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CONTE “AUSPICIO UN G8 CON LA RUSSIA AL TAVOLO”

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“Altro tema di cui abbiamo discusso è la Russia. L’Italia è portavoce del dialogo che non significa abbandonare le sanzioni, ancorate all’accordo di Minsk, ma abbiamo prospettato che avere la Russia isolata visto il suo ruolo nelle crisi più delicate non conviene a nessuno. Ho rappresentato l’auspico dell’Italia che ci possa essere quanto prima un G8 con la Russia seduta al tavolo”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nel corso di un punto stampa a margine dei lavori del G7 in Canada.

“Sono qui per esprimere la posizione dell’Italia nei confronti dei partner del G7. Abbiano avuto molto sezioni nelle quali ho rappresentato le nostre posizioni e su alcune questioni mi sono riservato di approfondire i temi, visto che ci siamo appena insediati. Uno dei temi è quello degli scambi commerciali”, ha aggiunto. “Abbiamo raggiunto un accordo e abbiamo convenuto che il sistema del commercio internazionale basato sull’Organizzazione mondiale del commercio e’ un po’ datato. Richiede un suo adeguamento alle mutate realta’ sociali ed economiche. Basti pensare che la Cina fino a pochi anni fa era un Paese emergente, invece oggi e’ una potenza mondiale particolarmente invasiva sul piano commerciale. Abbiamo tutti convenuto che lavoreremo in questa direzione”, ha concluso il premier. 

AMMINISTRATIVE, OGGI SILENZIO ELETTORALE

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Dalla mezzanotte e’ scattato il silenzio elettorale e la caccia all’ultimo voto utile. Chiusi i comizi, oggi pausa di riflessione. Domani si torna alle urne.

Sono 6.749.654 gli italiani chiamati al voto, dalle 7 alle 23, per scegliere sindaco e giunta di 761 Comuni. Le elezioni amministrative si terranno in venti capoluoghi di provincia, un capoluogo di regione, 109 città con più di 15 mila abitanti e 652 comuni pari o inferiori a 15.000 abitanti. Inoltre 291 mila cittadini romani saranno chiamati a riscrivere l’organigramma del terzo e dell’ottavo Municipio della Capitale.

I capoluoghi di provincia coinvolti sono Brescia, Sondrio, Imperia, Treviso, Vicenza, Massa, Pisa, Siena, Ancona, Terni, Viterbo, Teramo, Avellino, Barletta, Brindisi, Catania, Messina, Ragusa, Siracusa e Trapani.

Diventerà primo cittadino, nelle città con meno di 15 mila abitanti, chi otterrà la maggioranza dei voti; nelle città con oltre 15 mila abitanti, in caso di ballottaggio, si voterà domenica 24 giugno.
In questa tornata di amministrative si vota in un solo giorno, domani, e i seggi saranno aperti dalle 7 alle 23. Per esercitare il diritto di voto occorre esibire un documento d’identità in corso di validità e la tessera elettorale. Lo spoglio inizierà subito dopo la chiusura delle urne.

Anche in questo turno di amministrative si applica un sistema elettorale maggioritario a doppio turno per i comuni con una popolazione che supera i 15 mila abitanti, mentre in quelli con popolazione pari o inferiore ai 15 mila abitanti si utilizza il maggioritario a turno unico. Motivo per il quale cambiano anche le modalità con le quali si può esprimere il voto.

Sono due le modalità di voto, a seconda che si tratti di un Comune con meno di 15.000 abitanti e di un comune con popolazione superiore. Nel primo caso nella scheda è indicato, a fianco del contrassegno, il candidato alla carica di sindaco. L’elettore ha diritto di votare per un candidato alla carica di sindaco, segnando il relativo contrassegno. Può esprimere un voto di preferenza per un candidato alla carica di consigliere comunale compreso nella lista collegata al candidato alla carica di sindaco prescelto.

Sono sei i Comuni che sarebbero dovuti andare al voto, ma nei quali non sono state presentate liste elettorali. Si tratta del comune calabrese di San Luca, sciolto per infiltrazioni mafiose il 17 maggio 2013 dal Consiglio dei ministri e da allora senza sindaco né consiglio comunale, e cinque cittadine sarde – Austis, Magomadas, Ortueri, Putifigari e Sarule -. Tutti saranno commissariati.

DI MAIO “NOI FILORUSSI? GOVERNO FILOITALIANO”

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“Ho sempre detto che il nostro Paese deve restare nella Nato, ma è anche vero che le sanzioni alla Russia stanno danneggiando i nostri agricoltori e non solo loro”.
Lo ha detto il ministro del Lavoro e vicepremier, Luigi Di Maio, ospite di “Radio anch’io”. “Noi filorussi? No questo sarà un governo filo italiano” ha aggiunto Di Maio “deve finire l’epoca del si signore, si devono dire anche dei no”.

