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MATTARELLA “AMICIZIA CON LA FRANCIA”

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“Sono qui per assicurare l’amicizia dell’Italia alla Francia e qui a Notre Dame perchè è un vero archivio di memoria. Tutti i principali eventi di Francia sono passati da qui e rispecchia tanta parte della storia e della civiltà dell’Europa. Questo spiega perchè le ore dell’incendio, in Italia, sono state vissute con grande angoscia. Pe me, come per tutti quelli che sono stati qui, sono stati momenti di grave preoccupazione e coinvolgimento affettivo. Grande riconoscenza nei confronti dei vigili del fuoco”.
Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando con i giornalisti nel corso della visita alla cattedrale di Notre Dame a Parigi in seguito all’incedio che l’ha devastata.

CONTE “PROPORRÒ REVOCA INCARICO SIRI”

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“Nel prossimo Consiglio dei Ministri proporrò la revoca dell’incarico al sottosegretario Siri, ma per ragioni politiche, non mi ergo a giudice”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte, parlando ai giornalisti a Palazzo Chigi.

“La proposta non comporta il fatto che io mi voglia ergere a giudice, le mie valutazioni sono politiche e questo non vuol dire che Armando Siri sia colpevole, è coinvolto in indagini preliminari, non deve essere sottoposto a una gogna mediatica e a un processo mediatico sommario”, ha sottolineato Conte, che ha spiegato: “La politica deve discernere caso per caso, deve farlo con coerenza e trasparenza. Ho incontrato il sottosegretario Siri lunedì sera, nel colloquio mi ha fornito dettagli sulla sua vicenda giuridica. Ho sempre rivendicato per questo governo un alto tasso di etica pubblica, nel caso di specie è normale ricevere suggerimenti per modifiche di norme, come governo dobbiamo valutare se queste norme perseguono l’interesse generale, in questo caso la norma non avrebbe offerto agli imprenditori parità di chance. La norma non era generale e astratta, ho quindi valutato la necessità di dimissioni del sottosegretario”.

Poco prima dell’incontro di Conte con i giornalisti, Siri aveva diffuso una nota. “Dal primo momento ho detto di voler essere immediatamente ascoltato dai magistrati per chiarire la mia posizione – afferma il sottosegretario -. La disponibilità dei magistrati ad essere ascoltato c’è e confido di poterlo fare a brevissimo. Sono innocente, ribadisco di avere sempre agito correttamente, nel rispetto della legge e delle Istituzioni, e di non avere nulla da nascondere. Proprio per questo, vivo questa situazione con senso di profonda amarezza. Confido che una volta sentito dai magistrati la mia posizione possa essere archiviata in tempi brevi. Qualora ciò non dovesse accadere, entro 15 giorni, sarò il primo a voler fare un passo indietro, rimettendo il mio mandato, non perché colpevole, bensì per profondo rispetto del ruolo che ricopro”.

 

TONINELLI “SIRI SI DIMETTA PRIMA DEL CDM”

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“La richiesta di dimissioni del sottosegretario Siri non è una vittoria o sconfitta per qualcuno, non si può gioire perché giustamente è stato invitato a dimettersi, la cosa mi dispiace molto ma vanno tutelate le istituzioni e l’immagine del governo del cambiamento”. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, ospite di 24 Mattino su Radio 24.

“Penso sia giusto anche per Siri che non potrebbe lavorare sereno – ha aggiunto Toninelli -. Dimostri la sua innocenza e lo aspettiamo nella squadra di governo”. Il ministro dei Trasporti si augura che il sottosegretario Siri “faccia un passo indietro, senza arrivare al voto in Consiglio dei ministri. Il presidente del Consiglio ha motivato la sua scelta, che io ritengo giusta”.

