“Tra qualche ora inizieranno operazioni di sbarco dalla Sea Watch. Si è aggiunto anche il Lussemburgo alla lista di Paesi amici che hanno risposto al nostro invito. Non so se altri si aggiungeranno. Siamo sette paesi”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte alla stampa dopo aver incontrato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala a Milano questa mattina. Il premier ha escluso qualsiasi “ripercussione” sulla tenuta del governo riguardo al caso Diciotti. “C’è pieno concorso tra le parti – spiega- e nessuna divergenza. Ieri mi sono riservato di assumere una posizione ufficiale. È una vicenda che va inquadrata in una politica specifica che il governo sta seguendo nel campo dell’immigrazione, quindi è un caso che non va letto isolatamente”.
PIL, CONTE “CONTRAZIONE NEL QUARTO TRIMESTRE”
“I dati del quarto trimestre prevedono una contrazione del Pil, probabilmente verrà ufficializzato dall’Istat già domani”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte nel corso del suo intervento alla platea degli industriali milanesi di Assolombarda. “La manovra economica ci ha spinto in un territorio rischioso, abbiamo rischiato l’infrazione, ma siamo riusciti a scongiurarla. Per fortuna però, ora il pericolo è alle spalle e possiamo guardare al futuro. I dati congiunturali non sono favorevoli, ma non dipendono da noi, ma da fattori esterni come la Cina e la Germania” ha aggiunto. “Sono qui per due motivi, il primo è perché mi piace rendere omaggio a un’associazione che annovera 6mila imprese di varie dimensioni e che danno lavoro a 350mila addetti. Siete il cuore pulsante del sistema produttivo ed economico italiano. Inoltre – ha sottolineato il premier – sono qui per incrementare e ravvivare da vicino un dialogo che finora è stato a distanza e confrontarmi con voi. Non siamo infallibili, comprendo le critiche, ma vogliamo migliorare e fare meglio, per cui sono certo che il dialogo sarà proficuo”.
TONINELLI “NON FAREMO BLOCCO NAVALE”
“Non si parla di blocco navale ma di rispetto delle leggi da parte delle navi delle ong”. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, ospite di “Radio anch’io” su Radio Uno, in merito a possibili novità normative sul fronte dell’immigrazione.
“Stiamo studiando una norma che impedisca l’ingresso delle ong per motivi di ordine pubblico”, ha aggiunto Toninelli, che si è detto “favorevole al sequestro della Sea Watch”.
Il titolare delle Infrastrutture ha anche parlato della vicenda Diciotti e dell’autorizzazione a procedere chiesta dal Tribunale dei Ministri nei confronti di Matteo Salvini: “La questione la ribalterei: c’è stata una riconquistata capacità del governo italiano sulla gestione di un problema epocale, meno sbarchi è un successo straordinario”. “Salvini non può essere processato da solo, è stata una decisione collegiale – ha aggiunto il ministro -. Abbiamo quasi finito di scrivere la memoria difensiva”.
M5S, BERLUSCONI “INCOMPETENZA PERICOLOSA”
“I 5 Stelle, rispetto ai comunisti del ’94, hanno un’ignoranza, inesperienza e incompetenza molto pericolosa per l’Italia. Il pericolo in questo momento è grave ed è quello rappresentato da loro”. Così il presidente di Fi, di Silvio Berlusconi, ospite a ‘Circo Massimo’ su Radio Capital.
“I 5 Stelle si sono rivelati, lo dicono loro stessi, dei comunisti non da salotto ma da strada, la loro ideologia – aggiunge – è quella per cui sono sceso in campo nel ’94 e in più molte loro decisioni sono determinate da quell’invidia sociale nei confronti di tutti coloro che con il lavoro e il sacrifici si sono fatti una posizione di benessere”.
Per Berlusconi “non credo ci siano le condizioni per fare un partito unico nel centrodestra, ci sono molte differenze tra Forza Italia e gli altri partiti del centrodestra, sappiamo che a queste fusioni non sono mai seguite dai successi. Non credo la cosa interessi a Salvini e neppure a noi, loro sono sovranisti mentre noi vogliamo rafforzare l’Europa cambiandola, sono cose molto diverse”.
In un eventuale governo di centrodestra “io non avrei nessun ruolo, perchè sarei in Europa a battermi per un cambiamento forte. In Europa potrei avere un ruolo importante, far ritornare l’Italia a contare”, ha sottolineato il presidente di Fi. “I miei parlamentari hanno registrato che molti 5 Stelle sono scontenti di quello che sta accadendo. C’è una possibilità, e non si può negarlo, di portare il governo al centrodestra senza andare a nuove elezioni. Mattarella non vuole andare a nuove elezioni, quindi – ha aggiunto – se in Parlamento si verificasse il formarsi di un gruppo che potrebbe spostare la maggioranza credo che Mattarella sarebbe molto soddisfatto”.
