preoccupante, che incide in modo intollerabile anche sulla vita personale”. “Provo sempre più disprezzo nei confronti di persone che dicono di volere servire lo Stato e invece spesso servono solo i loro microinteressi personali – sottolinea -. In nessun altro Paese c’è un livello così basso nel rispetto dei ruoli istituzionali e di interessi nazionali, non politici o di parte. Ma ho preso un impegno e resterò al mio posto a fare il mio dovere. Quando finirà il mio compito di ministro, credo che tornerò dove avevo deciso di stare da anni: nella sfera privata”. “Le inchieste sono una parte minima del clima di cui parlo – prosegue -. Il mio viene visto forzatamente come un attacco alla magistratura, ma è solo il tentativo di costruire regole comuni e condivise. Capisco che faccia comodo considerarlo un attacco per continuare a non affrontare i temi in modo serio”.
“Vorrei chiarezza: se vedo che l’indagato non ha ottenuto nessun vantaggio personale e che i suoi atti amministrativi erano legittimi, non capisco come si possa arrivare ad arrestarlo – sottolinea -. Quando l’interesse contestato poggia tutto su una diversità di cultura politica, vuol dire che se il governatore ha le stesse idee del pm, allora ha perseguito un atto giusto e legittimo, se invece sono diverse è reato. Ma questa è politica, non giurisprudenza, e soprattutto non ha nulla a che fare con la legge”. Alla domanda se vede una magistratura politicizzata, risponde: “Ci sono correnti e quindi è politicizzata. Lo constato. L’equilibrio però non è messo in pericolo dalle correnti della magistratura, ma da un potere che non ha più controlli, in cui anche un singolo pm, se arrabbiato con qualcuno, può distruggerlo. Su questo vorrei delle garanzie. Lo suggerisca l’Anm che tipo di controllo serve perchè la giustizia sia terza. Rispondano in modo non corporativo e non mi usino come nemico pubblico numero uno”.
– foto Agenzia Fotogramma –
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Cantone “La lotta ai corrotti diventerà una missione impossibile”

