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DI MAIO: “REDDITO DI CITTADINANZA NON CAMBIA”

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“Il reddito di cittadinanza come è partito così arriva”. Lo ha detto il vicepremier e ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, a margine della sua visita in un’azienda di smaltimento rifiuti a Treviso.

“È una misura che darà soldi solo alle persone che vorranno mettersi in gioco per trovare lavoro, una misura di politiche attive del lavoro e darà sgravi a imprese che assumeranno dalla platea del reddito di cittadinanza”, ha aggiunto.

E sulla manovra ha spiegato: “Non dobbiamo aggrapparci ai numerini. L’economia si è fermata perché l’ultimo governo del Pd ha fatto una manovra insipida che non aveva alcun investimento, noi mettiamo 37 miliardi, i soldi ci sono per far ripartire l’economia”.

“E’ proprio perché in questi anni si tagliava dai servizi essenziali che si fermava l’economia, la gente si è impoverita e gli imprenditori hanno avuto sempre meno certezze – ha aggiunto il ministro -. Per fare ripartire l’economia deve ripartire la domanda interna. Noi con la manovra facciamo ripartire l’economia, questo deve essere chiaro all’Unione Europea e ai cittadini italiani. Nella trattativa con l’Ue non si chiede al Governo di tradire gli italiani possiamo trovare tutti i punti di caduta. Noi non tradiremo i cittadini italiani”.

 

DI MAIO- SALVINI “CONTE CON UE GARANTE GOVERNO”

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ROMA (ITALPRESS)- “Il presidente del Consiglio e’ il garante ideale” del contratto di governo nei confronti dell’Europa”. A sostenerlo in una nota congiunta i vice-premier Luigi Di Maio e
Matteo Salvini: “Con il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte il nostro Paese riesce sempre ad affermare le proprie posizioni e priorita’, a testa alta e con determinazione. E’ successo in
questi giorni al G20 di Buenos Aires, dove Conte ha sostenuto in maniera impeccabile le linee guida della nostra azione di Governo: l’impegno sull’ambiente che va protetto e tutelato, il tema della sostenibilita’, la lotta senza quartiere alle diseguaglianze sociali tramite misure di equita’ e il progetto per il rilancio di una nuova stagione di crescita. Sono i temi che ci stanno a cuore e rispetto ai quali il Presidente Conte ci rappresenta nel migliore dei modi ai massimi livelli, di fronte ai leader di tutto il mondo”. “Allo stesso modo – continuano i due vice premier-  il Presidente del Consiglio si sta dimostrando il garante ideale per la nostra interlocuzione con l’Europa e vogliamo ringraziarlo perche’ porta avanti con grande determinazione lo spirito del Contratto di Governo”.

“E’ cruciale in un momento cosi’ importante per il nostro Paese -secondo Salvini e Di Maio- sapere di potersi affidare alle competenze e alle capacita’ di un Presidente del Consiglio che,
nell’interlocuzione con il presidente  della Commissione europea Juncker e il Commissario  Moscovici, sta spiegando in maniera  encomiabile la dirompente portata delle scelte per il cambiamento. Conte e’ la voce ideale dell’Italia in Europa rispetto ai contenuti di quel patto sociale con i cittadini a cui lavoriamo costantemente, superando le diverse sensibilita’ in nome dell’interesse degli italiani”. “Il Presidente – si legge ancora nella nota congiunta- sta illustrando all’Europa le potenzialita’ dell’ampia agenda di riforme che riportera’ il Paese a crescere, evitando il rischio di una terza recessione e aprendo all’Italia una prospettiva futura migliore. Le nostre misure rimettono in moto l’occupazione e la produttivita’, tendendo la mano a chi e’ rimasto indietro in questi anni di crisi, dando respiro ai consumi e guardando agli investimenti come trampolino fondamentale per la crescita nel lungo periodo”.

Conte, termina la nota congiunta “ha anche evidenziato puntualmente l’apertura del Governo a un dialogo franco e rispettoso con le Istituzioni europee, senza rinunce su quel patto con gli italiani fondato su equita’ sociale, lavoro, crescita e sviluppo sostenibile che costituisce la stella polare della nostra azione. L’Italia si sta rialzando e in tutti i tavoli, dall’Europa agli incontri con i maggiori partner internazionali, noi siamo nelle mani giuste, quelle del Presidente Conte”.
(ITALPRESS).

 

 

SALVINI: “DIAMO DIRITTI A IMMIGRATI REGOLARI”

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“Dare diritti agli immigrati regolari è un mio vanto. Io ho la gioia di essere contattato da parroci, frati, suore, missionari che mi dicono Matteo vai avanti, perché anche il Vangelo dice accogliere è  un dovere nei limiti del possibile”. Lo ha detto il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ospite a Non e’ l’Arena su La7.

