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DI MAIO “SIAMO ANDATI MALE MA NON MOLLIAMO”

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“Non parlo politichese, è chiaro ed evidente che per noi le elezioni sono andate male. Noi impariamo da questo voto e non molliamo”. Lo ha detto il vicepremier e leader del MoVimento 5 Stelle Luigi Di Maio, nel corso di una conferenza stampa al Mise.

“Ringrazio i 4 milioni e mezzo che hanno votato il M5S e ringrazio anche chi non ci ha votato, da loro prendiamo una bella lezione”, ha proseguito Di Maio, che ha fatto i complimenti “a Lega e Pd”.

“Molta della nostra gente non è andata a votare, tanto ancora c’è da fare, per me adesso ci sono promesse da realizzare, che non abbiamo dimenticato, o accantonato”, ha detto ancora il vicepremier, che ha chiarito: “Porteremo avanti il programma di Governo, con assoluta lealtà al nostro principale alleato, che è il contratto”. E ha aggiunto: “Ho chiesto al premier Conte di convocare al più presto un vertice di governo, abbiamo tante cose da realizzare, e mai in questo momento c’è bisogno di umiltà e lavoro”.

 

SALVINI “VOTO PIEMONTE FA CHIAREZZA SU TAV”

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“L’opera può essere rivista, io userò il voto degli italiani anche per ricontrattare la quota di cofinanziamento europea a vantaggio dell’Italia. Se la Lega in Piemonte ha quasi il triplo dei voti rispetto agli amici dei Cinque Stelle vuol dire che i piemontesi si stanno esprimendo chiaramente. Non dico che sia un referendum ma poco ci manca”. Lo ha detto il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, nel corso di una conferenza stampa al Viminale in merito alle Europee, alle Regionali in Piemonte e al confronto nel governo sulla Tav.

“Gli italiani vogliono viaggiare inquinando di meno e spendendo di meno, i cantieri vanno conclusi”, ha aggiunto.

“Se uno si sente argine rispetto il suo stato emotivo, a me basta che il fiume scorra verso valle su quello che è stato concordato, poi ognuno si ritiene argine di quello che preferisce. Non vincono gli estremismi”, ha spiegato Salvini a chi gli chiedeva di commentare le dichiarazioni dell’altro vicepremier Luigi Di Maio, per il quale “il M5S continuerà a fare argine nel governo rispetto ad alcune politiche”.

 

SALVINI “NESSUN ULTIMATUM PER DI MAIO”

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 “No, chi sono io per dare ultimatum”. Lo ha detto il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini su Rtl 102.5, che ha commentato il titolo di Repubblica che parla di un ultimatum di 30 giorni nei confronti di Luigi Di Maio.

“Per il momento la mia missione enorme – aggiunge- è quella di cambiare le regole Ue, quello che hanno chiesto tutti i popoli europei. Vediamo se arriva questa letterina dove ci multano, ma in un momento storico dove c’è disoccupazione da Bruxelles qualcuno ci chiede 3 miliardi di multa? Ogni mia energia sarà usata per cambiare queste regole vecchie e superate”. Lo ha detto il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini su Rtl 102.5.

PIAZZA LOGGIA, MATTARELLA “DEMOCRAZIA PIÙ FORTE”

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“Le innocenti vite spezzate quella mattina del 28 maggio 1974, lo strazio dei familiari, il dolore dei feriti, l’oltraggio inferto a Brescia e all’intera comunità nazionale dai terroristi assassini sono parte della memoria indelebile della Repubblica”.  Lo dice il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 45° anniversario della strage di Piazza della Loggia. “In questa giornata di anniversario – aggiunge – si rinnovano i sentimenti di solidarietà di tutti gli italiani, e con essi desidero esprimere la mia vicinanza a coloro che più hanno sofferto e a quanti hanno contribuito negli anni a quella straordinaria reazione civile e democratica, che ha fatto fallire la strategia eversiva”.
“Con l’attentato alla manifestazione antifascista organizzata dai sindacati – aggiunge – i terroristi volevano seminare paura per comprimere le libertà politiche. Una catena eversiva legava la strage di Piazza della Loggia ad altri tragici eventi di quegli anni: la democrazia è stata più forte e ha sconfitto chi voleva violarla. L’impegno di uomini dello Stato e il sostegno popolare hanno consentito di portare a compimento il percorso giudiziario.
Particolare gratitudine va espressa all’Associazione dei Familiari delle vittime, la quale è riuscita sempre ad animare, anche in momenti difficili, memoria attiva, partecipazione responsabile, impegno per la verità”.

