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PD, E’ IL GIORNO DELLE PRIMARIE

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E’ il giorno delle primarie del Pd, che punta ad almeno un milione di persone al voto ai gazebo per scegliere il nuovo leader, dopo la stagione di Matteo Renzi e la reggenza di Maurizio Martina.

Nicola Zingaretti, Roberto Giachetti e lo stesso Maurizio Martina sono in corsa. Verrà eletto direttamente solo chi supera il 50% dei voti. La proclamazione ufficiale a segretario avverrà durante la prima riunione dell’Assemblea nazionale, che è già stata convocata per domenica 17 marzo.

Se nessun candidato raggiunge la maggioranza assoluta, i due più votati vanno al ballottaggio. Ed a scegliere il segretario saranno i mille delegati eletti nel corso della prima Assemblea nazionale. 

I seggi sono stati aperti alle 8 e chiuderanno alle 20. Sono circa 7 mila, tra sedi Pd e gazebo allestiti in piazza in tutta Italia. 

Per trovare quello più vicino basta collegarsi al sito del Pd dedicato alle primarie (https://www.pdprimarie2019.it) e inserire il proprio comune ed eventualmente anche il numero della sezione elettorale, che si trova sulla tessera con la quale si vota alle elezioni Politiche o Amministrative.

BOLOGNA: BONGIORNO “PASSO INDIETRO”

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“Premesso che rispetto le sentenze, e che quindi non intendo criticare i giudici di Bologna, perché so bene che si sono mossi nell’ambito della legge, devo però dire che non condivido il principio grazie al quale è stata ridotta la pena a un uomo che ha ucciso la sua compagna. Leggo che è stato valorizzato come attenuante il suo stato d’animo, determinato dalla gelosia. Ecco, tanto poco lo condivido, quel principio, che qualche anno fa presentai un disegno di legge che muove da una concezione opposta: e cioè che chi uccide in relazione ad un’offesa all’onore va punito più severamente, perché spinto da una concezione della donna come essere inferiore”. Così il ministro per la Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno, in un’intervista a “La Stampa”.

“Ho letto solo pochi brandelli di quella sentenza – aggiunge – e mi riservo di approfondire, ma da quel che ho visto ci sono delle considerazioni che mi fanno tornare con la mente al passato remoto. Il delitto d’onore è stato abolito nel 1981 e prevedeva un’attenuante per l’uomo tradito, che sarebbe rimasto ‘sconvolto’ dal disonore causato da un tradimento coniugale. Spiegavo spesso nelle lezioni ai miei collaboratori: con il delitto d’onore, che riduceva la pena da 3 a 7 anni, la vita della donna valeva quanto quella di un motorino, perché chi dà fuoco ad un motorino aveva la stessa sanzione. Ma veniamo da secoli di legislazione contro le donne. Oltre il delitto d’onore, pochi ricordano che cosa fosse lo ’ius corrigendi’, ovvero il diritto dell’uomo di correggere la donna, picchiandola“.

“Rientra nella discrezionalità del giudice valutare le circostanze, la ’spinta’ a commettere un reato, e così anche lo stato d’animo entra nel processo – aggiunge il ministro Giulia Bongiorno -. Perciò so bene che il giudice si è mosso nell’ambito della legge, ma resta che non condivido il principio di questa sentenza che reputa un’attenuante la gelosia”. ”La Lega sta spingendo per una legge che impedisca il rito abbreviato per reati puniti con l’ergastolo. Lo Stato accorda automaticamente un forte sconto di pena a chi accetta di farsi giudicare rapidamente. Ecco, non mi sembra giusto che per un’esigenza organizzativa della giustizia si metta da parte la gravità del reato”.

Che fine ha fatto la sua proposta sul Codice Rosso per dare una corsia preferenziale alle violenze di genere? “Guardi – risponde Giulia Bongiorno -, come sa, porto il Codice Rosso nel mio cuore. Auspico che entro l’estate possa essere portato all’esame di entrambe le Camere. Noi però in Parlamento possiamo fare tutte le possibili leggi, ma è il Paese intero che deve fare uno scatto. Deve cambiare l’approccio culturale: la donna va considerata su un piano di parità in modo effettivo e non solo a parole. E non ci servono libri di grammatica che alla mamma attribuiscono i verbi ’stirare’ e ’cucinare’, e al papà ‘lavorare’ e ’leggere’. Dobbiamo darci tutti una mossa”.

