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ELEZIONI, RENZI: “FARÒ IL MEDIANO”

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“Non ripartiamo con la discussione sui di me, io sarò in campo come tutti a dare una mano e se gioco da mediano va bene lo stesso. Questa è una sfida pazzesca, non è più una sfida elettorale, perché per la prima volta in 70 anni l’Italia torna a votare dopo 4 mesi”. Così Matteo Renzi, intervenendo a Circo Massimo su Radio Capital, in merito al suo ruolo alle prossime elezioni.

Di Maio e Salvini “in questi 85 giorni hanno preso in ostaggio l’Italia e non hanno combinato nulla, non perchè il capo dello Stato ha detto no a un ministro”, ha sottolineato l’ex premier.

“Mattarella ha fatto di tutto per far partire il governo Lega e Cinque Stelle, in molti lo criticavano perché aveva accettato Conte e aveva dato il tempo necessario per lunga trattativa per fare il contratto”, ha aggiunto.

 

 

GRILLO: “MATTARELLA HA INTORTATO? VEDREMO”

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“Sento definire quello che è successo come drammatico, incredibile e un gravissimo scontro istituzionale, in un crescendo di allarmati e allarmanti squittii. Eravamo talmente abituati all’idea che ‘politica’ significasse correre dietro a personaggi scandalosamente impresentabili da confondere la cronaca rosa shocking delle loro demenziali imprese.Mentre il paese era distratto dalla definizione della nuova unità di misura della degenerazione istituzionale, era in corso la cessione della sua sovranità e della sua stessa aria a chiunque fosse in grado di comprarsela al ribasso. Oggi, finalmente giunti ai primi veri scontri fra modi diversi di intendere la cosa pubblica, sento che questo viene chiamato caos”. Così Beppe Grillo su Il Fatto Quotidiano.

“L’establishment è riuscito a bloccarci? Ok, fa parte del gioco! Non siamo certo affetti dalla sindrome dell’adolescente ribelle che spera che, alla fine, il padre gli dia ragione. Mattarella ha intortato le cose oppure ha fatto lo sgambetto alla democrazia? Lo vedremo, ma quello che invece è sicuro riguarda il cuore della contesa: c’è chi vuole vivere inginocchiato alle ragioni della finanza e dei suoi azzardi e chi non lo vuole”, sottolinea Grillo. 

“C’è chi vorrebbe continuare a consegnarci alla speculazione e chi no, neppure importano le ragioni oscure e recondite che portano i primi a comportarsi così. Non serve capirne la storia (che probabilmente non hanno) oppure denunciarne le intenzioni. È inutile perché le loro posizioni sono scoperte finalmente mentre le nostre lo sono sempre state. Quello che ne seguirà si chiama semplicemente politica: il confronto fra interessi diversi combattuto con mezzi diversi dalla violenza, dopo avere denudato la casta questo era il nostro obiettivo più importante: un paese che tornasse a porsi i temi che contano per il suo futuro. Certo, sarebbe stato meglio non perdere altro tempo a cottarellarci al sole filtrato da un’aria così difficile da respirare, ma il confronto proseguirà: questa è la politica, bellezze! In alto i cuori”, conclude Grillo.

SALVINI: “ELEZIONE DIRETTA PER CAPO STATO”

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“Sabato e domenica raccoglieremo le firme perchè in futuro anche in Italia come in altri Paesi il presidente della Repubblica sia eletto direttamente dai cittadini, per un rapporto diretto eletto-elettore”. Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini, nel corso di una diretta Facebook.

“Io sono arrabbiato con Mattarella perché ha commesso un errore, forse non formale, ma sicuramente sostanziale. Non chiedo l’impeachment, la messa in stato di accusa. A Mattarella e a chi lo mal consiglia dico che oggi la crisi finanziaria sarebbe affrontata da un governo coi numeri e in carica – ha spiegato Salvini -. Al di là dei problemi di forma ha sbagliato, ha danneggiato i cittadini italiani, dicendo di voler tutelare i risparmi, ma ottenendo l’effetto contrario. Non andremo in piazza, vogliamo ricostruire, non distruggere”.

