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MATTARELLA CHIEDE AI PARTITI “GOVERNO NEUTRALE”

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“Chiedo ai partiti di consentire la nascita di un governo neutrale, di servizio. Laddove si formasse nei prossimi mesi una maggioranza parlamentare, questo governo si dimetterebbe per dar vita a un governo politico. Se non si trova nessuna intesa, il governo neutrale concluderebbe la sua attività a fine dicembre, dopo la manovra economica, per poi tornare al voto”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al termine del terzo giro di consultazioni con le forze politiche al Quirinale.

“L’ipotesi alternativa è votare subito. Finora si è sempre evitato di votare in piena estate, si potrebbero fissare in autunno, ma c’è la preoccupazione che dopo non vi sia il tempo della manovra, con l’inevitabile aumento dell’Iva, con effetti recessivi, esponendo anche il Paese a manovre speculative finanziarie”. 

GOVERNO, SALVINI: “DISPONIBILI A INCARICO”

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“Abbiamo offerto al Presidente della Repubblica, consci del fatto che il paese non può aspettare, che i problemi da risolvere sono tanti, la disponibilità mia a nome della coalizione che ha preso più voti dagli italiani a dar vita a un governo che cominci a risolvere tutti i problemi”. Queste le parole del leader della Lega, Matteo Salvini, al termine delle consultazioni con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e la delegazione del centrodestra.

DI MAIO: “SALVINI NON HA VOLUTO FARE GOVERNO”

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“Volevo capire se Salvini c’era o ci faceva, per 55 giorni ho provato a proporgli un governo insieme, gli ho detto: decidiamo insieme un presidente del Consiglio, aboliamo la legge Fornero, facciamo il reddito di cittadinanza, l’unica cosa che ho chiesto è ‘staccati da Berlusconi'”. Lo ha detto il leader del M5S, Luigi Di Maio, ospite di Rtl 102.5. “Lui ha preferito Berlusconi non ha voluto fare un governo M5S-Lega, di questo ne risponderà alla storia, se si va a votare è perchè lui ha scelto la restaurazione alla rivoluzione”, ha aggiunto. 

“Ora si torna al voto, non sono possibili governi neutrali, tecnici, e le forze politiche che hanno sabotato la formazione del governo pagheranno alle elezioni: i partiti sono Lega, Fi e Pd. In questi 60 giorni nessuno ha voluto discutere di temi, sono stati 60 giorni di bugie”, ha spiegato Di Maio. 

“Nessuno si è venuto a sedere al nostro tavolo, avevamo fatto delle proposte per il Paese, ma avere a che fare con questi signori che pensano solo agli interessi loro è tempo perso. Io rivendico quello fatto in questi  mesi, mesi per dare un governo di cambiamento agli italiani, le altre forze politiche hanno fatto saltare tutto. Tutte le forze politiche non vogliono il Movimento al governo, il vero rischio è che si metta mano a molti provvedimenti che ristabiliscono merito”, ha osservato.

“Sono consapevole del rischio astensionismo sulla data del voto del 22 luglio, ma sensibilizzeremo sull’importanza di andare a votare. Io spero ci possa essere la possibilità di votare, con l’enorme difficoltà del voto a luglio; poi se qualcuno volesse cominciare a pensare al bene del Paese noi siamo sempre disponibili, ma visto i precedenti meglio tornare al voto”, ha chiosato il leader del M5S.

BERLUSCONI: “NO APPOGGIO ESTERNO A M5S-LEGA”

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Silvio Berlusconi “smentisce fermamente le indiscrezioni secondo le quali sarebbe pronto a dare un appoggio esterno ad un governo guidato da M5S e Lega. Dopo due mesi di tentativi per dare vita ad un governo espressione del Centrodestra, prima forza politica alle elezioni del 4 marzo, Forza Italia non può accettare nessun veto”. È quanto si legge in una nota del leader di FI.

MATTARELLA: “DEMOCRAZIA ANTIDOTO A VIOLENZA”

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“La democrazia è il miglior antidoto che esiste contro la violenza”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Quirinale, nel suo intervento alla cerimonia per il Giorno della memoria delle vittime del terrorismo.

Negli anni di piombo, di fronte all’emergenza terrorismo, “si è compreso che vi sono momenti che richiamano a valori costituzionali, a impegni comuni perché non divisivi delle posizioni politiche, ma riferiti a interessi fondamentali del Paese, in questo senso neutrali”, ha sottolineato Mattarella, che in precedenza aveva reso omaggio in via Caetani alla lapide che ricorda il ritrovamento del corpo senza vita di Aldo Moro.

“Abbiamo appreso che la democrazia non può mai dirsi conquistata una volta per tutte e che vince quando non rinuncia a se stessa, ai principi di civiltà che la sostengono, alla libertà e al diritto. Abbiamo appreso che ci sono momenti in cui l’unità nazionale deve prevalere sulle legittime differenze”, ha detto ancora il capo dello Stato.

Per Mattarella “cercare la verità è sempre un obiettivo primario della democrazia. La verità è inseparabile dalla libertà. Tante verità sono state ricostruite e conquistate, grazie anche all’impegno e al sacrificio di servitori dello Stato, mentre altre non sono ancora del tutto chiarite, o sono rimaste oscure. Non rinunceremo a cercarle con gli strumenti della legge, e con un impegno che deve essere corale. Questa ricerca deve accompagnarsi alla riflessione e al confronto sulle radici sociali, ideologiche del terrorismo – ha aggiunto il capo dello Stato -. All’opposto dei regimi autoritari, la democrazia ha sempre bisogno di sapere, di coinvolgere, di scavare nella realtà, di portare alla luce e non di occultare. Di avere la verità. Tanta strada si è fatta. Nelle attività di indagini, nei processi giudiziari, nel lavoro giornalistico e pubblicistico, nell’approfondimento storico e culturale. In questa giornata, è giusto sottolineare che il percorso va proseguito insieme. I familiari delle vittime hanno dato un grande contributo per avviare la nostra società a una ricostruzione che svelasse le responsabilità, le possibili connessioni con interessi esterni al nostro Paese, le complicità, i disegni e gli obiettivi criminali. La sofferenza dei familiari è stata tradotta, nelle Associazioni a cui hanno dato vita, nell’impegno civile che ha aiutato la crescita di una consapevolezza collettiva”.

