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19 ANNI FA L’OMICIDIO D’ANTONA, MATTARELLA “SERIO RIFORMATORE”

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Il 20 maggio del 1999 le Brigate Rosse uccidevano a Roma il giurista Massimo D’Antona, consulente del ministero del Lavoro e docente universitario.

Un “vile assassinio”, commenta il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel diciannovesimo anniversario dell’assassinio, “che ha privato la nostra comunità nazionale di un serio riformatore, di un uomo del dialogo, di un’intelligenza al servizio del progresso civile, sempre attenta alle ragioni del lavoro”.

“In questa giornata di memoria e di solidarietà, intendo esprimere la mia vicinanza alla moglie Olga e ai suoi familiari, oltre che unirmi a tutti coloro che hanno conosciuto D’Antona, che gli sono stati amici, che hanno condiviso con lui la passione degli studi e l’impegno per politiche utili a una migliore coesione e a uno sviluppo del Paese”, afferma il capo dello Stato in una nota.

 

 

 

MARTINA “COSTRUIRE NUOVO CENTROSINISTRA”

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“Il congresso anticipato e le primarie possono essere una grande occasione. Però, non ci basta una domenica al gazebo: abbiamo bisogno di fare un congresso di tipo nuovo, profondo, costituente”.
Lo ha detto il segretario reggente del Pd, Maurizio Martina, aprendo l’assemblea nazionale del Partito Democratico. “Non credo si debba andare oltre al Pd, non credo si debba fare un passo indietro, credo a un nuovo centrosinistra alternativo ai Cinquestelle, alla Lega e a Forza Italia”, ha aggiunto Martina.

“Abbiamo perso male, abbiamo sbagliato: penso che ci sia mancato il contatto con il bisogno. Le tante cose coraggiose che abbiamo fatto vanno rivendicate. Dico grazie a Paolo Gentiloni e a tutti i ministri per aver coinvolto il Paese con serietà. Dobbiamo rilanciare alcune delle nostre battaglie concrete. Penso alla nostra battaglia per sconfiggere la povertà assoluta. C’è bisogno del Pd, c’è bisogno di tutti noi, abbiamo delle grandi sfide da affrontare” ha spiegato. “Noi non possiamo che essere la cura per questo Paese: serve un percorso dal basso, occorre tornare a prendersi cura del partito, dei nostri circoli e dei nostri iscritti. Dobbiamo ricomiciare ad ascoltarci di più e a parlare un pò meno”, ha osservato.

Quindi “se è vero che i nuovi movimenti salgono alla ribalta c’è molto di profondo che noi dobbiamo capire per costruire l’alternativa”: Per Martina “Il contratto Lega-Cinquestelle rivela il cambio radicale che il voto ha prodotto e quale idea della democrazia hanno se riducono tutto a un contratto tra due leader. I contenuti di questo contratto sono di destra: sono politiche di destra. Si tratta di un’opera a metà tra il libro dei sogni e quello degli orrori: prima bisogna avere l’umiltà di studiarla la storia, per non ripetere vecchi errori”. 

Infine una promessa: “Non consentiremo che l’Italia esca dai progetti guida dell’Ue: noi rilanciamo la nostra battaglia per la nuova Europa, contro le derive nazionalistiche. Con questo contratto di Governo state riportando l’Italia nel passato: non ve lo consentiremo. State riportando l’Italia nel passato non nel futuro: è un contratto della paura e renderà il Paese più debole, non più forte”

DI MAIO “PREMIER SARÀ AMICO DEL POPOLO”

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“Queste sono le giornate in cui gli italiani e in particolare i nostri iscritti storici stanno approvando il programma di governo. Presto scioglieremo il nodo del premier; infine parleremo degli altri nomi del Governo. Ripeto, il premier deve essere un amico del popolo”. Così il leader del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, da Ivrea, dove ha avviato il personale tour dei gazebo. “Sono molto soddisfatto del lavoro svolto fin qui: non so se farò il presidente del Consiglio ma abbiamo portato al Governo il nostro vero leader, che è il programma”, ha aggiunto.

