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DI MAIO: “RILANCEREMO ALITALIA”

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“Parliamo di un progetto che non mira a salvare Alitalia, ma a rilanciarla”. Lo ha detto il ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, al termine dell’incontro con i sindacati su Alitalia. 

“Quando si parla di lungo raggio è evidente che si deve cambiare la flotta e Cdp pensiamo ci possa dare una mano per le operazioni di acquisto e leasing di nuovi aerei”, ha aggiunto Di Maio.

Il vicepremier pensa a una Newco con Ferrovie dello Stato, un partner tecnico strategico, la partecipazione di Cassa depositi e prestiti e del ministero dell’Economia con una quota del 15%.

In un’intervista a Il Sole 24 Ore, il ministro spiega: “Arriveremo alla scadenza del 31 ottobre con una manifestazione di interessi con offerta vincolante per Alitalia. Non vogliamo solo consentire ad Alitalia di ripartire, vogliamo renderla strategica nell’offerta turistica italiana”. Nel decreto fiscale, che sarà varato lunedì, “non ci sarà dunque alcuna proroga del prestito”, che deve essere restituito entro il 15 dicembre pena l’avvio della procedura da parte di Bruxelles per aiuto di Stato “mascherato”. Importante il tema del prestito, perché “il ministero dell’Economia convertirà in equity parte del prestito con cui coprirà la quota del 15% di partecipazione nella Newco”.

GENOVA, CASELLATI: “FARE PRESTO”

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“Genova è nel mio cuore. Sono preoccupata per la città e per la sua gente. Il ponte Morandi è una metafora del Paese: da simbolo di sviluppo a tragica immagine di decadenza frutto di incuria e pressapochismo”. Così il presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, che sarà oggi a Genova per le celebrazioni di Colombo, in un’intervista al Secoo XIX. “Questa parte del percorso della sua rinascita, che tutti noi vogliamo, è stata controversa e ha richiesto tempo per il confronto e per la mediazione politica. È un fatto sotto gli occhi di tutti. Mi preoccupa inoltre la prospettiva. Genova è e deve essere uno degli assi portanti di una possibile ripresa italiana. Il ponte l’ha divisa ma ha anche messo a nudo il suo isolamento infrastrutturale, che si consuma da troppi anni. Genova deve essere posta in condizione di fare la parte che la storia le ha assegnato e tornare a essere una fondamentale piattaforma per lo sviluppo economico del Paese”, aggiunge.

Sulla possibilità di margini per migliorare il decreto su Genova, il presidente del Senato osserva: “Spetta al Parlamento, in un rapporto di leale collaborazione con il Governo, individuare ogni possibile miglioramento su tutti gli aspetti che riguardano non solo la ricostruzione materiale del ponte, ma anche il futuro di Genova e dei suoi cittadini. Penso ad esempio al sostegno alle imprese e alle persone colpite. Se questo non dovesse accadere sarebbe un ennesimo e inaccettabile fallimento”. Comunque, di una cosa si dice certa: “bisogna fare e fare in fretta. L’isolamento di Genova significa isolamento dell’Italia verso l’Europa e verso il mondo. Dobbiamo tutti essere consapevoli che non si può più perdere neanche un minuto. Starà a noi determinare la prossima tappa: accettazione rinunciataria di una sconfitta o rinascita? Io non ho dubbi”. Quanto alla situazione delle infrastrutture in Italia, rispetto al resto d’Europa, Casellati chiosa: “L’Italia non deve porsi l’obiettivo di tenere il passo. Deve primeggiare.  Da qui bisogna partire per modernizzare il Paese, dotarlo di tutte le infrastrutture necessarie e farlo in maniera sostenibile rispetto all’ambiente e ai cambiamenti climatici”.

 

CROLLO PONTE, CANTONE “ATTENTI A DEROGHE”

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“Sono il primo a dire che, rispetto alla gravità dell’evento, è giustificato il ricorso a un commissario e alle procedure straordinarie. Io ho solo segnalato i rischi di una deroga che copra tutto l’ordinamento italiano tranne le norme penali”. Così, in un’intervista al Fatto quotidiano, il presidente dell’Anac, Raffaele Cantone, in merito al decreto per Genova.