Il vice premier intervistato da Massimo Giletti ha argomentato su molti temi. In primis sulla riforma delle pensioni. “L’Europa può dire ciò che vuole, può mandare pure Padre Pio ma io smonto la legge Fornero pezzo per pezzo”, mentre sui rapporti con Bruxelles pretende “rispetto dalla Ue. Noi non vogliamo litigare con nessuno, ma chiediamo solo rispetto dall’Unione Europea”.

Sul tema delle grandi opere, il ministro degli Interni ha sottolineato quanto La Lega sia per i sì. “Questo e’ il governo dei si – ha ribadito -. La Tap si farà, io bado ai risultati non alla forma. L’Italia ha bisogno di sì, di andare avanti”.

Il vice premier ha confermato la bontà dell’accordo alla base del governo gialloverde: “Se non ci fosse una squadra, coerenza, un contratto e due persone serie come Giuseppe Conte e Luigi Di Maio, io da solo non avrei combinato niente”.

Inevitabile poi un passaggio sulla vicenda del commerciante toscano che ha sparato uccidendo un ladro. “Se Pacini ci guarda gli mando un abbraccio perché sta passando giorni di sofferenza, ha subito 30 tra furti e rapine. Se al 39esimo furto si alza alle 4 di mattina, vede due col passamontagna e col piccone e spara alle gambe e uccide un rapinatore ha tutta la mia vicinanza”.

E annuncia per l’inizio dell’anno una legge sulla legittima difesa: “questo non significa – ha chiarito – che io auspico che tutti si armino”.

 

GOVERNO, SALVINI “TIRO DRITTO PER 5 ANNI”

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“Io tiro dritto, ho firmato e mi sono impegnato per 5 anni e l’impegno lo porto fino in fondo”.
Lo ha detto il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ospite di Rtl 102.5.
“Con Forza Italia governiamo bene in tante regioni e in tanti comuni, ma io tiro dritto con il governo; poi io non faccio il tram dove i politici salgono e scendono a seconda delle loro convenienze”, ha aggiunto.

“Stanno limando i numeri della manovra, poi arrivera’ il numeretto e se ci sono soldi in più li dirotteremo da un’altra parte. Per noi, però, vengono prima i contenuti dei numeretti, prima viene la riforma delle pensioni, il reddito di cittadinanza, poi si pensa ai numeri. Dipende da come si usano i soldi, non li buttiamo dalla finestra”, ha spiegato Salvini.

 

AIOP: “NO A LIMITAZIONE PUBBLICITÀ SANITARIA”

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“Un emendamento non pertinente rispetto ai temi della manovra finanziaria; ispirato da propositi confliggenti rispetto all’attenzione e sensibilità, di Clinici e Istituzioni, nei confronti di un’informazione ai cittadini sempre maggiormente esaustiva; e, comunque, il ripristino di soluzioni già censurate nel 2014 dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, perché contrarie alla normativa nazionale e comunitaria”. Così Barbara Cittadini, presidente dell’Associazione Italiana Ospedalità Privata (Aiop), sull’emendamento 41.018 alla manovra, che ha come obiettivo quello di limitare gli elementi di carattere promozionale delle comunicazioni delle strutture sanitarie private e degli iscritti agli Ordini delle professioni sanitarie.

“Al di là delle valutazioni di natura giuridica – prosegue Cittadini – gli stessi lavori parlamentari fanno rilevare che un emendamento di questo tenore sancirebbe la volontà del sistema di non informare gli italiani, correttamente ed esaustivamente, rispetto all’offerta dei trattamenti sanitari. L’emendamento, infatti, inizialmente respinto in Commissione perché non coerente con la materia finanziaria, è stato riammesso in quanto ritenuto indirettamente legato all’oggetto della manovra”.

“Se venisse approvato, pertanto, limiterebbe il diritto all’informazione, rispetto alla liberalizzazione, introdotta dalla normativa del 2006, e testimonierebbe la volontà del legislatore di negare un’informazione completa e una piena consapevolezza del paziente – aggiunge -. L’emendamento, peraltro, interviene su una fattispecie, ossia quella inerente la comunicazione promozionale nell’ambito delle professioni sanitarie, sulla quale l’Autorità Garante della concorrenza e del Mercato ha avuto modo di rilevare come ogni prescrizione restrittiva – quale è quella che si vuole introdurre – si ponga in contrasto con i principi comunitari in materia di concorrenza (provvedimento 25078 del 2014) limitando ingiustificatamente la promozione dei servizi offerti, ed in ordine alla quale il DPR 137/2012 ha già provveduto a dettare adeguate prescrizioni per tutelare gli interessi generali di protezione dei consumatori e di sanità pubblica, stabilendo che l’attività di promozione sia ‘funzionale all’oggetto, veritiera e corretta, non deve violare l’obbligo del segreto professionale e non dev’essere equivoca, ingannevole o denigratoria’ (art. 4, comma 2)”.

