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Conte e Sanchez a Von der Leyen “Riaprire frontiere Ue al più presto”

Il presidente del Consiglio Italiano Giuseppe Conte e il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez hanno scritto una lettera alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen per chiedere che vengano al più presto eliminati i controlli alle frontiere tra i Paesi dell’Unione, e che questo avvenga “in modo coordinato, non discriminatorio e in base a criteri epidemiologici chiari e trasparenti”. Per Conte e Sanchez “la libertà di movimento è un elemento fondamentale del progetto europeo”.
Secondo i due premier “è necessario stabilire criteri sanitari comuni in tutta la Ue per i trasporti, con protocolli concordati tra tutti i Paesi”. Inoltre “molti dei nostri Stati membri – scrivono Conte e Sanchez – si avvicinano alla data decisa per la riapertura delle loro frontiere alla mobilità turistica. Da come questo processo verrà portato a termine dipenderà la percezione che i nostri cittadini avranno del ruolo centrale dell’Unione Europea in tutta questa crisi”.
(ITALPRESS).

Mattarella “Da Bce e Commissione Ue sostegno efficace alla ripresa”

ROMA (ITALPRESS) – Nel corso di un colloquio con il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha espresso “grande apprezzamento per le ulteriori decisioni assunte dalla Banca Centrale Europea. La BCE, sotto la guida della sua Presidente, Christine Lagarde, prosegue un’azione che, insieme a quella della Commissione Europea, sostiene con efficacia l’impegno per la ripresa delle economie dei Paesi dell’Unione colpite dagli effetti della pandemia, rafforza l’Eurozona e il ruolo delle istituzioni europee”. Lo rende noto il Quirinale.
(ITALPRESS).

Quote tonno, Donato: “Pescatori siciliani e sardi abbandonati”

ROMA (ITALPRESS) – “Il settore ittico italiano è in grave crisi, sia per il calo di domanda derivante dalle misure di contrasto al Covid-19, sia per l’assenza di politiche adeguate ed efficaci del governo Conte. A fronte di un recente intervento dell’Unione Europea che ha proibito alle nostre tonnare, patrimonio e tradizione storica sia della Sicilia che della Sardegna, di utilizzare gli allevamenti che si trovano a Malta per il proprio pescato, il ministro Bellanova non è intervenuto con un piano che consentisse gli allevamenti nei nostri mari, nè tantomeno ha dato ascolto alle reiterate richieste di aiuto dei piccoli pescatori, prevalentemente siciliani, ad oggi privi di quote”. E’ quanto afferma l’europarlamentare della Lega, Francesca Donato.
“Manca totalmente, da parte del governo – ha continuato l’europarlamentare – una visione organica con un piano strutturale di sostegno al settore tramite una corretta ed equilibrata ripartizione delle quote tonno e la creazione di una filiera italiana. Tale atteggiamento di indifferenza al problema si tradurrà nella diminuzione di vari punti di PIL, e la conseguente perdita centinaia di posti di lavoro e, dunque, della disponibilità sulle tavole degli italiani di prodotti italiani di alta qualità e sicurezza alimentare come il nostro tonno rosso”.
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Ue, Sassoli “Pacchetto interventi migliorabile, non tornare indietro”

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – Il presidente del Parlamento europeo David Sassoli oggi ha avuto uno scambio di vedute con il presidente del Consiglio europeo Charles Michel e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, in vista del prossimo Consiglio europeo del 19 Giugno.
Al centro dei colloqui il pacchetto costituito da NextGenerationEU e dal Quadro Finanziario Pluriennale.
“La posizione del Parlamento è che il pacchetto si può migliorare ma attenzione a non tornare indietro. Il dialogo tra le istituzioni europee in questo momento è particolarmente importante per dare una risposta rapida ai cittadini”, ha ribadito Sassoli, che infine ha invitato i due presidenti “a un confronto costante e ad incontrare le diverse istanze dell’Europarlamento nelle prossime settimane”.
(ITALPRESS).

La Bce rafforza il piano anti-Covid con altri 600 miliardi

FRANCOFORTE (GERMANIA) (ITALPRESS) – “Il Consiglio direttivo ha deciso di aumentare la dotazione per il programma di acquisto di emergenza in caso di pandemia di 600 miliardi, per un totale di 1.350 miliardi. In risposta alla revisione al ribasso dell’inflazione nell’orizzonte di proiezione legata alla pandemia, l’espansione del PEPP faciliterà ulteriormente la posizione di politica monetaria generale, sostenendo le condizioni di finanziamento nell’economia reale, in particolare per le imprese e le famiglie. Gli acquisti continueranno a essere condotti in modo flessibile nel tempo”. Così Christine Lagarde, presidente della Banca Centrale Europea, nel corso della conferenza stampa al termine della riunione del Consiglio direttivo che ha adottato una serie di decisioni di politica monetaria. L’orizzonte per gli acquisti netti nell’ambito del PEPP (Pandemic Emergency Purchase Programme) sarà esteso almeno alla fine di giugno 2021. In ogni caso, il Consiglio direttivo effettuerà acquisti netti di attivi nell’ambito del PEPP fino a quando riterrà che la fase di crisi del coronavirus sia terminata.
I pagamenti di capitale in scadenza da titoli acquistati nell’ambito del PEPP saranno reinvestiti fino almeno alla fine del 2022. In ogni caso, il futuro roll-off del portafoglio PEPP sarà gestito per evitare interferenze con l’appropriata posizione monetaria.
Inoltre, gli acquisti netti nell’ambito del programma di acquisto di attivi (APP) proseguiranno a un ritmo mensile di 20 miliardi, insieme agli acquisti nell’ambito della dotazione temporanea aggiuntiva di 120 miliardi fino alla fine dell’anno. Il Consiglio direttivo continua ad aspettarsi che gli acquisti netti mensili di attivi nell’ambito dell’APP durino il tempo necessario per rafforzare l’impatto accomodante dei suoi tassi ufficiali e per terminare poco prima di iniziare ad aumentare i tassi di interesse chiave della Bce.
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Ue, Sassoli “Il Recovery Plan parta presto”

