BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – “Non c’è posto in Europa per chi prende di mira e reprime con violenza chi protesta pacificamente. I diritti fondamentali in Bielorussia devono essere rispettati. Chiedo alle autorità di assicurare che i voti dell’elezione di ieri siano contati e pubblicati accuratamente”. Lo scrive su Twitter la presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen. In un tweet successivo, la Von der Leyen spiega di avere discusso della situazione in Bielorussia con il primo ministro della Polonia, Mateusz Morawiecki. “Stiamo seguendo da vicino gli sviluppi – spiega la presidente della Commissione Ue -. L’Ue vigilerà ed è pronta a sostenere il processo di de-escalation e dialogo che porti alla democratizzazione a una più intensa partnership Ue-Bielorussia”.
(ITALPRESS).
Bielorussia, Von der Leyen “Nessun posto in Ue per chi reprime proteste”
Prezzi produzione industriale +0,7% a giugno in Eurozona e Ue
ROMA (ITALPRESS) – Nel giugno 2020, mese ancora caratterizzato dalle misure di contenimento al COVID-19 nella maggior parte degli Stati membri UE, i prezzi alla produzione industriale sono aumentati, rispetto a maggio 2020, dello 0,7% sia nell’area dell’euro che nell’UE. E’ quanto emerge dalle stime pubblicate oggi da EUROSTAT, l’ufficio statistico dell’Unione europea. Nel giugno 2020, rispetto a giugno 2019, i prezzi alla produzione industriale sono diminuiti del 3,7% nell’area dell’euro e del 3,4% nell’Unione Europea.
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Ue, commercio al dettaglio torna a livelli pre-pandemia
BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – Nel giugno 2020, il commercio al dettaglio è aumentato del 5,7% nell’area dell’euro e del 5,2% nell’UE, rispetto a maggio 2020, secondo le stime di Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione europea.
Nel maggio 2020, il volume del commercio al dettaglio è aumentato del 20,3% nell’area dell’euro e del 18,3% nell’UE. Ciò significa che i volumi del commercio al dettaglio in entrambe le zone sono tornati ai livelli registrati nel febbraio 2020, prima dell’inizio di misure di contenimento.
Nel giugno 2020, rispetto a giugno 2019, l’indice delle vendite al dettaglio è aumentato dell’1,3% in entrambi i paesi area dell’euro e UE.
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Eurozona, la manifattura batte le stime di crescita a luglio
Il comparto manifatturiero dell’Eurozona è cresciuto ben oltre il previsto nel mese di luglio, come reso noto lunedì mattina da IHS Markit, che ha rivisto al rialzo la sua stima iniziale di 0,7 punti.
Il PMI manifatturiero dell’area dell’euro è infatti salito a luglio a 51,8 da 47,4 di giugno e dalla stima flash di 51,1, che coincideva con le stime di mercato.
Come spiega il think tank che ha condotto l’indagine sul settore manifatturiero dell’Eurozona, anche se modesto, il miglioramento generale delle condizioni operative segnalato dal PMI è stato il primo registrato dall’indagine dal febbraio del 2019. La crescita inoltre è stata generale, con tutti i sottosettori che hanno riportato a luglio indici PMI superiori alla soglia di non cambiamento di 50,0.
Il sottosettore dei beni di consumo è stato quello a riportare i risultati migliori, registrando la maggiore espansione in oltre un anno e mezzo.
A livello nazionale, solo due Nazioni, la Grecia e i Paesi Bassi, hanno riportato indici inferiori a 50,0, in quanto la maggior parte sono ritornati a crescere nuovamente. La Spagna è stata la Nazione che in generale ha registrato i risultati migliori, infatti, il relativo PMI ha raggiunto il valore massimo il oltre due anni. Crescite più lente, ma pur sempre forti, sono state osservate in Francia e Austria mentre in Germania e in Italia sono state riportate espansioni modeste.
“A luglio, il ritorno alla crescita della produzione e dei nuovi ordini ha causato la generale ripresa dell’economia manifatturiera dell’area euro. Gli ultimi dati hanno mostrato una migliore domanda sia da parte del mercato nazionale che estero”, spiega Markit.