“L’emendamento in parola, dunque, oltre a porsi in contrasto con i principi comunitari in materia di concorrenza, introduce una disciplina che in parte risulta ridondante rispetto al quadro normativo già vigente, e in parte confligge gravemente con lo stesso, laddove pretende di vietare qualsiasi comunicazione di carattere promozionale in ambito sanitario. In tal senso – conclude Barbara Cittadini – non possiamo che osservare come l’attuale quadro normativo risulti di per sé adeguato a garantire la trasparenza e veridicità delle informazioni e delle comunicazioni, anche promozionali, operate in favore dei pazienti, senza pregiudicare tuttavia il legittimo diritto degli operatori sanitari a informare gli utenti in ordine alle prestazioni offerte”.

 

MANOVRA: CONTE “PROPOSTA UE CONTRO INFRAZIONE”

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“Il mio obiettivo e’ evitare all’Italia una procedura d’infrazione che fa male al nostro Paese e rischia di far male anche all’Europa. Sto lavorando a questo con la massima determinazione. Sto mettendo a punto una mia proposta che l’Unione Europea non potra’ non prendere in considerazione”. Lo dice il premier Giuseppe Conte in un’intervista ad Avvenire. La proposta “arrivera’ ad horas. Ho alcune prime proiezioni sull’effetto economico di quota 100 e Reddito di cittadinanza. Cio’ puo’ darmi un margine di manovra da spendere e utilizzare nel negoziato”. Riduzione del deficit? “Se recuperiamo delle somme, ragionevolmente ci potra’ essere, ma in questo momento non fornisco nessun numero. Sarebbe scorretto e controproducente in pieno negoziato anticipare ai giornali i numeri. Perche’ il negoziato riesca occorre riservatezza”. “Pochi giorni fa nessuno credeva che il dialogo potesse essere riaperto. Anzi, tutti gli osservatori economici e internazionali davano per certa l’accelerazione della procedura contro l’Italia. Ma io sono molto determinato, indomito, ottimista, non trovo appagamento se non porto il risultato a casa”.

 

MANOVRA, CONTE “CON L’UE TRATTO IO”

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“Fin quando non scrivi un provvedimento le date possono cambiare, ma io le riforme le realizzo. Se vi dicessi tutti gli aspetti complessi di una riforma come quella del reddito di cittadinanza, capireste che non è una cosa che posso fare domattina. Ci sono implicazioni giuridiche, di diritto del lavoro, diritto amministrativo. C’è l’impatto sociale ed economico. Ci stiamo lavorando seriamente da tempo”. Così, in un colloquio con la Repubblica, il premier Giuseppe Conte. 

Sulla trattativa per evitare la procedura di infrazione minacciata dalla Commissione europea dice: “non sono mai voluto andare allo scontro con l’Europa, se sul Def abbiamo scritto 2,4%non era per andare allo scontro, ma perché era quello che ritenevamo servisse. Ricordatevi che non ho mai dato un decimale prima. Adesso, se ho la possibilità di ridurre per alcune misure l’impatto economico, sono qui. Non ho mai detto non parlo con Juncker. Con la commissione devo parlare io, mica era atteso qualcun altro. Sono io il presidente del Consiglio. E non ho mai interrotto il dialogo. Adesso, se posso recuperare le risorse, rimodulare il saldo finale, cambiare qualcosina, non vuol dire che torno indietro. Se mi portano dei conteggi che mi consentono di scrivere 2,3% o 2,1%, le riforme le realizzo comunque”.
Comunque, sottolinea, “nessuno dice mai che abbiamo speso 12,4 miliardi per evitare l’aumento dell’Iva, che avrebbe depresso la domanda interna. Senza quell’intervento il deficit sarebbe all’1,7%”. Conte tiene a sottolineare come sia cambiato anche il modo di comunicare: “Notate com’è cambiato il livello di comunicazione da quando siamo entrati nel negoziato. Se non fosse così, saremmo irresponsabili”. Il riflesso sui mercati non è però solo una questione di comunicazione: “Conta anche il negoziato. Tra la cena di sabato al G20 e lunedì mattina, lo spread è sceso di 30 punti”. È servita anche la nota di Di Maio e Salvini. “Non era solo un mandato – spiega – ma una procura. Non è servita a me, che conoscevo già bene il mio ruolo, serviva a fini esterni, a calmare un po’ voi”. E precisa: “È stata un’idea loro, io non ho chiesto niente a nessuno. Non è nel mio stile”.

SALVINI: “NESSUN RINVIO PER QUOTA 100”

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“Reddito e pensione di cittadinanza slittano a giugno? Smentito dal presidente del Consiglio che questa mattina mi ha messaggiato. Sui giornali leggo cose su di me che nemmeno so, il mio obiettivo resta quello di azzerare la legge Fornero e si inizierà a febbraio-marzo 2019”. Lo ha detto il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ospite di “Mattino Cinque”. “Le risorse per quota 100 ci sono: 6 miliardi e mezzo”, ha aggiunto Salvini.