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MIGRANTI, SALVINI: “STIAMO SVEGLIANDO L’EUROPA”

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“Sul tema dell’immigrazione stiamo risvegliando un’Europa che stava per dormire, l’obiettivo è proteggere frontiere esterne, ci sono segnali di vita dell’Ue sulle frontiere”. Lo ha detto il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, al termine del vertice di Vienna.

“Stiamo lavorando con la Germania per affinare l’accordo” sui rimpatri dei richiedenti asilo. “L’importante è che sia per l’Italia a saldo zero: per ogni immigrato che torna in Italia dalla Germania lo stesso numero di persone va in Germania, accordo che riguarderà il futuro”, ha spiegato Salvini.

“Il vantaggio per l’Italia è che noi abbiamo chiesto al governo tedesco sostegno per il cambiamento di alcune regole europee che riguardano l’immigrazione e che stanno danneggiando pesantemente l’Italia”, ha aggiunto.

“Abbiamo concordato con il commissario Avramopoulos missioni congiunte nei paesi africani per fare capire che l’Italia e l’Unione europea non hanno intenzione di permettere altri arrivi”, ha poi spiegato il ministro dell’Interno.

GENOVA, CONTE: “NON CEDIAMO A RICATTI”

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“Il mio primo pensiero lo voglio rivolgere al dolore che ancora soffre chi ha subito la perdita di affetti cari, all’ingiustizia di chi si è dovuto allontanare repentinamente dalla propria abitazione e dal proprio luogo, e a chi soffrirà i postumi di questa immane tragedia”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte, alla commemorazione delle vittime del crollo del ponte Morandi, a Genova.

“Un secondo pensiero lo rivolgo a tutti coloro che hanno partecipato alla macchina dei soccorsi. Dopo qualche ora sono arrivato anch’io, sono testimone di come siano intervenuti tempestivamente, di come abbiano alacremente lavorato giorno e notte”, ha aggiunto Conte, che ha spiegato: “Sono qui a nome del Governo, che ha dato una risposta corale, abbiamo presto adottato misure per l’emergenza, e avrei detto che oggi non sarei venuto a mani vuote. Ho portato fogli pieni di fatti, di misure concrete. Qualcuno ha detto che ieri siamo stati a litigare nel Consiglio dei Ministri. No, siamo stati a operare nel Consiglio dei Ministri”.

“Non ci accontentiamo di rimarginare una gravissima ferita, vogliamo offrire a Genova l’occasione di un rilancio”, ha sottolineato il presidente del Consiglio.

“A dieci giorni dall’entrata in vigore del decreto ci sarà il commissario. Avrà pieni poteri, deroghiamo a tutta la legislazione vincolistica. Non abbiamo ceduto al ricatto di offrire ad Autostrade la ricostruzione del ponte. Lo faremo a spese di Autostrade, ma la revoca della concessione rimane in piedi e si completerà”, ha aggiunto.

 

REGENI, FICO: “ISTITUZIONI IMPEGNATE PER VERITÀ”

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“Sto per partire per Il Cairo. Visiterò la sede del Parlamento egiziano e incontrerò il Presidente della Repubblica Al Sisi. È una visita che ho deciso di fare dopo l’invito da parte del Presidente della Camera dei Rappresentanti del Popolo, Ali Abdel Aal, con cui ho avuto un colloquio nei mesi scorsi a Montecitorio. Questa visita s’inserisce nel percorso di ricerca della verità sul sequestro, sulla tortura e sull’uccisione di Giulio Regeni. Tutte le istituzioni del nostro Paese sono impegnate su questo obiettivo”. Lo scrive su Facebook il presidente della Camera Roberto Fico.

 

MATTARELLA: “LIBERTÀ STAMPA NON VA INSIDIATA”

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“Una stampa credibile, sgombra da condizionamenti di poteri pubblici e privati, società editrici capaci di sostenere lo sforzo dell’innovazione e dell’allargamento della fruizione dei contenuti giornalistici attraverso i nuovi mezzi, sono strumenti importanti a tutela della democrazia. Questa consapevolezza deve saper guidare l’azione delle istituzioni”. E’ un passaggio del messaggio che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato all’amministratore delegato della Società Editrice Sud Spa, Pasquale Morgante. 