ALLE COMUNALI BENE PD E CENTRODESTRA, GIU’ M5S

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Bene il Partito Democratico e il centrodestra unito, mentre il Movimento 5 Stelle si conferma in crisi come alle Europee. Nei capoluoghi in cui si è votato domenica, i dem tengono Bari, Firenze e Bergamo, dove restano sindaci Antonio De Caro (con una percentuale attorno al 70%), Dario Nardella e Giorgio Gori. Al primo turno il partito di Nicola Zingaretti trova conferme anche a Modena con Gian Carlo Muzzarelli, a Pesaro con Matteo Ricci e a Lecce con il civico Carlo Salvemini.
Al centrodestra – oltre alle Regionali del Piemonte, dove si è imposto Alberto Cirio – vanno Perugia (confermato Andrea Romizi), Pavia (Massimo Depaoli), Pescara (Carlo Masci) e Vibo Valentia, con Maria Limardo primo sindaco donna della città calabrese. Il M5S riesce appena a strappare un ballottaggio: a Campobasso, Roberto Gravina contenderà la fascia tricolore a Maria Domenica D’Alessandro (Lega). I grillini perdono Livorno dopo l’esperienza Nogarin dove sarà duello tra Luca Salvetti del Pd e Andrea Romiti del centrodestra.
Al ballottaggio anche Reggio Emilia, Avellino, Ascoli, Biella, Cremona, Ferrara, Foggia, Potenza, Forlì, Prato, Rovigo, Vercelli e Verbania. Complessivamente, nei 15 capoluoghi al secondo turno, in otto è avanti il centrodestra sul centrosinistra, in tre accade il contrario.
A Biella e Potenza si sfideranno centrodestra e un candidato civico, ad Avellino duello a sinistra, ad Ascoli a destra. Tra le curiosità, l’elezione di Ciriaco De Mita a sindaco di Nusco, in provincia di Avellino, a 91 anni. San Luca (Reggio Calabria) ha di nuovo un sindaco a 6 anni dallo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose: Bruno Bartolo ha stravinto la sfida con Klaus Davi.
L’avvocato penalista Gianmarco Negri è il primo sindaco transgender d’Italia: con una lista civica ha vinto le amministrative a Tromello, nel Pavese. Il figlio di Roberto Maroni, Fabrizio, entra in consiglio comunale a Lozza, nel Varesotto, eletto con una lista civica vicina al centrosinistra.

CALENDA “PRONTO A FONDARE UN PARTITO ALLEATO DEL PD”

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“Siamo Europei può diventare un partito. Io sono iscritto al Pd, lavoro con Zingaretti. Il mio movimento dovrebbe rimanere quello che è: il collante di un mondo più ampio della sinistra. Ma se serve sono pronto a trasformarlo in un soggetto politico”. A parlare è Carlo Calenda, capolista della lista Pd-Siamo europei, in un’intervista a “La Repubblica”.
“Io vedo l’utilità di avere una forza di centro – aggiunge- liberaldemocratica. Sarebbe molto importante costruirla e se nascesse darei sicuramente una mano a mettere insieme tre grandi culture, la sinistra, il cattolicesimo democratico e il liberalismo, con un programma comune. Dobbiamo evitare che il Paese vada non a destra ma verso lo sfascio”, aggiunge Calenda che esclude di voler fare una scissione: “Assolutamente no. Non farò niente contro il Pd. Mi muovo solo se lo decidiamo insieme”.

SU ROUSSEAU IL VOTO ONLINE SU DI MAIO

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“La domanda a cui rispondere è: confermi Luigi Di Maio come capo politico del MoVimento 5 Stelle? Le votazioni saranno aperte dalle 10 alle 20 di domani 30 maggio”. Lo scrive sul Blog delle stelle il vicepremier e leader M5s Luigi Di Maio che annuncia cosi’ il ‘referendum’ sul suo ruolo di leader politico del movimento sulla piattaforma Rousseau.
“Stasera – annuncia – analizzeremo l’esito del voto europeo insieme a tutti i parlamentari, in occasione dell’assemblea congiunta. Nei prossimi giorni farò altrettanto con i neo parlamentari europei, con i consiglieri regionali e una rappresentanza dei consiglieri comunali e con i sindaci”.
“Nelle ultime quarantotto ore – dice – hanno detto di tutto contro di me. Dichiarazioni di ogni tipo da ogni parte. Ho letto anche i vostri tantissimi messaggi. Alcuni di incoraggiamento, altri che mi hanno fatto riflettere. E di questo vi ringrazio. La vita, per ognuno di noi, è fatta di diritti e doveri. Non scappa nessuno. Non mi sono mai sottratto ad alcuna responsabilità, in questi anni ci ho sempre messo la faccia. Non sono mai scappato dai miei doveri – prosegue Di Maio – e se c’è qualcosa da cambiare nel Movimento lo faremo. Se ci sono strutture o luoghi decisionali da creare: lo faremo. Prima di ogni altra decisione, oggi però ho anche io il diritto di sapere cosa ne pensate voi del mio operato. Voglio sentire la voce dei cittadini che mi hanno eletto capo politico qualche anno fa. Quindi a voi la parola”.

CONTE “RILANCIARE L’AZIONE DI GOVERNO”

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“Ho incontrato questa mattina, dapprima il Vicepresidente Salvini e successivamente, il Vicepresidente Di Maio. Con entrambi ho avuto lunghi colloqui, che hanno costituito l’occasione per scambiare alcune valutazioni sugli esiti dell’ultima consultazione elettorale, sulla nuova composizione del Parlamento europeo e sulle procedure di nomina nelle Istituzioni europee”. Lo scrive su Facebook il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.

“Il confronto è stato serio e approfondito ed è servito a operare una ricognizione delle varie misure che tornano utili a rilanciare l’azione di governo – aggiunge Conte -. Ho raccolto le indicazioni dei Vicepresidenti sulle misure di governo che stanno a cuore alle rispettive forze politiche e, per parte mia, ho riassunto le varie iniziative e i vari provvedimenti che giudico assolutamente strategici per il bene del Paese. Il Governo del cambiamento deve ancora completare buona parte del suo programma. Ho elaborato un’agenda fitta di misure e provvedimenti da attuare che ci impegnerà per il resto della legislatura”.

“Ho chiesto a entrambi i Vicepresidenti di accelerare i confronti e le valutazioni che sono in atto nell’ambito di ciascuna forza politica, in modo da poter ripartire già nei prossimi giorni con chiarezza di intenti e determinazione di risultati”, conclude il premier.