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SIRI, CINQUESTELLE “LEGA LO FACCIA DIMETTERE”

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È ancora tensione nel governo sulla vicenda Siri.

“Che ci sia almeno un rinvio a giudizio… Non si dice una condanna in terzo grado, ma almeno un rinvio a processo”. In caso contrario, la “democrazia corre dei rischi”, afferma il ministro dell’Interno e leader leghista Matteo Salvini. E sul Consiglio dei ministri convocato per mercoledì: “Che cosa succede mercoledi’? Niente. Giovedì? Niente. E niente sabato e domenica…”

Sulla vicenda ribattono i Cinquestelle: “Continuiamo a non comprendere tutto questo baccano da parte della Lega – si legge in un post sul blog del Movimento -. Troviamo sconvolgente che si arrivi a minacciare persino la caduta del governo. Sulla questione morale il Movimento 5 Stelle non fa passi indietro e alla Lega chiediamo di non cambiare sempre discorso, ma di tirare fuori le palle su Siri e farlo dimettere”, si legge nel post. “Anche Salvini – sottolinea il Movimento – dovrebbe mostrare più coraggio e maggiore coerenza”.

 

 

SCONTRO LEGA-FAZIO SULLO STIPENDIO

“Stasera nessun esponente della Lega sarà ospite di Fabio Fazio, e non lo sarà finchè non sarà tagliato il vergognoso stipendio milionario del fazioso conduttore. Contiamo che il Parlamento discuta e approvi al più presto la proposta di legge della Lega che rivede contratti e stipendi della tivù pubblica”.

La Lega boicotta Fazio, decidendo di non volere partecipare alla trasmissione e percià declinando l’invito ad occupare uno spazio riservato al partito di Salvini in vista delle elezioni europee. Salvini ieri sera era stato chiaro: “Non c’è niente da valutare, c’è semplicemente da tagliare uno stipendio milionario e vergognoso pagato dagli italiani”.

D’altronde il tema degli stipendi della Rai sono diventati centrali in giornata con la presa di posizione del presidente della Rai Marcello Foa che da Dogliani, dal festival della Tv e dei nuovi media nel pomeriggio aveva espresso la sua posizione: “Il compenso di Fazio è molto elevato, al di sopra di qualunque valutazione di merito sugli ascolti”.

Sui maxi stipendi è intervenuto il Movimento cinque stelle attraverso Gianluigi Paragone, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Vigilanza Rai. “Tagliare i superstipendi in Rai è una battaglia che portiamo avanti praticamente da sempre, Fazio sicuramente ma anche Bruno Vespa. Per evitare che tutto questo possa apparire un regalo a Mediaset e quindi a Berlusconi è importante rivedere subito anche i tetti pubblicitari per non penalizzare Rai rispetto a Mediaset. Abbattiamo il canone togliendolo subito dalla bolletta e infine riorganizziamo la raccolta pubblicitaria eliminando un po’ di potere ai centri media”. Fabio Fazio, in apertura della sua trasmisione è intervenuto sulla vicenda.

““Prima di cominciare la nostra puntata voglio leggere alcune righe che mi sono appuntato per fare una brevissima ma doverosa precisazione in nome del pluralismo  a cui Che tempo che fa si è sempre attenuto. Questa sera, come forse saprete, dopo Forza Italia avremmo dovuto ospitare la Lega, in particolare il suo segretario Matteo Salvini  a cui abbiamo ripetuto molte volte inviti senza ricevere risposta formale. Il ministro però ha fatto sapere in numerosi interventi pubblici, nei suoi comizi elettorali, che non sarebbe intervenuto. Naturalmente mi dispiace perché al di là della sua opinione su di me, che non mi permetto in questa sede di discutere, sarebbe stato invece interessante consentire al pubblico di Che tempo che fa di poter ascoltare le sue opinioni circa i temi dell’Europa, i recenti fatti tragici di Napoli, e naturalmente tutta l’attualità politica. Naturalmente la sua posizione  è legittima, confido che ci sia un’occasione nella prossima stagione”.

