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Centeno “Le proposte dell’Eurogruppo mobilitano 540 miliardi”

ROMA (ITALPRESS) – “Condivido appieno le vostre preoccupazioni per la grave situazione in cui versa l’Unione europea a causa della pandemia da coronavirus. Quella del Covid19 non e’ semplicemente una crisi sanitaria acuta e senza precedenti, ma ha anche innescato la peggior recessione dall’epoca della Grande Depressione”. Lo scrive il presidente dell’Eurogruppo, Mario Centeno, rispondendo al presidente della Camera Roberto Fico e agli altri presidenti di Parlamento che gli avevano scritto qualche settimana fa.
“Come avete sottolineato, occorre uno straordinario sforzo di mobilitazione delle risorse e degli investimenti necessari per attenuare le ricadute socioeconomiche della crisi e ricostruire le nostre economie in uno spirito di solidarieta’. I Governi e i Parlamenti nazionali hanno effettivamente preso provvedimenti celeri e di ampio respiro a sostegno dell’economia. Tuttavia il Covid19, essendo uno shock esterno che colpisce l’intera eurozona, esige un’azione coordinata e comune degli Stati membri a tutela del buon funzionamento del mercato unico e dell’Unione economica e monetaria”, aggiunge.
“E’ su questo che l’Eurogruppo ha lavorato nelle ultime settimane, raggiungendo, nella sua riunione del 9 aprile, un accordo su una serie di proposte nel contesto di una risposta globale e coordinata. Tali proposte, miranti a integrare gli sforzi nazionali e le iniziative delle istituzioni dell’UE, sono illustrate in una relazione dell’Eurogruppo – sottolinea Centeno -. Esse comprendono reti di sicurezza comuni di vasta portata per lavoratori, aziende e titoli di stato. Cumulativamente, queste proposte possono erogare fino a 540 miliardi di Euro facendo leva sulla nostra forza finanziaria collettiva e sulla solidarieta’ europea. Ci si sta adoperando per renderle operative nelle prossime settimane, conformemente alle conclusioni del Presidente del Consiglio europeo in esito alla videoconferenza dei membri del Consiglio europeo del 23 aprile. Oltre a cio’, il Consiglio europeo ha convenuto di portare avanti i lavori attorno a un Fondo per la ripresa temporaneo e mirato per scaglionare nel tempo i costi straordinari della crisi in atto, garantendo al tempo stesso la solidarieta’ con gli Stati membri piu’ colpiti. Esso finanzierebbe programmi dell’UE in armonia con le priorita’ dell’Unione mediante una dotazione finanziaria adeguata, senza escludere una discussione su fonti di finanziamento e strumenti finanziari innovativi”.
“E’ stato chiesto alla Commissione di analizzare l’esatto fabbisogno e sottoporre con urgenza una proposta che sia commisurata all’entita’ della sfida odierna e chiarisca il nesso con il Quadro finanziario pluriennale – conclude Centeno -. L’Eurogruppo dara’ il suo apporto a questo flusso di lavoro nei modi opportuni. Continuera’ a seguire con attenzione la situazione economica e a contribuire a preparare il terreno per una vigorosa ripresa dell’economia. Infine, sono assolutamente d’accordo sul fatto che i Parlamenti nazionali debbano prendere parte attiva a questa discussione. Potete contare sul mio pieno appoggio a tal fine”.
(ITALPRESS).

Agricoltura, Bellanova “Serve un piano Ue per i settori in sofferenza”

ROMA (ITALPRESS) – Un piano concreto di rilancio, dotato di adeguate risorse finanziarie, per sostenere le imprese agricole, “soprattutto quelle dei settori piu’ colpiti”. E’ la sollecitazione che la ministra delle Politiche Agricole Teresa Bellanova ha posto all’attenzione dei colleghi dell’Ue nel corso riunione odierna del Consiglio Agrifish, convocata in videoconferenza dalla presidenza croata per fare il punto sulle misure adottate finora in relazione al Covid-19 volte a limitare l’impatto negativo della pandemia su tali settori.
“Il settore agricolo ha avuto un ruolo fondamentale in questa fase, garantendo ai cittadini europei un approvvigionamento alimentare costante, sostenibile e di qualita’. Per tale ragione – ha evidenziato Bellanova – dobbiamo fare ogni sforzo possibile per sostenere le imprese agricole, soprattutto quelle che operano nei settori piu’ colpiti. E di questo auspico se ne dia dovutamente conto, anche con la strategia ‘Farm to Fork’, che la Commissione ha annunciato per la fine di questo mese”.
Quanto ai singoli punti, “alcune misure adottate”, ha detto Bellanova, “in particolare gli stoccaggi privati, vanno sicuramente nella direzione auspicata anche se si tratta di misure caratterizzate da una portata molto limitata oppure di scarsa efficacia, molto costose e obsolete, o purtroppo incomplete. E su questo chiedo alla Commissione un intervento deciso”.
Per il settore vitivinicolo, Bellanova ha valutato insufficiente “solo una maggiore flessibilita’” e urgente “un piano concreto di rilancio, dotato di adeguate risorse finanziarie, in particolare per investire sulla promozione”.
Cosi’ per il settore ortofrutticolo: “occorre aumentare il tasso di cofinanziamento comunitario nei fondi di esercizio dei programmi operativi, operazione a costo zero per il bilancio dell’Unione”.
E per il florovivaismo, dove, ha evidenziato la ministra, “pianificare la produzione nel settore del fiore reciso serve a ben poco, se consideriamo che l’intera produzione dei mesi di marzo e aprile e’ stata distrutta o destinata al macero”.
E se sullo sviluppo rurale “la proposta della Commissione e’ molto interessante” la portata “e’ troppo limitata”. “La gravita’ della situazione, impone un’apertura maggiore. Chiediamo che il limite dell’1 per cento sia elevato al 5per cento”, ha esortato la ministra.
Quanto alla pesca, “sara’ importante la massima flessibilita’ nella modifica dei Programmi operativi del FEAMP, con particolare riguardo alla rimodulazione e allo spostamento di fondi necessari all’emergenza. Anche le scadenze, per gli adempimenti dell’Unione, devono poter essere sospese o rinviate.
E per la campagna di pesca del tonno rosso sara’ importantissimo poter dare flessibilita’, prevedendo quegli adeguamenti delle regole necessari ad affrontare una realta’ fortemente mutata per cause di forza maggiore”.
“La Politica agricola comune”, ha concluso Bellanova, deve essere riportata al centro dell’attenzione politica della futura Unione e la Commissione si deve far sentire. Non e’ pensabile, tra l’altro in piena emergenza COVID, attribuire alla PAC colpe che non ha e che potrebbero essere facilmente affrontate garantendo una piu’ efficace tracciabilita’ e trasparenza nella catena alimentare, rendendo obbligatoria l’indicazione dell’origine delle materie prime in etichetta”.
(ITALPRESS).

