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SALVINI “CHIUDE” PORTI ANCHE A MARINA MILITARE

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“In queste ore sto seguendo la vicenda di una nave della Marina Militare che in acque libiche ha raccolto quaranta immigrati. Perché era in acque libiche? Io porti non ne do, o si lavora tutti nella stessa direzione oppure non può esserci il ministro dell’Interno che chiude i porti e qualcun altro che raccoglie gli immigrati”. Lo ha detto il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini, nel corso di un comizio a Pesaro.

“La nave Cigala Fulgosi della Marina militare ha soccorso, a circa 75 chilometri dalla costa libica, 36 migranti sprovvisti di salvagenti, che si trovavano a bordo di una piccola imbarcazione che stava per affondare – ha spiegato in una nota la Marina Militare -. Tra i migranti anche 2 donne e 8 bambini. E’ in corso la verifica delle loro condizioni di salute e delle relative identità, in stretto coordinamento con le competenti autorità nazionali”.

Sulla vicenda è intervenuto anche il premier Giuseppe Conte, al termine del Consiglio Ue a Sibiu, in Romania: “Ho avuto già la disponibilità di Malta, Francia e Lussemburgo a prendere alcuni migranti. Attendo la risposta, ma c’è un’apertura, di Germania, Spagna e Portogallo. Gli amici europei si sono dimostrati molto solleciti rispetto alle mie richieste, quanto prima risolveremo anche questo caso”.

 

DI MAIO “GOVERNO PUÒ CADERE SOLO SU CORRUZIONE”

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“In Consiglio dei ministri abbiamo dato un bel segnale, ora subito al lavoro sul contratto di governo, anche domani si può fare un vertice di governo, la priorità è il salario minimo, poi si va avanti su flat tax, un miliardo da spostare sulle famiglie che fanno figli. Scambio tra salario minimo e flat tax? Gli italiani sono un po’ stanchi di sentire parlare di crisi di governo su tutto, per me il governo va in crisi solo sulla corruzione, se il caso Siri dovesse allargarsi per me sarebbe un problema”. Lo ha detto il vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, ospite di “Radio anch’io” su Radio Uno.

(ITALPRESS).

TRENTA “BASTA ATTACCHI ALLA MARINA”

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“Ormai è una battaglia quotidiana, ma tra due settimane ci sono le europee e Salvini è in piena campagna elettorale. Per lui ogni pretesto è buono per attaccarmi. Sinceramente credo che non valga nemmeno la pena rispondere”. Lo dice il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, in un colloquio riportato dal Corriere della Sera dopo il salvataggio di migranti da parte di una nave della Marina.
“Finché lo fa contro di me – aggiunge- è tutto secondo copione. Ma non pensi di poter attaccare i militari e, nel caso specifico, la Marina. Si tratta di servitori dello Stato che fanno ogni giorno il proprio dovere e io non consentirò a nessuno di offendere il loro lavoro”.

È MORTO GIANNI DE MICHELIS

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E’ morto all’età di 78 anni Gianni De Michelis. Ha militato nel Partito Socialista Italiano dagli anni sessanta, poi è stato segretario nazionale del Nuovo Psi (2001-2007), ha aderito successivamente alla Costituente del Psi e al progetto di Stefania Craxi denominato Riformisti italiani.

Negli anni 80 è stato ministro degli Esteri, del Lavoro e delle Partecipazioni Statali.

 

DI MAIO “SERVE LEGGE SU CONFLITTO D’INTERESSI”

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“E’ stato condannato Montante, a più anni di quelli che aveva chiesto lo stesso pm. È l’ennesima inchiesta sulla corruzione e l’ennesima dimostrazione che in questo Paese l’emergenza è la corruzione, e per contrastarla serve una legge sul conflitto di interessi, che da lunedì calendarizzeremo in Commissione Affari Costituzionali, alla Camera”. Lo ha detto il vicepremier e ministro, Luigi Di Maio, parlando con i giornalisti a margine del Forum delle associazioni familiari, a Roma.

“Noi vogliamo fare una legge sul conflitto di interessi: lo chiedo al Pd ma lo chiedo soprattutto alla Lega: siate coerenti con il contratto di governo o con quello che avete detto in passato. La legge su conflitto di interessi serve a contrastare la corruzione, che è un’emergenza nazionale”.

