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Medio Oriente, Schlein “Comunità internazionale fermi Netanyahu”

ROMA (ITALPRESS) – Aspides “è una missione unitaria europea basata su una risoluzione delle Nazioni Unite ed è una missione difensiva che vuole tutelare la libertà di navigazione. Nei nostri emendamenti abbiamo chiesto al governo uno sforzo diplomatico molto più forte per un cessate il fuoco immediato. Non possiamo continuare ad assistere a questo massacro di civili”. Lo ha detto Elly Schlein, segretaria del Pd, ospite di “Cinque minuti”, su Rai 1.
Sull’accusa di genocidio “c’è un procedimento in corso alla Corte dell’Aja”, ha affermato. “Non è accettabile in nessun caso – ha continuato – vedere questo massacro costante di civili. Non c’è un numero giusto di morti civili: non ci dovrebbero essere del tutto. La brutalità di Hamas, che nessuno ha dimenticato, non può giustificare altra brutalità sui civili palestinesi. Non si può negare ai palestinesi la legittima aspirazione a vedersi riconosciuto uno Stato. La soluzione dei due popoli e due Stati continua a essere quella a cui dobbiamo puntare”.
“Noi – ha aggiunto – siamo riusciti a fare votare alla Camera una nostra risoluzione sul cessate il fuoco con tutti i voti delle opposizioni. Pare che su questo il governo stia finalmente cambiando posizione ma è tardi, diciamo da ottobre che ci vuole un cessate il fuoco. Bisogna che la comunità internazionale fermi Netanyahu e le sue prospettive di attacco a Rafah”.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

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Dossieraggio, Meloni “Fatti gravissimi, metodi da regime”

ROMA (ITALPRESS) – “Penso che sia francamente gravissimo che in Italia ci siano funzionari dello Stato che hanno passato il loro tempo a violare la legge, facendo delle verifiche su cittadini comuni e non, a loro piacimento, per poi passare queste informazioni alla stampa, in particolare ad alcuni esponenti della stampa. Utilizzare così le banche dati pubbliche non c’entra niente con la libertà di stampa”. Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, da Teramo per un evento elettorale a sostegno del candidato del centrodestra alle elezioni regionali in Abruzzo, Marco Marsilio.
Meloni ha ha affrontato l’argomento anche nel corso di un comizio a Pescara: “Ci sono funzionari dello Stato italiano che fanno dossieraggio ad personam per passare le notizie ad alcuni giornali. Vogliamo sapere chi sono i mandanti perchè questi sono metodi da regime”.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

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Mattarella “Il presidente della Repubblica non è un sovrano”

ROMA (ITALPRESS) – “Il presidente della Repubblica non è un sovrano, fortunatamente. Tra i compiti fondamentali c’è quello di fare in modo che ciascuno rispetti la Costituzione. A partire da sè stesso, naturalmente, e che ciascuno la rispetti nel colloquio e nel confronto tra gli organi costituzionali. Sarebbe grave se uno di questi, e tra questi anche il presidente della Repubblica, pretendesse di attribuirsi compiti che la Costituzione assegna ad altri poteri dello Stato. E questo è una indicazione di democrazia che si inserisce in quell’armonico disegno che la nostra Costituzione indica”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante l’incontro con il presidente di Casagit, Gianfranco Giuliani, e una delegazione.
“Frequentemente il presidente della Repubblica viene invocato con difformi, con diverse motivazioni. C’è chi gli si rivolge chiedendo con veemenza ‘il presidente della Repubblica non firmi questa legge perchè non può condividerla, perchè gravemente sbagliatà, oppure ‘il presidente Repubblica ha firmato quella legge e quindi l’ha condivisa, l’ha approvata, l’ha fatta proprià. Il presidente della Repubblica non firma le leggi, ne firma la promulgazione, che è una cosa ben diversa”, ha aggiunto.
“Se andasse al di là di questo limite che gli assegna la Costituzione si arrogherebbe indebitamente il compito che è rimesso alla Corte costituzionale. Quando il presidente della Repubblica promulga una legge, non fa propria la legge, non la condivide, fa semplicemente il suo dovere, che è quello che ho descritto”, ha concluso il capo dello Stato.
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– Foto: Quirinale –

Dal Senato ok alle missioni, Tajani “In Mar Rosso operazione difensiva”

ROMA (ITALPRESS) – A conclusione delle comunicazioni rese in Aula dal Governo sulle missioni e gli impegni operativi internazionali da avviare nel 2024, il Senato ha approvato le proposte di risoluzione sulle tre missioni internazionali, cioè quella Levante sul conflitto Hamas-Israele, Eunavfor Aspides per la sicurezza nel Mar Rosso e Euam Ukraine.
“La missione Aspides avrà compiti soltanto di natura difensiva. Non potrà, cioè, intraprendere azioni di tipo preventivo”, ha ribadito il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, nell’Aula della Camera, nel dibattito sulla relazione delle Commissioni Affari esteri e Difesa sulla deliberazione del Consiglio dei ministri in merito alla partecipazione dell’Italia alle missioni internazionali.
“Difensiva non significa semplice accompagnamento, significa possibilità di reagire in maniera militare, così come è successo in occasione dell’attacco del drone al cacciatorpediniere Caio Duilio – ha aggiunto -. Questo è il modus operandi, queste sono le regole d’ingaggio. Quindi, i compiti esecutivi sono di autodifesa estesa, cioè di neutralizzazione di attacchi che abbiano come bersaglio diretto navi mercantili scortate, e di contrasto ad eventuali tentativi di sequestro delle imbarcazioni”.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

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Ucraina, Tajani “Pace non è utopia, ok tavolo ma con due forze in equilibrio”

ROMA (ITALPRESS) – “La pace in Ucraina non è utopia. Bisogna lavorare per sedersi ad un tavolo ma non deve esserci una sconfitta dell’Ucraina altrimenti sarebbe una resa e non una pace. Bisogna sedersi al tavolo con due forze in equilibrio. La Russia pensava di vincere la guerra in 24 ore, invece dopo due anni non ci è ancora riuscita. Già questa è una vittoria dell’Ucraina e dell’Occidente”. Così il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, a “Giù la maschera” su Rai Radio1.

