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PD, CALENDA: “SERVE SUBITO IL CONGRESSO”

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“Cosa significa andare oltre il Pd? Significa che il Pd non può rappresentare tutto il mondo che si vuole muovere contro l’idea di un’Italia sovranista e anche un po’ cialtrona”. Lo ha detto Carlo Calenda ospite di “Circo Massimo” su Radio Capital. “Il Pd deve fare un congresso, eleggere una segreteria costituente che abbia l’obiettivo di rifondare quello che io chiamo fronte repubblicano e chiedere ad altri mondi, dalla scuola al sindacato, di aiutare a costruire il nuovo centrosinistra”, ha detto l’ex ministro.

“Dire che oltre il Pd c’è solo la destra, come fa Orfini, è una gigantesca presunzione. Nel centrosinistra non c’è solo il Pd – aggiunge -. Berlusconi nel Fronte Repubblicano? Ho sempre detto il contrario. Ma l’elettorato di Forza Italia ha una distanza dal Pd minore rispetto a quella che c’è con Lega e M5S. A mio avviso Forza Italia sta messa parecchio peggio del Pd”.

LIFELINE A MALTA, CONTE “QUOTA MIGRANTI IN ITALIA”

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“Ho appena sentito al telefono il presidente Muscat: la nave della Ong Lifeline attraccherà a Malta. Con il Presidente maltese abbiamo concordato che l’imbarcazione sarà sottoposta a indagine per accertarne l’effettiva nazionalità e il rispetto delle regole del diritto internazionale da parte dell’equipaggio”. Lo afferma, in una nota, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
“Coerentemente con il principio cardine della nostra proposta sull’immigrazione  – secondo cui chi sbarca sulle coste italiane, spagnole, greche o maltesi, sbarca in Europa -, l’Italia – prosegue il premier – farà la sua parte e accoglierà una quota dei migranti che sono a bordo della Lifeline, con l’auspicio che anche gli altri Paesi europei facciano lo stesso come in parte già preannunciato”.

“E due! Dopo la Ong Aquarius spedita in Spagna, ora tocca alla Ong Lifeline che andrà a Malta, con questa nave fuorilegge che finalmente verrà sequestrata. Per donne e bambini davvero in fuga dalla guerra le porte sono aperte, per tutti gli altri no!”, scrive in un tweet il vicepremier e ministro del’Interno, Matteo Salvini.

CONTE: “BASTA TENTENNAMENTI IN EUROPA”

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“No a tentennamenti, ambiguità e paure sui tavoli europei, anche questo è cambiamento”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nell’informativa in Aula alla Camera in vista del Consiglio Europeo.

“Siamo riusciti a fare accantonare una bozza di proposta che era chiaramente inadeguata e che era contro gli interessi del nostro Paese. Con il ritiro di questo testo l’Italia ha avuto un riconoscimento. È un primo importante passo, un buon punto di partenza”, ha sottolineato in merito al tema dell’immigrazione. “Il regolamento di Dublino non va modificato in qualche passaggio, va superato, non è più adeguato a gestire i flussi migratori – ha spiegato il premier -. Va superato anche il criterio del Paese di primo arrivo, anche questo non adeguato a gestire i flussi. Va affermato il principio che chi sbarca in Italia sbarca in Europa”.

“Per avere un’Europa più forte abbiamo bisogno di un’Europa più giusta e più equa – ha proseguito -. L’Italia è un contributore netto dell’Unione, pensiamo di poter avere più attenzione alle nostre esigenze. Ci opporremo a misure che penalizzino le nostre regioni ancora in difficoltà”.

“Un nostro obiettivo è e resta l’eliminazione del divario di crescita tra l’Italia e l’Unione Europea – ha detto ancora Conte -, e lo stiamo perseguendo già oggi in un quadro di stabilità finanziaria e fiducia dei mercati. Il debito italiano è sostenibile, lavoriamo per farlo scendere, ma in un contesto di crescita economica”.

VITALIZI, CON DELIBERA FICO TAGLIO 1300 ASSEGNI

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Un taglio di oltre 1300 assegni, con un risparmio di 40 milioni di euro all’anno. È quanto prevede la delibera sui vitalizi a prima firma Roberto Fico presentata oggi all’ufficio di presidenza della Camera.

