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SALVINI: “NON SFOREREMO IL 3 PER CENTO”

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“Sfioreremo il 3%, non sforeremo”. Lo ha detto a 24 Mattino, su Radio 24, il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini.

“Partite Iva, artigiani, professionisti, mi piacerebbe che già dall’anno prossimo potessero pagare meno tasse”, ha proseguito Salvini.

In merito all’immigrazione, il vicepremier ha spiegato: “Ci stiamo occupando anche di chi è già in Italia. I primi risultati concreti arriveranno entro il mese di settembre. Stiamo lavorando a nuovi accordi per rimpatri con i paesi di provenienza per riammissioni volontarie o espulsioni coatte. L’anno scorso al 3 settembre erano sbarcate 100 mila persone, quest’anno siamo fermi a 19 mila, ma abbiamo un arretrato ereditato di 140 mila domande di asilo inevase”.

 

 

FICO: “DA DICIOTTI DOVEVANO SCENDERE SUBITO”

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“Non c’è dubbio che dalla Diciotti tutte le persone dovevano scendere sul territorio italiano il primo giorno e non si doveva aspettare tutto questo tempo. È una questione su cui ho lavorato molto”. Lo afferma il presidente della Camera Roberto Fico, alla Festa Nazionale dell’Unità, a Ravenna, nel corso di un dibattito con il capogruppo del Pd alla Camera, Graziano Delrio.

“Io non sposavo neanche la linea Minniti, soprattutto quando si cercava di fare un accordo con la Libia, un paese non stabile e in cui molti sindaci sono legati alle milizie. Quando diciamo che gli sbarchi sono scesi di 80 mila unità vuol dire che molti sono rimasti nei lager libici”, ha aggiunto Fico.

Per il presidente della Camera “il regolamento di Dublino va modificato, ma non secondo la linea di Visegrad, bisogna andare verso la condivisione, l’Europa si costruisce sulla solidarietà”. 

 

MARTINA: “RISCHIAMO DERIVA SUDAMERICANA”

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“Molti loro elettori sono in grande sofferenza per l’egemonia di Matteo Salvini sul governo e per l’inefficacia del M5S. Io penso che noi dobbiamo riuscire a costruire con questi elettori un confronto anche perché tanti di loro arrivano dal centrosinistra”. Lo afferma il segretario del Pd Maurizio Martina in un’intervista al Corriere della Sera.

“Io non penso che questo o quel dirigente nazionale dei Cinque Stelle faccia chissà che cosa – aggiunge -. A me è molto chiaro che la scelta che hanno fatto è stata quella di consegnarsi tutti mani e piedi a Salvini. Noi vogliamo invece ricostruire un rapporto con tanti cittadini che il 4 marzo hanno dato fiducia al M5S e che si sono pentiti”.

Per il leader del Pd “rischiamo una deriva sudamericana. Di Maio, Salvini e altri ministri, stando alle loro dichiarazioni, immaginano di essere in Venezuela più che in Italia. Lo spread è a 290. Sta salendo paurosamente. E quando sento Di Maio attaccare fantomatici mercati mi rendo conto che continuano solo a fare propaganda, e nel frattempo paga il Paese. L’aumento dello spread che si è gia consolidato in questi mesi costa agli italiani 4 miliardi di euro. E se guardo alle promesse che fanno i due vicepremier mi chiedo come stanno insieme il reddito di cittadinanza e la flat tax”.

 

MANOVRA, SALVINI: “NON FAREMO SALTARE I CONTI”

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“La nostra sarà una manovra seria. Se vogliamo governare a lungo non possiamo far saltare i conti. Il dibattito su 1,7 o 1,8 o 2,4 o 2,9 arriva alla fine. Prima ci mettiamo i contenuti. Ma non sforeremo alcunché”. Così il ministro dell’Interno e vice premier, Matteo Salvini, in un’intervista a Il Sole 24 Ore, per il quale le priorità restano “Legge Fornero, con quota 100 da subito. Avvio della flat tax a cominciare dai più piccoli, bisogna vedere se si parte dalle famiglie o dalle partite Iva. Pace fiscale ed Equitalia, questione non solo di giustizia ma anche di fondi che altrimenti non recupereremo mai. E tra l’altro potremmo estenderla anche alle multe, come molti sindaci ci chiedono. Poi accise sulla benzina, con l’obiettivo di annullare gradualmente quelle che hanno compiuto 60-80 anni di storia. Fatturazione elettronica obbligatoria 2019, che per i piccoli rischia di essere un aggravio di spesa non da poco. E poi c’è da liberare gli avanzi di bilancio dei comuni per le spese di manutenzione ordinaria e straordinaria”. 

Il leader delle Lega spiega che “su tutte le misure ho chiesto ai miei uomini di conti di ragionare sempre e comunque sull’arco del triennio, previsto dal Def. Perché questa non sarà una manovra mordi e fuggi come qualcuno insinua. Intendiamo presentarci ai mercati e all’Europa con una legge di bilancio seria che faccia crescere l’economia di questo Paese, nel rispetto di tutti i vincoli Ue. È chiaro che non faremo tutto subito, né gli italiani se lo aspettano. Ci saranno opzioni a un anno, a due anni e a tre anni. Se vogliamo governare a lungo, non possiamo far saltare i conti”.

La flat tax “non potendo dare subito tutto a tutti, ci daremo delle priorità. Do per acquisito l’innalzamento dei minimi a cui applicare un forfait. L’obiettivo è che ci siano alcuni milioni di italiani che già dall’anno prossimo paghino meno tasse. Ovviamente a regime ci si arriva entro il contratto di governo”. Sull’ipotesi di una riduzione di scaglioni e aliquote come volevano i Cinque Stelle, Salvini dice: “Vediamo. Per me la Flat Tax resta il traguardo, sarebbe un fatto storico. Ma tre aliquote sarebbe già un passo avanti. Ci siamo dati una settimana di tempo per valutare tutte le opzioni”. Il reddito di cittadinanza “non è la mia specializzazione. Ma ovviamente ci sarà”.

