“Completerò presto la valutazione e la decisione verrà adottata nei prossimi giorni”. Così il premier Giuseppe Conte in una intervista rilasciata al Corriere della Sera torna sul caso Siri. “Questo è un governo del cambiamento. E ho sempre cercato di rimarcare che non si tratta di una formula vuota, ma di una manifestazione programmatica per ridurre la sfiducia e il distacco dei cittadini dalle istituzioni”.
“Per principio – continua Conte – non sono né per il giustizialismo né per il garantismo, che riflettono visioni manichee. I diritti di una persona vanno rispettati, e l’etica pubblica impone di distinguere e di spiegare bene al Paese, altrimenti alimentiamo la confusione. Aggiungo anche, però, che se emergesse che Siri è stato latore di un interesse privato e non generale, sarebbe una questione grave a prescindere da dazioni e promesse di pagamento. Siamo al governo per perseguire gli interessi della comunità, non il tornaconto di singoli imprenditori”.Sui continui litigi della maggioranza Lega-M5s Conte dice: «Era prevedibile, con le Europee alle porte, che fossero più evidenti le differenze tra le sue componenti.
Il governo sopravviverà a questi scossoni e a quello delle Europee? Vivrà, non sopravviverà. Se dovesse solo vivacchiare, dovremmo tutti trarne le necessarie conseguenze, io per primo.
Dopo Europeee Matteo Salvini busserà più forte alle porte di Palazzo Chigi? Salvini ha una vita davanti a sé per fare il premier, se e quando si creeranno le condizioni. Non in questa legislatura”.
CONTE “SALVINI PREMIER? ASPETTI”
SALVA-ROMA, NUOVE TENSIONI LEGA-M5S
In vista del Consiglio dei Ministri ancora un botta e risposta tra il ministro dell’Interno Matteo Salvini e il Movimento Cinque Stelle sul cosiddetto decreto Salva Roma.
Da Pinzolo, in provincia di Trento, il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ribadisce che “non ci sono comuni di serie A e comuni di serie B, più belli o piu’ brutti”, “aiuteremo i Comuni che hanno bisogno”. E torna a parlare della Capitale e del sindaco Virginia Raggi, “che – afferma – non ha il controllo della città”.
Replica il vice ministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli: “non c’è sempre bisogno di un nemico, perché in questo caso non c’è un nemico. I Comuni vanno salvati tutti, perché così si salvano i servizi ai cittadini, l’ho detto anche nei giorni scorsi e lo confermo. Anche con quelli capoluogo di Città Metropolitana, nei giorni scorsi, abbiamo avviato un dialogo proficuo”, afferma Castelli.
“Stiamo facendo un ottimo lavoro, da quando siamo al Governo, con norme puntuali e specifiche, con il coinvolgimento di tutti i livelli istituzionali. I problemi delle Amministrazioni sono diversi, e le soluzioni da adottare sono differenti. Purtroppo abbiamo trovato solo macerie, da cui è necessario ricostruire. Noi lavoriamo per rimetterli tutti in piedi, dal più grande al più piccolo”.
UCRAINA, ZELENSKY NUOVO PRESIDENTE
Il comico Vladimir Zelensky è il nuovo presidente dell’Ucraina.
Al ballottaggio per le Presidenziali, Zelensky ha ottenuto il 73 per cento dei consensi contro il 25% circa del presidente uscente Petro Poroshenko.
Poroshenko ha annunciato una opposizione dura.
TELEFONATA TRUMP-CONTE
“Ho parlato con il primo ministro italiano Giuseppe Conte, per lo più in materia di immigrazione, tasse, commercio e dell’economia di entrambi i nostri paesi”.
Donald Trump attraverso Twitter fa sapere di avere sentito al telefono il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Il presidente americano conclude il tweet giudicando la telefonata “una chiamata molto buona”.
MELONI “LAVORIAMO PER MAGGIORANZA ALTERNATIVA”
E’ possibile una nuova maggioranza Lega-FdI? “Noi non abbiamo avuto un rapporto pregiudiziale verso questo governo, non abbiamo tifato perché andasse a casa ma obiettivamente non sta funzionando e lavoriamo per costruire un’alternativa. Non solo i sondaggi, ma soprattutto le elezioni dei mesi passati hanno confermato il dato che esiste una maggioranza possibile. Se Fratelli d’Italia cresce nei numeri ci sarà spazio anche a livello nazionale per costruire una maggioranza alternativa”. Lo ha detto la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ospite a Non stop news su Rtl 102.5. “Gli italiani che non vogliono il M5S al governo se votano FdI costruiscono i presupposti per avere un’altra maggioranza. Se sono arrivata a dire che il governo deve lasciare il passo ad un altro – ha aggiunto – è proprio per l’esigenza economica del paese, sulle politiche economiche questo governo sta facendo un disastro totale. Per me si deve votare il prima possibile”.