 

 

DI MAIO “SIRI GETTA OMBRE SUL GOVERNO”

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“La cosa importante in questo momento è rimuovere quel sottosegretario che, secondo me, getta delle ombre su tutto il governo. Per farlo spero non si debba arrivare in Consiglio dei Ministri. Lì noi abbiamo la maggioranza assoluta. Spero che la Lega non sia così irresponsabile”. Così il ministro e vicepremier Luigi Di Maio, intervistato dal Gr1 Rai.
“Il caso Siri rappresenta cio’ che fa arrabbiare gli italiani da 20 anni. Ci sono alcuni personaggi in Italia che hanno dei santi in paradiso e si fanno fare le leggi per salvarsi il business”, ha aggiunto.

“Non credo che si debba arrivare al voto, ma in ogni caso la spaccatura è già evidente sul caso Siri perché vede sulla corruzione delle sensibilità differenti. Il contratto di governo ha ancora da attuare un sacco di leggi importanti, il salario minimo, gli aiuti alle famiglie che fanno figli, a meno che non sia la Lega a chiedere una crisi di governo dopo un eventuale voto in Consiglio dei Ministri. Non abbiamo mai parlato né di rimpasti né di crisi di Governo, per me bisogna continuare per cambiare questo Paese”, ha osservato. Secondo Di Maio nei confronti di Salvini “non si tratta di nessuna strategia, semplicemente il tema Siri riguarda la corruzione e addirittura si parla di mafia. Su questa roba noi non possiamo transigere”.

BERLUSCONI ESCE DA OSPEDALE “HO AVUTO PAURA”

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“Ho avuto una bella paura, tante cose che si sono succedute mi hanno fatto pensare di essere arrivato alla fine del girone, ma ho avuto una ripresa formidabile. Adesso avrò ancora qualche giorno di convalescenza e farò campagna nelle ultime due settimane prima del voto. Avrò modo di mettermi bene in cotatto con gli Italiani per fare capire in che situazione grave siamo”. Così il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, parlando con i giornalisti all’uscita dal San Raffaele, dopo essere stato dimesso dall’ospedale dove nei giorni scorsi è stato sottoposto a un intervento chirurgico.

“Per cambiare l’Ue bisogna cambiare le alleanze e per fare questo è chiaro che dovrò essere presente. Il Ppe deve lasciare l’alleanza con la sinistra e creare nuove alleanze con i liberali, i conservatori e magari anche con quella testa matta di Orban e con Salvini per fare capire che i nazionalisti non possono fare niente – ha sottolineato l’ex premier -. E’ importante che io possa parlare all’interno del Ppe per fare riprendere il progetto dei padri fondatori”.

 

IL CASO SIRI APPRODA IN CDM

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E’ il giorno del Consiglio dei Ministri sul caso Armando Siri. A Palazzo Chigi la riunione del governo dovrà stabilire se revocare o meno l’incarico al sottosegretario coinvolto in un’indagine per corruzione.

“Conta dei voti in Cdm sul caso Siri? Non mi appassiona questo tema, parlo di vita vera”, aveva detto alla vigilia del Consiglio dei Ministri il ministro dell’Interno Matteo Salvini, durante l’inaugurazione della nuova sede milanese dell’Agenzia Nazionale per i beni sequestrati e confiscati. “Parteciperò al Consiglio dei ministri di domani perché è il mio lavoro e mi pagano per questo, ma il mio appuntamento più importante di domani è in un centro di recupero per tossicodipendenti con cui stiamo lavorando per il contrasto alla droga”, ha concluso il vicepremier leghista.

Poco dopo è il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a rispondere alle domande dei giornalisti sul tema, a margine di un’esercitazione militare a Pratica di Mare. “La situazione è molto chiara, il mio è stato un percorso lineare. Non è stata una decisione che ho preso a cuor leggero. Vedrete che domani sarà un Cdm che si svolgerà molto serenamente”, ha detto Conte.