 

CASELLATI “GIORNALISMO BALUARDO DEMOCRAZIA”

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“Il giornalismo, quando è svolto con rigore e con coraggio, rappresenta un baluardo di democrazia, di legalità, di resistenza alle mafie, alla corruzione e, di conseguenza, al degrado sociale, politico ed economico”. Lo afferma il Presidente del Senato Elisabetta Casellati in occasione della XXVI Giornata mondiale della Libertà di Stampa indetta dalle Nazioni Unite nel 1993.

“Il mio pensiero, in questa giornata, non può che andare a tutti quei cronisti che nella ricerca della verità dei fatti hanno subito e subiscono ogni giorno i soprusi e le ritorsioni fisiche e morali di chi vorrebbe limitare la libertà di stampa e il diritto di cronaca – aggiunge Casellati -. A tutti loro, e a tutti i giornalisti che quotidianamente fanno da “sentinelle della verità” dando un grande contributo al Paese, va il mio sostegno e l’impegno a supportare tutte le voci dell’informazione con gli strumenti istituzionali a disposizione, affinché questa professione possa continuare ad essere esercitata in libertà e in condizioni di lavoro ottimali”.

 

SALVINI “CONTE MI SFIDI SULLE TASSE”

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“Mi sfidi sulle tasse, sfidiamoci sulle tasse, su qualcosa che interessa a gli italiani non sulla fantasia”. Lo ha detto il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, a margine di un comizio a Fidenza, a chi gli faceva notare che, sul caso Siri, i giornali parlano di Conte che sfida Salvini.

“Leggevo che anche qualche alleato di governo ha detto sì alla riduzione delle tasse ma che bisogna parlarne più avanti. Io dico che ridurre le tasse al 15% per famiglie e imprese è urgente, ogni giorno perso è un giorno che non torna più. Ridurre le tasse è l’emergenza di questo paese e di questo momento”, ha aggiunto Salvini.

GOVERNO, SALVINI “VA AVANTI”

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“Il governo va avanti se ne facciano una ragione tutti quanti. Non è una poltrona in più o in meno a fare la differenza. A me interessa lavorare e finora abbiamo fatto fatti”. Lo ha dichiarato il vicepremier Matteo Salvini.

“I giornalisti sono liberi di scrivere quello che vogliono ma poi non si devono lamentare se i giornali vendono sempre meno – ha aggiunto -. Meglio vedere Peppa Pig in televisione con mia figlia invece di certi telegiornali e programmi”.

EUROPEE, MELONI “FDI SARÀ VERA SORPRESA”

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“Io vado in Europa per cambiare tutto. Credo che questa attuale costruzione europea vada completamente abbattuta e rifondata”. Lo ha dichiarato Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, ospite di un forum all’Agenzia ITALPRESS.

“Il nostro modello – ha spiegato – è quello di una confederazione di Stati sovrani che cooperano sulle grandi materie ma sono liberi di autodeterminarsi sulle questioni più prossime ai bisogni dei cittadini. Non faccia Bruxelles quello che può fare Roma. Ma sia un’Europa capace di fare politica estera, di occuparsi di difesa dei confini, di fare lotta al terrorismo”.

“I numeri per provare a costruire un’altra Europa credo ci siano. L’obiettivo nostro è costruire una maggioranza che vada dal Ppe fino alla Le Pen”, ha sottolineato la leader di Fratelli d’Italia. “Orban per noi rappresenta l’anello di congiunzione tra moderati e conservatori – ha aggiunto -. Oggi il Partito popolare dice ‘no, no’ perchè punta a indebolire i movimenti sovranisti. Ma se i movimenti sovranisti, conservatori e populisti dovessero affermarsi, secondo me i margini per una nuova maggioranza insieme al Ppe ci sarebbero ed è l’unico modo di rompere l’attuale schema di potere”.

“Io sono scaramantica e poco ottimista ma in questo caso – ha dichiarato – sono estremamente ottimista e penso che saremo la vera sorpresa di queste elezioni Europee”.

