Frontiere aperte a 15 Paesi, ok alla Cina ma stop agli Stati Uniti. Da domani l’Unione Europea apre i suoi confini allentando le restrizioni imposte per il Covid. Ad assumere la decisione i 27 stati membri con l’aggiunta di altri quattro Paesi che compongono lo spazio Schengen (Islanda, Norvegia, Svizzera e Liechtenstein). Nell’elenco figurano Algeria, Australia, Canada, Georgia, Giappone, Montenegro, Marocco, Nuova Zelanda, Ruanda, Serbia, Corea del Sud, Thailandia, Tunisia e Uruguay. A questi si aggiunge la Cina, ma in questo caso la Ue ha voluto applicare quasi una sorta di condizione di reciprocità: confini aperti ai cinesi soltanto nel caso in cui il Paese dell’estremo oriente concederà l’ingresso agli europei. Stop invece agli Stati Uniti. I dati per nulla confortanti sulla pandemia e che provengono dal Paese hanno spinto i Paesi Schengen a sigillare i propri confini. La lista, con l’ingresso o cancellazione di altri stati in base alla curva dei contagi, verrà aggiornata ogni due settimane.
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L’Europa riapre le frontiere a 15 paesi, Usa esclusi
Il Mes della discordia, ecco perché agita le forze politiche
Sembra ancora più in salita la strada che porta al Mes per il premier Giuseppe Conte. La discussione per accedere alle risorse messe a disposizione dal Meccanismo Europeo di Stabilità – istituito grazie alle modifiche apportate al Trattato di Lisbona, ratificate dal Consiglio UE nel marzo del 2011 (entrato in vigore nel luglio 2012)-, da giorni sta esacerbando il dibattito politico nel Paese. Al punto da trasformarlo in uno dei maggiori temi di divisione in seno alla maggioranza, e da mettere persino a repentaglio la tenuta stessa del governo. Eppure, si tratta di un meccanismo che serve a mantenere la stabilità finanziaria della zona euro, seppure regolato dalla legislazione internazionale, consentendo l’accesso a risorse economiche ingenti.
Ma come funziona il MES? Per garantire la tenuta del vecchio Continente, e la sopravvivenza della moneta comune europea, il fondo salva-Stati emette prestiti. Alcuni, soprattutto il partito dei contrari, hanno posto l’accento sulle condizioni del prestito ritenute “troppo onerose” ma ora, dopo la crisi economica post-pandemia da Coronavirus, si è tornati a parlare di Mes in una forma leggermente modificata (con interessi meno pesanti) rispetto a quello “standard” usato, ad esempio, dalla Grecia. Intanto, a livello europeo sono a favore Spagna e Francia mentre i paesi contrari sono, in prima fila, Germania e Olanda. In Italia, invece, manca una posizione unitaria con il governo lacerato tra il Movimento 5 Stelle, nettamente contrario, e il pressing del Pd sul presidente del Consiglio Giuseppe Conte che, al momento, appare l’ago della bilancia, seppure ancora ancora indeciso.
(ITALPRESS) – (SEGUE).
Da giorni il M5S “rimprovera” al segretario dem di “mettere in discussione la linea del governo e del premier”. In effetti, Zingaretti, è stato molto chiaro: “Basta tergiversare quei soldi sono utili alla sanità – ha detto -. Dico sì al Mes senza se e senza ma. Serve un cambio di rotta, il servizio sanitario va letto come grande driver di sviluppo e di benessere”. Sulla stessa lunghezza d’onda, la deputata Pd ed ex ministra della Salute, Beatrice Lorenzin: “Basterebbe cambiargli nome e tutto sarebbe risolto. Deve essere chiaro che l’accesso a questo strumento non comporta condizionalità per la sovranità italiana”.
Una frattura politica che si va affermando anche all’interno dell’opposizione e che potrebbe portare alla nascita di una maggioranza trasversale. Con Forza Italia favorevole, a differenza di Lega e Fratelli d’Italia, che sono nettamente contrari.
