ROMA (ITALPRESS) – “Questo è un percorso che dobbiamo fare tutti insieme, qui è in gioco non solo un progetto di ricostruzione dell’Europa ma anche l’interesse nazionale perchè di fronte alla crisi dobbiamo ricostruire e superare mali antichi del Paese”. Lo ha detto il ministro per gli Affari europei, Enzo Amendola, intervenendo in Aula alla Camera prima del voto sulla Relazione della commissione Bilancio sulle linee programmatiche del Recovery Fund.
“E’ tempo che ci mettiamo a lavorare insieme per questi obiettivi – ha aggiunto -. Quello con la Commissione Ue è un dialogo più forte grazie al voto del Parlamento. Siamo il primo Parlamento che discute di Recovery Fund in Europa e di questo dovremmo essere orgogliosi, perchè saremo più forti nei negoziati”.
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Recovery Fund, Amendola a opposizione “Lavoriamo insieme”
Recovery Fund, Gentiloni “Nel 1^ semestre 2021 arriverà prima tranche”
LINATE (MILANO) (ITALPRESS) – “Non nascondo la fatica di arrivare al Recovery Fund perchè le difficoltà e le differenze dei paesi non si devono sottovalutare. Non sarà un percorso rapidissimo, ma abbiamo uno sforzo comune. Sarà una continua fatica, ma resto fiducioso che nei tempi previsti, ovvero nel primo semestre del prossimo anno inizierà ad arrivare una prima tranche di questo finanziamento”. Lo ha detto il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, intervenendo all’assemblea generale di Assolombarda in corso di svolgimento a Linate. “Non va sottovalutato il contributo dato dell’Ue in questi mesi. Abbiamo ritrovato l’Europa e siamo stati riconosciuti dall’Europa come uno dei paesi più importanti dell’istituzione. La seconda ondata di aiuti sarà ancora più strategica – ha aggiunto -. Il contributo europeo arriverà e va preso sul serio, non possiamo interpretarlo e utilizzarlo come se fosse un aiuto alle nostre cose ordinarie, come se fosse una finanziaria straordinaria. Queste risorse vanno utilizzate in modo lungimirante, come le grandi transizioni ambientali e digitali e le grandi strozzature che ci hanno frenato negli ultimi anni”.
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Recovery Fund, Sassoli “Governi trovino l’accordo o sarà slittamento”
ROMA (ITALPRESS) – “Per ora non ci sono ritardi, siamo ancora in orario, i negoziati vanno avanti e come ho già detto si può chiudere in cinque minuti e arrivare presto ad un accordo politico. C’è bisogno però che i governi si mettano d’accordo, altrimenti si rischia uno slittamento”. Lo afferma in un’intervista al quotidiano La Repubblica il presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, in merito ai negoziati sul Recovery Fund.
“Siamo nel pieno delle trattative ed è normale che ci siano spinte per condizionare il risultato. Bisogna restare freddi, concentrarci sulle soluzioni e non è utile che i governi scarichino sul Parlamento le loro difficoltà a trovare un’intesa”, prosegue. Al termine dell’ultima riunione di giovedì scorso le trattative sono state dichiarate interrotte dal Parlamento. “L’incontro – spiega Sassoli – è stato interrotto perchè la presidenza tedesca (che rappresenta i governi, ndr) ha detto che non aveva il mandato per discutere l’incremento ai finanziamenti dei 15 programmi che il Parlamento chiede di sostenere, e così i nostri negoziatori hanno detto che era meglio riprendere quando avrà ottenuto questo mandato”.
E alla domanda se sia possibile un accordo già al Consiglio europeo di giovedì e venerdì, risponde così: “Dipende se la presidenza tedesca avanzerà proposte che tengano conto delle aspettative del Parlamento. Penso che dalle riunioni di lunedì e mercoledì si capirà la volontà politica di chiudere l’accordo. Poi toccherà ai parlamenti nazionali. Dobbiamo fare in fretta, ma bene”.
