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SALVINI “GOVERNO AVANTI SOLO SE NON LITIGA”

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“E’ bizzarro che sessanta milioni di italiani siano in sospeso per il voto della piattaforma Rousseau, ma rispetto gli altri partiti. Se da stasera alle 21 si lavora si va avanti, se si continua a bisticciare l’Italia e la Lega non hanno tempo da perdere”. Lo ha detto il vicepremier Matteo Salvini, parlando con i giornalisti al Senato.

“Non ho più tempo da perdere, l’indicazione degli italiani domenica è stata chiara: lavorare, lavorare, lavorare – ha aggiunto -. La politica dell’insulto alla Lega è stata punita non da Salvini, ma dagli italiani”.

 

M5S CONFERMA DI MAIO CAPO POLITICO

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Luigi Di Maio è stato confermato capo politico del M5S con l’80% delle preferenze sulla piattaforma Rousseau. “Oggi – si legge sul blog delle stelle – si è scritta una delle pagine più belle della storia di democrazia diretta del MoVimento 5 Stelle. E non per il risultato uscito fuori dalle “urne”, che ha confermato Luigi Di Maio come capo politico con l’80% dei consensi, ma per la partecipazione record a una votazione online per il MoVimento che è anche il record mondiale per una votazione online in un singolo giorno per una forza politica”.

“Sono appena stati pubblicati i risultati della votazione sulla fiducia a me come capo politico – scrive Di Maio su facebook – Con 56.127 voti e l’80% di consensi, su Rousseau abbiamo segnato il record assoluto di partecipazione a una votazione per il MoVimento 5 Stelle. Ed è anche il record mondiale per una votazione online in un singolo giorno per una forza politica.
“Vi ringrazio tutti e vi voglio bene! Ringrazio – aggiunge – chi mi ha confermato la fiducia, chi si è astenuto e chi ha votato contro. Non mi monto la testa, questo è il momento dell’umiltà.
Il nostro è un processo di evoluzione appena iniziato”.

GOVERNO, RIXI SI DIMETTE DOPO CONDANNA

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Il Tribunale di Genova ha condannato a tre anni e cinque mesi il viceministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi, nell’ambito del processo sulle cosiddette “Spese pazze” nella Regione Liguria dal 2010 al 2012.

“Sono tranquillo – afferma in una nota – Ho sempre agito per il bene degli italiani. Conto sull’assoluzione perché non ho mai commesso alcun reato, ma per l’amore che provo per l’Italia e per non creare problemi al governo ho già consegnato nelle mani di Matteo Salvini le mie dimissioni”.

Poco prima su twitter il presidente della Commissione Antimafia, Nicola Morra aveva commentato: “Rixi da condannato non può rimanere al Governo”.

“Ringrazio Edoardo Rixi per l’incredibile lavoro svolto fino ad ora. Da tempo ho nelle mani le sue dimissioni, che accetto unicamente per tutelare lui e l’attività del governo da attacchi e polemiche senza senso – afferma il vicepremier Matteo Salvini -. Oggi stesso lo nomino responsabile nazionale trasporti e infrastrutture della Lega, riconoscendogli capacità e onesta assolute. P.S. Io rispetto le sentenze e conto su una assoluzione a fine processo, ma trovo incredibile che ci siano spacciatori a piede libero, e sindaci, amministratori e parlamentari accusati o condannati senza uno straccio di prova”.

 

 

 

CALENDA “STO BENE NEL PD”

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«Sto bene nel Pd e penso che il Pd, se sceglie la vocazione maggioritaria sceglie una bella sfida, molto complicata, ma bene così”.  Lo ha detto Carlo Calenda, del Partito Democratico, intervistato da Serena Bortone ad Agorà, il programma di Rai3.

“Lavoreremo insieme – aggiunge – +Europa doveva essere il partito in più? Certo, ma era il lavoro che si doveva fare se fosse entrata nella coalizione di Siamo Europei, ma è la seconda volta che non prende il quorum. Non lo ha preso alle politiche, si è suicidato alle Europee, perché un partito che si chiama +Europa e non prende il quorum alle Europee è un assurdo totale. Hanno scelto questa strada, oggi oggettivamente sono troppo fragili».

CONTE “ECONOMIA NON ARRANCA”

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“L’economia non arranca, per le ultime rilevazioni Istat rimane certificato che siamo fuori dalla recessione, rimangono ancora assolutamente plausibili le nostre previsioni per i dati del 2019, ci aspettiamo una ripresa economica nel secondo semestre”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte, a margine delle celebrazioni per i cento anni dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro.