ROMA (ITALPRESS) – “Non si deve tornare indietro, anzi bisogna aggiungerci alcune ambizioni. Abbiamo bisogno che parta presto, si definiscano le risorse proprie che andranno a finanziare direttamente l’Unione e abbiamo bisogno che non ci sia un ripensamento sull’ammontare delle risorse”. Lo ha detto il presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, intervistato da NewsMediaset, a proposito della presentazione del Recovery Plan da parte della Commissione Europea.
Sul fatto che molti paesi non siano così d’accordo sul Recovery Plan, Sassoli ha spiegato: “Abbiamo visto in questi giorni una diminuzione delle polemiche, mi sembra che al consiglio Europeo si possa ottenere il via libera. Naturalmente il Parlamento Europeo vuole essere un attore, tutto deve passare da qui e avremo l’ultima parola”.
Sul Mes, molto discusso in Italia, il presidente dell’Europarlamento ha affermato: “Solo in Italia se ne parla in questi termini. Più che sulle cifre, bisogna concentrarsi sulla programmazione, sulla progettazione, capire cosa vogliamo fare di tutte queste risorse. Per questo c’è bisogno di governi che in questo momento si concentrino molto sulla destinazione delle risorse, non vogliamo che un euro vada perduto, sono soldi pubblici”.
Infine un riferimento a Schengen e alla riapertura delle frontiere: “La riapertura dovrebbe essere più ordinata e soprattutto non creare discriminazioni perchè abbiamo bisogno, naturalmente, di fare in modo che tutti i paesi possano riaprire con serenità e tranquillità”.
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Industria, ad aprile prezzi alla produzione -1,9% nell’Unione Europea

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – Ad aprile 2020 in calo dell’1,9% nell’Unione Europea i prezzi alla produzione dell’industria rispetto al mese precedente. Secondo i dati Eurostat, nell’area dell’euro la flessione è stata del 2%. A marzo i prezzi erano diminuiti dell’1,5% nell’eurozona e dell’1,4% nell’Unione Europea. Il calo più marcato è stato quello del settore energetico, con un -7,5%. Ad aprile 2020, rispetto allo stesso mese del 2019, i prezzi alla produzione dell’industria sono diminuiti del 4,5% nell’area dell’euro e del 4,3% nell’Unione Europea.
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Amendola “Il Recovery Fund non serve a tagliare le tasse”

“Credo che alla fine tutti capiremo che la proposta della Commissione non mira a salvare questo o quel Paese e che il rischio riguarda l’intero mercato unico. Tutti potrebbero perderne i benefici, noi come i Paesi cosiddetti frugali. L’impianto proposto dalla Commissione, con piani di ripresa e riforme di competitività, serve gli interessi dell’intero continente”. Lo afferma il ministro per gli Affari Europei, Enzo Amendola, in un’intervista al Corriere della Sera sul Recovery Fund proposto dalla Commissione Europea.
“Il recovery fund si finanzia con titoli di debito emessi sul mercato, merito anche della caparbietà di Paolo Gentiloni a Bruxelles – spiega Amendola -. Quindi non ci sarà un aumento dei contributi nazionali ma avanzeremo, finalmente, nella direzione di creare e utilizzare risorse proprie dell’Unione europea. Avremo forme di tassazione europea legate a obiettivi come l’ambiente e il digitale. In altri termini, si profila una nuova sovranità europea”.
Nel governo c’è chi pensa di usare il Recovery Plan per un taglio delle tasse. “Due mesi fa il tormentone era: ‘l’Europa ci ha abbandonatò. Oggi si fa a gara nel fare proposte sull’utilizzo delle risorse, notevoli, che ci saranno messe a disposizione. Io mi limito a far notare che i sussidi e i prestiti del Recovery Plan sono destinati a investimenti, non alla spesa corrente – afferma il ministro -. E servono per tornare a crescere in modo robusto, in modo da ridurre il debito. Noi negli ultimi due decreti abbiamo mirato, correttamente, a proteggere la coesione sociale. Ora, con il piano italiano di rilancio, dovremo rivoluzionare la nostra capacità di impiego delle risorse europee nei settori cruciali”.
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