CONTE: “CRESCITA NELLA STABILITÀ”

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“Nell’incontro di questa mattina abbiamo continuato a lavorare alla manovra economica e ci aggiorneremo anche domani. Stiamo approfondendo tutti i dettagli per varare un piano finanziario che tenga i conti in ordine e che consenta al Paese di perseguire un pieno rilancio sul piano economico-sociale: la nostra sarà una manovra nel segno della crescita nella stabilità”. Così il premier Giuseppe Conte, dopo la riunione sulla legge di stabilità. “In particolare stiamo lavorando alle riforme strutturali a favore della competitività del sistema-paese che saranno parte qualificante del Piano nazionale Riforme e, quindi, parte integrante della manovra economica”, conclude.

CONTE: “VALUTIAMO NAZIONALIZZAZIONE STRADE”

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“Ho avviato una procedura di caducazione della concessione. Abbiamo ricevuto le repliche di Autostrade. Ma siccome non voglio esporre lo stato a inutili rischi legali, raccoglierò tutti i necessari pareri giuridici e alla fine, dopo attenta valutazione, attuaremo in modo fermo e risoluto la nostra linea”. Così, in un colloquio con l’Huffigton Post, il premier Giuseppe Conte.

“La nazionalizzazione non è l’unica risposta. Valuteremo anche questa soluzione – spiega – ma non possiamo escludere allo stato che si faccia una nuova gara. Ma io sto lavorando anche a un piano di infrastrutture che offra un nuovo quadro di regole più favorevole allo Stato. Stiamo creando una banca dati per poter assicurare massima sicurezza ai cittadini. Insomma l’approccio è questo, ed è il mio approccio: occorre perseguire la migliore soluzione avendo una visione complessiva dei problemi”.

 

LEGA, VIA LIBERA AL SEQUESTRO DA 49 MILIONI

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Il tribunale del Riesame di Genova ha accolto il ricorso della Procura sui fondi della Lega. Viene così confermato il via libera al sequestro dei beni al fine di recuperare i 49 milioni di rimborsi elettorali. Si tratta della somma relativa alla truffa per cui è stato condannato in primo grado l’ex segretario Umberto Bossi e l’ex tesoriere Francesco Belsito. 

Salvini “E’ un processo alla storia, gli italiani sono con noi”
“E’ una vicenda del passato, spero che la procura di Genova impegni il suo tempo sul disastro dell’autostrada, sono assolutamente tranquillo. Passo il mio tempo lavorando notte e giorno per aumentare le espulsioni e allontanare migliaia di indesiderati ospiti. Gli avvocati faranno le loro scelte, non mi turba minimamente. È un processo che riguarda fatti di 8-9-10-11 anni fa, i processi alla storia non mi affascinano”. Così il ministro e leader della Lega, Matteo Salvini, al termine dell’insediamento del l’Osservatorio nazionale sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti degli amministratori locali, dopo che il tribunale del Riesame di Genova ha accolto il ricorso della Procura sui fondi della Lega. “Se vogliono toglierci tutto ci tolgano tutto, noi abbiamo faremo politica tranquillamente, abbiamo gli italiani con noi, facciano come credono”, ha aggiunto.

PAPA: “UE HA BISOGNO DI CORAGGIO”

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“Dietro ogni attività c’è una persona umana. L’attuale centralità dell’attività finanziaria rispetto all’economia reale non è casuale: dietro a ciò c’è la scelta di qualcuno che pensa, sbagliando, che i soldi si fanno con i soldi. I soldi, quelli veri, si fanno con il lavoro. È il lavoro che conferisce la dignità all’uomo, non il denaro”. Una sana economia “non è mai slegata dal significato di ciò che si produce e l’agire economico è sempre anche un fatto etico”. Lo afferma Papa Francesco nella prima intervista mai rilasciata a un giornale economico finanziario. L’intervista, pubblicata oggi dal Sole 24 Ore, è firmata da Guido Gentili, direttore del Sole 24 Ore, Radio 24 e RadiocorPlus.

“La disoccupazione che interessa diversi Paesi europei è la conseguenza di un sistema economico che non è più capace di creare lavoro, perché ha messo al centro un idolo, che si chiama denaro”, dice ancora Bergoglio – che cita spesso la dottrina sociale di Paolo VI – rispondendo alle domande del direttore Gentili.

Il Pontefice sintetizza questa visione nell’intervista al Sole 24 Ore: “Credo sia importante lavorare insieme per costruire il bene comune ed un nuovo umanesimo del lavoro, promuovere un lavoro rispettoso della dignità della persona che non guarda solo al profitto o alle esigenze produttive ma promuove una vita degna sapendo che il bene delle persone e il bene dell’azienda vanno di pari passo”.

“L’Europa ha bisogno di speranza e di futuro. L’apertura, spinti dal vento della speranza, alle nuove sfide poste dalle migrazioni può aiutare alla costruzione di un mondo in cui non si parla solo di numeri o istituzioni ma di persone”, sottolinea inoltre Francesco.

E “per queste persone che fuggono dalla miseria e dalla fame – dice ancora il Papa – molti imprenditori e altrettante istituzioni europee a cui non mancano genialità e coraggio, potranno intraprendere percorsi di investimento, nei loro paesi, in formazione, dalla scuola allo sviluppo di veri e propri sistemi culturali e, soprattutto in lavoro”.