RAZZISMO, GRILLO “FALSO PROBLEMA”

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“A Milano 250.000 persone hanno manifestato contro il razzismo, un razzismo esclusivamente mediatico, ma Sala lo definisce momento spartiacque… ed ha ragione. Chiunque abbia un minimo di buon senso non vede alcun razzismo, ma soltanto un crescente egoismo sociale. Ma allora cosa sta succedendo? Sembra che il paese non voglia confrontarsi con i suoi ‘veri fantasmi’. Se fosse una manifestazione contro l’egoismo, contro il mors tua vita mea, ne sarei felice. Ancora di più, se fosse una manifestazione contro la mafiosità, i favori e le caste… ma stiamo soltanto sognando”. Lo scrive Beppe Grillo sul suo blog.

“Il paese sceglie falsi problemi: piuttosto che decidere di sostenere i suoi milioni di poveri preferisce disquisire di miliardi per bucare una montagna ed altre questioni che non esistono – aggiunge il co-fondatore del M5S -. Piuttosto che cacciare i mafiosi della politica offre a quella stessa vecchia politica alibi per rifarsi l’ennesimo lifting. Terreno di coltura ideale per i frou frou piddini e berlusconiani: cabaret invece che lotta. Persi nelle nebbie delle primarie si ritrovano nel ‘vuoto nulla impannocchiato in fronzoli'”.

PRIMARIE PD, ZINGARETTI ELETTO SEGRETARIO

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Nicola Zingaretti e’ il nuovo segretario del Partito democratico. Anche se mancano gli ultimi dati ufficiali, non ci sarebbero dubbi sul suo successo. Secondo le stime il governatore della Regione Lazio avrebbe vinto con quasi il 70% delle preferenze. Piu’ indietro Martina il cui risultato si
attesterebbe di poco sotto il 20%, quasi una decina di punti percentuali in piu’ rispetto a Roberto Giachetti.

“Dedico e dedichiamo tutti questa vittoria a Greta Thunberg la ragazza svedese che lotta per la salvezza del pianeta – ha detto in conferenza stampa il neo segretario-. Dedichiamo questa vittoria
ai ragazzi che il 15 marzo occuperanno le piazze italiane per la salvezza del Pianeta. Dedichiamo questa vittoria ai cinque milioni di poveri. Vogliamo essere vicini a loro. Dedichiamo questa
vittoria ai giovani disoccupati che hanno diritto al lavoro, agli studenti che il potere ignora e che condanna alla fuga del nostro Paese. Dedichiamo questa vittoria a migliaia di imprese che
subiscono in maniera devastante gli effetti di una crisi di un governo che ci ha portati in ginocchio”.

“E’ l’inizio di un percorso difficile – ha ragionato Zingaretti- la destra e’ rocciosa e non lascera’ facilmente il potere. Questo voto mi carica di una grande responsabilita’”.

Il presidente della Regione Lazio ha poi commentato l’affluenza ai seggi chiosando: “Abbiamo
smentito le previsioni piu’ angoscianti di chi aveva scritto le orazioni funebri. Abbiamo segnato un passo per una rigenerazione democratica dell’Italia che dobbiamo ricostruire all’insegna
dell’unita’ e del cambiamento per guardare al futuro”.

MACRON “SUI MIGRANTI ITALIA INASCOLTATA”

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Il presidente della Francia Emmanuel Macron intervistato da Fabio Fazio a “Che tempo che fa” su Raiuno sul tema dell’immigrazione e’ chiaro: “L’Europa e’ responsabile, non ha saputo ascoltare un Paese che per la sua posizione geografica ha dovuto caricarsi di un pesante fardello. Non c’e’
stata solidarieta’ dall’Europa. Il nemico – ha sottolineato- non e’ chi emigra ma i trafficanti. Bisogna affrontare insieme questi trafficanti. La risposta non e’ l’Europa dei nazionalisti, con i
Paesi che si ripiegano su se stessi. Bisogna costruire un’Europe forte che sa proteggere i propri cittadini per essere credibili dinanzi ad americani e cinesi”.

Sulla domanda circa il rigurgito di sentimenti antisemiti Macron ha avvertito: “Quando in politica
ritorna la collera e ritornano i vecchi e peggiori odi, allora questo e’ il sintomo di un malessere della nostra societa’. L’antisemitismo contemporaneo e’ il ritorno di un vecchio antisemitismo”.