COTTARELLI NON SCIOGLIE ANCORA RISERVA

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Il presidente del Consiglio incaricato, Carlo Cottarelli, non ha ancora sciolto la riserva. Nel pomeriggio del 29 maggio c’è stato un incontro di circa mezz’ora al Quirinale con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ma non è stata presentata la lista dei ministri. Cottarelli non è uscito passando dal salone del Loggione dove era allestita la sala stampa per le dichiarazioni ai giornalisti. A quanto riferito dall’ufficio stampa del Quirinale, Cottarelli tornerà dal capo dello Stato il 30 maggio mattina, e l’incontro del 29 è servito per aggiornare Mattarella sullo stato della situazione.

Nel frattempo al Senato si è svolta una seduta in cui da parte dei principali gruppi è arrivata la richiesta di votare il prima possibile, si ipotizza il 29 luglio. Si sono diffuse anche delle voci su una possibile rinuncia di Cottarelli all’incarico, ma fonti del Quirinale hanno chiarito come il presidente del Consiglio incaricato abbia “semplicemente bisogno di più tempo per approfondire alcuni nodi legati alla lista, nessuno ha parlato di rinuncia”.

E in serata il M5S chiede di ritornare sulla strada dell’esecutivo con la Lega. “Cottarelli non solo non ha un voto nel Paese, non ha nemmeno un voto in Parlamento, lo sanno che se appoggiano il governo tecnico alle elezioni non prendono zero, prendono meno dieci, meno venti, meno trenta. Una maggioranza c’è in Parlamento, fatelo partire quel governo o ridate subito la parola agli italiani, senza mezzucci come governi tecnici o di transizione. Se si vuole risolvere questa crisi si faccia partire un governo votato dal popolo e con un programma chiaro”, ha detto il capo politico del movimento, Luigi Di Maio, nel corso di un comizio a Napoli.

 

SALVINI: “MATTARELLA DICA COME USCIRE DA IMPASSE”

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“Non faremo confusione, non faremo barricate, siamo solo dispiaciuti che si siano perse tre settimane, la gente ha bisogno di un governo. Ci è stato detto no perché a qualcuno a Berlino, Bruxelles e Parigi non eravamo simpatici. Ora chi ha disfatto, e lo dico con tutto il rispetto possibile a Mattarella,  ci dica come risolvere la situazione, come se ne esce”. Così il segretario della Lega Matteo Salvini, parlando con i giornalisti a Pisa.

A una domanda sulle aperture espresse ieri dal leader del M5S, Salvini risponde: “A chi o a cosa apre Di Maio? Non siamo alla bancarella del mercato. Ho rinunciato a posti e ministeri per mantenere la parola data a italiani e a nostri compagni di viaggio. Noi siamo a disposizione per accompagnare il Paese al voto il prima possibile”.

 

SI TRATTA PER UN GOVERNO POLITICO

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 Si è svolto nel pomeriggio al Quirinale un nuovo incontro informale tra il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e il presidente del Consiglio incaricato, Carlo Cottarelli. Secondo quanto si apprende, Mattarella e Cottarelli hanno deciso di non forzare sui tempi per un eventuale Governo politico, quindi il premier incaricato non tornerà questa sera al Colle per sciogliere la riserva.

Prima di Cottarelli, Mattarella aveva ricevuto il leader del M5S Luigi Di Maio, sempre per un incontro informale.

Di Maio che poi in una diretta Facebook ha spiegato la nuova linea del movimento: “Dobbiamo scegliere se andare al voto a varare un governo politico. Se si va al voto bisogna farlo il prima possibile, se invece la XVIII legislatura deve lasciare un ricordo deve farlo per un governo politico e non un governo tecnico. Abbiamo una squadra di ministri, candidato premier Giuseppe Conte, troviamo una persona della stessa caratura, levatura e libertà di Savona per il ministero dell’Economia e Savona rimane nella squadra di governo in un altro ministero. Lo possiamo fare ancora? Non dipende da noi. Il M5S ci sta, vediamo se ci sta l’altra forza politica del contratto di governo”.