Malgrado il ritorno alla crescita della produzione e dei nuovi ordini, gli ultimi dati hanno riportato come le aziende hanno continuato ad operare al di sotto della loro capacità produttiva. Il lavoro inevaso, sebbene leggermente, è diminuito a luglio e per il ventitreesimo mese consecutivo, le aziende quindi, per l’ennesima volta hanno effettuato tagli al personale.
Le imprese manifatturiere hanno continuato a preferire l’utilizzo delle giacenze esistenti per la produzione di luglio, con gli ultimi dati che hanno mostrato la maggiore riduzione delle scorte in sei mesi. Una certa riluttanza ad acquistare materiale aggiuntivo è stata in parte causata dai ritardi sulla catena di fornitura.
Sul fronte dei prezzi, anche se al tasso più basso in oltre un anno, i prezzi di acquisto sono diminuiti per il quattordicesimo mese consecutivo. La pressione competitiva e la domanda ancora debole hanno fatto registrare ulteriori riduzioni dei prezzi di vendita. Detto ciò, il declino è risultato marginale e il più debole rilevato da agosto 2019. “Per concludere, guardando ai prossimi 12 mesi, l’ottimismo di luglio ha continuato a guadagnare terreno, aumentando da giugno sino a raggiungere il livello maggiore da gennaio. Le aziende sperano che la recente tendenza positiva dell’attività e dei nuovi ordini continuerà ad alimentare la forte ripresa dopo la pandemia. L’ottimismo è stato maggiore tra le aziende in Italia. Le aziende manifatturiere greche e francesi invece sono state le meno ottimiste”, sottolinea Markit.
Chris Williamson, Chief Business Economist presso IHS Markit, analizzando i dati finali PMI del manifatturiero dell’Eurozona, ha dichiarato: “Le aziende manifatturiere dell’Eurozona hanno riportato un ottimo inizio del terzo trimestre, con la produzione in crescita al tasso più rapido in oltre due anni, causata dal forte aumento della domanda. La crescita dei nuovi ordini ha infatti superato quella della produzione, suggerendo decisamente che ad agosto dovremmo osservare ulteriori crescite della produzione. L’aumento degli ordini ha inoltre aiutato a ripristinare a luglio l’ottimismo delle aziende ai livelli pre-pandemia di gennaio”.
“Malgrado il tasso dei tagli del personale sia diminuito al livello più basso da marzo, è pur sempre rimasto maggiore dei valori rilevati dal 2009, ed è indicativo dei tagli sui costi di molte di quelle aziende i cui profitti sono stati duramente colpiti dalla diffusione del virus. La crescente disoccupazione, la precarietà del lavoro, la seconda ondata di infezione e le attuali misure di distanziamento sociale faranno inevitabilmente da ostacolo alla ripresa. I dati dei prossimi mesi – conclude l’esperto – saranno pertanto importantissimi nel valutare se la recente ripresa della domanda avrà un seguito, aiutando quindi le aziende a recuperare la produzione persa e alleviando il bisogno di ulteriori tagli futuri”.
(ITALPRESS/Alliance News)
Zingaretti “occasione unica dall’Ue, ma bisogna fare presto”
ROMA (ITALPRESS) – “Il risultato delle negoziazioni, con la previsione non solo di prestiti per gli Stati membri ma anche di un rilevante ammontare di fondi a dono, offre al nostro Paese un’opportunità unica ed irripetibile per ridisegnare dalle fondamenta un ‘nuovo modello di sviluppo sostenibile per le future generazionì. Ciò si combina con un contesto in cui la pandemia ha fortemente accelerato trend macroeconomici e sociali in atto ormai da anni, che ci hanno consegnato un nuovo assetto mondiale caratterizzato da nuove ed in parte irreversibili abitudini di vita e di consumo, che devono portare ad un profondo ripensamento dei modelli economici e produttivi”. Così il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, in una lunga lettera, pubblicata sul Corriere della Sera, a proposito dell’accordo sul Recovery Fund.