 

VIMINALE, IN UN ANNO -90% SBARCHI

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Un migliaio di persone sbarcate dal primo gennaio 2019 a oggi (per l’esattezza 1.009), contro le quasi 10.000 (9.959) dello stesso periodo di un anno fa, con un calo di circa il 90%. Sono dati forniti dal Viminale e aggiornati a stamattina. I rimpatri nel 2019 sono 2.301 (più del doppio degli arrivi), di cui 2.179 forzati (dato aggiornato al 5 maggio) e 122 volontari assistiti (dato aggiornato al 7 aprile). Nel 2019 c’è stato un cadavere recuperato e 402 dispersi (stima Unhcr) contro i 23 morti accertati del 2018, anno in cui la stima dei deceduti e dispersi toccò quota 2.277. Nel 2016 (governo di centrosinistra) ci furono 390 morti accertati e 5.096 dispersi.

“Nel 2019 meno sbarchi, meno reati commessi, meno morti in mare. Se qualcuno rimpiange i porti aperti che portavano in Italia più clandestini e facevano morire in mare più persone, sappia che avrà nel sottoscritto un avversario irriducibile”, afferma il ministro dell’Interno, Matteo Salvini.

 

SALVINI “SUI PORTI CHIUSI DECIDO IO”

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“Sulla chiusura dei porti decido io. Sono io l’autorità competente per la pubblica sicurezza e la sicurezza nazionale. Quindi la decisione spetta al mio ministero”. Così Matteo Salvini da Milano tornando sul tema della sovrapposizione di competenze tra il ministero dell’Interno e quello ai Trasporti. “Su quei barconi potrebbero esserci delinquenti o terroristi. Penso che Toninelli sia d’accordo con me”.

“Se si riapre qualche varco per gli sbarchi, aumentano le partenze e tornano i morti – ha sottolineato Salvini -. Spero che nel governo non ci siano nostalgici dei porti aperti, perché con me i porti restano chiusi. Un conto è la Marina Militare, che fa il suo dovere, ma ong, trafficanti e scafisti con me in Italia non ci arrivano”.

“Il governo va avanti perché mi rifiuto di pensare che ci siano ministri del M5S che vogliono riaprire i porti all’immigrazione clandestina – ha detto ancora il vicepremier -. Abbiamo lavorato bene per un anno, perché dovremmo cambiare opinione? Io sono leale, spero che lo siano tutti così come ho dimostrato io lealtà in questi ultimi undici mesi”.

 

IMMIGRAZIONE, MOAVERO “SALVINI HA RAGIONE”

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“Non ho obiezioni di fondo a quanto scrive Matteo Salvini. E’ corretto rendere più efficace il meccanismo dei rimpatri, oggettivamente complesso, in quanto di solito chi arriva non ha documenti e nessuno sa da dove effettivamente venga. Dunque è giusto richiamare a una cura maggiore degli accordi bilaterali con i Paesi da cui partono i migranti, per rendere più veloci i rimpatri di coloro che non hanno diritto all’asilo. Sono anche d’accordo sull’opportunità di un maggiore coordinamento, perchè le migrazioni rilevano delle competenze di diversi ministeri”. Così, in merito alla lettera di Matteo Salvini che chiede ai ministri ed al premier Giuseppe Conte di fare di più per i rimpatri dei migranti, il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, che, in un’intervista a Il Messaggero, alla domanda se si sente messo in mora, risponde: “Proprio no, con Salvini ci sentiamo spesso per coordinarci. Piuttosto siamo tutti in mora come Europa, perchè i rimpatri dovrebbero basarsi su accordi europei, con meccanismi e fondi Ue. Ci vorrebbero delle premialità speciali, nei finanziamenti per la cooperazione, per quei Paesi d’origine che collaborano nel riaccogliere rapidamente i loro cittadini emigrati in Italia e negli altri stati europei”.

“Credo che il ministro degli Interni abbia una responsabilità primaria rispetto alla questione della sicurezza – aggiunge -. Ma è anche vero che si interseca con le competenze del presidente del Consiglio, dei ministri di Difesa, Infrastrutture ed Esteri. Dunque, è utile un chiarimento, al fine di dare maggiore univocità di direzione e decisione e possiamo farlo in occasione della discussione della proposta di decreto”.

Salvini, sottolinea Enzo Moavero Milanesi, “ha ragione a porre la questione e per me la sua proposta ha una logica. In sede di approvazione del decreto, potremo discutere se il luogo migliore per l’attribuzione di questa responsabilità sia il ministero degli Interni”. Poi, sottolinea: “Non parlerei di scippo, perché il decreto verrà discusso collegialmente dal governo. Valuteremo i dettagli. In teoria, le strade sono due: un continuo coordinamento tra ministeri, oppure accentrare la competenza e, perché no, al Viminale che ha già la responsabilità maggiore”.