Se continuerà il “ni” del premier sull’uso di quei soldi, “non voteremmo lo scostamento di bilancio”, è stato l’ultimatum della capogruppo al Senato, Anna Maria Bernini. La sua omologa alla Camera Mariastella Gelmini ha ribadito: “Il Mes rappresenta un’opportunità da cogliere”.
Presidenziali in Polonia, verso ballottaggio tra Duda e Trzaskowski
ROMA (ITALPRESS) – Al primo turno delle elezioni presidenziali in Polonia è in vantaggio il presidente uscente, Andrej Duda. Stando ai primi exit poll avrebbe ottenuto il 41,8 dei consensi. Segue il sindaco di Varsavia, Rafal Trzaskowski, con il 30,4 %. Al terzo posto Szymon Holownia, giornalista cattolico, candidato indipendente, con il 13,3%. Distaccati gli altri otto candidati.
E’ così probabile che si vada al ballottaggio, il 12 luglio, tgra il conservatore Duda ed il rivale liberale..
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Frontiere Ue aperte a metà, a soffrire sarà il turismo
La riapertura parziale delle frontiere dell’Unione europea, a partire dall’1 luglio potrebbe danneggiare alcuni settori economici del nostro Paese, a cominciare dal Turismo.
Secondo una stima di Coldiretti la perdita per il comparto sarebbe di 1,8 miliardi di euro. A pesare soprattutto la mancata riapertura agli Stati Uniti. Gli americani sono i viaggiatori stranieri extra Ue più presenti in Italia.
Una circostanza confermata anche dal presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, che in una intervista al Corriere della Sera parla di quest’estate anomala per il settore turistico e di quanto sta pesando l’assenza degli stranieri: “Per ora arrivano da dove si può venire in macchina: in particolare, Germania, Austria e Svizzera. Un afflusso limitato di cui beneficia soprattutto il Nord. Per il resto pesa l’assenza di turismo dagli Stati Uniti e dal Regno Unito e si vive alla giornata”. Chi si muove sono gli italiani “e spesso in giornata”, “l’italiano per fortuna non ha più paura”, ma “un americano che viene in Italia per una volta nella vita è naturale che spenda di più di un italiano che magari viene a Roma per l’ennesima volta”.
I viaggiatori provenienti dagli Usa sono i turisti extracomunitari più affezionati all’Italia con 12,4 milioni di pernottamenti durante l’estate, secondo i dati di Bankitalia relativi al terzo trimestre del 2019.
“Una perdita importante – sottolinea la Coldiretti – che si somma a quelle dei viaggiatori provenienti dalla Russia”.
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Ue, Casellati: “Risorse subito, è finito il momento delle parole”
ROMA (ITALPRESS) – “Non ci sono, malgrado gli annunci, scelte chiare e operative subito. E’ finito il momento del teatrino delle parole. Per essere credibili in Europa occorre prima fare e poi chiedere con forza e determinazione. Mentre si discute, ogni giorno decine di aziende chiudono e centinaia di persone perdono il lavoro. Le risorse vanno liberate ora. Servono investimenti e liquidità. Diversamente la crisi italiana sarà irreversibile. La sopravvivenza del sistema Europa dipende dalla tenuta del tessuto sociale ed economico di tutte le sue nazioni”. Lo dice in una intervista alla Stampa il presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati.
E sulla Germania aggiunge: “le dichiarazioni della Merkel evidenziano che non c’è un cambio di paradigma della Germania per un’Europa protagonista vicina alle persone e capace di andare oltre gli egoismi nazionali e ogni tentazione sovranista. Io però continuo a sperare che la Merkel, con la sensibilità di una donna, immagini una Europa solidale e inclusiva durante la sua guida nel semestre tedesco di presidenza dell’Ue”.