“Quella che ora ci si apre davanti è la grande sfida di cogliere al meglio queste opportunità – aggiunge -. Per farlo, occorre mettere al centro di questo nuovo modello di crescita i veri motori dello sviluppo: le persone. Solo mettendo in condizione giovani e meno giovani di esprimere appieno le proprie reali potenzialità, l’Italia potrà avviare una nuova, auspicata, stagione di crescita del Paese. Per farlo, occorre investire rapidamente in progetti concreti sui fattori abilitanti per lo sviluppo economico, come le piattaforme digitale, logistica ed energetica; su ambiti decisivi per lo sviluppo umano e l’inclusione sociale, quali formazione, cultura e sanità; e infine su settori chiave del Paese che siano orientati in modo innovativo verso nuovi modelli di consumo ‘responsabilè, nati e accelerati dalla pandemia, in grado di trainare in maniera stabile crescita e occupazione”.
“E’ necessario – spiega – puntare alla creazione in Italia di una piattaforma digitale di ultima generazione, che trasformi il Paese rendendolo più connesso, competitivo e sicuro. Ciò non può che avvenire integrando tutte le tecnologie di ultima generazione (fibra ottica, 5G, data center e cloud), costituendo un volano per nuove forme di lavoro, sanità e formazione, a tutela dei diritti costituzionali nella nuova era digitale”. “Anche la Pubblica amministrazione – sottolinea – dovrà intraprendere un percorso di trasformazione digitale, divenendo più semplice, accessibile e trasparente nelle relazioni con il cittadino, a partire dai pagamenti. In questo modo si va incontro a tante richieste di cittadini, amministratori e imprese: non abbandonare a sè stessi i territori e lottare contro la ‘cattivà burocrazia”. “E’ poi necessario – aggiunge – lanciare un grande piano di rinnovamento della piattaforma logistica e dei trasporti, che guardi in modo integrato a strade, porti, aeroporti e trasporto ferroviario. L’Italia può e deve essere la porta di accesso all’Europa dal Mediterraneo e dai Paesi in via di sviluppo attraverso una rete portuale e aeroportuale diffusa ed all’avanguardia, con questa deve integrarsi una rete stradale e ferroviaria sicura e moderna, che sfrutti le possibilità offerte dall’innovazione, quali sensoristica e mobilità autonoma, supporti l’intermodalità e colleghi le grandi dorsali del nostro Paese. Chiaramente, ciò dovrà avvenire ponendo al centro il rispetto dell’ambiente, ponendo attenzione alla mobilità sostenibile, a partire da quella elettrica. Il ruolo dell’Italia nel Mediterraneo si rilancia anche riconquistando una centralità economica e produttiva”.
“L’Italia deve porsi come modello internazionale di riferimento sui temi della transizione energetica e dell’economia circolare, creando una piattaforma energetica sostenibile, in grado di favorire la trasformazione green e di garantire sviluppo economico”. “Per favorire sviluppo ed inclusione sociale – prosegue Zingaretti -, il Paese ha davanti un’opportunità unica per promuovere un rinnovamento del sistema scolastico e sanitario alla luce delle nuove esigenze rese quanto mai evidenti dall’attuale crisi sanitaria ed economica”. “E’, infine, necessario promuovere la riconversione della nostra economia verso i settori e le tecnologie più innovative, in cui il nostro Paese può giocare un ruolo da protagonista”. “Solo se riusciremo a rispondere con velocità e concretezza a queste sfide, potremo dire che Next Generation EU sarà stato non solo un esperimento vincente per l’Europa, ma un piano operativo di rinascimento per l’Italia. Possiamo lasciare ai giovani un’Italia migliore di quella che abbiamo trovato, ecco la vera sfida che abbiamo davanti in questo momento della storia”, conclude Zingaretti.
(ITALPRESS).
Gentiloni “Le risorse del Recovery Fund nella seconda metà del 2021”
ROMA (ITALPRESS) – “Le erogazioni del Recovery inizieranno nella seconda parte del 2021 ad eccezione di un 10% che verrà anticipato con l’approvazione del Piano”. Lo dice al quotidiano La Repubblica il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, in merito al Recovery Fund.
“Prima dobbiamo aspettare il percorso di ratifica dei parlamenti, quindi dovremo riuscire a rispettare il calendario con l’approvazione dei Piani di riforme dei singoli paesi entro aprile e andare sui mercati con titoli europei comuni – aggiunge -. C’è una terza sfida decisiva, anche se successiva: dovremo essere in grado di approvare nuove risorse proprie dell’Unione, come la digital tax e la tassa sulle emissioni di CO2, per rimborsare il debito comune tra il 2026 e il 2056. In caso contrario, i singoli paesi si ritroveranno a dover restituire i soldi perchè l’Europa non è stata capace di rimborsare il debito comune”.