SALVINI “TAV VADA AVANTI”
“I Cinquestelle hanno ragione, perché il progetto è partito probabilmente sovrastimato. Si può controllare e si può rivedere, ma ci sono 25 chilometri di tunnel scavati sotto la montagna; ritengo sia più utile spendere i soldi per finirla. Sospendere l’opera e riempire i buchi aperti costa di più che finire l’opera. Si può limare, si può rivedere”. Così il ministro e vice premier Matteo Salvini, prima di visitare il tunnel esplorativo della Torino-Lione a Chiomonte in Valsusa, che misura 7,2 chilometri di lunghezza, insieme ai vertici di Telt. “Di Maio? Sono qui non in polemica con nessuno ma per ricostruire. Siamo un governo che fa squadra”, ha aggiunto.
“Le vostre telecamere dimostrano che il cantiere c’è e non è un campo di grano”, ha detto Salvini rivolgendosi ai cronisti.
“Si completi questa incredibile, eccezionale opera pubblica di cui l’Italia dovrebbe avere vanto in giro per il mondo perché di opere così fatte ne ho viste poche”, ha proseguito il vicepremier, sottolineando che “ci sono in ballo 50 mila posti di lavoro tra diretti e indiretti, e in un momento di crisi economica rinunciarvi e mettere a rischio il lavoro di aziende mi sembra poco sensato. Quindi da domani continueremo a fare quello che abbiamo fatto con testardaggine guardando i numeri: basta che siano numeri oggettivi”.
DI MAIO “LA TAV NON HA FUTURO”
“Le peggiori lobby del Paese vogliono che si inizi a fare la Tav che come cantiere è a zero. Il Movimento Cinque Stelle sta invece dalla parte delle opere utili. I potentati tifano per la Torino-Lione, noi stiamo dalla parte del popolo. Propongo un tavolo con l’Associazione nazionale costruttori per scrivere un decreto legge che velocizzi i cantieri. Ma fino a quando il Movimento Cinque Stelle sarà al Governo la Tav non ha storia, non ha futuro”. Lo ha detto il vicepremier Luigi Di Maio a Penne, in provincia di Pescara.
TAV: SALVINI “NESSUNO STOP, INTESA SI TROVA”
“Ma figuriamoci. Nessuno stop. Un conto sono le parole, un conto sono i fatti. L’intesa si trova sempre. Così è stato in questi otto mesi. E sarà così anche stavolta. Siamo abituati a trattare e a portare a casa il risultato, e infatti la maggioranza degli italiani è dalla nostra parte. Se le faccio vedere il mio telefonino, lo troverà intasato di messaggi dei cittadini che ci fanno i complimenti per Quota 100, e sono passati appena cinque giorni dal decreto”. Così in un’intervista al Mattino ed al Messaggero, il vicepremier Matteo Salvini, in merito alle polemiche sulla Tav.
“Il mio tono – aggiunge – è quello del pragmatismo. Si può risparmiare un miliardo tramite alcune modifiche e si può rivedere in questo senso il progetto, come dice il Contratto di governo, e non vedo grandi problemi. Non solo si va avanti con la Tav. Ma in una fase di rallentamento generale dell’economia, dalla Cina alla Germania, dobbiamo rilanciare con un grande piano di opere pubbliche, in cui rientra la Tav insieme all’apertura e allo sviluppo di 400 progetti, da Nord a Sud. In queste ore è bloccato il Brennero, e se già ci fosse la terza corsia dell’autostrada, che noi faremo, non lo sarebbe. Accelerare e rilanciare sulle infrastrutture è fondamentale. E per farlo, vanno dimezzati i tempi burocratici che servono per le realizzazioni”.
“A marzo – sottolinea – ci sarà un decreto molto forte in questo senso. Contro la recessione, bisogna in tutti i modi aiutare i privati e le aziende ad assumere e serve rilanciare gli investimenti pubblici. Fanno bene anche all’ambiente. Vorrei ricordare che la Tav toglie da quella zona un milione di tir. Rilanciare su tutto, con un grande Piano Marshall sulle opere pubbliche, sulla manutenzione degli ospedali e delle scuole – per cui il Miur ha trovato sette miliardi per interventi ordinari e straordinari – e sulla liberazione dai vincoli paralizzanti della burocrazia. Penso alle Soprintendenze. A volte, in nome della tutela, producono immobilismo e creano problemi e crolli nel patrimonio storico-artistico”.