ROMA (ITALPRESS) – “Credo che l’attuale assetto dei poteri garantisca molto di più l’imparzialità di quanto non la garantirebbe la separazione delle carriere. Il pm separato dal giudice si trasformerebbe sempre più in un avvocato dell’accusa e sempre meno in un organo che svolge funzioni imparziali, come richiede invece l’attuale codice di procedura penale che impone al pm di ricercare anche le prove a favore dell’imputato”. Così, in un’intervista a la Repubblica, il procuratore di Perugia, Raffaele Cantone, che “per ragioni di lavoro” non è stato presente a Palermo al congresso dell’Anm, che si chiude oggi. In merito alle affermazioni del ministro Carlo Nordio, commenta: “Spero che quelle dette sull’indipendenza della magistratura siano rassicurazioni effettive perchè non mi sembrano molto compatibili con le osservazioni fatte in altre occasioni. Spero che queste ultime siano quelle definitive e possano tranquillizzare la magistratura. Ovviamente mi rende meno sereno la prospettiva, pure paventata dal ministro, della separazione delle carriere che non ritengo nè opportuna nè necessaria”. “Non voglio entrare in questioni politiche – aggiunge -, ma avrei dei dubbi nel ritenere che le ragioni del voto all’attuale governo siano giustificate da questo obiettivo. Credo che gli elettori abbiano tutt’altri interessi e tutt’altre preoccupazioni in questo momento storico”. E sull’inchiesta in Liguria, alla domanda se vede i suoi colleghi in pericolo, risponde: “Non capisco proprio perchè dovrebbero esserlo. I pm, da quello che ho letto, hanno chiesto la misura cautelare a dicembre e c’è stato un giudice che ha ritenuto che ricorressero i presupposti per autorizzarla. E ce ne sarà un altro, quello del riesame, che deciderà se le misure sono legittime”.
“La norma sulla responsabilità civile c’è – sottolinea Cantone – ed è stata ritenuta adeguata dalla Consulta. Garantisce in modo corretto le esigenze delle parti private eventualmente danneggiate da atti dei magistrati, senza minare l’indipendenza della magistratura. Non si può e non si deve pensare alla responsabilità civile come uno strumento di intimidazione per le toghe, perchè magistrati intimiditi non sarebbero una garanzia per i cittadini sia quando si occupano di corruzione, sia quando indagano su mafia e di terrorismo”. “La corruzione – puntualizza il procuratore – è un reato particolarmente grave, e non lo dico certo io, ma le convenzioni internazionali a partire da quella dell’Onu. E’ giusto che i magistrati si occupino dei reati di grave allarme sociale, ma i cittadini sono ugualmente preoccupati da eventuali comportamenti disonesti di chi esercita il potere”. E alla domanda se vede una nuova Tangentopoli, risponde: “Spero assolutamente che non sia così, ma certamente l’indagine genovese smentisce chi troppo trionfalmente va affermando che la corruzione è un problema ormai superato”. “Ferma restando la presunzione d’innocenza per i singoli soggetti coinvolti, dalla vicenda di Genova emergono una serie di temi che appaiono un pò un refrain e che sono da anni irrisolti”, prosegue Cantone, riferendosi “al finanziamento della politica, ai meccanismi trasversali utilizzati attraverso le fondazioni, che non garantiscono, malgrado i primi interventi della legge Spazzacorrotti, la necessaria trasparenza dei finanziamenti medesimi. Ha ragione l’attuale presidente dell’Anac Busia a ritenere indispensabile una legge seria sul conflitto d’interessi perchè finchè ci sarà opacità dei rapporti tra chi esercita il potere e il mondo imprenditoriale ed economico la corruzione la farà da padrona”. Per Cantone “sarebbe una scelta legittima certamente, ma pericolosa”, smantellare la legge Spazzacorrotti. “Se questa novità intervenisse, aggiunta all’abrogazione dell’abuso d’ufficio e al ridimensionamento del traffico di influenze, le indagini sulla corruzione diventerebbero impossibili e di fatto si avvererebbe l’auspicio di chi ritiene che la corruzione vada eliminata dal codice penale”. “Vorrei ricordare che indebolire le indagini sulle collusioni delle amministrazioni finisce per depotenziare anche quelle sulla criminalità organizzata, come più volte ha affermato l’attuale procuratore nazionale Antimafia Melillo”, conclude il procuratore Raffaele Cantone.
– foto Agenzia Fotogramma –
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Mattarella “Mondo ha bisogno di pace, politica può arginare conflitti”

ROMA (ITALPRESS) – “Il mondo ha bisogno di pace. E la pace è sempre il frutto anzitutto di una scelta personale, che si riversa nella vita sociale e si rinnova nel tempo”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione dell’incontro con una delegazione del World Meeting on Human Fraternity.
“Nell’articolo 11 della Costituzione italiana si legge che «L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali» – ha aggiunto il capo dello Stato -. La Carta delle Nazioni Unite, nel suo preambolo, qualche anno prima aveva già sottolineato come i popoli fossero decisi «a salvare le future generazioni dal flagello della guerra»; aveva anche riaffermato – quella Carta – « la fede nei diritti fondamentali dell’uomo, nella dignità e nel valore della persona umana, nella eguaglianza dei diritti degli uomini e delle donne e delle nazioni», grandi o piccole che fossero; aveva richiamato anche l’esigenza di giustizia nella vita internazionale; aveva esortato a «promuovere progresso sociale e più ampia libertà». Dunque, ai massimi livelli, è stata sovente enunciata l’aspirazione alla pace e il dovere di perseguirla e di difenderla”.
“E’ una scelta che ha permesso di educare intere generazioni alla cultura della pace che Voi promuovete. E’ questo l’orizzonte a cui guardare, anche se è oscurato da tensioni e conflitti. Anzi, tanto più per questa ragione – ha proseguito Mattarella -. La storia insegna che la politica può arginare i conflitti, sostituendo alla coltivazione dell’odio la cooperazione, affermando il primato del diritto sulla forza. Per giungere finalmente a rendere concretamente vissuto il principio di fraternità, che è al centro dei vostri lavori. Per affermare che la salvaguardia dei diritti delle persone e delle comunità non trova applicazione soltanto all’interno di ciascuno Stato, ma si esprime e si realizza davvero se viene esteso e applicato ai rapporti fra i popoli. Perchè il “bene comune” dei cittadini di uno Stato non può essere contrapposto al “bene comune” dei cittadini di un altro Stato. Perchè, sempre più evidentemente, si manifesta che esiste un “bene” comune all’intera umanità”.