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Covid, Mattarella “Dall’Unione Europea serve massima tempestività”
ROMA (ITALPRESS) – La necessità di mantenere aperte le scuole, le fabbriche, gli uffici, e altre attività implica una maggiore responsabilità dei singoli nel prevenire e limitare i contagi. E’ uno dei concetti espressi dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, secondo quanto si apprende, ricevendo al Quirinale la nuova presidente della Repubblica Ellenica, Katerina Sakellaropoulou. “La libertà non è un fatto esclusivamente individuale, ma si realizza insieme agli altri, richiedendo responsabilità e collaborazione”, ha aggiunto il capo dello Stato, che ha parlato anche dei provvedimenti da prendere a livello europeo: “L’andamento dell’emergenza sanitaria causata dal Covid richiede all’Unione Europea la massima tempestività nella messa in campo di tutte le misure necessarie. Per questo mi auguro che siano presto superati i tentativi di rallentamento”.
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Legge Ue sul clima, Parlamento alza l’obiettivo del taglio emissioni
BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – Il Parlamento Europeo ha adottato il suo mandato negoziale sulla legge europea sul clima con 392 voti favorevoli, 161 contrari e 142 astensioni. La nuova legge mira a trasformare le promesse politiche, secondo cui l’UE raggiungerà la neutralità climatica entro il 2050, in un obbligo vincolante e a fornire ai cittadini e alle imprese europee la certezza giuridica e la prevedibilità di cui hanno bisogno per pianificare la trasformazione.
I deputati insistono sul fatto che sia l’UE che tutti i singoli Stati membri devono diventare neutri sotto il profilo delle emissioni di carbonio entro il 2050 e che in seguito l’UE dovrà raggiungere l’obiettivo di “emissioni negative”. Chiedono inoltre finanziamenti sufficienti per raggiungere questi obiettivi.
Entro il 31 maggio 2023 la Commissione deve proporre, mediante procedura legislativa ordinaria, una tabella di marcia a livello UE su come raggiungere la neutralità entro il 2050, per limitare l’aumento della temperatura globale, in conformità con l’accordo di Parigi. La tabella dovrà essere rivista dopo ogni bilancio a livello globale.
I deputati vogliono anche istituire un Consiglio europeo per i cambiamenti climatici (ECCC) come organismo scientifico indipendente per valutare i progressi compiuti in tale direzione.
L’attuale obiettivo di riduzione delle emissioni dell’UE per il 2030 è del 40% rispetto al 1990. Nella sua proposta modificata di legge sul clima dell’UE, la Commissione europea ha proposto di aumentare questo obiettivo ad “almeno il 55%”, rispetto ai livelli registrati nel 1990. Oggi i deputati hanno alzato ulteriormente la posta, chiedendo una riduzione delle emissioni del 60% nel 2030, aggiungendo che gli obiettivi nazionali devono essere aumentati in modo equo ed efficiente in termini di costi.
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Sassoli in autoisolamento, membro dello staff positivo al Covid
BRUXELLES (ITALPRESS) – “Recentemente sono stato in contatto con un membro del mio staff che oggi è risultato positivo al COVID-19. Sto bene e non ho sintomi. In accordo con le regole, mi isolerò da solo per il periodo richiesto per effettuare i controlli necessari”. Così su Twitter il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli.
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Proteggere i valori Ue, il Parlamento chiede un meccanismo vincolante
ROMA (ITALPRESS) – In una iniziativa legislativa approvata mercoledì con 521 voti favorevoli, 152 contrari e 21 astensioni (maggioranza assoluta), il Parlamento europeo presenta la sua proposta per un meccanismo dell’UE volto a proteggere e rafforzare la democrazia, lo Stato di diritto e i diritti fondamentali. Il testo sottolinea le preoccupazioni dei deputati per “l’ascesa e il radicamento di tendenze autocratiche e illiberali”, ulteriormente aggravate dalla pandemia di COVID-19, nonchè dalla “corruzione, dalla disinformazione e dall’appropriazione dello Stato” in diversi Paesi UE. Si afferma inoltre che l’UE non dispone degli strumenti necessari per affrontare una “crisi senza precedenti e crescente dei suoi valori fondanti”. Si sottolinea anche l’incapacità del Consiglio di compiere progressi significativi nelle procedure in corso ai sensi dell’articolo 7, e che ciò sta “consentendo un continuo allontanamento dai valori”.