“Con Salvini – ha proseguito – siamo sulla stessa lunghezza d’onde, seppur con sfumature diverse, fra tutte la principale è che io non avrei fatto un governo con il M5s. A maggior ragione è stato un errore ritenere che ai grillini si potesse appaltare la politica economica, cosa che sta creando dei disastri inenarrabili. Però sulle grandi questione con la Lega siamo abbastanza affini”.

“In Forza Italia c’è un problema di identità, che il partito deve chiarire”, ha evidenziato la leader di Fratelli d’Italia, che ha aggiunto: “Quando leggo le dichiarazioni di Miccichè che vuole fare una coalizione con il Partito Democratico a me viene confermato che c’è un problema di identità che va oltre le elezioni europee, dove già c’è una importante divaricazione. Non vado in Europa per fare un inciucio tra il Ppe ed i socialisti”.

“Il problema di identità in Forza Italia – ha puntualizzato – è iniziato con gli ammiccamenti a Renzi, con il Patto del Nazareno. Fi ha avuto una posizione molto ondivaga. La gente non capisce”. “Magari mi sbaglio e gli italiani il 26 maggio ci diranno che si sentono rappresentati da Forza Italia. Io lavoro per un altro modello”, ha poi aggiunto.

“Il mio obiettivo è di creare un grande contenitore nel campo del centrodestra, che definisco sovranista e conservatore: sovranista per difendere l’interesse nazionale italiano e conservatore per tutelare i valori che hanno fondato la nostra civiltà”, ha proseguito Giorgia Meloni. “Stiamo ricostruendo tutto il mondo del centrodestra, con ottimi risultati – ha aggiunto -. Non ci siamo solo limitati a ricostruire la destra, che era la nostra missione per cui siamo nati. Ma adesso la seconda fase è riallargare e rifondare il mondo del centrodestra”.

“Per il Paese ci vuole la ricetta ‘trumpiana’. Io sono sostenitrice sul piano economico della ricetta di Trump: Shock fiscale, investimenti pubblici, tutela del prodotto italiano e dell’impresa da un lato; taglio delle tasse e sviluppo generato dagli investimenti dall’altro”, ha dichiarato Giorgia Meloni, che lancia l’idea dei “dazi di civiltà”.

“L’Unione Europea dovrebbe dire ‘care nazioni che fate dumping o vi adeguate ai miei standard o devo mettere dei dazi di civiltà’. Altrimenti non possiamo reggere”. “Inoltre – ha aggiunto -, bisogna tutelare il marchio italiano, che è la cosa più preziosa che noi abbiamo. Il marchio Italia è il primo marchio nazionale per riconoscibilità al mondo, terzo marchio in assoluto dopo Visa e Coca Cola. Non ci rendiamo conto del valore che esso ha”. “La mia ricetta economica? Io convertirei piano piano tutta l’economia italiana verso quello che è marchio. Non possiamo competere a lungo termine con la produzione dell’acciaio, però possiamo competere sulla produzione dell’auto”, ha sottolineato.

“L’economia italiana dovrebbe essere incentivata ad andare verso tutto quello che è riconoscibilità del genio italiano, che è una forza assoluta – ha proseguito -. Questo bisogna avere il coraggio di farlo. I francesi ad esempio hanno il Dipartimento per la guerra economica, che serve ad impedire alle aziende straniere di entrare nel mercato francese. Io lo farei in Italia”.

“E intanto si parla di flat tax – ha proseguito -. Se ne parla ma non la stanno facendo. Se ci avessero dato retta la flat tax almeno sui redditi incrementati sarebbe già in vigore. Avevamo proposto una tassa piatta al 15% per tutto quello che dichiari in più rispetto agli anni precedenti. Costa zero ma non si è voluta fare”.

Poi, un riferimento al caso Siri. “Penso che alla fine Siri sarà costretto alle dimissioni, anche se non ci sono gli elementi per farlo dimettere. Ma non credo che si scatenerà una crisi di governo sul caso Siri”, ha dichiarato la leader di Fratelli d’Italia.

