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ARRIVANO QUOTA 100 E REDDITO DI CITTADINANZA

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Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al Dl su Reddito di cittadinanza e Quota 100.

“Reddito di cittadinanza e quota 100 sono due misure che non rispondo ad estemporanee promesse, ma sono due misure che costituiscono un progetto di politica economica sociale che riguarda 5 milioni di persone in condizione di povertà e un milione di persone che potranno andare in pensionamento anticipato”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in conferenza stampa a Palazzo Chigi al termine del Cdm. “Questo governo le promesse le mantiene”, ha aggiunto aggiunto.

“Questo decreto migliora la qualità della vita di 5 milioni di persone in difficoltà con il reddito di cittadinanza. In sette mesi lo abbiamo fatto e lo dico a tutte quelle persone che dicevano che non era possibile; oggi nasce un nuovo welfare state in Italia e quota 100 è il provvedimento che  libera le vittime della riforma Fornero”, ha detto il vicepremier e ministro del Lavoro e Sviluppo Economico Luigi Di Maio.

“Dalle parole ai fatti. Ci sono soldi veri, reddito di cittadinanza e quota 100 che non prevede nessuna penalizzazione e nessun taglio, sarà una libertà di scelta”, ha sottolineato il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini. “Un milione di persone avranno la possibilità di scegliere di andare in pensione prima, con quota 100; stanziati 22 miliardi. E’ un punto di partenze non un punto di arrivo”, ha aggiunto spiegando poi che “se meno persone fluiranno di questa scelta e meno andranno in pensione, i soldi che avanzeranno verranno reinvestiti in taglio delle tasse. I soldi ci sono, posso garantirlo tranquillamente, nessuno si vedrà negato il diritto alla pensione”.

CONFINTESA “POLITICHE COMUNI PER EUROPA DEI POPOLI”

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I giovani italiani preferiscono andare a lavorare all’estero, aumenta il numero delle imprese che cessano l’attività e rallenta il numero di iscrizione delle nuove imprese. Parte da qui la riflessione di Confintesa che ha organizzato il convegno “Europa, economia e lavoro: tre anelli deboli dell’Italia”. Politici ed economisti si sono confrontati sugli ultimi dati economici in vista del prossimo appuntamento europeo. “Esiste una politica europea sul lavoro? Esiste una politica fiscale sul lavoro? Non esiste una politica di difesa, non esiste una politica estera”, ha osservato Francesco Prudenzano, segretario generale di Confintesa. “Il problema è che abbiamo un insieme di paesi che stanno insieme, solo perché li amalgama la possibilità di circolare liberamente e la possibilità di avere un’unica moneta, ma di fatto le leggi sono tutte diverse. Serve un’Europa dei popoli”. Per molti analisti economici i problemi e la crisi dell’Ue sono legati ai vincoli del Fiscal Compact che, come ha ricordato, Prudenzano “non è mai stato ratificato dal Parlamento Europeo”. 

 

“In più – ha osservato – noi abbiamo il problema del sistema del lavoro italiano, che non è amalgamato con le leggi europee, crea disoccupazione e differenze di costo del lavoro molto alte che non da’ nemmeno la possibilità alle imprese volenterose di mettere in campo risorse per continuare ad assumere, anche con quota 100”. Difende le politiche economiche del governo la senatrice della Lega Anna Cinzia Bonfrisco: “alla luce dei nati economici negativi, il governo ha messo in campo queste iniziative, partendo dal presupposto che sono le istituzioni che si devono occupare di chi non ha la possibilità di lavorare, innanzitutto tamponando le situazioni di emergenza e per noi 5 milioni di poveri sono un’emergenza, io sono una convinta sostenitrice delle iniziative di questo governo”.

Fondamentale in questo quadro il ruolo dei sindacati, come Confintesa: “i sindacati proprio in questa fase possono ritrovare una marcia in più rispetto al passato per essere alla guida e alla testa di questo grande cambiamento, io confido molto nel ruolo dei sindacati”, ha aggiunto Bonfrisco. 