“L’incondizionata libertà di stampa – prosegue il presidente della Repubblica – costituisce elemento portante e fondamentale della democrazia e non può essere oggetto di insidie volte a fiaccarne la piena autonomia e a ridurre il ruolo del giornalismo”.

UE, BOTTA E RISPOSTA TRA SALVINI E ASSELBORN

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Nuovo botta e riposta tra il vicepremier Matteo Salvini e il ministro degli Esteri lussemburghese, Jean Asselborn, che, in un’intervista a Spiegel.de dice che «Salvini usa metodi e toni dei fascisti degli anni Trenta».
Replica il ministro dell’Interno su twitter: “Il ministro socialista del paradiso fiscale Lussemburgo, dopo aver paragonato i nostri nonni emigranti italiani ai clandestini di oggi, dopo aver interrotto un mio discorso urlando “merda”, oggi mi dà del “fascista”. Ma dico io, che problemi hanno in Lussemburgo?!?
Nessun fascismo, soltanto rispetto delle regole. Se gli piacciono tanto gli immigrati che li accolga in Lussemburgo, in Italia ne abbiamo già accolti troppi. Buona domenica a tutti, cin cin”.

PD, RENZI “BASTA FUOCO AMICO”

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“Una volta alla settimana parte il dibattito sul futuro del PD. C’è chi lo vuole sciogliere e chi lo vuole rilanciare. Chi propone cene di chiarimento e chi vuole congressi di discussione politica. Chi vuole la società civile e chi dice: più potere agli iscritti. Tutte scelte legittime e rispettabili. Io penso che oggi il problema non sia il PD”. E’ quanto scrive su facebook Matteo Renzi che aggiunge: “Se guardo a cosa è accaduto questa settimana vedo un Governo che ha messo la FIDUCIA per rinviare l’obbligo dei vaccini. Un Governo che dopo un mese di propaganda su Genova litiga anche per il nome del commissario.  Un Governo che sui mercati internazionali ha già fatto danni solo con le parole (parola di Mario Draghi), figuriamoci quando arriveranno i fatti”. 
“Un Governo – aggiunge – che ha preso in giro gli italiani sulle pensioni, sulla flat tax, sul reddito di cittadinanza.  Un Governo che si schiera con l’Ungheria e attacca i paesi fondatori (sia mai che in Lussemburgo si trovi qualcuno dei 49 milioni di euro rubati dalla Lega).  Questo Governo è il problema del Paese, non il PD. La maggioranza parlamentare sta bloccando l’Italia, non l’opposizione.  Il PD deve smetterla col fuoco amico che troppe volte ha colpito e indebolito chi stava al Governo. Ci sarà un congresso e chi lo vincerà avrà l’aiuto degli altri. Ma dopo sei mesi di analisi psicologica e di terapia di gruppo, possiamo iniziare a fare opposizione dura? Oppure c’è ancora qualcuno che pensa che dobbiamo fare l’accordo con i 5 Stelle che mettono in discussione i vaccini e mettono i bastoni tra le ruote a chi vuole creare posti di lavoro? Buona domenica, amici”.

CONTE: “IMPEGNO CONTRO DISUGUAGLIANZE”

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“Prestiamo attenzione alla lotta contro le disuguaglianze e al sostegno alle famiglie che accedono al Sistema sanitario e siamo consapevoli che esistono e lavoreremo per colmarle. In questo senso misure come il reddito di cittadinanza che questo governo si è impegnato a varare, potranno essere utili per reagire a questo”. Così il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, intervenuto alla 68ma Sessione del Comitato Regionale per l’Europa dell’Oms.

