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Ue, Gentiloni “Sullo sviluppo sostenibile ancora strada da fare”

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – “Oggi ci troviamo in una situazione migliore per affrontare questa crisi economica, anche se i progressi ottenuti in questi anni rappresentano solo un punto di partenza”. Con queste parole Paolo Gentiloni, commissario europeo all’Economia, è intervenuto nel corso della conferenza stampa di presentazione della relazione Eurostat 2020 sui progressi verso gli obiettivi di sviluppo sostenibile nell’UE. La Commissione europea targata Von der Leyen ha fatto della sostenibilità una priorità politica prioritaria per il suo mandato. I 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (SGD), che rientrano nell’Agenda 2030, puntano a contribuire allo sviluppo globale, promuovere il benessere umano e proteggere l’ambiente. “Abbiamo iniziato a integrare gli SDG nel nostro quadro di coordinamento delle politiche economiche, il semestre europeo, con il nuovo leitmotiv della sostenibilità competitiva – ha spiegato Gentiloni -. Questa crisi ha sottolineato l’importanza dell’interdipendenza per i nostri Paesi. Dobbiamo quindi attuare gli SDG nella loro interezza per garantire a tutti i cittadini europei una sostenibilità competitiva”.
“Negli ultimi cinque anni l’Unione europea ha compiuto molti progressi in vari SDG, come povertà, salute e benessere, ma ha anche fatto dei passi indietro, ad esempio sulle disuguaglianze uomo-donna e pochi progressi invece contro i cambiamenti climatici”, ha spiegato il commissario Ue.
Infine, a una domanda sul possibile taglio dell’IVA in Italia, il commissario europeo ha glissato: “Valutiamo proposte dei Paesi membri, quando ci vengono formulate nei bilancio o nei piani di Recovery. Quindi faremo lo stesso con una proposta di questo genere quando ci verrà presentata”.
(ITALPRESS).

Eurozona, migliora ancora il clima di fiducia dei consumatori

A giugno, l’indicatore di fiducia dei consumatori ha continuato la ripresa del mese precedente sia nell’area dell’euro che nell’UE, come mostrano i dati della Commissione UE.
L’indice per l’area euro è cresciuto di 4,1 punti a meno 14,7, mentre nell’UE l’indice è aumentato di 3,9 punti a meno 15,6,
“Entrambi gli indicatori rimangono ben al di sotto delle loro medie a lungo termine di meno 11,1 per l’area dell’euro e meno 10,5 per l’intera UE”, precisa l’esecutivo.
(ITALPRESS).

Recovery Fund, sarà decisivo il Consiglio Ue di luglio

Nessuna decisione definitiva sul Recovery Fund, se ne riparla a metà luglio. Si è concluso, dopo una mattinata di lavori, il Consiglio Europeo informale tra i 27 capi di Stato e di governo riuniti in teleconferenza, per discutere anche sul piano di ripresa dell’Ue e sul bilancio europeo per il settennio 2021-2027.
“Era chiaro che non ci sarebbe stata una decisione oggi ma abbiamo fatto un primo scambio di valutazioni”, ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel. Il vertice è stata la prima occasione per un confronto tra i leader europei sulla proposta avanzata, in piena emergenza pandemia, dalla Commissione Europea sul Recovery Fund, aiuti per 750 miliardi di cui 500 a fondo perduto. La riunione è stata aperta dal presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli che ha espresso “preoccupazione” per l’impatto che la crisi sta avendo sulla vita delle persone: “I cittadini si aspettano un’azione coraggiosa e noi dobbiamo rispondere alle loro aspettative. Il debito comune deve essere ripagato in modo equo senza lasciare l’onere alle generazioni future: non dimentichiamo che intervenire solo con prestiti avrebbe conseguenze asimmetriche sul debito dei singoli Stati Membri e sarebbe più costoso per l’Unione nel suo insieme”.
Pensa alle nuove generazioni anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che nel suo intervento, in videocollegamento da Palazzo Chigi, ha ribadito che “non stiamo lavorando solo per preservare il mercato unico e i nostri interessi comuni, ma anche per difendere i nostri valori e per assicurare un futuro alle nuove generazioni. Ora è il turno del Consiglio europeo di essere all’altezza della sfida e di dare un segnale politico forte. A me non piace la formula “compromesso”, preferisco si lavori per una decisione politica ambiziosa”. Di proposta “ambiziosa ed equilibrata” ha parlato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen: “Il nostro pacchetto aiuterà la ripresa dell’Europa, rendendola più resiliente, sostenibile e digitale, aiuterà l’Europa a modernizzarsi. Il piano non solo aiuterà i Paesi colpiti più duramente dalla crisi, ma anche quelle economie colpite indirettamente per colpa del confinamento”.
(ITALPRESS).