“Siamo sicuri – si chiede Cantone – che la deroga a tutte le leggi, a parte quelle penali, ottenga il fine? Io ritengo di no. Ma sia chiaro, il mio scopo è lo stesso del Governo: non voglio più burocrazia ma più velocità. Penso però che, proprio per andare più veloci, una deroga così ampia sia controproducente. Il giudice, in caso di ricorsi, dovrà applicare comunque la legge comunitaria e le beghe legali poi potrebbero rallentare l’opera”.

“Le regole – aggiunge Cantone – le dà il legislatore. Non credo che su appalti, rifiuti e lavoro, il commissario possa fare come vuole”.

Ed in merito a possibili infiltrazioni della mafia nella ricostruzione, sottolinea: “Tutto il sistema delle informative e delle interdittive antimafia, cioè i controlli che vengono fatti sempre dalle prefetture sulle società che vincono le gare, non sono previsti per i lavori del ponte Morandi”.

“Io segnalo – aggiunge – che la Liguria non è nuova a infiltrazioni delle organizzazioni criminali. Una società ci mette un attimo a spostarsi dalla Calabria a Genova per fare il movimento terra”.

E sul ddl Bonafede: “Sono entusiasta per le norme sulle fondazioni – commenta -. Ma non mi convince l’impunità per chi denuncia entro sei mesi”.

LAVORO: MATTARELLA “NON DEVE GENERARE VITTIME”

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“Il dramma delle vittime degli incidenti sul lavoro, ancora oggi ferisce la nostra società. Garantire a tutti la possibilità di lavorare in un ambiente sicuro è scelta di civiltà. L’attenzione per ciò che può costituire pericolo per la salute del lavoratore non può mai venire meno e deve, anzi, essere oggetto di continuo aggiornamento”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al presidente dell’Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro – Anmil, Franco Bettoni.

“Nell’efficacia delle tutele emergono specificità legate a particolari ambiti lavorativi: da queste esperienze deve venire una spinta verso una prospettiva di omogenea ed elevata sicurezza, nonché di salubrità di tutti gli ambienti di lavoro.A dieci anni dall’entrata in vigore del Testo Unico sulla Sicurezza – aggiunge – si registrano ancora percentuali inaccettabili di irregolarità, conferma di come ci sia ancora molta strada da fare per diffondere la cultura della prevenzione, un’opera in cui è meritoriamente impegnata l’Anmil. Oggi, come ogni anno, la Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro viene commemorata in tutte le provincie di Italia. Desidero salutare tutti i partecipanti a questo appuntamento, giunto ormai alla sua sessantottesima edizione, con l’augurio che il miglior successo della celebrazione odierna diventi il superamento dell’urgenza che ancora oggi la genera: il lavoro non può e non deve mai generare vittime o causare infermità”, conclude il capo dello Stato.

MANOVRA, CONTE “DISEGNO POLITICA ECONOMICA”

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“La manovra economica non è solo una contabilità, non contiene solo delle voci algebriche di calcolo, ma contiene un disegno di politica economica, ce lo volete far spiegare? Ci volete consentire la possibilità vera di interloquire con le istituzioni europee per spiegare che cosa stiamo facendo? Quando diciamo crescita può essere una formula, però probabilmente se ci sediamo intorno a un tavolo e vi spieghiamo quali sono gli strumenti con cui stiamo realizzando questa crescita saremo certo più credibili”. Così il premier, Giuseppe Conte, a margine della Scuola di formazione politica della Lega a Milano. 

Nel corso del suo intervento, il presidente del Consiglio ha sottolineato come “il reddito di cittadinanza può essere percepito con preoccupazione. Se realizzata male, potrebbe essere una misura intesa come sussidio assistenziale. Stiamo facendo di tutto perché questo strumento, che potrebbe apparire come non di alta redditività ma di alto valore sociale, sia realizzata in una prospettiva di sviluppo sociale, affinché si crei un meccanismo di riqualificazione per chi ha perso il lavoro e di qualificazione per chi non lo ha. Intesa in questi termini sarà una riforma essenziale per la crescita. La misura dipende da come la realizzeremo, su questo saremo giudicati. Sarà una riforma fondamentale per la crescita”.

