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CAMORRA, FICO “LO STATO C’È”

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“Le forze dell’ordine e la magistratura stanno facendo un lavoro eccezionale. Lunedì sarò a San Giovanni davanti alla scuola dove è stato ucciso un camorrista. Ci saranno con me tutte le istituzioni, le forze dell’ordine per rispondere a questo ennesimo atto efferato camorristico. Lo Stato deve essere sempre più vicino e laddove ci sono magari degli arresti deve entrare ancora con più forza, dando supporto alle associazioni, più istruzione, scuole aperte, formazione, assistenti sociali e rigenerazione urbana”. Così Roberto Fico, presidente della Camera, a margine della visita con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla mostra “Caravaggio Napoli” presso il Museo di Capodimonte.

“Dobbiamo riuscire a comprendere – prosegue Fico – che la camorra non è un fenomeno che deve rimanere così per sempre, ma va estirpata definitivamente. Si estirpa tramite la cultura che è l’investimento più grande che si può fare a Napoli e in Italia. Il paradigma di Napoli di quartieri che rinascono, centri storici, la rigenerazione è in tutta Italia che deve funzionare e deve essere forte. La cultura è l’investimento più grande che il nostro Paese deve fare”.

“Le mamme dicono che lo Stato a San Giovanni non c’è? Lo Stato c’è – conclude Fico – ma è chiaro che in alcuni luoghi ha più difficoltà. E ci deve essere lo Stato, se non ce n’è abbastanza, ce ne sarà di più”.

LIBIA, CONTE “ITALIA SAPRÀ AFFRONTARE CRISI”

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“Il ruolo dell’Italia in Libia è quello di Paese facilitatore per la stabilizzazione dell’intero territorio. Pur dialogando con tutti, sosteniamo l’azione delle Nazioni Unite, crediamo che gli esponenti della comunità internazionale debbano lavorare tutti insieme. Noi stessi lavoriamo tutti i giorni per scongiurare il serio rischio di una crisi umanitaria”. A dirlo a Bari è il premier Giusepe Conte.

“Parlando di Libia – prosegue il presidente del Consiglio – non pensiamo solo all’immigrazione. Pacificare il Paese è necessario perché il Paese è centrale per gli equilibri del nord Africa, del Mediteranneo e quindi dell’Europa”. Alla domanda se l’Italia sia pronta ad accogliere una probabile migrazione di libici in fuga dalla guerra Conte ha tagliato corto: “Si vuole fare polemica sul tema immigrazione. Se ci sarà una crisi umanitaria l’Italia saprà affrontarla”.

 

MORTO L’EX SENATORE GIUSEPPE CIARRAPICO

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È morto a Roma, all’età di 85 anni, Giuseppe Ciarrapico. Imprenditore, politico ed editore. Ex senatore, dal 1991 al 1993 è stato anche presidente della Roma. 

“Mi rattrista apprendere della scomparsa di Giuseppe Ciarrapico, amico fraterno di mio padre Romano Mussolini, uomo sempre vicino alla nostra famiglia. Sentite condoglianze ai suoi cari”, scrive su Twitter Alessandra Musolini.

 

 

SALVINI “FLAT TAX DA FARE SUBITO”

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La flat tax, secondo il vicepremier Matteo Salvini va fatto subito.

“Chi la rallenta”, ha detto partecipando alla convention del partito laziale, tenutasi a Roma, “fa un torto al Paese”, “non e’ un capriccio della Lega ma un’esigenza di famiglie e imprese” ed è “prevista nel contratto di governo”.

La “Fiat tax va fatta subito, già da quest’anno”, ha sottolineato Salvini.

 

 

TRIA “NON FAREMO MANOVRE CORRETTIVE”

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“Come abbiamo sempre detto non ci saranno manovre correttive, quanto deciso in legge di bilancio verrà attuato senza che questo comporti la violazione degli impegni presi con la Commissione europea, il deficit strutturale rimane quello che avevamo stabilito”. Lo ha detto il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giovanni Tria, ospite a “1/2h in piu'” su Rai3.

Tria ha escluso anche la possibilità di una Patrimoniale: “non c’è il rischio, sono personalmente molto contrario”, ha detto il ministro, perche’ “in Italia colpirebbe soprattutto il patrimonio immobiliare e avrebbe un impatto distruttivo sulla crescita e i consumi. Il solo parlarne crea incertezza e danno per l’economia, parlarne in modo generico allarma coloro che hanno risparmi, bisogna creare fiducia”.

Quindi sulla flat tax: “per me concettualmente va bene ma si deve mantenere quella progressività che è anche nel dettato costituzionale. Lo si può fare immaginando una no tax area”.