Foto: Agenzia Fotogramma

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Flash mob di Indipendenza all’Ara Coeli “Basta sangue in Palestina”

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ROMA (ITALPRESS) – Questa mattina un gruppo di militanti del Movimento Indipendenza guidati dal presidente Massimo Arlechino e dal vicesegretario Nicola Colosimo, ha dato vita ad un flash mob di protesta “per il massacro che da quasi cinque mesi il governo Netanyahu sta perpetrando nella striscia di Gaza, dopo l’efferato attacco terroristico subito da Israele il 7 ottobre”, sil egge in una nota.
I militanti di Indipendenza hanno aperto uno striscione con la scritta “Gaza: basta sangue” e hanno srotolato lungo i 60 metri di scalinata della Basilica un drappo di colore rosso, “a simboleggiare il sangue innocente sparso in tutti questi mesi”.

“Questa manifestazione di protesta vuole sollecitare il Governo italiano e tutti i leader occidentali a costringere realmente il Governo israeliano a fermare il massacro nella striscia di Gaza: le sole dichiarazioni di condanna non sono certamente sufficienti – afferma Gianni Alemanno, Segretario Nazionale del Movimento Indipendenza -. Il Movimento Indipendenza chiede che, se l’invasione di Gaza non sarà subito fermata, vengano applicate delle sanzioni e l’embargo su tutte le forniture industriali e militari ad Israele. Solo cosi si riuscirà a fermare quello che rappresenta uno dei più gravi massacri di questi anni e rischia di essere l’avvio di una escalation incontrollabile che può coinvolgere tutto il Medio Oriente ed il Mediterraneo”.

– Foto ufficio stampa Alemanno – Movimento Indipendenza –

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Calenda “Il campo largo non esiste”

ROMA (ITALPRESS) – “Abbiamo sempre spiegato che il campo largo non esiste. Ieri Schlein ha detto che si deve sostenere Kiev, oggi Conte dice no, quindi questo scempio dev’essere fermato. Tutto questo è pericoloso quindi l’unica bussola dev’essere sostenere chi è bravo. Le divisioni fra Pd e M5S sono totali, il campo largo non esiste e non lo dico, lo dicono Schlein e Conte”. Così il leader di Azione, Carlo Calenda, ospite a Sky Tg24.
“Le manganellate sono un fallimento. Quello che è successo a Pisa è sbagliato. L’Italia ha avuto più di 10 anni di violenza politica di piazza e se noi andiamo a ributtare benzina sul fuoco pensando di far diventare i fatti di Pisa un altro elemento per estremizzare è grave. C’è il rischio che si torni a farsi male nelle piazze e di questo non abbiamo davvero bisogno”, ha aggiunto. “Ogni fatto di cronaca viene usato come un macigno da lanciare in faccia agli avversari e questo è pericoloso per la tenuta di questo Paese. Da questo, destra e sinistra non riescono ad uscire. Ed è per questo che è importante costruire un’area di mezzo repubblicana di responsabilità”, ha chiosato Calenda.
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– Foto: Agenzia Fotogramma –

Crosetto “Serve una difesa a livello europeo”

ROMA (ITALPRESS) – “Gli attacchi terroristici degli Houthi sono una grave violazione del diritto internazionale e un attentato alle sicurezza dei traffici marittimi da cui dipende la nostra economia. Sono parte di una guerra ibrida, che usa ogni possibilità, non solo militare, per danneggiare alcuni Paesi e agevolarne altri”. Così, in un’intervista al Corriere della Sera, il ministro della Difesa, Guido Crosetto, spiegando che “non siamo lì per fare azioni di guerra, non possiamo per legge e Costituzione, ma difenderemo le nostre navi. Da cittadino sarei turbato se non ci fosse unanimità su una missione che difende i traffici marittimi nel Mediterraneo, che per noi sono vitali”. Quanto agli aiuti promessi a Zelensky, secondo Crosetto “aiutare l’Ucraina a difendersi è uno dei modi per evitare l’allargamento della guerra. Se Kiev fosse caduta, la Russia sarebbe arrivata in Europa e ci sarebbe stata una reazione”. Sul concetto di difesa per il ministro l’Italia dovrebbe avere una sua autonomia ma è necessario “coordinarsi con gli alleati, partendo dall’Europa: bisogna organizzare forze comuni, addestramento comune, far dialogare sistemi di difesa diversi per integrarli. Purtroppo siamo tra gli ultimi a capire la necessità di avere una Difesa solida. Paghiamo un retaggio culturale, un “antimilitarismo” diffuso. E invece è in pace che un esercito va rafforzato, in ogni modo, con nuove tecnologie e figure professionali: non solo carri armati, che pure servono, ma cybersicurezza, esperti di IA, strumenti moderni di analisi, formazione, ricerca. Io sto cercando di portare avanti questa rivoluzione nel mio dicastero, ma ci sono ovunque tante resistenze”.
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– Foto: Agenzia Fotogramma –