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GOVERNO, NAPOLITANO “NO ESCLUSIVISMI”

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“Serve una massima condivisione delle responsabilità perchè l’Italia abbia il governo di cui ha bisogno. Ci sono troppi esclusivismi, troppe pretenziosità, ma nessuno ha la maggioranza in Parlamento”.  Lo ha detto il presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano, ospite di “Che tempo che fa”. “E’ fatale un accordo, e gli accordi si negoziano” ha aggiunto Napolitano.

SALVINI “GOVERNO CDX-M5S, MA GUIDA AI PRIMI”

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“Spero cadano tutti i veti. Centrodestra e M5S governino gia’ da questa settimana. Ma a guidare il governo siano i primi arrivati, ma non dico Salvini o morte”. Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini a Trieste.

GOVERNO, MANDATO ESPLORATIVO A FICO

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“Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha affidato al presidente della Camera, Roberto Fico, il compito di verificare la possibile intesa di una maggioranza parlamentare tra il M5S e il Pd, per costituire il governo. Il presidente della Repubblica ha chiesto di riferire entro la giornata di giovedì”. Lo ha detto il segretario generale del Quirinale, Ugo Zampetti, al termine del colloquio tra il capo dello Stato e l’esponente dei Cinquestelle.

“Ringrazio il presidente Mattarella per avermi affidato un mandato esplorativo, sulla ricerca di una possibile maggioranza parlamentare tra Pd e M5S al fine di costruire un governo. Mi metterò a lavoro subito; si deve partire subito dal programma e dai temi per l’interesse del Paese”, ha detto Fico, al termine del colloquio.

ORLANDO: “RENZI FACCIA LAVORARE MARTINA”

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“Domani a Roma ci sarà un’iniziativa organizzata dai giovani del Pd, per fare una riflessione sul dopo voto, non è un appuntamento di corrente”. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, lasciando Palazzo Chigi dopo il Cdm.

“Nel partito ancora non è stata fatta una riflessione – ha aggiunto Orlando -. Renzi deve decidere se assumersi una parte della responsabilità della sconfitta o no. Se si assume la responsabilità, anche attraverso le dimissioni, deve consentire a chi ha l’incarico pro tempore di svolgere il suo lavoro”.

GOVERNO, DI MAIO A PD “SOTTERRIAMO ASCIA DI GUERRA”

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“Il governo si fa per risolvere i problemi concreti della gente e abbiamo il dovere di provarci partendo dalla situazione uscita dalle urne: forze politiche distanti, ma che devono trovare una sintesi su temi cruciali, portando ognuna le proprie soluzioni e proposte. Con chi troveremo le convergenze maggiori, lavoreremo”. Così, in un’intervista a la Repubblica, il leader del M5S Luigi Di Maio, sottolineando che “Lega e Pd non devono sentirsi sullo stesso piano. So di parlare a due forze politiche profondamente diverse”, ma “per questo ci sediamo intorno a un tavolo, per ragionare e trovare insieme una sintesi che serva a dare risposte e non a scontrarsi muro contro muro”.

Sul perché il Pd dovrebbe aprire a un dialogo, il candidato premier M5S dice: “Io non sto rinnegando le nostre idee né le critiche che in più momenti abbiamo espresso anche aspramente nei confronti del Pd, e che anche il Pd non ci ha risparmiato. Credo però che ora il senso di responsabilità nei confronti del Paese ci obblighi tutti, nessuno escluso, a sotterrare l’ascia di guerra. A noi viene chiesto l’onere di dare un governo al Paese, ma tutti hanno il dovere di contribuire a risolvere i problemi della gente e di mostrare senso di responsabilità”, sottolineando che “ci potranno essere molte più convergenze di quel che si crede”.
Per Di Maio la differenza fra alleanza e contratto è sostanziale perchè “le alleanze per anni sono state il mettersi insieme per autoconservarsi e autotutelarsi. Il contratto è una garanzia in questo senso: dentro ci mettiamo le cose da fare per le persone fuori dai palazzi, e non quelle dentro i palazzi. E quelle cose facciamo”.