Critico il deputato del Pd, Massimo Ungaro: “con quota 100 si aumenta la spesa pensionistica già elevata, con il reddito di cittadinanza si introduce un’idea di assistenzialismo, di lavoro ha bisogno questo Paese”. Per Ungaro “serve un’Europa più inclusiva e più solidale, ci vuole un salario minimo europeo, ci vuole una capacità fiscale europea per affrontare le crisi, altrimenti non riusciremo a stare insieme, sbagliato sarebbe un ritorno all’isolazionismo, fuori dall’Europa non c’e’ futuro per l’Italia”. L’economista Antonio Maria Rinaldi ha spiegato che “quel disegno economico che c’e’ nella carta costituzionale di fatto non è ottemperato: noi per poter star dietro ai dettami eruopei non riusciamo a mettere in atto la nostra Costituzione, perché il modello economico previsto dall’appartenenza all’Ue, e in particolare all’unione monetaria, non fanno altro che disattivare la possibilità di lavoro”. 

 

SHOAH, CONTE “SILENZIO NON È RISPOSTA AL MALE”

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“Al cospetto della tragedia dell’olocausto il silenzio non è la risposta all’abisso del male. La memoria dei sopravvissuti a campi di sterminio, la testimonianza dolorosa nel raccontare l’indicibile, i soprusi che subirono ha avuto bisogno di parole per essere trasmesso alle generazioni successive e funziona da monito”. E’ quanto ha detto il premier, Giuseppe Conte, in visita al Tempio Maggiore di Roma.

“Com’è possibile che nell’Europa dei diritti si sperimentasse un ottundimento delle coscienze di tale portata?”, ha aggiunto.16

TRENTA NOMI DI TERRORISTI SULLA SCRIVANIA DI SALVINI

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Trenta terroristi latitanti, 27 di sinistra e tre di destra: i loro nomi, fanno sapere fonti del Viminale sono sul tavolo del vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini. Si tratta dell’elenco aggiornato che Intelligence e Forze dell’Ordine hanno rielaborato dopo l’arresto di Cesare Battisti. Dei trenta, 14 sono localizzati in Francia. 

“Il governo italiano, su impulso di Salvini – si sottolinea dal ministero -, è pronto a passi ufficiali per chiedere collaborazione ai Paesi che stanno ospitando i latitanti. A partire da Parigi. L’obiettivo è assicurare i terroristi alla giustizia italiana, come avvenuto per Cesare Battisti”. 

 

 

SALVINI “NON SARO’ MAI COMPLICE DEGLI SCAFISTI”

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“Io non sono stato, non sono e non sarò mai complice dei trafficanti di esseri umani, che con i loro guadagni investono in ARMI e DROGA, e delle Ong che non rispettano regole e ordini”. Lo scrive su facebook il ministro dell’Interno, Matteo Salvini. “Quanto a certi sindaci e governatori di PD e sinistra – aggiunge- anziché denunciare la presunta violazione dei “diritti dei clandestini”, dovrebbero occuparsi del lavoro e del benessere dei loro cittadini, visto che sono gli italiani a pagare loro lo stipendio. Sbaglio?”.

PD, MARTINA “SERVE RIFORMISMO RADICALE”

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«Io sento che la proposta che sto mettendo in campo è forte. Il nostro progetto può riconciliare il partito, senza nostalgie né rancori. Serve un riformismo radicale, riprendendo in mano le battaglie di equità e giustizia, coniugando unità e pluralità nel Pd». Lo dice, in un’intervista a Repubblica, Maurizio Martina, candidato alla guida del Pd.
«Per me l’impegno che abbiamo davanti – aggiunge-  è dimostrare l’errore che il governo ha fatto con il reddito di cittadinanza così com’è stato pensato. La nostra sfida è dimostrare come si può fare meglio con quelle risorse».
Martina si dice “convinto che lo spazio dell’alternativa sia più grande di quel che vediamo. Le primarie partecipate possono aiutarci ad aprire una nuova stagione, il potenziale è enorme. Ad esempio la piazza Sì Tav di Torino mi ha fatto respirare la mobilitazione di cittadini oltre i partiti che chiedono nuovi modelli di sviluppo”.