CONTE: “RUSSIA RIENTRI NEL G8”

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“Sono d’accordo con il Presidente Trump: la Russia dovrebbe rientrare nel G8. È nell’interesse di tutti”. Lo scrive su twitter il premier Giuseppe Conte.

Sulla disciplina del regolamento di Dublino “ho espresso totale insoddisfazione per le proposte attualmente discusse. Come è stato detto da altri partner dell’Ue, l’Italia è stata lasciata sola nella gestione dei flussi migratori. Se vogliamo un’Europa piu’ forte deve essere anche più solidale”, ha detto il premier Giuseppe Conte, arrivando alla riunione del G7 in Canada.

SALVINI: “SI A LIBERTA’ DI CULTO, NO A ESTREMISMO”

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“Credo nella libertà di culto, non nell’estremismo religioso. Chi usa la propria fede per mettere a rischio la sicurezza di un Paese va allontanato! Spero già la prossima settimana di incontrare collega ministro austriaco per confrontarci su linee d’azione”. Lo scrive su twitter il ministro degli Interni Matteo Salvini.

DELRIO: “DIMENTICANZA CONTE? INACCETTABILE”

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“Non si può dimenticare che questa democrazia, il benessere dei cittadini e le libertà conquistate sono dipesi da dei nomi e cognomi di uomini e donne che hanno fatto la Resistenza o che sono morti per mano della criminalità. Noi siamo debitori a queste persone, essere generici a me è sembrato un gesto che nell’Aula di Montecitorio non poteva essere tollerato, dobbiamo riflettere sul fatto che se dimentichiamo le cose e le persone che ci hanno preceduti forse non abbiamo un grande futuro, siamo tutti un po’ debitori”. Così il capogruppo PD alla Camera, Graziano Delrio, intervenendo a Circo Massimo su Radio Capital, parlando del termine “congiunto” usato ieri in Aula dal Premier per citare Piersanti Mattarella.

DI MAIO: “NASCE LA TERZA REPUBBLICA”

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“Siamo di fronte a un momento storico. Abbiamo indicato al presidente della Repubblica il nome che a nostro avviso può guidare al meglio con una leadership solida il governo del cambiamento”. Lo ha detto il capo politico del M5S, Luigi Di Maio, al Quirinale al termine delle consultazioni con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

“Siamo pienamente soddisfatti del lavoro fatto. Sono stati 80 giorni in cui è valso la pena prendere un po’ di tempo, adesso finalmente nasce la terza Repubblica”, ha detto ancora Di Maio, che ha aggiunto: “Il nostro sarà un governo politico se il presidente accetterà il nome. Nel programma ci sono le cinque stelle in questo contratto di governo, ci sono tante soluzioni alle sofferenze degli italiani, abbiamo tanto da fare e abbiamo lavorato notte e giorno per portare a casa questo risultato”.

Poi sul Blog delle Stelle l’annuncio: “Abbiamo indicato il nome di Giuseppe Conte al presidente della Repubblica. Un nome che può portare avanti il contratto di governo. E sono particolarmente orgoglioso di questa scelta”.

“Noi ci siamo, siamo pronti, abbiamo fatto il nome. Abbiamo ben chiara la squadra e il progetto di paese”, ha poi detto il leader della Lega Matteo Salvini, al termine delle consultazioni con Mattarella.

“Abbiamo letto dichiarazioni preoccupate di ministri di altri Paesi o di commissari europei, non hanno niente  da temere. Noi vogliamo fare crescere il nostro Paese. Nessuno ha niente da temere dalle nostre politiche economiche”, ha sottolineato Salvini, che ha aggiunto: “Il nostro non sarà un governo remissivo, metteremo al centro gli italiani. Sarà un governo di crescita, di speranza e di futuro. Non vediamo l’ora di cominciare a lavorare. Non è possibile che il 20% degli italiani usino psicofarmaci, è un fatto legato alla precarietà e all’insicurezza, contiamo di lasciare ai nostri figli un mondo migliore”.

MoVimento 5 Stelle e Lega nei giorni scorsi hanno elaborato un contratto per il programma di governo e propongono oggi al capo dello Stato un nome per la premiership.

 

MATTARELLA RICEVE PRESIDENTI CAMERE

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E’ durato circa 25 minuti l’incontro tra il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e il presidente della Camera, Roberto Fico, al Quirinale nell’ambito delle consultazioni per la formazione del nuovo Governo.

Come da copione, al termine dello scambio di vedute Fico non ha rilasciato alcuna dichiarazione, transitando per la Sala della Vetrata, limitandosi solo a salutare giornalisti e fotografi.

A seguire il capo dello Stato ha ricevuto il presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati. L’incontro è durato circa 20 minuti. Anche in questo caso al termine del colloquio il presidente del Senato non ha rilasciato alcuna dichiarazione.