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CINA, CONTE “BILANCIO VISITA MOLTO POSITIVO”

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“Confermo la scelta. L’intuizione è stata giusta”. Lo ha dichiarato, in riferimento alla firma del memorandum d’intesa con la Cina per la Via della Seta, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che ha definito  “molto, molto positivo” il bilancio della sua visita a Pechino.

“Sono molto soddisfatto e molto fiducioso sulle opportunità per il sistema Paese”, ha sottolineato, aggiungendo: “La realizzazione ci fa ben sperare per l’intensificazione degli scambi commerciali e dei rapporti economici con un partner strategico importante come la Cina”.

“Abbiamo agito nel modo migliore anche per le modalità trasparenti di questo passaggio – ha spiegato Conte -. Il confronto ci ha consentito di rivendicare e affermare principi di parità di condizioni, sostenibilità finanziaria e ambientale, reciprocità”.

I tre giorni a Pechino “sono stati intensi e proficui, anche per uno scambio con altri capi di Stato e di governo, per aggiornarsi sui più importanti dossier e sui rapporti bilaterali. Ho ricevuto molte gradite attenzioni da parte del governo del presidente Xi Jinping”.

SALVINI “M5S CAMBIA IDEA TROPPO SPESSO”

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“I Cinque Stelle si devono mettere d’accordo tra di loro. Il ministro dice una cosa e il suo vice sostiene l’opposto. Il percorso sulle Province, che ora non sono nè carne nè pesce, è stato deciso insieme. Il problema è che cambiano idea troppo spesso. Non solo in questo caso, ma anche sulla flat tax, sull’immigrazione o sulle autonomie. Non si può dire contemporaneamente sì, no e forse. Se poi Di Maio ha un modo per sistemare scuole e strade senza enti intermedi sono pronto ad ascoltarlo. Però mi secca lavorare settimane per scoprire che hanno una nuova opinione”. Così, in un’intervista su La Stampa, il leader della Lega e ministro dell’Interno, Matteo Salvini.

“Le seccature cominciano a essere troppe”, aggiunge, ribadendo di non volere tornare al voto: “Ho giurato il primo giugno. Ho fatto delle promesse agli italiani e intendo mantenerle. Certo, per andare avanti bisogna essere d’accordo in due”. “Quello che faccio – sottolinea – mi piace moltissimo. Non capisco perchè Conte alluda a qualcosa di diverso”.

Poi, in merito al caso Siri, dichiara: “Non mi basta certo un pezzo di intercettazione estrapolato da un verbale per dire che Siri ha delle responsabilità in questa storia. Me lo deve dire un giudice. Non i giornali”. Il premier Conte, aggiunge Salvini, “faceva l’avvocato, non il giudice. Mi rifiuto di vivere in un paese con 60 milioni di presunti colpevoli. Stanno trattando Siri come il mostro di Firenze, quando nei suoi confronti non esiste un solo atto concreto. Se Conte me ne presenta uno sono disposto a discuterne”.

In riferimento ai 23 miliardi necessari per scongiurare l’aumento dell’Iva, si dice “serenissimo. Perchè credo il 27 maggio l’Europa cambierà approccio. Lo sanno anche la Merkel e Macron, i finlandesi o gli spagnoli che vanno a votare. La politica europea va rivista interamente. Vedrete che dopo le elezioni nessuno ci verrà a chiedere 23 miliardi”.

In merito alla legittima difesa, Salvini ritiene “giusti” i rilievi del Capo dello Stato, Sergio Mattarella. “La legittima difesa – sottolinea – è una legge di civiltà”.

PROVINCE: LEZZI “INDIETRO NON SI TORNA”

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“Non stiamo riesumando proprio niente. C’è un lavoro che stiamo portando avanti dopo la disastrosa riforma Delrio, ma di tornare indietro non se ne parla”. Così in merito al dibattito sulle Province, in un’intervista al Corriere della Sera, il ministro per il Sud dei 5 Stelle, Barbara Lezzi, che aggiunge: “Sulla riforma delle autonomie c’è qualcosa che non mi quadra”. “Si parla di un accordo che farà bene a tutti – spiega -. Ma se non costa nulla a bilancio per lo Stato né per le Regioni, non capisco come si riesca a realizzare una riforma del genere. Ma vedremo, io parto sempre da una posizione di buona fede”.