 

A stretto giro arriva la replica di Matteo Salvini, nel corso di un comizio a Imperia: “Leggevo di cambiamenti nelle ultime ore e negli ultimi minuti. Ci penserò, perché dal 4 marzo stiamo facendo solo il bene degli italiani. Un governo è stato bloccato sul nascere perché c’era un ministro che non stava simpatico ai tedeschi e ai burocrati europei. Ci dicono ‘dai lo togliamo, lo spostiamo’. Ma mi chiedo perché non può fare il ministro in Italia uno che non sta simpatico ai tedeschi? Dobbiamo chiedere il permesso alla Merkel? Parliamo di uno dei più grandi economisti del mondo, critica alcune regole europee perché è evidente che fanno male all’Italia e vanno discusse”.

“Non siamo in vendita per qualche ministero, ed è chiaro che non vogliamo l’ennesimo governo tecnico alla Monti – ha proseguito Salvini -, ma un governo con la faccia della Lega lo faccio solo se è un governo libero e che può difendere gli interessi degli italiani. Un governo col guinzaglio no. Adesso staremmo già lavorando, ma il Quirinale ha detto no”.

“Bisogna comportarsi da persone adulte, che rispettano la parola data, i ministri non sono come nomi del calciomercato, e ognuno deve fare il suo ruolo, un portiere deve fare il portiere, non l’attaccante”, ha detto ancora il leader della Lega.

CALENDA: “SERVE UN FRONTE REPUBBLICANO”

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“Non può essere un’accozzaglia di partiti. Oggi il governo e Gentiloni hanno un apprezzamento più che doppio rispetto al Pd, con ragione, perchè il Pd non ha fatto altro che dare uno spettacolo sconveniente. Bisogna recuperare il mondo rappresentativo della società civile, che non significa i professori. Spesso abbiamo confuso rappresentanza con competenza e siamo stati sconfitti”. Così Carlo Calenda, ministro uscente dello Sviluppo economico, ospite a “Circo Massimo” su Radio Capital, spiega la sua idea di nuova formazione politica, il fronte repubblicano.

Il Pd non dovrebbe sciogliersi dentro questa lista repubblicana ma “è un grande partito e rimarrà, ma deve dire ‘in queste elezioni mi presento all’interno di questa lista con altre forze anche politiche’ e si deve rivolgere anche agli elettori di Forza Italia. Mi spingo a dire che gli elettori di Fi e di LeU sono molto meno distanti di quanto non lo siano rispetto a quelli di Lega e M5S”. 

Poi chiarisce: “Non farò mai un partito mio”, ma serve una lista nuova dentro la quale i partiti apportano la loro esperienza “con un suo simbolo autonomo e una leadership chiara che è quella di Gentiloni, che è il politico più apprezzato dagli italiani per il modo di fare, mai aggressivo”, ma serve anche “una squadra, io sarò in prima linea per quello che può valere, ma ci deve essere anche Marco Minniti”.

 

“ESECUTIVO POLITICO SOLUZIONE MIGLIORE”

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“Il presidente della Repubblica ha ricevuto il dottor Carlo Cottareli, che sciogliendo la riserva formulata ha rimesso l’incarico conferitogli il 28 maggio scorso. Il presidente della Repubblica ha ringraziato il dottor Cottarelli per l’impegno”. Lo ha annunciato al Quirinale il segretario generale della Presidenza della Repubblica, Ugo Zampetti.

“Come sapete negli ultimi giorni è stata riaperta e si è concretizzata una prospettiva di un governo politico. Non risulta quindi più necessario formare un governo tecnico e ho rimesso al presidente della Repubblica il mandato che mi aveva conferito”, ha detto poco dopo lo stesso Cottarelli.

“E’ stato per me un grande onore lavorare al servizio del Paese anche se soltanto per qualche giorno – ha aggiunto -. Ringrazio le persone che si erano rese disponibili a far parte di un governo tecnico e i dipendenti della Camera e delle altre organizzazioni dello Stato che hanno consentito la mia attività”.

“La formazione di un governo politico è di gran lunga la migliore soluzione per il paese, limita l’incertezza che deriverebbe da nuove elezioni. Esprimo i miei auguri di cuore di buon lavoro al governo che spero possa essere formato al più presto. Grazie e scusate se sono stato troppo silenzioso in questi giorni”, ha concluso l’ex presidente del Consiglio incaricato.

Al termine del breve discorso di Cottarelli, da diversi giornalisti presenti in Sala stampa al Colle è partito un applauso.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso il proprio ringraziamento a Cottarelli “per la serietà, il senso delle istituzioni e la costante attenzione all’interesse nazionale”.