“Ma non sono queste le risposte che aspetto dal Governo – ha aggiunto -. Una risposta che io pretendo di avere dal Governo, prima del 26 maggio, e che gli italiani devono pretendere di avere, è se il Governo intende disinnescare le clausole di salvaguardia per impedire l’aumento dell’Iva e dell’accise sulla benzina. Quello è il tema che interessa i cittadini, no sapere se Siri si dimetta oppure no. Aumenta l’Iva, aumenterà la benzina? Penso che sia giusto che si dia una risposta a questi temi, prima che si vada a votare il 26 maggio. Le tasse sono aumentate per il 30% delle imprese, la burocrazia continua ad aumentare. Aumentare l’Iva oggi significa devastare l’economia italiana. Siccome nel Def c’è scritto che aumentano. Io penso che ci vuole chiarezza”.

E sulle vicende politiche siciliane: “Musumeci ha ereditato una situazione difficile. Vedo che viene molto spesso additato perchè l’amministrazione sembrerebbe immobile, non farebbe abbastanza. Ma non è facile quando erediti una situazione come quella e se dicidi di metterti a riorganizzare la macchina è chiaro che diventa complesso”, ha spiegato Giorgia Meloni.

“Qualche risultato – ha aggiunto – sta arrivando. Sul tema dei fondi europei Musumeci ha dato risposte importanti. Fratelli d’Italia ha fatto la sua parte, noi abbiamo contribuito con alcune proposte molto sensate. Facciamo del nostro meglio. Certo, si può fare sempre meglio e molto di più ma per la situazione che si è ereditata mi rendo conto che non è facile”. “Non do voti, non ho questa presunzione di dare voti – ha proseguito la leader di Fdi -, cerco di dare una mano. Ma Musumeci deve fare attenzione. A me preoccupano molto le dichiarazioni di Miccichè, che dice di andare a fare gli accordi con il Pd. Credo che su questo Musumeci deve fare chiarezza nella sua maggioranza”.

 

 

PEDOFILIA, MATTARELLA “SERVE PIÙ PREVENZIONE”

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“Pedofilia e pedopornografia costituiscono una grave, inaccettabile violenza sui minori, che reca danni allo sviluppo delle loro personalità e produce così ferite profonde alla comunità nel suo insieme. La Giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia, istituita con la legge del 4 maggio 2009, è un’occasione importante per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di contrastare atti e comportamenti, che rappresentano peraltro una violazione di fondamentali principi sanciti nella convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo”. quanto afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

“In Italia e nel mondo troppi bambini e adolescenti sono vittime di abusi sessuali, non di rado perpetrati all’interno della stessa famiglia – continua Mattarella -. L’uso crescente dei mezzi telematici e dei social network da parte dei minori accrescono le possibilità per organizzazioni criminali e per singoli adulti di intercettare le potenziali vittime: l’enorme diffusione di immagini pedopornografiche ne è la drammatica conseguenza. I risultati raggiunti grazie a un’avanzata legislazione e all’azione coordinata di magistratura e forze dell’ordine sono stati preziosi, ma è necessario potenziare la prevenzione, intensificando iniziative nelle scuole che educhino bambini e ragazzi a un uso consapevole della rete, e nel contempo aiutino i genitori a essere più attenti e partecipi alla vita e alle relazioni dei propri figli”.

“La lotta contro le varie forme di abuso passa anche attraverso una corretta preparazione di tutti coloro che partecipano all’educazione dei giovani. Va incrementata la sinergia con le istituzioni, a ogni livello, in modo che gli operatori della scuola, dei servizi sociali, dei centri di primo soccorso siano in grado, attraverso l’ascolto attento e competente, di individuare precocemente il disagio e i segnali del trauma per intervenire in maniera efficace”, conclude il capo dello Stato.