 

MATTARELLA “ISTITUZIONI SOSTENGANO CULTURA”

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“Il lavoro di Leonardo rimane fonte di ispirazione ineguagliabile. Il suo percorso di vita fa riflettere: dalla sua formazione in Toscana – opportunamente indagata dalla mostra che tra poco visiteremo, dedicata ‘alle origini del genio’ – sino al soggiorno presso le corti dei personaggi che governavano i diversi Stati: Milano, Roma, poi la Francia”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della cerimonia per il cinquecentesimo anniversario della morte di Leonardo da Vinci.

“Cosa sarebbe stato il Rinascimento senza l’apporto essenziale di politiche di prestigio che si misuravano anche in campo culturale e artistico? Un mecenatismo, quello delle corti del tempo, talvolta espressione di gusto e interesse estetico ma anche, talaltra, di desiderio di ostentazione delle ricchezze possedute e della potenza di uno Stato. Accanto al confronto delle armi (terreno che non fu estraneo alla ricerca di Leonardo), quello della cultura. Nel nostro tempo – fortunatamente – è di quest’ultima che siamo chiamati a occuparci. E questo ci ricorda l’importanza del sostegno alla cultura da parte delle istituzioni”. 

 

SALVINI “CON ME PORTI RIMANGONO CHIUSI”

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“Mi è arrivata la notizia dell’iscrizione a giudizio per un altro sequestro di persona che avrei commesso dal 24 al 30 gennaio scorsi, questa volta a Siracusa”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, nel corso della conferenza stampa con cui ha concluso la sua visita alla Prefettura di Monza. Ad emettere il provvedimento il procuratore capo di Catania, Carmelo Zuccaro, che ha inoltre comunicato di aver inoltrato al tribunale dei Ministri la richiesta motivata di archiviazione per questo reato. “In un Paese normale se il procuratore chiede l’archiviazione sei a posto”, ha commentato Salvini, che poi ha aggiunto: “Sono nuovamente indagato, ma ribadisco che fino a che faccio il ministro dell’Interno i colleghi ministri possono dire quello che vogliono, ma i porti italiani sono e rimangono chiusi e in Italia si arriva solo se si ha il permesso di arrivare. I trafficanti di esseri umani che usano il loro business per compare armi e droga, finché faccio il ministro dell’Interno in Italia non ci arrivano e quindi possono aprire altri 18 procedimenti penali nei miei confronti, non cambio idea e non cambio atteggiamento”.

Il ministro ha poi osservato: “Rispetto il lavoro del collega Di Maio che si occupa di lavoro e sviluppo economico e non mi permetto di dargli lezioni sulle crisi aziendali che sono ferme sul suo tavolo, chiedo altrettanto rispetto su problemi di difesa dei confini e gestione della sicurezza. Di questo mi occupo io. Credo di aver fatto bene in questi dieci mesi, se a qualcuno dei miei colleghi di governo non va bene non ha che da dirlo, con la differenza che io ci metto la faccia e rischio personalmente. Ogni consiglio è benvenuto la ognuno faccia il suo. I porti con me sono e saranno chiusi, indisponibili e sigillati per i trafficanti di esseri umani. Se Di Maio e Trenta la pensano in maniera diversa, me lo dicano apertamente in Consiglio dei Ministri e ne faremo una sana discussione”.

 

LIBIA, CONTE “CESSATE IL FUOCO IMMEDIATO”

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“Ad Al Thani ho ribadito la nostra forte preoccupazione per la deriva militare. Non riteniamo che possa essere la soluzione, lavoriamo con la massima determinazione per evitare che continino le ostilità militari. Vogliamo un cessate il fuoco immediato e auspichiamo un ritiro delle forze dell’Esercito di Liberazione Nazionale”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte, a Palazzo Chigi, dopo l’incontro con il vice primo ministro e ministro degli Affari Esteri del Qatar, Bin Jassim Al Thani, sulla Libia.

Per il presidente del Consiglio “il dialogo è l’unica opzione sostenibile. Dobbiamo scongiurare una crisi umanitaria che sarebbe devastante, non solo per le ricadute ovvie per il nostro Paese e l’Ue, ma nell’interesse della stessa popolazione libica”.

“Non è il momento di dividerci e di affidarci a una dialettica, dobbiamo lavorare concretamente per evitare la deriva militare. La nostra strategia è ben precisa, la riteniamo l’unica plausibile. È sempre rispettosa delle popolazioni locali e contrasta pertinacemente l’uso della forza”, ha aggiunto Conte.