– Foto ufficio stampa Quirinale –

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Giustizia, Nordio “Nessuno scontro con magistrati, ma riforma si farà”

PALERMO (ITALPRESS) – “Da parte mia non c’è nessuna volontà di entrare in conflitto con la magistratura, ma è giusto che i nostri programmi siano chiari: l’elettorato ci ha incaricato con voto democratico di riformare la giustizia, se esiste un punto d’incontro riguarda proprio l’assoluta indipendenza dei magistrati requirenti e giudicanti. Da parte nostra ci atterremo in tutto e per tutto alla convenzione di Bordeaux: spero non si parli più di conflitto tra politica e magistratura, ma che tra le parti vi sia un dialogo propositivo”. A dirlo è il ministro della Giustizia Carlo Nordio durante il 36esimo congresso nazionale dell’Anm al Palermo Marina Yachting.

– Foto Agenzia Fotogramma –

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Schlein “Ferma contrarietà a separazione delle carriere”

PALERMO (ITALPRESS) – “Sulla giustizia finora abbiamo visto soprattutto interventi propagandistici. Non amo commentare indiscrezioni e interviste, ma quanto anticipato sulla separazione delle carriere vede la nostra ferma contrarietà in quanto non incide sui problemi reali del sistema giustizia e sottomette i pm al potere esecutivo: in nessun modo possiamo rinunciare all’obbligatorietà dell’azione penale”. Così la segretaria del Pd Elly Schlein, intervenuta al 36esimo congresso nazionale dell’Anm al Palermo Marina Yachting. “Questo governo è insofferente verso l’attuale assetto istituzionale, soprattutto per quanto riguarda il riequilibrio tra poteri. Autonomia differenziata, premierato e riforma della giustizia scardinano l’assetto costituzionale vigente”, ha aggiunto.

– Foto Agenzia Fotogramma –

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Standing ovation per Mattarella al congresso dell’Anm a Palermo

PALERMO (ITALPRESS) – Standing ovation per il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenuto al 36esimo Congresso dell’Associazione Nazionale Magistrati dal titolo “Magistratura e legge tra imparzialità e interpretazione”, che si è svolto al teatro Massimo di Palermo.
Il Capo dello Stato è stato accolto ai piedi della scalinata dal presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, dal sindaco di Palermo Roberto Lagalla, dal prefetto Massimo Mariani e dal presidente dell’Ars Gaetano Galvagno. Entrato nel teatro, è stato accolto da un lunghissimo applauso dei magistrati presenti, provenienti da tutta Italia. In prima fila, tra gli altri, il presidente del Senato Ignazio La Russa, il vice presidente della Camera Giorgio Mulè, il vice presidente del Csm Fabio Pinelli, il vice ministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto e l’arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice.
Dopo i saluti di Roberto Lagalla, Sindaco di Palermo; Gaetano Galvagno, Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana; Renato Schifani, Presidente della Regione Sicilia; Francesco Paolo Sisto, Vice Ministro della Giustizia; Giuseppe Tango, Presidente Associazione Nazionale Magistrati di Palermo, il Presidente dell’ANM, Giuseppe Santalucia, ha svolto la relazione.
– foto ufficio stampa Quirinale –
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Il 23 maggio il confronto tv Meloni-Schlein

ROMA (ITALPRESS) – Il confronto tra il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e la segretaria del Pd Elly Schlein si svolgerà giovedì 23 maggio. Sede del dibattito sarà la trasmissione “Porta a Porta” di Bruno Vespa. Lo fanno sapere in una nota congiunta i rispettivi staff.

– Foto Agenzia Fotogramma –

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