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Alitalia, Donato-Campomenosi “Governo in alto mare”
“Il governo è ancora in alto mare con il piano industriale per la newco di Alitalia e al suo interno non ha nemmeno le competenze necessarie per svilupparlo, dal momento che decide di incaricare di questo compito un consulente straniero. Non possono che aumentare, dunque, le preoccupazioni per le sorti della compagnia aerea, dei suoi dipendenti e per il buon uso dei soldi pubblici che verranno assegnati a questa nebulosa newco, ben tre miliardi. Tutto questo, mentre manifestazioni di interesse di potenziali acquirenti diversi da Lufthansa – opzione su cui da tempo punta il M5S, come dimostra l’indicazione di Eberhart, AD di Air Dolomiti, gruppo Lufthansa, come Ceo della newco – vengono ignorate, come accaduto con la compagnia UsAerospace. Non sappiamo se l’opacità con cui l’esecutivo sta gestendo questa operazione, con primi esiti incerti in Europa, sia frutto di incapacità o malafede, in entrambi i casi è inaccettabile. In ballo ci sono migliaia di posti di lavoro: serve che si faccia chiarezza, anche a livello europeo. Chiederemo alla Commissione di esprimersi sulla reale possibilità di ottenere la licenza di vettore aereo in capo alla Newco, sulla base dei requisiti finanziari e aziendali della stessa”. Così in una nota gli europarlamentari della Lega Francesca Donato e Marco Campomenosi, capo delegazione Lega al Parlamento Europeo.
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Ue, Amendola “No a compromessi al ribasso”
“Valuteremo il pacchetto nel suo complesso ma non potremmo accettare compromessi al ribasso, la proposta della Commissione è già un punto di equilibrio tra le diverse visioni europee di come affrontare la crisi. Riteniamo necessario conservare questo equilibrio di base della proposta Next Generation”. Lo ha detto il ministro per gli Affari europei, Vincenzo Amendola, in audizione presso le Commissioni riunite Esteri e Politiche dell’Unione europea di Camera e Senato.
“Un bilancio positivo del pacchetto andrà valutato anche alla luce della capacità di spesa e assorbimento di fondi per la ripresa, rispetto agli obblighi e meccanismi di contribuzione e rimborso. In questo senso la centralità dei piani nazionali per la ripresa che gli Stati membri, devono predisporre per accedere alle sovvenzioni – ha aggiunto – il senso dei piani nazionali è quella di fornire una agenda coerente di riforme e investimenti per i prossimi 4 anni. E’ un approccio improntato non solo a tamponare l’impatto diretto della crisi ma soprattutto sviluppare una visione strategica di sviluppo per l’Ue”.
“L’ultimo Consiglio europeo ha segnato una tappa importante, ha identificato con la piena condivisione di tutti gli Stati membri la necessità e l’urgenza di un piano per la ripresa. Il pacchetto complessivo proposto è di 1.850 miliardi su 7 anni. Si tratta di un ammontare che i paesi frugali vogliono ridurre ma per noi è una linea rossa, sono cifre che rispondono alle specifiche esigenze”, ha sottolineato Amendola.
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Ue, Di Maio “Sostegno convinto al Recovery Fund”
ROMA (ITALPRESS) – “La pandemia ci ha presentato un conto salatissimo in termini economici, nessuno ha responsabilità dirette a livello globale, ma solo con politiche forti ci si può riprendere. L’Italia sostiene con convinzione il piano presentato dalla Commissione Europea, mira a sanare i danni della crisi e a rendere più resiliente il mercato unico, oltre che a promuovere obiettivi strategici e condivisi come la transizione verde e il passaggio al digitale, che adesso possono trovare piena realizzazione”. Lo ha affermato Luigi Di Maio, ministro degli Affari Esteri e della cooperazione internazionale, a margine dell’incontro con l’omologo olandese Stef Blok. “L’Italia ha già avviato un lavoro approfondito sulle riforme per utilizzare i fondi europei in modo efficace per gli obiettivi condivisi. C’è un comune interesse – ha ricordato – nel garantire il pieno funzionamento del mercato unico ed evitare la depressione della domanda nei territori UE”.
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