“Alleanza con la Lega? Noi siamo e restiamo forze politiche diverse: nel contratto è spiegato bene che continueremo a essere alternativi. Non stiamo parlando di un’allenza ma di un contratto per lavorare per il Governo per cinque anni. A livello comunale e regionale, invece, ognuno andrà avanti per la sua strada”, ha spiegato Di Maio, per il quale “ci sono tre grandi manovre economiche da fare: levare la legge Fornero, diminuire le tasse e istituire il reddito di cittadinanza. Non c’è più tempo da perdere. Le coperture? Ci sono: non dobbiamo continuare a fare i conti della serva. Ci vuole maggiore contrattazione in Europa. Poi le coperture saranno prodotte dai nostri stessi investimenti. Abbiamo pure una banca investimenti per moltiplicare i benefici dei nostri interventi. Con Salvini ci vedremo o sentiremo presto: dobbiamo chiudere il tutto in questo fine settimana”.

GOVERNO M5S-LEGA, C’È IL CONTRATTO

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Pubblicato il testo definitivo del contratto di governo M5S-Lega: 30 punti in 57 pagine che mettono nero su bianco obiettivi e priorità del nascente Esecutivo e che hanno avuto il via libera dal M5S, mentre nel week end toccherà esprimersi ai militanti della Lega.

 

“Più del 94% degli iscritti del MoVimento 5 Stelle hanno detto sì al Contratto per il Governo del Cambiamento! C’è stata una grande partecipazione durante tutta la giornata. Come certificato dal Notaio che ha garantito la regolarità del voto hanno partecipato alla votazione su Rousseau 44.796 persone che ringraziamo una ad una. 42.274 hano votato sì e 2.522 no. Il MoVimento 5 Stelle approva il Contratto per il Governo del Cambiamento”, annuncia il capo politico del movimento, Luigi Di Maio, in un post sul Blog delle Stelle.

Nel testo del contratto si parte dal funzionamento del governo e dei gruppi parlamentari, passando poi ad ambiente, banche, debito pubblico e deficit, pensioni, giustizia, lavoro e anche Mezzogiorno, tema quest’ultimo criticato da più parti perchè ritenuto assente le politiche del futuro governo a guida M5S e Lega. 

Al punto specifico si legge: “Con riferimento alle Regioni del Sud, si è deciso, contrariamente al passato, di non individuare specifiche misure con il marchio ‘Mezzogiorno’, nella consapevolezza che tutte le scelte politiche previste dal presente contratto (con particolare riferimento a sostegno al reddito, pensioni, investimenti, ambiente e tutela dei livelli occupazionali) sono orientate dalla convinzione verso uno sviluppo economico omogeneo per il Paese, pur tenendo conto delle differenti esigenze territoriali con l’obiettivo di colmare il gap tra Nord e Sud”. Quanto al rapporto conl’Ue, nel contratto si legge allo specifico punto che “con lo spirito di ritornare all’impostazione delle origini in cui gli Stati europei erano mossi da un genuino intento di pace, fratellanza, cooperazione e solidarietà si ritiene necessario rivedere, insieme ai partner europei, l’impianto della governance economica europea (politica monetaria, Patto di Stabilità e crescita, Fiscal compact, MES, procedura per gli equilibri macroeconomici eccessivi, etc.) attualmente asimmetrico, basato sul predominio del mercato rispetto alla più vasta dimensione economica e sociale. Ci impegneremo infine nel superamento degli effetti pregiudizievoli per gli interessi nazionali derivanti dalla direttiva Bolkenstein”. 