NORD IRLANDA, NEW IRA AMMETTE OMICIDIO MCKEE
La New Ira ha ammesso le sue responsabilità per l’uccisione della giornalista 29enne Lyra McKee, morta giovedì scorso durante degli scontri tra manifestanti e forze dell’ordine a Derry, in Irlanda del Nord. Secondo quanto riporta l’edizione on line del The Irish News, in un comunicato il gruppo paramilitare fondato nel 2012 esprime le sue “piene e sincere scuse al compagno, alla famiglia e agli amici di Lyra McKee per la sua morte”. La Nuova Ira accusa la polizia nordirlandese di “aver provocato” gli scontri che hanno preceduto gli spari fatali per la giornalista. “Nel corso dell’attacco al nemico – recita ancora il comunicato dell’organizzazione -, Lyra McKee è stata tragicamente uccisa mentre era accanto alle forze nemiche”.
DI MAIO E SALVINI DIVISI SUL 25 APRILE
A due giorni dal 25 aprile, i due vicepremier tornano a dividersi sulla ricorrenza del 74esimo anniversario della Liberazione.
“Leggo che qualcuno oggi arriva persino a negare il 25 aprile, il giorno della Liberazione. Lo trovo grave. Non è alzando le spalle e sbuffando che questo Paese cresce – afferma il vice presidente del Consiglio Luigi Di Maio, leader del M5S -. Al contrario, cresciamo se diamo forza a certi valori, alla nostra storia. Perché col menefreghismo non si va da nessuna parte. E poi, concedetemelo, è curioso che coloro che oggi negano il 25 aprile siano gli stessi che però hanno aderito al congresso di Verona, passeggiando mano per la mano con gli antiabortisti. Per carità, ognuno la vede come vuole. Il pensiero è libero. Ma io, sia chiaro, voglio anche un’Italia libera, di guardare avanti innanzitutto”. Per Di Maio “il ripristino della leva obbligatoria, la contestazione della 194, gli attacchi alle donne, il ritorno al Medioevo non fanno parte dei valori del MoVimento 5 Stelle. Il 25 aprile è una festa nazionale della Repubblica Italiana. Non è questione di destra o di sinistra, come sento dire, ma di credere in questo Paese. Di credere nell’Italia e di rispettarla. E chi come me ci crede, il 25 aprile lo ricorda!”.
A stretto giro arriva la replica dell’altro vice presidente del Consiglio, Matteo Salvini, leader della Lega: “Il 25 aprile, per celebrare il sacrificio di chi ha combattuto per la libertà dell’Italia, sarò in mezzo alle donne e agli uomini della Polizia di Stato di Corleone (Palermo), per ringraziarli del fatto che ogni giorno rischiano la loro vita per liberare la Sicilia e l’Italia dalla mafia. Sarà l’occasione per inaugurare la nuova sede del Commissariato di Polizia, al cui ingresso verrà scoperta una targa che ricorda tutte le vittime di mafia e sarà di buon auspicio per le future battaglie – conclude Salvini -: ‘Una storia di contrasto al crimine mafioso, presidio di legalità a tutela dei diritti e della civile convivenza’. Onorare il passato preparando un futuro migliore, questo faccio da uomo, da padre e da ministro. Le polemiche le lascio volentieri agli altri”.
GOVERNO, ANCORA TENSIONE SALVINI-DI MAIO
“Il governo andrà avanti? Questa domanda dovreste farla a qualcun altro, ci sono amici dei Cinquestelle, ministri e sottosegretari, che ce l’hanno con me, per quel che mi riguarda l’Italia merita un governo che lavori per altri quattro anni, spero che anche altri la smettano di fare polemica”. Lo ha detto il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, nel corso di una conferenza stampa al termine di una riunione al Viminale su sicurezza e terrorismo. “Gli italiani ci stanno premiando come primo partito di questo paese”, ha aggiunto Salvini.
“Stop polemiche, il governo va avanti altri 4 anni. Ogni ministro deve pensare a fare il suo e il M5S vuole andare avanti per altri 4 anni. È un esecutivo che può cambiare davvero le cose e noi ci crediamo. Quindi abbandoniamo anche i vittimismi – replica l’altro vicepremier, Luigi Di Maio -. Non mi è mai piaciuto che tira il sasso e poi nasconde la mano. Io sono sempre stato abituato a metterci la faccia davanti ai problemi. Mettiamocela insieme e cambiamo il Paese”.









