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GIUNTA SENATO DICE NO A PROCESSO SALVINI

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La Giunta per le immunità del Senato ha negato la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti del ministro dell’Interno, Matteo Salvini. La richiesta arrivava dai magistrati del Tribunale dei ministri di Catania, in merito al caso della nave Diciotti.

“La Giunta ha approvato la mia proposta di negare l’autorizzazione a procedere nei confronti del ministro Salvini, con 16 voti a favore”, ha detto il presidente della Giunta, Maurizio Gasparri, al termine della votazione.

“La Giunta chiederà all’Aula del Senato di non autorizzare il processo a Salvini – ha aggiunto Gasparri -. Ho avuto il mandato, come relatore, di depositare la relazione, e l’Aula del Senato entro 30 giorni dovrà votare. Io ho applicato una legge, mi dichiaro estraneo alle polemiche tra Pd e M5S”.

“Per me cambia poco, lavoravo tranquillo e continuo a lavorare tranquillo”, ha commentato Salvini parlando con i giornalisti a Bari. “Per me – ha detto – il caso Diciotti non si è mai aperto. C’è tanto interesse giornalistico, ma io dormivo tranquillo e lavoro tranquillo. Rifarei domani mattina esattamente quello che ho fatto e i risultati mi daranno ragione: gli sbarchi sono scesi dai 5mila dell’anno scorso a 200 di oggi, aumentano le espulsioni, ci sono più controlli, meno reati. Sono convinto – ha aggiunto il vicepremier – che abbiamo difeso gli interessi, i confini e la sicurezza degli italiani. In Italia non si arriva più senza permesso, quindi prendo e accetto qualsiasi responso delle giunte, del web, dei senatori, ma continuo a fare il mio lavoro in totale serenità”.

EUROPEE, SALVINI “NO GRUPPO UNICO CON M5S”

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“Assolutamente no, non sto ragionando di gruppi unici, di alleanze. Le elezioni europee saranno una possibilità di cambiamento enorme per gli italiani, ma per tutti gli europei. Come Lega abbiamo le idee chiare da anni su come deve cambiare l’Europa. Abbiamo già i nostri alleati a livello internazionale, in Belgio, in Olanda, in Finlandia, in Svezia, in Polonia, in Francia, in Germania, quindi fortunatamente come Lega siamo centrali e abbiamo ben chiara l’idea di un’Europa che deve fare poche cose ma deve farle meglio”. Così il vice premier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, intervenuto a Rtl 102.5, sulla possibilità di un gruppo unico a Strasburgo con il M5S in vista delle prossime elezioni europee.

Comunque “il rapporto con il M5S è saldo, perché si basa su un contratto che gli italiani conoscono. Anche se fosse stato autorizzato il processo nei miei confronti, il governo non ne avrebbe risentito. Ho firmato un contratto 8 mesi fa e non lo straccio se i sondaggi mi dicono che siamo il primo partito, abbiamo tante cose da fare, il governo va avanti a prescindere dai voti o dai processi”, ha aggiunto.

 

TIZIANO RENZI “INCREDIBILE MASSACRO MEDIATICO”

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“Un semplice messaggio su Facebook, visto che mi è consentito, per ringraziare tutte le persone che hanno fatto sentire in queste ore la loro vicinanza. Non auguro a nessuno – nemmeno al mio peggiore nemico – di vivere mai ciò che la Lalla e io stiamo vivendo. Tuttavia ci prepariamo a una lunga vicenda giudiziaria consapevoli di un fatto: la verità prima o poi verrà fuori. Voglio che sia chiaro una cosa: i giornali sono pieni solo delle ricostruzioni dell’accusa. Io affermo qui (e purtroppo per il momento posso solo qui) che queste ricostruzioni sono FALSE. Come erano false le vicende del passato dalle quali siamo sempre usciti assolti. A tutti chiedo solo una cosa: aspettate i processi. Aspettate e vedremo chi ha ragione”. Lo scrive su Facebook Tiziano Renzi, padre dell’ex premier Matteo, agli arresti domiciliari insieme con la moglie Laura Bovoli.

“Il massacro mediatico di questi giorni è incredibile. Ed è un incubo non potersi difendere. Vorrei urlare il mio sdegno e invece sono chiuso in casa come un criminale. Posso solo dire questo: aspettate il processo. E vedrete – prosegue -. Qualcuno vuole fare il processo sui media. Io affronterò il processo nelle aule dei tribunali da cittadino massacrato preventivamente sui media ma da cittadino incensurato che rivendica con forza la propria innocenza. Non abbiamo fatto mai fatture false, non siamo amministratori di fatto, non abbiamo fatto bancarotta, non abbiamo lavoratori in nero”.

 

“Noi non stiamo scappando: chiediamo solo di essere giudicati. Quando arriveremo a sentenza, vedremo quali titoloni ci saranno sui giornali. L’avviso di garanzia apre i giornali per settimane, la notizia di archiviazione va nei trafiletti: ci sono già passato più volte. Per adesso vi dico grazie. E stacco Facebook finché non uscirò di qui. A tutti quelli che commentano dico: noi siamo persone oneste e non abbiamo commesso nessuno dei reati di cui ci accusano – conclude Tiziano Renzi -. Che si possa massacrare qualcuno sui giornali senza dare spazio mai alle ragioni della difesa e alle evidenti contraddizioni dell’accusa è semplicemente ingiusto. Grazie a chi sta pregando per noi, perché per noi è il regalo più grande. E grazie a don Giovanni Nerbini”.