Quanto agli equilibri nel governo, il presidente del Consiglio ha spiegato: “In questi giorni ravviso ancora delle scorie della campagna elettorale che vanno smaltite. C’è ancora un po’ di eccitazione, super eccitazione per i postumi di una consultazione elettorale che è stata molto intensa, molto vivace. Diciamo che ci prendiamo ancora questi giorni, lunedì sarà una prima occasione per parlare agli italiani. Sto facendo delle consultazioni con gli esponenti delle forze politiche che sostengono la maggioranza. Tornerò a parlare con Di Maio e Salvini, dobbiamo massima chiarezza agli italiani”.

 

UE, SALVINI “VEDREMO CHI HA TESTA PIÙ DURA”

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“La settimana prossima userò il consenso che voi mi avete dato non per chiedere una poltrona in più in Italia, ma per dire a Bruxelles: lasciateci lavorare come gli italiani ci chiedono, servono meno tasse e più lavoro. Se ci diranno ‘No’ vedremo chi avrà la testa più dura…”. Lo ha detto il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, nel corso di un comizio a Potenza.

In merito agli equilibri nel governo, il leader leghista ha ribadito: “Io ho voglia di andare a fondo, basta che anche gli altri abbiano voglia di dire dei sì, a cominciare dal taglio delle tasse. In campagna elettorale ci sono stati troppi no. Il governo deve andare avanti, ma deve lavorare. A Di Maio ho detto che va benissimo il salario minimo garantito, ma vanno abbassate le tasse alle imprese, altrimenti gli imprenditori non possono garantire quel salario”.

 

MATTARELLA “NON ALIMENTARE CONFLITTI”

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“Va ricordato che, in ogni ambito, libertà e democrazie non sono compatibili con chi alimenta conflitti, con chi punta a creare opposizioni dissennate fra le identità, con chi fomenta scontri, con la continua ricerca di un nemico da individuare, con chi limita il pluralismo”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel suo discorso al Quirinale in occasione del concerto per celebrazioni della Festa della Repubblica.

“Il 2 giugno è la Festa degli italiani, simbolo del ritrovamento della libertà e della democrazia da parte del nostro popolo. È un appuntamento che rinsalda la leale adesione e il sostegno dei cittadini all’ordinamento repubblicano, nella sua articolazione, allo stesso tempo unitaria e rispettosa delle proprie autonomie, sociali e locali”, ha spiegato il capo dello Stato, che ha aggiunto: “L’Italia è stata guidata dalle indicazioni della  Costituzione; dalla consapevolezza di una sempre più accentuata interdipendenza tra i destini dei popoli; e dalla amara lezione dei sanguinosi conflitti del ventesimo secolo. Soltanto la via della collaborazione e del dialogo permette di superare i contrasti e di promuovere il mutuo interesse nella comunità internazionale”.

“I valori della civiltà e delle culture di ogni popolo contrastano in modo radicale con quella deriva e fanno, invece, appello a salde fondamenta di umanità, per confidare nel progresso. Per quanto ci riguarda, in questo anno, cinquecentesimo della morte di Leonardo da Vinci, avvertiamo in modo ancor più esigente questa prospettiva – ha detto ancora Mattarella -. Abbiamo bisogno di praticare attenzione e rispetto reciproco, nella libertà e nella legalità internazionale, per avanzare sulla strada del progresso, con il dinamismo che contrassegna il mondo contemporaneo in cui viviamo”.

2 GIUGNO, FESTA E POLEMICHE

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Una frase del presidente della Camera Roberto Fico sul 2 giugno riaccende la polemica politica.

“È una festa dedicata a tutti gli italiani, e anche a tutti i migranti che si trovano nel nostro Paese, a tutte le comunita’, incluse quelle più piccole e più deboli, così come a tutte le vittime dell’Olocausto, agli ebrei, ai rom e ai sinti”, afferma Fico.

Replica il ministro dell’Interno Matteo Salvini: “Oggi è la festa dell’Italia e degli italiani e sentire un presidente della Camera che dice che oggi è la festa dei migranti e dei rom a me fa girar le scatole”, dice Salvini.

Per il ministro del Lavoro, Lugi Di Maio, “il 2 giugno è la festa di tutti i cittadini italiani, soprattutto di quelli che hanno perso la pazienza, che aspettano risposte”, certe polemiche “sono incredibili”, “anziché scambiarsi attacchi e provocazioni ogni volta, la politica e le istituzioni devono fare per il Paese e per la sua gente, non parlare continuamente”, afferma il vicepremier.