Parallelamente in materia di debito pubblico e deficit, nel contratto M5S e Lega sottolineano come “l’azione del Governo sarà mirata a un programma di riduzione del debito pubblico non già per mezzo di interventi basati su tasse e austerità – politiche che si sono rivelate errate ad ottenere tale obiettivo – bensì per il tramite della crescita del PIL, da ottenersi con un rilancio sia della domanda interna dal lato degli investimenti ad alto moltiplicatore e politiche di sostengo del potere di acquisto delle famiglie, sia della domanda estera, creando condizioni favorevoli alle esportazioni. Al fine di consolidare la crescita e lo sviluppo del Paese riteniamo prioritario indurre la Commissione europea allo scorporo degli investimenti pubblici produttivi dal deficit corrente in bilancio, come annunciato più volte dalla medesima Commissione, ma mai effettivamente e completamente applicato. Per quanto riguarda le politiche sul deficit si prevede, attraverso la ridiscussione dei Trattati dell’UE e del quadro normativo principale a livello europeo, una programmazione pluriennale volta ad assicurare il finanziamento delle proposte oggetto del presente contratto attraverso il recupero di risorse derivanti dal taglio agli sprechi, la gestione del debito e un appropriato e limitato ricorso al deficit”.

BERLUSCONI: “FORTE PREOCCUPAZIONE”

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“Finalmente si vede il contratto, la preoccupazione è molto forte. Ci sono molti punti che sono addirittura contrari al nostro programma di centrodestra come per la giustizia, dove siamo in una direzione giustizialista. Poi ci sono situazioni non comprensibili sul come realizzarle per i costi, che secondo nostri calcoli sembra ammontino a 100 miliardi. Stiamo venendo punto su punto su cosa siamo lontani e prenderemo al più presto una decisione. Ho detto ai miei di convocare il Comitato di Presidenza al più presto, forse sabato o domenica, dopo un esame approfondito potremo prendere la decisione”. Lo ha detto il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, a margine di un’iniziativa elettorale ad Aosta. 

“Non posso dare indicazioni. Salvini non ha mai parlato a nome della coalizione, ma a nome proprio o della Lega. La coalizione è altra cosa e non ha a che vedere con il M5S. Distanza? In questo momento su quel tavolo c’è molta distanza. Salvini? Nell’ultima telefonata gli ho consigliato di tornare a casa”, ha aggiunto Berlusconi. 

 

 

DI MAIO: “NON SO SE SARÒ PREMIER”

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“Non so se andrò a fare il presidente del Consiglio, ma il nostro vero leader, il programma, andrà al governo di questo Paese”. Lo ha detto il capo politico del M5S Luigi Di Maio, durante una diretta Facebook. “Tutti i 20 punti del nostro programma sono entrati nel contratto di Governo”, ha sottolineato Di Maio, annunciando di avere votato sulla piattaforma Rousseau sul programma.

“Nel contratto di Governo c’è il reddito di cittadinanza. Qualcuno sta facendo passare il messaggio che sia diventato un’indennità di disoccupazione. Nulla di tutto questo – ha chiarito Di Maio -. Si sta facendo uno strano giochetto: alla Lega dicono che ha ceduto troppi punti al M5S e viceversa. Sono i soliti giochetti per spaccare chi dovrà firmare il contratto. Il reddito di cittadinanza c’è, con tutta la sua forza, e parte prima di tutto dalla ristrutturazione dei centri per l’impiego. Non è assistenzialismo”.

“Oggi si è finalmente definito in tutte le sue parti il Contratto per il Governo del Cambiamento. Sono davvero felice. Sono stati 70 giorni molto intensi, sono accadute tantissime cose, ma alla fine siamo riusciti a realizzare quanto avevamo annunciato in campagna elettorale. Per tutta la giornata di oggi, a partire dalle 10 e fino alle 20, saranno attive su Rousseau le votazioni sul contratto per il governo del cambiamento”, aveva detto il leader M5S in un altro video in mattinata.