“Sosteniamo convitamente l’obiettivo della copertura sanitaria universale come priorità dell’Oms. Vogliamo che tutti i cittadini siano in grado di esercitare questo diritto, quello di essere curati.Questo ci impegna a lavorare molto intensamente e, non a caso, anche nel contratto di governo che le forze politiche che sostengono questa esperienza governativa hanno sottoscritto, è puntualmente precisato che è prioritario preservare l’attuale modello di gestione del Servizio sanitario e tutelare il principio universalistico su cui si fonda la legge del ’78. Per questo siamo impegnati a elaborare strategie che possano contrastare la sfida rappresentata dalla sua sostenibilità”, ha aggiunto Conte. 

Il premier ha sottolineato che il Ssn è “una ricchezza per l’Italia. Un’eredità che vogliamo rilanciare e preservare con tutte le misure necessarie perchè il diritto della salute garantito a tutti resti un pilastro del nostro vivere comune”. 

CALENDA “PD DA PSICHIATRI”

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La cena per ritrovarsi, per accordare una strategia di opposizione, è saltata. E l’organizzatore, Carlo Calenda, in diretta a Circo Massimo, su Radio Capital, sostiene che ai dirigenti del PD “non importerà” di perdere le prossime elezioni europee e regionali: “Quello che importa a loro è il congresso. Sta diventando un posto in cui l’unico segretario che si dovrebbe candidare è il presidente dell’associazione di psichiatria”. “Sono convinto che alle prossime europee il PD non ci debba essere”, continua Calenda, “serve un fronte repubblicano, progressista, che recuperi la parte di parte di classe dirigente locale e nazionale capace ma che spazzi via un partito che ha come unico obiettivo quello di spartirsi una torta sempre più piccola tra dirigenti che sono usurati, che pensano solo a questo dalla mattina alla sera”.

C’è anche chi, come il presidente del Partito Orfini, propone di sciogliere e rifondare il PD: “Pure Orfini è un tipo strano”, dice l’ex ministro dello sviluppo economico, “adesso parla di scioglimento ma quando io proponevo di fare una cosa nuova mi dava del traditore”.
Calenda, poi, spiega che l’invito a cena “nasceva non per fare una strategia congressuale, ma banalmente per ricostruire un rapporto tra Gentiloni e Renzi, e soprattutto per cercare di compattare un gruppo per fare opposizione in maniera strutturata. Poi sono partite cose surreali, tipo Zingaretti che invita un operaio e uno studente, che non c’entra niente. Poi gli altri del PD, uno dice che sta a dieta, l’altro che organizza un panino… insomma, è diventata una buffonata. Anzi, un’abbuffata di parole, in pieno stile di autolesionismo del PD”. A proposito di Renzi dice: “Ha risposto tramite retroscena, dicendo che non sarebbe venuto perché lui si occupa dei destini dell’universo del paese e quindi non se ne frega niente di andare a una cena”, attacca Calenda, “Non so bene quale sia l’interesse di Renzi, che da molto tempo ti dice A e poi fa B. Penso che se dici ‘io ci sarò’ e poi fai uscire certi retroscena… è un modo di fare non serio, a cui ormai sono abituato da mesi”.

Calenda rifiuta però l’idea di una cena senz l’ex segretario: “Con Gentiloni e Minniti parlo continuamente. Nel PD c’è un’entità, che si chiama Renzi, che non si capisce cosa voglia fare e che va avanti per conto suo. È una roba un po’ singolare. È stato un presidente del Consiglio che all’inizio aveva veramente voglia di cambiare l’Italia e che ha fatto cose buone. È un grosso peccato”. “L’unica cosa che vuole fare il PD in questo momento”, analizza l’ex ministro, “è una resa dei conti fra renziani e antirenziani in vista di un congresso che doveva esserci, per me, settimane fa, e tutto sarà paralizzato in questa cosa di cui al paese non frega nulla. Nel frattempo, l’opposizione si fa in ordine sparso”. Nessun pentimento, però, sull’aver preso la tessera del PD: “È l’unico modo, finché non ci sarà qualcos’altro, per dare un contributo. Mi sono iscritto, ho fatto proposte, e non è servito a nulla. Non sento il segretario del PD da due mesi, quando è andato a Taranto non ha fatto neanche un colpo di telefono”.