Il testo illustrato dal presidente di Montecitorio prevede anche una soglia minima di 980 euro al mese per gli assegni. La delibera entrerebbe in vigore dall’1 novembre 2018, e il termine per la presentazione emendamenti è giovedì 5 luglio.

“La proposta che ho presentato prevede il ricalcolo secondo il metodo contributivo dell’attuale sistema di assegni erogati dalla Camera agli ex parlamentari. Parliamo di 1338 vitalizi che saranno tagliati: per la maggioranza dei casi dal 40 al 60%”, scrive Fico su Facebook.

“Per costruire questa proposta abbiamo collaborato con Inps e Istat, in modo da definire il ricalcolo secondo il metodo contributivo nel modo più preciso: gli ex parlamentari riceveranno quanto hanno versato. In questo modo eliminiamo un’ingiustizia. Non solo, dal ricalcolo dei vitalizi potremo risparmiare circa 40 milioni di euro all’anno. Significa 200 milioni di euro a legislatura – prosegue il presidente della Camera -. Con la riunione di oggi la delibera è stata incardinata. Si procederà adesso all’esame da parte dei membri dell’ufficio di presidenza che potranno presentare proposte di modifica entro il prossimo 5 luglio. Poi si passerà alla votazione. Questo è un ulteriore passo per il superamento definitivo dei privilegi. Un lavoro che continueremo a portare avanti anche su altri temi qui a Montecitorio e su cui vi aggiornerò costantemente”.

 

MATTARELLA: “SOLIDARIETÀ FA GRANDE L’ITALIA”

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“La solidarietà fa grande il nostro Paese, è caratteristica del nostro Paese. Vi è un tessuto di solidarietà molto forte, ampiamente praticato, meno narrato di aspetti problematici ma molto più consistente, molto più presente e protagonista come carattere della vita dei nostri concittadini”. Queste le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante l’inaugurazione della scuola “Carlo Alberto  Dalla Chiesa” di Esanatoglia, uno dei comuni colpiti dal terremoto nel Maceratese.

“In un territorio colpito in maniera così vasta e così ripetuta, la ripresa va costantemente e tenacemente perseguita e realizzata con attenzione, giorno per giorno – ha sottolineato Mattarella -. L’impegno delle istituzioni, tutte, da quelle locali a quelle nazionali a seguire attentamente il percorso di ricostruzione, ad agevolarlo, incentivarlo, a sostenerlo in ogni modo”.

“Un saluto a tutti i sindaci presenti, è come se fossimo in ciascuno dei vostri comuni – ha aggiunto Mattarella – grazie per quanto fate e auguri per il vostro lavoro. Questi comuni, la provincia, questa regione come tutta l’area colpita dell’Italia centrale, hanno la solidarietà e il sostegno del nostro paese”.

 

IMMIGRAZIONE, SALVINI: “STOP IPOCRISIA”

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“Vorrei che finisse l’ipocrisia per cui si dice ‘viva l’Europa’ e poi paga l’Italia”.
Lo ha detto il vicepremier e ministro dell’ Interno, Matteo Salvini, ospite di “Circo Massimo” su Radio Capital. “Il principio fondamentale era e continua a essere la protezione delle frontiere esterne e fare investimenti veri in Africa” ha aggiunto Salvini “l’unico modo per bloccare l’esodo è permettere a quelle ragazze e a quei ragazzi di avere un futuro nelle loro città”.

 

“Ho usato toni forti nelle ultime settimane? Pensate alle Onlus che lucravano sui migranti a Latina: la pacchia era di questi delinquenti – aggiunge- E pensiamo ai 5 miliardi che gli italiani spendono per gente che verrà per la maggioranza riconosciuta come clandestina”. “Ieri Malta ha chiuso i porti perché vuole capire il ruolo delle Ong” ha aggiunto Salvini “li ha chiusi anche la Francia, ritenevo doveroso dare un segnale forte agli scafisti. Meno gente parte e meno gente muore”. Per il ministro Salvini “l’obiettivo è avere centri di protezione da cui chi abbia diritto parta in aereo”.