“Abbiamo un Contratto di governo e andiamo avanti con quello – aggiunge -. Poi magari tra uno o due anni lo cambieremo, ma per ora no”. Per quanto riguarda i fondi “nelle casse dei Comuni i soldi ci sono – dice -. Un po’, con la manovra economica, li abbiamo liberati e finalmente i sindaci possono spenderli. E comunque il rilancio sarà ad ampio raggio. Un capitolo è quello dello sport. Con Giorgetti stiamo preparando un piano d’investimenti riguardante gli impianti sportivi. Una parte del denaro è già stanziata, mentre alcuni progetti li dobbiamo ancora finanziare”.
E sul caso della nave Diciotti: “In Senato questo dirò: ho difeso il mio Paese. I senatori non dovranno entrare nella questione specifica del sequestro di persona ma interrogarsi su questo: Salvini ha bloccato la Diciotti per una sua fantasia personale o per senso della patria?”. E se teme un trappolone? “Non vedo proprio il rischio, sono tranquillissimo”.
RENZI “COLPA GOVERNO SE PIL IN GINOCCHIO”
“Il vicepremier Di Maio ha affermato, commentando gli ultimi disastrosi dati sul Pil, che i precedenti governi pd avevano mentito e che l’Italia in realtà non era mai uscita dalla crisi. Questa affermazione è clamorosamente falsa. Durante il governo dei Mille Giorni sono state adottate incisive misure di politica economica, dagli 80 euro all’eliminazione della tassa sulla prima casa, dal superammortamento al piano Industria 4.0, dal Jobs Act alle decontribuzioni per le assunzioni a tempo indeterminato. L’esecutivo di Paolo Gentiloni ha proseguito sulla linea tracciata in continuità”. Cosi’ il senatore del Pd ed ex presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in una lettera al ‘Corriere della Sera’.
“I risultati ci sono stati, come appare chiaramente dai dati Istat – aggiunge -. Infatti, abbiamo ereditato nel primo trimestre 2014 un Pil trimestrale a prezzi costanti di 385,8 miliardi di euro. Poi, con noi, il nostro Paese è arrivato ad avere un Pil trimestrale di 404,3 miliardi nel secondo trimestre 2018, con un tasso medio trimestrale composto di crescita dello 0,3% e un incremento complessivo del 4,8%. Durante i primi due trimestri di governo Di Maio-Salvini il Pil trimestrale italiano è invece sceso nel quarto trimestre 2018 a 402,9 miliardi, con un tasso medio trimestrale composto di diminuzione dello 0,2% e un calo complessivo dello 0,4%. Ci auguriamo tutti che la situazione possa migliorare ma intanto il 2019 è iniziato con una crescita negativa acquisita del Pil italiano dello 0,2%. Questi sono i fatti”.
“Per quanto riguarda l’occupazione, rispetto al febbraio 2014 fino a tutto maggio 2018, cioè durante gli ultimi due governi pd prima che entrasse in carica il nuovo governo Conte – sottolinea Renzi -, gli occupati sono cresciuti di un milione e 177 mila (di cui più 498 mila a tempo indeterminato), il tasso di disoccupazione complessivo è sceso dal 12,8% al 10,5%, il tasso di disoccupazione giovanile è diminuito dal 42,9% al 31,7%. Con il nuovo governo gialloverde gli occupati sono invece diminuiti di 75 mila (di cui meno 122 mila a tempo indeterminato), il tasso di disoccupazione totale è rimasto più o meno lo stesso risultando a novembre pari al 10,3%, il tasso di disoccupazione giovanile idem, essendo risalito al 31,9%. Dunque, con il nuovo governo mentre il Pil è andato indietro anche il mercato del lavoro si è inceppato. E anche questi sono fatti”.
“Non chiedo che Di Maio capisca i dati, ma sarebbe utile almeno che li leggesse – prosegue Renzi -. Perché parlano chiaro. Ci sono i numeri. E poi c’è la propaganda. Dare la colpa a noi degli errori di oggi è ingiusto. Oltre che falso. Se il governo vuole cambiare strada, abbia il coraggio di fermare le barocche procedure del reddito di cittadinanza con l’assunzione di diecimila navigator che rischiano di diventare come i forestali della Prima Repubblica. E si usino i soldi del reddito per abbassare le tasse. Si aprano i cantieri a cominciare dalla Tav”.
“Questo Governo sta facendo scelte drammatiche, a cominciare dalla pavida posizione di terzietà sul Venezuela. Sta creando tensioni con l’Europa per qualche decina di migranti scappati dalla fame e dalla guerra. Ma sta anche mettendo in ginocchio l’economia italiana. I numeri ci dicono chiaramente chi è responsabile di questo sfacelo. La propaganda non può arrivare al punto da negare la realtà”, conclude Renzi.