In questo contesto sono irrinunciabili “lotta alla povertà e alla corruzione, il lavoro, le pensioni, un fisco più leggero e una pubblica amministrazione che agevola e non ostacola i cittadini e le imprese. E poi sostegno alle famiglie e naturalmente lotta agli sprechi e ai privilegi della politica”.

Quanto a Salvini, dopo la decisione di andare uniti come centrodesra per il secondo giro di consultazioni, osserva: “sta scegliendo la restaurazione invece della rivoluzione. Il segretario della Lega in questo modo sta chiudendo tutto il centrodestra nell’angolo. E rischia di condannarsi all’irrilevanza”, ma di lui apprezza “di saper mantenere la parola data, ora vediamo se avrà la forza di dimostrare la sua autonomia politica da Berlusconi”. Se l’unica strada per andare a un governo fosse un suo passo indietro? “Questo Paese ha avuto tantissimi presidenti del Consiglio che hanno preso zero voti dagli italiani. Ora c’è un candidato premier che ne prende 11 milioni e la prima cosa che si chiede è che si faccia da parte?”, chiosa Di Maio.

CENTRODESTRA: “PREMIER SIA NOSTRA ESPRESSIONE”

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Vertice ad Arcore tra Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni per concordare la linea comune da sottoporre all’attenzione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella in merito alla formazione del prossimo governo. “I tre leader – si legge in una nota diffusa dal centrodestra dopo la riunione – rivendicano la necessità che dopo anni di governi nati da giochi di palazzo, il prossimo esecutivo sia rispettoso della volontà espressa dai cittadini nelle elezioni dello scorso quattro marzo”.

“Quasi il 40 per cento degli italiani ha scelto di dare la propria fiducia ai partiti del centrodestra ai quali oggi spetta, indubbiamente, il compito di formare il governo – prosegue la nota -. Gli elementi dai quali i tre leader non intendono prescindere sono: un presidente del consiglio espressione dei partiti di centrodestra, l’unità della coalizione e il rispetto dei principali punti del programma sottoscritto prima del voto, quali il taglio delle tasse, incentivi al lavoro, il blocco dell’immigrazione clandestina, garanzie per la sicurezza dei cittadini e sostegno alle famiglie”.

 

SALVINI: “UNICO TENTATIVO POSSIBILE CON 5 STELLE”

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“A Berlusconi e Forza Italia lo dirò chiaro: si scordino di fare un governo con il Partito democratico”. Il leader della Lega, Matteo Salvini, in un’intervista al Corriere della Sera, spiega che sull’esecutivo “se c’è un tentativo da fare è con i 5 Stelle”, perché “se voglio riformare il mondo del lavoro e la scuola, se voglio espellere i clandestini” è impossibile farlo con “quelli che ci hanno portato a questo punto”.

Salvini incontrera’ Berlusconi oggi, ad Arcore, al vertice del centrodestra. “Non è una mia fissazione, ma una cosa ovvia”, aggiunge Salvini. “Se voglio cancellare la riforma Fornero, se voglio riformare il mondo del lavoro e la scuola ed espellere gli immigrati clandestini, con chi dovrei fare queste cose? Con quelli che ci hanno portato fino a qui? Invidio Di Maio per la sua fantasia, ma credo che non sarebbe serio. E neanche possibile”.

 

 

PD, RICHETTI: “IN CAMPO SE CI SARANNO PRIMARIE”

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“Il 21 aprile all’assemblea se il Pd decide che le primarie si fanno noi saremo in campo”. Queste le parole di Matteo Richetti, senatore PD, ospite di “1/2h in più” su Rai3. “Si deve decidere se individuare segretario con pieni poteri o aprire un percorso congressuale – aggiunge – credo che non possiamo pensare che dopo quello che è successo ce la caviamo con un’assemblea che elegge un segretario. Il partito ha bisogno di ripartire dal basso e dalle persone. Credo sarebbe da irresponsabili spaccare l’assemblea, voglio sperare che tutti i dirigenti decidano una proposta unitaria da portare in assemblea. Spero che il gruppo dirigente si metta d’accordo su un percorso che potrebbe essere in autunno la scadenza del congresso”.