Alla domanda se consiglierebbe al Governo di accedere ai 36 miliardi del Mes, Gentiloni risponde così: “Il pacchetto è composto da 390 miliardi del Recovery di aiuti a fondo perso, 360 miliardi di prestiti sempre del Recovery e poi dai crediti agevolati del Mes e di Sure, rispettivamente fino a 240 e 100 miliardi. In tutto 700 miliardi di prestiti”.
“Se c’è un Paese in Europa che può trarre vantaggio da questi prestiti è l’Italia e all’interno di questo pacchetto uno strumento è già disponibile, ovvero il Mes – prosegue -. Abbiamo eliminato dalle sue linee di credito le vecchie condizionalità macroeconomiche e ora è chiaramente vantaggioso per un Paese con i tassi di interesse come quelli italiani. Ma la decisione ovviamente non si prende a Bruxelles”.
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Von der Leyen “Il Recovery Fund non è solo denaro”
BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – “Sapevamo che non sarebbe stato facile, ma valeva la pena lottare per raggiungere questo obiettivo. Next Generation Eu non è solo denaro, è una risposta comuninaria alla crisi. Parole di Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, in plenaria al Parlamento europeo, riferendosi all’accordo ottenuto dai 27 Stati membri al vertice Ue. “Ora, con Next Generation EU, abbiamo uno strumento unico per la ripresa, con 750 miliardi per sostenere chi è stato colpito più duramente e investire nel Green Deal, nella digitalizzazione e nella sostenibilità. Per far sì che 27 Stati membri si mettano d’accordo su una cosa del genere ci vuole coraggio e unità politica”, ha proseguito la Von der Leyen. “La Commissione europea ha voluto lanciare una proposta europea per un rilancio europeo – ha sottolineato la presidente -. L’Europa non è ancora uscita dall’emergenza, ma siamo arrivati ad un grande spartiacque, che abbiamo superato rimanendo uniti”.
“Il grande vincitore di questo vertice è il nuovo sistema delle risorse proprie – ha aggiunto la Von der Leyen -. Abbiamo un accordo sulla necessità di nuove risorse proprie, che rappresenta un grande passo in avanti per l’Unione europea. In questo senso, la Commissione presenterà un nuovo pacchetto di risorse proprie”. “Adesso abbiamo l’opportunità di raggiungere un risultato unico per l’Europa. Abbiamo reagito meglio e molto più prontamente rispetto alla crisi del 2008 – ha concluso la presidente della Commissione -. Grazie a questo strumento, tutti i Paesi potranno superare l’emergenza senza far soffrire i bilanci pubblici. Abbiamo una grande responsabilità, viva l’Europa”.
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Ue, Conte “Dalla politica italiana una grande prova di maturità”
ROMA (ITALPRESS) – “La classe politica italiana nel suo complesso ha dato una grande prova di maturità”. Lo ha detto il premier, Giuseppe Conte, nel corso dell’informativa in Senato sugli esiti del Consiglio Europeo sul Recovery Fund.
Per l’Italia c’è stato “un esito persino migliore rispetto alla proposta precedente della Commissione europea – ha spiegato Conte -. Nello schema attuale riceverà 209 miliardi, il 28% delle risorse totali, resta fissato a 81 miliardi l’ammontare dei trasferimenti” a fondo perduto. “Mentre aumenta di 36 miliardi la componente di 36 miliardi di prestiti”.
“Si è trattato di una interlocuzione complessa – ha sottolineato il premier -, un intenso impegno politico e diplomatico nei giorni e nelle notti di negoziato, ha consentito di vedere confermato il valore complessivo di 750 miliardi, pur a fronte di un equilibrio di sussidi passati da 500 a 390, e di prestiti passati da 250 a 360 miliardi di euro, causato dalla visione anacronistica di pochi stati membri. Il volume complessivo è stato confermato, la proposta è rimasta integra”.
“Il piano per la ripresa sarà un lavoro collettivo – ha aggiunto Conte -, ci confronteremo con il Parlamento, dobbiamo impegnarci in questa direzione. Dobbiamo impegnarci anche per alimentare la fiducia nelle istituzioni italiane, la fiducia nell’Europa”.
(ITALPRESS).