Per proteggere efficacemente l’ordinamento giuridico dell’Unione europea, i diritti fondamentali dei suoi cittadini e la sua credibilità internazionale dal deterioramento dei valori dell’articolo 2, i deputati propongono uno strumento permanente, basato su fatti comprovati, che si applichi in modo equo, obiettivo e giusto a tutti gli Stati membri nel rispetto dei principi di sussidiarietà e proporzionalità.
Il nuovo “Ciclo di monitoraggio annuale” dovrebbe contemplare aspetti preventivi e correttivi, basati su raccomandazioni specifiche per paese, con scadenze e obiettivi legati a misure concrete, tra cui le procedure ai sensi dell’articolo 7, i procedimenti di infrazione e la condizionalità di bilancio (una volta in vigore). La proposta del Parlamento consoliderebbe i meccanismi esistenti, come la recente Relazione sullo Stato di diritto nell’Unione europea.
“La nostra proposta sostituisce e integra diversi strumenti che si sono dimostrati inefficaci, introducendo un unico ciclo di monitoraggio annuale – dichiara il relatore Michal Simecka (Renew, SK) -. L’incapacità di affrontare i gravi problemi individuati in questo contesto potrebbe portare a specifiche misure correttive, che sarebbero più efficaci del nostro attuale quadro incoerente, soprattutto una volta che saranno legate alla condizionalità di bilancio. La conclusione di un accordo interistituzionale invierebbe un segnale forte della determinazione dell’UE a proteggere i suoi fondamenti costituzionali”.
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Coronavirus, Mattarella “Dall’Europa risposta innovativa”
ROMA (ITALPRESS) – “La ripartenza dell’industria dopo la fase di blocco imposta dalla pandemia, mentre ancora il mondo intero si trova ad affrontare l’emergenza sanitaria, è decisiva per il nostro sistema-Paese. In questa prospettiva, un valore particolare assumono i settori dell’eccellenza italiana, quel made in Italy che, grazie alla sua qualità, ha svolto e svolge un ruolo trainante per l’intera economia e per il prestigio stesso dell’Italia”. Lo scrive il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo messaggio in occasione del convegno “Made in Italy: the restart”, organizzato dal Sole 24 Ore e dal Financial Times.
“La pandemia globale sta comportando costi elevatissimi per le nostre società e lo scenario attuale è ancora caratterizzato da pesanti incertezze, benchè le conoscenze acquisite e le contromisure adottate ci diano motivo di speranza per il futuro. Gli stessi provvedimenti, assunti a livello nazionale ed europeo per sostenere famiglie e imprese, hanno favorito segnali di ripresa, sebbene eterogenei tra i diversi settori”, prosegue il capo dello Stato.
Per Mattarella “oggi più che mai è necessario uno sforzo comune e un impegno convergente da parte delle istituzioni, delle imprese, di tutte le componenti sociali per attuare un progetto, il più possibile condiviso, orientato allo sviluppo sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale. Possiamo e dobbiamo saper cogliere da questa crisi, che pure ha avuto tratti drammatici, le opportunità di un rilancio in termini di qualità, di benessere, di crescita. Ogni parte della comunità ha una sua propria responsabilità e gioca un ruolo che può risultare determinante. Le imprese, in special modo, possono contribuire alla ripartenza investendo sull’innovazione e sulla qualità”.
“Il carattere innovativo della risposta di cui l’Europa è stata capace e le ingenti risorse che saranno disponibili forniscono un’occasione storica per il nostro sistema economico. L’opportunità di rilancio riguarda, in fondo, il destino stesso dell’Europa, la sua forza come attore globale, in grado di incidere sulle pressanti sfide che riguardano l’ambiente, il commercio, i modelli sociali, l’assistenza sanitaria – conclude Mattarella -. Dal diritto universale al vaccino, al superamento di penalizzanti barriere commerciali, sentiamo come interessi e valori europei possano affermarsi a vantaggio di una più proficua cooperazione globale. Ma solo un’Europa più forte e coesa può far valere quell’approccio multilaterale che oggi risulta ancor più necessario di fronte a tentazioni egoistiche e di chiusura che si affacciano nel mondo”.
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