“Un contratto di governo che vincola due forze politiche, che sono e rimangono alternative, a rispettare e fare quanto hanno promesso ai cittadini. Sono davvero felice perchè in questo contratto non ci sono solo delle proposte, non c’è solo un’idea di Paese, non ci sono solo le nostre battaglie storiche. In questo contratto – aggiunge – ci sono le persone che ho incontrato in campagna elettorale. C’è la qualità della vita delle mamme che lavorano, ci sono i giovani della mia generazione che pensano al futuro, ci sono le famiglie in difficoltà, ci sono i lavoratori che hanno diritto a un salario dignitoso, gli insegnanti vittime di una riforma scellerata, gli italiani che sono emigrati all’estero, ci sono gli anziani che mantengono intere famiglie con la propria pensione, ci sono gli imprenditori che fanno grande il made in Italy, ci sono le forze dell’ordine che tutelano la nostra sicurezza, ci sono i pescatori, ci sono le vittime di reati di violenza che non devono essere lasciati soli dallo Stato. Ci sono gli italiani in questo contratto. Ci sono io – aggiunge – in quanto cittadino italiano. Ci sei tu qui dentro. Leggi questo contratto e sentiti parte di questa ondata di cambiamento che sta per infrangersi sulle speranze di chi voleva che tutto restasse così com’era e sentiti orgogliosamente italiano oggi perchè una nuova era sta per cominciare. La cosa più bella – spiega – è che ognuno di voi, come me, oggi possa dire: #IoSonoNelContratto. Sono soddisfatto di quanto abbiamo fatto e ringrazio ognuno di voi per essermi stato vicino in questi mesi. Ringrazio tutti i nostri che hanno preso parte al tavolo che in una settimana, in tempi record, ha redatto questo contratto: Alfonso Bonafede, Laura Castelli, Giulia Grillo, Danilo Toninelli, Vincenzo Spadafora, Daniel De Vito, Tommaso Donati e Rocco Casalino. Ringrazio anche la delegazione della Lega. Ringrazio gli attivisti che non si sono mai fermati. E’ anche grazie a voi e alla vostra tenacia se oggi siamo qui e sarà grazie a voi se cambieremo l’Italia”, conclude Di Maio.

UE, GENTILONI: “ITALIA SOLIDA E CREDIBILE”

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“Nell’Unione Europea c’è un grande bisogno di protagonismo del nostro Paese. Abbiamo dimostrato con i fatti che rispettando le regole europee si può anche concorrere a modificarle. Penso che i risultati siano stati molto positivi”. Lo ha detto il premier Paolo Gentiloni, a Sofia a margine del vertice vertice Ue – Balcani occidentali.

“Se si uscisse da questo percorso, se si andasse fuori strada, a essere danneggiati non sarebbero gli euroburocrati ma i cittadini italiani”, ha aggiunto.

“Il nostro Paese è in questo momento al centro dell’attenzione dei leader europei. L’Italia in questi cinque-sei anni ha recuperato solidità e credibilità. C’è un riconoscimento unanime nell’Unione sul fatto che ci troviamo con un’economia più solida. Abbiamo dimostrato una capacità di gestire i flussi migratori che nessuno prevedeva. Siamo considerati un partner credibile”, ha sottolineato il presidente del Consiglio, che alla domanda se ci sia il rischio di un nuovo 2011 ha risposto: “Non faccio il profeta di sventura. Come presidente del Consiglio, rappresentando l’Italia, il mio compito è anche quello di sottolineare la solidità della situazione economico del nostro Paese, e la situazione diversa dell’Eurozona rispetto al 2011. Negli anni della crisi abbiamo portato il debito dal 100 al 130%, poi l’abbiamo stabilizzato, e adesso lo stiamo portando verso il 122%”.

“Penso sia irrealistico fare paragoni con cose capitate 5-6 anni fa, tuttavia darebbe dei problemi andare fuori strada rispetto a questo percorso così faticoso, facendo politiche a debito, promesse elettorali o post elettorali mirabolanti – ha aggiunto Gentiloni -. Non ci sarebbero le conseguenze del 2010-2011, ma bisogna fare attenzione a non disperdere un patrimonio che non è di questo o quel governo, ma del Paese e dello sforzo collettivo fatto”.

 

GOVERNO, CHIUSO IL CONTRATTO M5S-LEGA

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Chiuso il contratto tra MoVimento 5 Stelle e Lega per il programma di Governo. Secondo quanto si apprende da fonti parlamentari, il testo di circa 40 pagine è ora al vaglio dei leader Luigi Di Maio e Matteo Salvini per la definizione degli ultimi dettagli e la firma. A seguire è previsto il confronto sulla squadra di Governo. I due movimenti inoltre consulteranno anche le rispettive basi elettorali per avere il via libera sul programma.