In una nota il M5S tiene il punto: “L’operato del Governo del cambiamento non deve avere ombre. Non mettiamo in dubbio il principio di non colpevolezza fino a sentenza passata in giudicato, ma è politicamente opportuno che Armando Siri lasci l’incarico da sottosegretario ai Trasporti e si difenda dalle accuse mantenendo peraltro la carica di senatore. Come ha ribadito Luigi di Maio, un politico indagato di corruzione non deve amministrare soldi pubblici finché su quelle accuse non viene fatta chiarezza”. 

SALVINI “CHIUDERE TUTTI I NEGOZI DI CANNABIS”

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“Da domani darò indicazioni ai responsabili della pubblica sicurezza di andare a controllare uno per uno con l’obiettivo di chiudere tutti i presunti negozi turistici di cannabis che, per quando mi riguarda, vanno sigillati dal primo a l’ultimo. Sono un incentivo allo spaccio di stupefacenti”.  Lo ha detto il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, nel corso di una conferenza stampa al Viminale.

“Ci sono tutte queste iniziative e feste della cannabis in giro per l’Italia, l’ultimo scempio si è registrato nella mia Milano. Chiederò che saranno vietate tutte”, ha poi sottolineato il vice presidente del Consiglio, che ha aggiunto: “La droga, soprattutto per quanto riguarda i minori, è un’emergenza nazionale devastante. Sono contro ogni tipo di ipotesi di legalizzazione, sperimentazione, distribuzione. Io su altro non litigo né con l’opposizione e né con gli amici della maggioranza, su questo sì. È inaccettabile pensare che faccia bene drogarsi e che sia lecito”.

 

CONTE PROPORRÀ REVOCA INCARICO SIRI

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Al termine di una riunione del Consiglio dei Ministri durata oltre due ore, il premier Giuseppe Conte ha annunciato che proporrà al capo dello Stato Sergio Mattarella la revoca dell’incarico al sottosegretario Armando Siri, coinvolto in un’inchiesta per corruzione. Non c’è stata una votazione, ma un dibattito tra i ministri.

“Ritengo che il Governo si sia comportato nel modo migliore, è la soluzione alla luce di tutte le circostanze che ritengo più giusta. Se perdiamo la fiducia dei cittadini, se non li avremo al nostro fianco, difficilmente potremo proseguire nell’azione di governo e potremo vantarci di essere il governo del cambiamento”, ha detto Conte, rispondendo alle domande dei giornalisti al suo arrivo al Tempio Maggiore di Roma per un’iniziativa.

“Si è deciso di avviare la procedura di revoca dell’incarico a Siri, non perché colpevole, ma perché per noi quando si parla di un’inchiesta per corruzione la politica deve agire prima dei giudici. Per me è un grande orgoglio far parte di questo governo, sono molto orgoglioso delle decisioni che abbiamo preso insieme. È stato un Consiglio dei Ministri molto disteso, ci siamo detti che andiamo avanti e che ci sono tante cose da fare per gli italiani, le faremo insieme nei prossimi quattro anni”, ha affermato il vicepremier Luigi Di Maio, parlando con i giornalisti a Palazzo Chigi dopo il Cdm.

“Il Governo dà un segnale di discontinuità rispetto al passato, quando ci sono delle ombre interviene. Non è una vittoria del M5S, non sono qui per esultare, è una vittoria degli italiani”, ha aggiunto.

Fonti del Carroccio hanno riferito di una “discussione civile e pacata. La Lega (intervenuti i ministri Bongiorno e Salvini) ribadisce fiducia nel premier ma anche difesa del sottosegretario Armando Siri, innocente fino a prova contraria. Troppe cose da fare, autonomia, riduzione delle tasse, flat tax, apertura dei cantieri, sviluppo e infrastrutture: basta chiacchiere e polemiche. Servono fatti concreti”.

 

ALTAFORTE ESCLUSA DAL SALONE DEL LIBRO

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“Alle ore 10 sarò al Salone del Libro di Torino per ribadire che Altaforte Edizioni non si piega alla logica del pensiero unico. Se avete a cuore la Libertà, la Libertà d’espressione, vi aspetto. I libri non possono e non devono conoscere censura”. Lo scrive su Facebook Francesco Polacchi, fondatore di Altaforte, vicina a CasaPound, che risponde così alla decisione di escludere la casa editrice dal Salone del Libro.