MINNITI “VISEGRAD HA MESSO ALL’ANGOLO ITALIA”

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“L’Europa ha rischiato di implodere su una questione, l’immigrazione, che non costituisce affatto un’emergenza. Si è fatto un lavoro che riporta l’orologio indietro di un anno. A giugno scorso, in 36 ore arrivarono 26 imbarcazioni e collocarle nei nostri porti fu un problema gigantesco. Allora una discussione che investisse l’Europa avrebbe avuto un fondamento ma ora non c’era alcun motivo, se non quello dell’estremizzazione politica, di avviare una discussione cosi’ aspra e ultimativa nella quale l’Italia ha rischiato di rompersi l’osso del collo”. Cosi’, in un’intervista a la Repubblica, l’ex ministro dell’Interno, Marco Minniti, in merito agli esiti del vertice di Bruxelles.
“L’Italia era andata per suonare il piffero – aggiunge – ed è tornata suonata. Se si è trovato un accordo minimale e fragilissimo lo si deve all’opposto delle alleanze in campo, per iniziativa degli odiatissimi francesi mentre l’amatissimo gruppo di Visegrad ha messo all’angolo il nostro Paese. E d’altronde non poteva essere diversamente. Se la tua impostazione è nazional-populista ti scontri con gli interessi di altri Paesi, inconciliabili tra loro, confini contro confini. L’Italia era andata per chiedere maggiore condivisione ed è tornata abdicando totalmente a questa richiesta, scambiando l’obbligatorietà con la volontarietà”.
“In un momento di particolare difficoltà – sottolinea Minniti – avevamo chiesto come solidarietà ai Paesi di primo approdo, Italia e Grecia, il ricollocamento obbligatorio di quote di persone negli altri stati membri e ci sono stati Paesi che si sono sistematicamente sottratti. Oggi, con il passaggio dall’obbligatorietà alla volontarietà, questi stessi Paesi gioiscono. E poi, se l’Europa affronta un tema cruciale come questo con una coalizione di ‘volenterosi’ c’è qualcosa che non funziona. Non è un aspetto marginale, è l’aspetto fondamentale. Il punto cruciale è il tema del rapporto con l’Africa per i prossimi 20 anni, i destini di questi due continenti si incrociano. Oggi si è abdicato ad una visione di carattere strategico. Si è ceduto su una questione di principio mentre rimangono obbligatorie le procedure di respingimento per i cosiddetti movimenti secondari che tanto stanno a cuore alla Germania, all’Austria, al gruppo di Visegrad”. E la riforma del regolamento di Dublino sembra molto lontana, secondo Minniti: “Direi che è su un binario morto. L’orizzonte è non cambiarlo ed è una questione che mette l’Italia in scacco. Abbiamo accettato condizioni molto pesanti per il nostro Paese. Avremmo dovuto portare avanti il progetto di riforma approvato dal Parlamento europeo a larga maggioranza che metteva in discussione il punto fondamentale del porto di primo approdo. Perché non si è fatto? Perché in quella votazione la Lega si è astenuta e il M5S ha votato contro”. Ed in merito alla questione degli hotspot: “Se i volontari cominciano subito a sfilarsi e l’Italia accetta sarebbe un suicidio politico. Mi auguro che l’interpretazione sia fallace”, conclude Minniti.

IMMIGRAZIONE, FICO “I PORTI NON LI CHIUDEREI”

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“Io i porti non li chiuderei. E’ l’Europa tutta insieme che si deve fare carico dei flussi migratori. L’Italia è un Paese che si trova in un confine del Mediterraneo molto particolare ed è qui che vanno aiutate le persone”. Lo ha detto, a margine della visita a sorpresa all’Hotspot di Pozzallo, il presidente della Camera Roberto Fico.

“Le ong – ha aggiunto – fanno un lavoro straordinario”. Sui vari sospetti di collusione con gli scafisti il presidente della Camera osserva: “C’era un’inchiesta su Palermo che è stata archiviata, da più di un anno è stata aperta un’inchiesta a Catania ma sembra che non riesca a cavare un ragno dal buco. Quando si parla di ong bisogna fare nomi, cognomi, da chi sono finanziate, se no non si sta dicendo niente e si fa una cattiva informazione. Le ong nel Mediterraneo hanno fatto uno straordianrio lavoro in supporto alla Capitaneria di porto, lavorando insieme per salvare i migranti”.