MANOVRA, CALENDA: “MI PREOCCUPA IL CAOS”

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“La mia preoccupazione è il caos non il deficit. In questa manovra c’è un grado di confusione straordinario con numeri falsi, una falsa crescita, una falsa copertura, puoi fare il deficit che vuoi ma lo devo fare in modo serio altrimenti fai spaventare gli investitori. C’è una confusione mai vista, un po’ per incompetenza e un po’ perchè non riescono a far quadrare i conti per le promesse che hanno fatto e che non riescono a rispettare”. E’ quanto ha detto l’ex ministro, Carlo Calenda, ospite di Circo Massimo su Radio Capital, che aggiunge come la “priorità e il dovere di un governo è mantenere il paese in sicurezza, loro non lo è anche abbastanza irrilevante,l’infrazione potrebbe comportare una multa minima ma non è mai successo. Ci devono preoccupare i mercati – aggiunge – come si fa a pensare a poter obbligare i risparmiatori di altri paesi a comprare il debito quando diamo uno spettacolo di noi dove non sappiamo fare le addizioni, pensiamo davvero di essere più furbi degli altri?”.

SALVINI: “FINO IN FONDO SU PACE FISCALE”

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“I furbetti ci sono sempre e saremo intransigenti, ma ci sono imprenditori che hanno cartelle esattoriali che li stanno portando alla disperazione e al suicidio. Con questi imprenditori bisogna ragionare. Andremo avanti fino in fondo sulla pace fiscale”. Lo ha detto il vice premier Matteo Salvini intervenendo all’assemblea di Confimi Industria all’Autodromo di Monza.

“Sono convinto – aggiunge – che ci sia bisogno di un nuovo rapporto tra italiani e Equitalia. Gli evasori totali, quelli che non hanno mai compilato la dichiarazione dei redditi, per me devono marcire in galera fino alla fine dei loro giorni. L’artigiano, il piccolo imprenditore o il Commerciante che è schiavo di una cartella da 40 mila euro da una vita deve poter tornare a vivere è quella cartella va stracciata”.

 

CDM VARA LA MANOVRA

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Il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente Giuseppe Conte e del ministro dell’Economia e delle Finanze Giovanni Tria, ha approvato il disegno di legge relativo al bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e al bilancio pluriennale per il triennio 2019 – 2021.

Le principali innovazioni introdotte dal provvedimento prevedono:
Reddito di cittadinanza – Si introdurrà una misura universalistica di sostegno al reddito, con la previsione che nessun cittadino abbia un reddito mensile inferiore ai 780 euro, che crescono in base al numero dei componenti della famiglia. 
Pensione di cittadinanza – Le pensioni minime saranno aumentate fino a 780 euro, con una differenziazione tra chi è proprietario di un immobile e chi non lo è.
Flat tax per partite Iva e piccole imprese – Si estendono le soglie minime del regime forfettario fino a 65 mila euro, prevedendo un’aliquota piatta al 15%.
Ires al 15% – Si taglia dal 24% al 15% l’Ires sugli utili reinvestiti per ricerca e sviluppo, macchinari e per garantire assunzioni stabili, incentivando gli investimenti e l’occupazione stabile.
Flat tax al 21% sui nuovi contratti di affitto, anche commerciali – Si prevede una cedolare fissa al 21% anche sui nuovi contratti di affitto degli immobili commerciali, come i capannoni.