DI MAIO “TORNA LO STATO SOCIALE”

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“Con il Reddito di Cittadinanza e Quota 100 si rifonda lo Stato Sociale”.  Lo scrive Luigi Di Maio in un post sul blog delle Stelle. “Non si tratta solo di una misura come tante altre – aggiunge- è un cambio totale di paradigma. Si sancisce che lo Stato deve pensare prima di tutto alle persone più deboli della sua comunità perché nessuno deve rimanere indietro. È un nuovo diritto per gli italiani. Il diritto a non essere lasciato solo. Mai. Da qui non si potrà più tornare indietro, ma, è questo é il nostro impegno, questo diritto potrà solo essere esteso, sia come platea sia come benefici. Per noi lo Stato non è una macchina spremicittadini per fare cassa. Per noi lo Stato è una comunità dove tutti hanno il diritto a una qualità della vita all’altezza dei loro sogni”.

“La risposta degli ex paladini dell’austerità al ritorno dello Stato sociale – aggiunge- è un referendum per abolirlo, perché dicono che siccome ci sarà di nuovo la recessione allora non si possono spendere soldi per i più poveri. Io non so se ci sarà la recessione, ma a maggior ragione se ci sarà rivendico la scelta di aver già destinato 11 miliardi alla protezione dei più deboli con il Reddito di Cittadinanza e Quota 100. È proprio durante le emergenze che si presta soccorso per primo ai più deboli perché sono quelli che subiscono di più i danni. La logica contraria è quella della macelleria sociale che fa diventare i ricchi ancora più ricchi. E poi dove gli avrebbero messo questi 11 miliardi? In bonus per i banchieri? In pedaggi più alti per i Benetton? In pensioni d’oro? In vitalizi? In regali alle lobby? Sì! Avrebbero fatto esattamente così. Per perpetuare lo Stato elitario ai danni dello Stato sociale.
Vogliono fare un referendum? Lo facciano. Vadano avanti. Avere tra i promotori Renzi e Boschi gli porterà sicuramente fortuna”.

DI BATTISTA: “TAV GRANDE SCIOCCHEZZA”

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“Sulla Tap ho chiesto scusa, quando si promette una cosa e non si realizza, poi si chiede scusa”. Lo ha detto Alessandro Di Battista ospite di “Che Tempo che fa” su Rai Uno. “Referendum sulla Tav? Questo lo chiedono i cittadini, ma credo che il Tav sia la piu’ grande sciocchezza che possa fare questo paese” ha aggiunto Di Battista “credo che qualcuno si sia gia’ steccato qualche tangente, questo e’ il piu’ grande problema. Le mazzette si sono trasformate in consulenze”.

“Le violenze in Francia si condannano, e in Italia si deve ringraziare il M5S se non sono successe le stesse cose”. Ha proseguito Alessandro Di Battista rispondendo alle domande di Fabio Faziio. “Poi ci sono molti dei gilet gialli che si battono per giuste cause e io sono con loro” ha aggiunto Di Battista.

“Questi mesi di governo sono stati molto complicati e molto difficili, il reddito di cittadinanza mi ha
molto esaltato. Tra le cose complicate ci sono state forse un po’ di gaffe nelle comunicazioni, Toninelli e’ stato massacrato dal sistema mediatico e secondo me dietro c’e’ la mano dei Benetton,
dopo quello che e’ successo a Genova”. “Toninelli – per Di Battista – e’ il miglior ministro insieme a Di Maio, di questo governo”.

Di Battista ha anche parlato di immigrazione, Africa e dei rapporti con la Francia. “L’ Africa avra’ il proprio futuro quando la Francia se ne andra’ a casa sua. Non si puo’ perdere tempo, bisogna aiutare gli africani ad avere la propria autonomia a casa loro”.