 

SALVINI “MANOVRA BIS? PARLIAMO DEL NULLA”

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“Stiamo parlando del nulla, abbiamo votato meno di due mesi fa una manovra che farà vedere i suoi effetti nei prossimi mesi e ora dobbiamo parlare di una nuova possibile manovra? Capisco i giornalisti che devono trovare ogni giorno notizie da commentare…”. Lo ha detto il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ai microfoni di “Radio Anch’io” su Rai Radio1, in merito all’ipotesi di una manovra correttiva.

In merito al Tav Torino-Lione, Salvini ha spiegato come nel contratto di Governo ci sia la revisione del progetto, che “andava rivisto e poteva essere ridimensionando arrivando a tagliare 1 miliardo di opere che potevano essere evitate. Stiamo andando verso quel percorso – ha aggiunto -, io lavoro per un paese che va avanti, ci sono anche altre sensibilità nel Governo e se si possono tagliare dei costi spropositati va bene”.

 

DICIOTTI, 41 MIGRANTI CHIEDONO DANNI A CONTE E SALVINI

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Un ricorso d’urgenza per chiedere il risarcimento dei danni per privazione della libertà personale. È quello che uno studio legale ha presentato al Tribunale civile di Roma per difendere le ragioni di 41 migranti (compreso il figlio minore di una coppia) che si trovavano a bordo della Diciotti. Lo si apprende da fonti del Viminale, che spiegano come gli stranieri si siano poi rifugiati da Baobab Experience. I ricorrenti chiedono al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al ministro dell’Interno Matteo Salvini, una cifra a titolo di risarcimento che oscilla tra i 42 mila e i 71 mila euro.

 

SALVINI “TAV DA FARE, PROGETTO SI PUÒ RIVEDERE”

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“Faccio e farò tutto il possibile perché la Tav si faccia. Il progetto può essere rivisto, si può risparmiare qualcosa, ma la mozione approvata ieri si impegna a rivedere il progetto”. Lo ha detto il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ospite di “Mattino Cinque” su Canale 5. “Spero che i cantieri ripartano il prima possibile”, ha aggiunto Salvini.

“Scambio favore tra il mio processo e Tav? E’ una sciocchezza clamorosa, e non c’e’ il blocco della Tav, c’e’ una revisione del progetto. Poi, se vogliono processarmi facciano pure, io continuo a fare il ministro non ho paura di niente e nessuno”, ha aggiunto.

DI MAIO “GIÙ SOGLIE PUNIBILITÀ EVASIONE”

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“Le soglie di punibilità per gli evasori saranno nuovamente abbassate. L’evasione è un reato, grave, dannoso per lo Stato e per i cittadini. Sono contento che finalmente venga trattato come tale”. Lo scrive su Facebook il vicepremier e ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro, Luigi di Maio.

“C’è stato chi ha ben pensato di allargare le maglie della giustizia nei confronti degli evasori. Il governo Renzi, ad esempio, ha fatto sì che la punibilità per la dichiarazione infedele non scatti più a 50.000 Euro, ma dai 150.000 euro. In pratica ha triplicato la soglia! Alfonso Bonafede, che ringrazio per impegno e passione, ha già deciso di proporre al Governo la cancellazione di questa vergogna e io sarò ovviamente al suo fianco – aggiunge -. Noi vogliamo un sistema fiscale giusto, equo, ma chi evade sappia che pagherà per il danno che arreca a tutti quanti. Senza mezze misure. Mi sembra il minimo”.

 

REGIONALI, SI TORNA AL VOTO IN SARDEGNA

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Dalla mezzanotte e’ scattato il silenzio elettorale e la caccia all’ultimo voto utile. Chiusi i comizi, oggi pausa di riflessione. Domani i cittadini della Sardegna saranno chiamati alle urne per rinnovare il consiglio regionale ed eleggere il nuovo presidente della Regione, dopo il termine del mandato di Francesco Pigliaru. Le urne resteranno aperte dalle 6.30 alle 22.

Per poter votare occorre presentarsi presso il proprio seggio elettorale muniti della tessera elettorale e di un documento di riconoscimento. Qualora la tessera elettorale sia stata smarrita o si sia deteriorata, si può chiedere il duplicato o l’attestato sostitutivo rivolgendosi, anche negli stessi giorni della votazione, all’Ufficio elettorale del Comune di iscrizione nelle liste elettorali.
Presso il seggio viene consegnata a ogni elettore un’unica scheda di colore verde con una matita copiativa.

Sulla scheda l’elettore può esprimere il proprio voto sia per un candidato alla Presidenza della Regione sia per una qualunque delle liste circoscrizionali, anche non collegata al Presidente votato.
E’ possibile esprimere uno o due voti di preferenza per i candidati consigliere delle liste circoscrizionali indicando il cognome ovvero il nome e il cognome dei candidati prescelti. Nel caso di espressione di due preferenze esse devono riguardare due candidati di genere diverso della stessa lista circoscrizionale.

Espresso il voto, la scheda deve essere ripiegata e consegnata insieme alla matita copiativa.
Le operazioni di spoglio partiranno alle 7 di lunedì 25 febbraio.

I candidati presidente sono sette: Francesco Desogus (M5s), Vindice Lecis (Sinistra Sarda), Paolo Maninchedda (Partito dei Sardi), Andrea Murgia (Autodeterminatzione), Mauro Pili (Sardi Liberi), Christian Solinas (centrodestra) e Massimo Zedda (centrosinistra).