“La riforma delle autonomie – aggiunge – è un tema che abbiamo inserito nel contratto di governo e quindi mi aspetto che si arrivi a un accordo. E che la Lega non abbia paura del Parlamento, il quale ha il diritto di esprimersi liberamente ed emendare”. Il progetto, sottolinea, “non deve creare cittadini di serie A e di serie B, non deve portare a nessuna secessione e, anzi, deve conciliarsi con un altro principio, anch’esso contenuto nel contratto di governo, secondo il quale bisogna annullare il divario tra Nord e Sud”.

In merito al rapporto con la Lega, commenta: “Il desiderio di stare insieme non c’è mai stato in realtà. Siamo stati costretti dal risultato elettorale a governare insieme e abbiamo stipulato un contratto perché eravamo ben coscienti delle profonde differenze tra noi”. E sulla calorosa accoglienza di Salvini in Sicilia: “Può essere sorprendente, sì, ma anche noi abbiamo trovato piazze accoglienti e calorose”.

“E’ chiaro che Trizzino e i cittadini meridionali non dimenticano gli insulti e le invettive che ci ha riservato per anni la Lega”. Poi, sul caso Siri dichiara: “Non c’e’ contratto o garantismo che tenga, qui stiamo parlando di opportunita’ politica. Decidera’ il premier Conte, ma un governo del cambiamento non puo’ avere ombre, esige autorevolezza. Non possiamo permetterci un indagato per corruzione nell’esecutivo”.

Il ministro Lezzi si dice “molto soddisfatta del lavoro svolto. È chiaro che ci sono difficoltà: l’architettura dello Stato spesso non consente di agire direttamente e bisogna passare da Regioni e Comuni, ma molto stiamo facendo”.

SIRI, DI MAIO “FIDUCIA IN CONTE MA VADA IN PANCHINA”

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“Sulla vicenda Siri ho fiducia nel ruolo di Conte, e nei prossimi giorni ci aspettiamo delle novità. Il tema non è Siri, il tema e’ la percezione delle istuzioni; Siri deve mettersi in pachina ed aspettare l’esito delle indagini. Non è possibile che un sottosegrerio resti al suo posto con queste gravi
accuse”. A dirlo, a margine della conferenza di Kukiz a Varsavia, il vice premier Luigi Di Maio. “In questi mesi abbiamo fatto grandi cose assieme a Salvini e c’ e’ tanto da fare, ma se qualcuno pensa che su temi importanti come corruzione e mafia il Movimento cinque stelle stia zitto ha sbagliato. Ho sempre portato avanti l’azione politica di questo movimento in questo modo. Non la si prenda sul personale, non e’ un tema personale, è un tema del dna del movimento. Nessuno si senta offeso sul personale. Questa è una battaglia importantissima del movimento, fa parte della nostra genesi”. Da Varsavia il capo politico del Movimento cinque stelle ha anche parlato di corruzione: “Fino a qualche tempo fa in Italia se un politico si macchiava del reato di corruzione rischiava di non andare in galera. Ciò poteva accadere all’ex presidente della regione Lombardia. L’ex presidente della Lombardia, e lo dico senza giore, oggi è in galera. Mi rivolgo a tutti gli altri politici: non vi macchiate di questi reati perchè si va in galera”. Di Maio alla convention di Kukiz, presentando le proposte per l’Europa, ha anche avanzato l’idea di introdurre il salario minimo europeo: “Serve un salario minimo europeo per consentire di arrivare a fine mese e crescere i propri figli”. Di Maio ha espresso contrarietà a mantenere le Province. “Il tema vero è rimettere a posto l’Italia dal punto di vista della buriocrazia. Non voglio creare nuove poltrone. Bisogna elimirare le province, gli ato e tutti quegli
enti che creano la burocrazia un inferno”.

 

IN SPAGNA VINCONO I SOCIALISTI

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I Socialisti hanno vinto le elezioni in Spagna. Dopo appena tre ore dalla chiusura dei seggi, scrutinio concluso e vittoria al PSOE di Pedro Sanchez, che però è senza maggioranza.  Male i popolari. Per la prima volta dopo Franco, invece, l’estrema destra entra in Parlamento. 