Commentando le tensioni dei giorni scorsi tra il governo francese e quello italiano Macron ha chiarito: “Ci sono state delle peripezie non gravi. Ma bisogna andare oltre a certe affermazioni eccessive, quello che dobbiamo al nostro popolo e’ di andare oltre. Ne ho parlato con Mattarella che ho invitato a venire qui; il 2 maggio saremo insieme per i 500 anni di Leonardo”.

Infine sulla Tav il giudizio e’ netto: “La Tav e’ molto attesa nei territori transfrontalieri della Francia, ecco perche’ abbiamo riconfermato l’opera. So che ci sono sensibilita’ diverse sull’opera, ma credo che risolveremo tutto attraverso la concertazione ma anche l’innovazione. Non possiamo lasciare le
persone nell’impossibilita’ di spostarsi”.

SALVINI “AUMENTARE PENE PER CHI SPACCIA”

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“A Porto Recanati c’è stato un episodio di cronaca gravissimo: un incidente stradale dove hanno perso la vita una mamma e papà che hanno incontrato lo stronzo sbagliato, tossico, ubriaco, senza patente senza assicurazione, mi domando cosa ci facesse a spasso. Mi domando cosa devi fare per stare in galera, con reati legati alla droga”. Lo ha detto il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, in conferenza stampa.

“Qualcuno si deve fare un esame di coscienza, questa persona era indiziato perché coinvolto nel sequestro di 225 chili di droga, e sto stronzo era a spasso, non è possibile, il nostro disegno di legge prevede il raddoppio delle pene per chi spaccia sostanze stupefacenti – ha aggiunto Salvini -. Ti becco a spacciare, vai in carcere, non esiste la modica quantità. La Lega porterà avanti questa proposta di legge. Le pene che noi prevediamo vanno da un minimo di tre a un massimo di 6 anni per quanto riguarda lo spaccio”.

 

TAV, CONTE “VOGLIAMO DECIDERE ENTRO VENERDÌ”

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“Siamo nella dirittura finale. Oggi c’è stata la prima riunione politica, abbiamo iniziato preliminarmente a esaminare l’analisi costi-benefici. Ci aggiorneremo già domani sera alle 20.30, incontreremo anche i tecnici, ne discuteremo anche giovedì e contiamo di decidere entro venerdì”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte, parlando con i giornalisti fuori da Palazzo Chigi dopo il vertice di governo sulla Tav.

“Perché dovrebbe rischiare di cadere il governo? Io posso garantire che prenderemo una decisione nell’interesse nazionale, e per questo il governo non può cadere”, ha sottolineato Conte.

“Non ci lasceremo condizionare da schemi preconcetti. Non accetto che sul tavolo pesino posizioni pregiudiziali. Al tavolo che abbiamo aperto oggi non pesano posizioni precostituite, pesano le argomentazioni tecniche – ha aggiunto il presidente del Consiglio -. Domani i tecnici risponderanno alle nostre domande, vogliamo sviscerare il progetto in tutte le sue implicazioni. Avevamo garantito agli italiani che avremmo seguito un metodo trasparente, ponendo alla base non preconcetti ma l’analisi costi-benefici. È quello che stiamo facendo. Oltre al percorso di razionalità tecnica c’è un percorso di razionalità politica, siamo all’ultima fase del percorso decisionale”. Quanto ai bandi, “non può essere presa una decisione oggi o domani – ha spiegato il premier -. Confidiamo di decidere entro venerdì, sulla base della decisione si valuterà se partiranno o meno i bandi”.

 

TONINELLI “MAI VENTILATO DIMISSIONI”

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“Smentisco seccamente le fantasiose e ridicole ricostruzioni di stampa, condite con miei virgolettati totalmente inventati, in cui si sostiene che ieri avrei ventilato o minacciato le mie dimissioni a margine dell’incontro sul progetto Tav Torino-Lione. La discussione è rimasta sempre su un piano di costruttivo e sereno confronto tra le parti”. Lo precisa in una nota il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Danilo Toninelli.

Anche il vicepremier Di Maio, ai microfoni di Rtl 102.5, ha smentito l’ipotesi di un passo indietro del collega di Governo, definendola “una fake news clamorosa”.