24 ORE DECISIVE PER IL GOVERNO

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“Ripeto testardamente quello che vado dicendo da quasi due mesi: fino all’ultimo lavorerò perché ci sia un governo che risolva i problemi. Ci sono possibilità? Sì, ma non gioco numeri al lotto. Tempo ne è passato abbastanza, o si chiude nelle prossime 24 ore, entro domani, o la chiusura la danno gli italiani. Non è fatta, se fosse fatta ve lo direi”. Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini, parlando con i giornalisti fuori da un ristorante in centro a Roma.

“Mentre qualcuno si è arreso noi ci stiamo provando fino in fondo, vorrei parlare di programmi, di cose da fare – ha sottolineato Salvini -. Come San Tommaso mi fido ma voglio toccare con mano”.

“Per un governo di tregua non ci sono i numeri, andare a votare a luglio mi sembra surreale, Forza Italia non deve fare le barricate nè dare una cambiale in bianco, deve giudicare di volta in volta quello che accadrà”, ha detto il presidente della Regione Liguria e consigliere politico di Silvio Berlusconi, Giovanni Toti, ospite di “Cartabianca” su Rai Tre. “Diamo un credito limitato ad un governo Lega-M5S, partite e vediamo cosa succede”, ha aggiunto Toti.

 

 

BERLUSCONI: “NESSUN VETO MA FI NON VOTA FIDUCIA”

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“Il Paese da mesi attende un governo. Continuo a credere che la soluzione della crisi più naturale, più logica, più coerente con il mandato degli elettori sarebbe quella di un governo di Centro-Destra, la coalizione che ha prevalso nelle elezioni, guidato da un esponente indicato dalla Lega, governo che avrebbe certamente trovato in Parlamento i voti necessari per governare. Questa strada non è stata considerata praticabile dal Capo dello Stato. Ne prendo atto”. Così in una nota il leader di Fi, Silvio Berlusconi, che aggiunge: “Da parte nostra non abbiamo posto e non poniamo veti a nessuno ma, di fronte alle prospettive che si delineano, non possiamo dare oggi il nostro consenso ad un governo che comprenda il Movimento Cinque Stelle, che ha dimostrato anche in queste settimane di non avere la maturità politica per assumersi questa responsabilità”.

“Questo – sottolinea Berlusconi – lo abbiamo sempre detto, e per quanto ci riguarda non è mai neppure cominciata una trattativa, nè di tipo politico, nè tantomeno su persone o su incarichi da attribuire. Se però un’altra forza politica della coalizione di centro-destra ritiene di assumersi la responsabilità di creare un governo con i Cinque stelle, prendiamo atto con rispetto della scelta. Non sta certo a noi porre veti o pregiudiziali. In questo caso non potremo certamente votare la fiducia, ma valuteremo in modo sereno e senza pregiudizi l’operato del governo che eventualmente nascerà, sostenendo lealmente, come abbiamo sempre fatto, i provvedimenti che siano in linea con il programma del centro-destra e che riterremo utili per gli italiani”.

“Se invece – aggiunge – questo governo non potesse nascere, nessuno potrà usarci come alibi di fronte all’incapacità – o all’impossibilità oggettiva – di trovare accordi fra forze politiche molto diverse. Di più a noi non si può chiedere, anche in nome degli impegni che abbiamo preso con gli elettori”. “Tutto ciò non segna la fine dell’alleanza di centro-destra: rimangono le tante collaborazioni nei governi regionali e locali, rimane una storia comune, rimane il comune impegno preso con gli elettori. Continuiamo a lavorare per tornare a vincere, ma soprattutto perchè torni a vincere l’Italia”, conclude Berlusconi.

DI MAIO: “DIALOGO CON LEGA SU CONTRATTO GOVERNO”

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“Mi fa piacere che abbia prevalso la responsabilità e sono molto contento”. Così nella tarda serata di ieri il capo politico del M5S, Luigi Di Maio, parlando con i giornalisti fuori da Montecitorio, commentando la dichiarazione di Silvio Berlusconi che apre sostanzialmente la strada a un’intesa tra i grillini e la Lega.

“Con Salvini ci siederemo al tavolo per parlare di temi, dopo parleremo di nomi. La cosa importante è il contratto di governo. E’ un momento importante, ma abbiamo ancora tanto da fare perché abbiamo da mettere in piedi un contratto e una squadra di governo – ha proseguito -. La finestra del voto a luglio non si chiude se non si risolve. Abbiamo tante cose da fare, sono d’accordo che bisogna farle presto, anche per rispetto del presidente della Repubblica, che si è confermato una persona lungimirante”.

“Non c’è nessuna volontà di tradire la parola data pubblicamente sul fatto di decidere un premier terzo. Nessun litigio con la Lega”, ha sottolineato Di Maio, spiegando che “il contratto di governo sarà sottoposto al parere degli iscritti M5S”. Quanto ai tempi, ha aggiunto: “Non dovete immaginare che fra ventiquattro ore avrete squadra di governo e contratto, sono sicuro che se Mattarella vede gli spiragli per la formazione di un esecutivo politico, ci darà il tempo necessario, non ci dà una spada di Damocle sulla testa”.