Bolkestein, Donato “Bocciato emendamento Lega per balneari”

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“Il Parlamento Europeo ha votato contro l’emendamento della Lega alla risoluzione su trasporti e turismo che chiedeva che le concessioni demaniali marittime fossero escluse dal campo di applicazione della direttiva Bolkestein. Incredibile: dall’Europa l’ennesimo colpo inferto al turismo italiano e a una categoria fondamentale per la nostra economia, da anni alle prese con difficoltà e incertezze legate alla direttiva europea contro la quale la Lega si batte da sempre”. Così in una nota l’europarlamentare Francesca Donato della Lega.
“Spiace apprendere che ai no da parte dei grandi gruppi europei si è affiancato il mancato sostegno all’emendamento di buona parte del Pd e del M5s, oltre che Iv e Azione, che si sono resi complici della bocciatura del provvedimento: per loro e per il Governo, evidentemente, la difesa dei balneari vale solo a parole – aggiunge -. A differenza loro, la Lega continuerà a sostenere la categoria in questa giusta battaglia, a farsi sentire con la Commissione Europea anche per difendere la riforma Centinaio e permettere a migliaia di piccole imprese italiane di programmare i loro investimenti e ulteriormente migliorare il già eccellente servizio che rendono al nostro turismo, senza la spada di Damocle di questa direttiva che pende sulla testa di imprenditori, lavoratori e delle loro famiglie dal 2006”.
(ITALPRESS).

Sassoli “Non perdere l’occasione di rimodellare l’Europa”

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – “La proposta della Commissione è un’ottima base di partenza e non si può tornare indietro: l’indicazione del Parlamento, in questo senso, è ben chiara e e ci auguriamo che il Consiglio la apprezzi” queste le parole di David Sassoli, presidente del Parlamento europeo, a margine del suo intervento al Consiglio europeo di fronte a tutti i capi di governo e premier dell’Unione europea. “Vogliamo un piano di ripesa e un Qfp (quadro finanziario pluriennale) che siano la benzina del motore che deve ripartire e che rispettino le nostre ambizioni – ha spiegato il presidente del Parlamento europeo -. Abbiamo un sentimento diffuso in Parlamento, ovvero che il Recovery fund deve aiutare tutti i Paesi a rimettersi in moto, nessuno escluso. Per questo, intervenire solo con prestiti avrebbe conseguenze asimmetriche sul debito dei singoli Stati membri e sarebbe più costoso per l’Unione nel suo insieme”.
“Il Parlamento europeo non intende rinunciare alle proprie prerogative come autorità di bilancio – ha poi sottolineato Sassoli -. Abbiamo ora l’opportunità di rimodellare l’Europa e di renderla più equa, più digitale, più verde e più lungimirante”. Su come fare, il presidente del Parlamento europeo ha indicato la via: “A tal fine dobbiamo cogliere al volo questa occasione per introdurre un paniere di nuove risorse proprie. E’ necessario riformare il versante delle entrate di bilancio e, per il Parlamento, l’introduzione di nuove risorse proprie è un prerequisito indispensabile per qualsiasi accordo globale sul Quadro finanziario pluriennale 2021-27”.
(ITALPRESS).

L’allarme della Bce “Impatto della pandemia oltre le previsioni”