Molto alta l’affluenza che tocca il 75%, un boom se si considera il dato del 2016 fermo al 66,4%.

“Abbiamo vinto le elezioni politiche, ha vinto il futuro, ha perso il passato. Ringrazio milioni di spagnoli e spagnole che ci hanno dato fiducia. Grazie dal profondo del cuore. Abbiamo dimostrato che questa è una grande democrazia, solida, di qualità”, sono state le prime parole di Sanchez, secondo cui dal voto spagnolo arriva “un messaggio forte all’Europa: si può vincere contro gli autoritarismi”.

“Gli spagnoli – ha aggiunto Sanchez – vogliono che il partito socialista guidi il Paese nei prossimi anni. Abbiamo vinto le elezioni e governeremo la Spagna. Basta con gli scontri. Il Governo socialista sarà il Governo di tutti gli spagnoli e le spagnole”. 

“Dalle nostre idee di sinistra, dalla nostra posizione progressista tenderemo la mano a tutte le formazioni politiche”, ha detto Sanchez, “nel rispetto della Costituzione e della giustizia sociale”.

“Ci avevano detto che questo partito non aveva futuro ma qui stiamo rivendicando il presente e il futuro di un Paese che ha scelto il Partito Socialista. Vogliamo rafforzare e non denigrare l’Europa. Il Governo che nascerà sarà un Governo europeista”, ha concluso. 

SIRI, DI MAIO “SE INNOCENTE PRIMO A CHIEDERE CHE TORNI”

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“Non ho avuto modo di sentire Conte, domani ci incontreremo in Tunisia. L’idea è chiara: il M5S chiede a Siri un passo indietro e di mettersi in panchina finchè l’inchiesta non sarà conclusa, ma lo chiediamo non perchè crediamo che sia colpevole, anzi ci auguriamo che non lo sia affatto, ma perchè c’è una questione morale. Questa è una questione fondamentale, ci siamo battuti per anni e non si può pensare che il Movimento faccia un passo indietro”. Così il ministro e vice premier Luigi Di Maio, in conferenza stampa dall’Ambasciata italiana di Varsavia.

“E’ come il tema dell’immigrazione per la Lega, quindi la Lega deve comprendere che anche se loro non hanno questa sensibilità sui temi della corruzione, noi l’abbiamo. Poi Siri andrà a fare il senatore e quando sarà conclusa l’inchiesta e risulterà innocente potrà tornare al suo posto e sarò io il primo a chiedere di farlo. Conte ha la mia fiducia e saprà come gestire la situazione”, ha aggiunto. 

 

MATTARELLA “WELFARE DEVE RINNOVARSI”

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“Lo Stato sociale che la Repubblica ha costruito – con la spinta della Costituzione e con l’apporto di forze sociali e corpi intermedi – richiede costante capacità di rinnovarsi per stare al passo con le grandi trasformazioni. Il dovere della solidarietà sociale resta alle fondamenta di un sistema democratico e di una comunità orientata verso lo sviluppo inclusivo e sostenibile. Ridurre le diseguaglianze e gli squilibri, impedire l’emarginazione sociale è interesse di tutta la comunità, migliora la qualità della vita e della convivenza, e aumenta le potenzialità stesse di crescita economica e civile”. Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel 50esimo anniversario dell’entrata in vigore della legge che istituiva la pensione sociale per i sessantacinquenni sprovvisti di reddito, indipendentemente dal versamento di contributi durante l’attività lavorativa.

 

DI MAIO “M5S NON ARRETRA SU QUESTIONE MORALE”

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“Il Movimento non arretra sulla questione morale, le regole si rispettano anche se sei del partito alleato”. Lo ha detto il vicepremier e ministro Luigi Di Maio, nel corso della presentazione del programma del M5S per le europee, riferendosi al caso del sottosegretario Siri. “A noi nessuno ci dice mai bravi, ci attaccano solo, ma poi sono i risultati a parlare”, ha aggiunto Di Maio. 

“Per noi del M5S le regole si rispettano per chi è indagato. Comunque si chiami la persona coinvolta applicheremo sempre lo stesso trattamento, comunque si chiami il sottosegretario le regole si rispettano”, ha concluso.