Superamento della legge Fornero – Si abrogano i limiti di età per i pensionamenti previsti dalla legge Fornero, introducendo la “quota 100”: si potrà andare in pensione con 62 anni di età e 38 anni di contributi versati, favorendo così chi ha iniziato a lavorare in età molto giovane e al contempo agevolando il necessario ricambio generazionale nella Pubblica Amministrazione e nel privato. Per le donne si proroga “Opzione Donna”, che permette alle lavoratrici con 58 anni, se dipendenti, o 59 anni, se autonome, e 35 anni di contributi, di andare in pensione.
Ires verde – Si introducono incentivi fiscali per le imprese che riducono l’inquinamento, usando tecniche di produzione con minori emissioni.
Risarcimento per le vittime delle crisi bancarie – Si stanzia un fondo da 1,5 miliardi per risarcire tutte le vittime delle crisi bancarie. Il fondo è così ampliato di 14 volte rispetto a prima.
Rilancio degli investimenti pubblici – Si stanziano 15 miliardi aggiuntivi nei prossimi 3 anni per rilanciare gli investimenti pubblici, soprattutto nell’ambito infrastrutturale, dell’adeguamento antisismico, dell’efficientamento energetico, dell’intelligenza artificiale e delle nuove tecnologie. Si crea inoltre una task force per valutare, monitorare e attivare rapidamente i progetti d’investimento.

Piano di assunzioni straordinario – Si stanziano 500 milioni per un grande piano di assunzioni per poliziotti, magistrati e personale amministrativo, in modo da assicurare ai cittadini maggiore sicurezza, processi civili e penali più rapidi e una Pubblica Amministrazione più efficiente.
Task force per la qualità della spesa pubblica – Si crea una task force per la revisione di tutta la spesa pubblica. Il team analizzerà nel dettaglio ogni singola voce di spesa nel bilancio dello Stato per intervenire sugli sprechi ed efficientare la spesa, intervenendo, tra l’altro, su auto blu, voli di Stato e scorte.
Editoria, stop al finanziamento pubblico – Si prevede l’azzeramento graduale del fondo pubblico per l’editoria.
Pensioni d’oro – Si interviene sulle pensioni d’oro, sopra i 4.500 euro mensili, in modo da rimodulare i trattamenti pensionistici più elevati e renderli più equi in considerazione dei contributi versati.
Riduzione delle spese militari – Si prevede una riduzione delle spese militari pari ai fondi necessari per la riforma dei Centri per l’impiego.

Liste d’attesa sanitarie – Si interviene per ridurre drasticamente le liste d’attesa con lo stanziamento, tra l’altro, di un fondo da 50 milioni per le regioni per gli interventi di abbattimento delle liste d’attesa. Inoltre, con l’istituzione del Centro Unico di Prenotazione (CUP) digitale nazionale, si potrà monitorare quando effettivamente sono stati presi gli appuntamenti, in modo da evitare possibili episodi fraudolenti di indebito avanzamento nelle liste d’attesa.
Più soldi per scuola e istituti tecnici e professionali – Si stanziano i fondi necessari a una profonda riforma della formazione tecnica e professionale, in modo da tornare a formare professionisti e tecnici sempre più richiesti nel settore dell’industria e della moda.
Sgravi per chi assume manager innovativi – Si investe sull’innovazione tecnologica, con incentivi fiscali importanti per tutte le imprese che assumeranno un manager dell’innovazione altamente qualificato.
Italia.it – Più fondi per rilanciare Italia.it e trasformarlo in sito per la promozione del made in Italy.

Potenziamento del fondo per il microcredito alle imprese – Si raddoppia il fondo per le micro e piccole imprese.
Taglio agli sprechi – Si recuperano fino a 2 miliardi di euro grazie alla riorganizzazione della spesa, prevedendo l’obbligo per le amministrazioni pubbliche di acquistare beni e servizi tramite Consip. Fondi per la salute – Si stanziano 284 milioni per i rinnovi contrattuali di tutto il personale del Servizio sanitario nazionale e altri 505 milioni saranno attribuiti alle regioni per le spese farmaceutiche.
Abolizione del numero chiuso nelle Facoltà di Medicina – Si abolisce il numero chiuso nelle Facoltà di Medicina, permettendo così a tutti di poter accedere agli studi.
Gestioni commissariali della Sanità – Si reintroduce l’incompatibilità tra la carica di commissario alla Sanità e ogni incarico istituzionale presso la regione soggetta a commissariamento.
Si prevede l’incremento del Fondo per il servizio civile.