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“L’impatto della pandemia potrebbe risultare più forte e duraturo di quanto attualmente previsto”. Lo evidenzia la Banca Centrale Europea nel Bollettino Economico.
“L’epidemia di COVID-19 ha causato un drastico deterioramento delle prospettive mondiali, come indicato dalle proiezioni macroeconomiche formulate a giugno dagli esperti dell’Eurosistema – si legge nel Bollettino -. La pandemia di COVID-19 ha paralizzato l’economia mondiale e le misure adottate dai governi di tutti i paesi per contenere la diffusione del virus hanno determinato il recente brusco calo dell’attività economica. Diversi paesi hanno da poco iniziato ad allentare le misure di contenimento, ma è probabile che tale processo si riveli molto graduale. Sull’attività economica, in particolare nelle economie emergenti, hanno inoltre inciso negativamente la marcata flessione dei prezzi delle materie prime, l’inasprimento delle condizioni finanziarie e gli ingenti deflussi di capitali. I nuovi dati disponibili confermano che le ricadute economiche delle misure di contenimento saranno drastiche e profonde”.
“Alla luce di tali gravi turbative internazionali, le proiezioni macroeconomiche formulate a giugno 2020 dagli esperti dell’Eurosistema segnalano, per quest’anno, una contrazione del PIL mondiale in termini reali (esclusa l’area dell’euro) pari al 4 per cento. Il ritmo di tale contrazione è più rapido e la sua entità maggiore rispetto a quanto osservato durante la Grande recessione – sottolinea la Bce -. Dopo la forte riduzione segnata nei primi due trimestri, nel terzo trimestre del 2020 l’attività mondiale dovrebbe avviarsi verso la ripresa e crescere nel 2021 e nel 2022, rispettivamente, del 6 per cento e del 3,9 per cento”.
Nell’Eurozona “nello scenario di base delle proiezioni il PIL annuo in termini reali si ridurrebbe dell’8,7 per cento nel 2020, risalendo del 5,2 percento nel 2021 e del 3,3 nel 2022”.
(ITALPRESS).

Bce “L’impatto economico della pandemia potrebbe essere più duraturo”

FRANCOFORTE (GERMANIA) (ITALPRESS) – “L’impatto della pandemia potrebbe risultare più forte e duraturo di quanto attualmente previsto”. Lo evidenzia la Banca Centrale Europea nel Bollettino Economico.
“L’epidemia di COVID-19 ha causato un drastico deterioramento delle prospettive mondiali, come indicato dalle proiezioni macroeconomiche formulate a giugno dagli esperti dell’Eurosistema – si legge nel Bollettino -. La pandemia di COVID-19 ha paralizzato l’economia mondiale e le misure adottate dai governi di tutti i paesi per contenere la diffusione del virus hanno determinato il recente brusco calo dell’attività economica. Diversi paesi hanno da poco iniziato ad allentare le misure di contenimento, ma è probabile che tale processo si riveli molto graduale. Sull’attività economica, in particolare nelle economie emergenti, hanno inoltre inciso negativamente la marcata flessione dei prezzi delle materie prime, l’inasprimento delle condizioni finanziarie e gli ingenti deflussi di capitali. I nuovi dati disponibili confermano che le ricadute economiche delle misure di contenimento saranno drastiche e profonde”.
“Alla luce di tali gravi turbative internazionali, le proiezioni macroeconomiche formulate a giugno 2020 dagli esperti dell’Eurosistema segnalano, per quest’anno, una contrazione del PIL mondiale in termini reali (esclusa l’area dell’euro) pari al 4 per cento. Il ritmo di tale contrazione è più rapido e la sua entità maggiore rispetto a quanto osservato durante la Grande recessione – sottolinea la Bce -. Dopo la forte riduzione segnata nei primi due trimestri, nel terzo trimestre del 2020 l’attività mondiale dovrebbe avviarsi verso la ripresa e crescere nel 2021 e nel 2022, rispettivamente, del 6 per cento e del 3,9 per cento”.
Nell’Eurozona “nello scenario di base delle proiezioni il PIL annuo in termini reali si ridurrebbe dell’8,7 per cento nel 2020, risalendo del 5,2 percento nel 2021 e del 3,3 nel 2022”.
(ITALPRESS).

A maggio crolla ancora il mercato europeo dell’auto

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – A maggio 2020 ancora un crollo su base annua per il mercato dell’auto in Europa. Secondo i dati diffusi da Acea, le immatricolazioni sono scese del 52,3%, passando da 1.217.259 di maggio 2019 a 581.161 il mese scorso.
Cali a doppia cifra in tutti i 27 mercati dell’Ue. In Spagna il dato peggiore, con un -72,7%. In Italia la flessione è stata del 49,6%, in Francia del 50,3% e in Germania del 49,5%.
Nel periodo da gennaio a maggio 2020, il mercato dell’auto nell’Ue ha fatto segnare -41,5%. Finora nel 2020 le vendite sono scese del 54,2% in Spagna, del 50,4% in Italia e del 48,5% in Francia. Meno drastica la flessione in Germania, dove si è registrato un -35%.
(ITALPRESS).