Dalla Commissione Europea le linee guida per il turismo estivo

L’obiettivo di Bruxelles è chiaro: salvare la stagione estiva. Il rischio concreto e’ che l’estate 2020, che di sicuro verrà segnata dalla paura coronavirus, possa tenere lontani i turisti. Tradotto significherebbe un durissimo colpo per un settore che vale sul Pil dell’intero vecchio continente circa il 10%, in soldoni ben 1.400 miliardi. Ecco perché la Commissione guidata dalla presidente Ursula Von der Leyen corre ai ripari e pensa a varare una sorta di linee guida: obiettivo allineare le indicazioni di ogni singolo Paese affinché venga garantita la sicurezza dei turisti. Ma non solo semplici raccomandazioni, la Commissione europea pensa anche a strumenti necessari a monitorare la situazione, ad evitare il riaccendersi di focolai e tentare (impresa che appare ardua) di fornire tutte le rassicurazioni indispensabili agli europei in cerca di relax. E Bruxelles punta molto sulla tecnologia. Allo studio un portale internet, un’app sui tracciamenti per i dispositivi mobili e campagne di informazione al varco delle frontiere. E poi regole sul distanziamento sociale nelle spiagge, con indicazioni comuni circa lo spazio da rispettare tra un ombrellone ed un altro; misura indicata in circa 2 metri. L’idea di regole comuni nasce dalla preoccupazione che ogni Paese possa alla fine andare in ordine sparso assumendo decisioni avulse dal contesto europeo.
Da Bruxelles non ci si illude sull’andamento della prossima stagione estiva: stime dell’Organizzazione mondiale del turismo prevedono cali negli incassi per alberghi, ristoranti e l’intera filiera che potrebbero toccare la cifra record di 1000 miliardi. Calcoli per nulla sovrastimati se si considera che al momento si sta registrando in tutta Europa un calo delle prenotazioni che si avvicina attorno al 90%. Su questo punto la Commissione proporrà agli stati di offrire voucher a coloro che chiederanno un rimborso. Un rosso quindi spaventoso che avrebbe impatti deleteri sull’occupazione. A rischio ci sono infatti 6 milioni di posti di lavoro, ecco perché la Commissione riflette su raccomandazioni comuni e strumenti tecnologici fondamentali. In primis l’app per il tracciamento.
Dalla Ue si incoraggiano i singoli Paesi a mettere in relazione le proprie app nazionali, soluzione che appare necessaria ora che l’Unione sta pensando alla graduale riapertura dei confini. Una riapertura delle frontiere che dovrà essere coordinata secondo indicazioni orientate sui dati epidemiologici. Un capitolo importante è poi rappresentato dai trasporti, con regole che imporranno l’impiego delle mascherine sui mezzi, la riduzione dei posti per consentire il distanziamento sociale e persino l’eliminazione del bottone per la chiamata della sosta. Intanto comincia a tramontare l’ipotesi di un passaporto europeo sanitario. I dubbi della Commissione Europea, per avvalorare l’efficacia di tale proposta, sono scientifici più che politici.
(ITALPRESS).

Fondi europei, sfruttati poco e male

I fondi europei potrebbero essere un’ottima opportunita’ per il nostro paese, ma sono sfruttati poco e male. C’e’ ancora modo per rimediare e recuperare il tempo perduto? Lo abbiamo chiesto all’economista Gianni Lepre.
abr/mrv/red

Torino nella rosa delle finaliste dell’European Green Capital Award

TORINO (ITALPRESS) – Torino e’ tra le quattro citta’ rimaste in lizza per aggiudicarsi il titolo di “Capitale Verde Europea per l’anno 2022”, insieme a Dijon, Grenoble e Tallin.
Il riconoscimento, assegnato ogni anno dalla Commissione Europea e conferito per il 2021 alla finlandese Lahti, premia l’impegno a tutelare e migliorare l’ecosistema urbano e a ridurre l’impatto dei cambiamenti climatici.
La giuria – composta da rappresentanti della Commissione Europea, del Parlamento Europeo, dell’Ufficio Europeo per l’Ambiente, dell’ICLEI (l’associazione di Citta’ e Governi locali dedicata allo sviluppo sostenibile) e del Patto dei Sindaci – ha esaminato i dossier presentati dalle 18 citta’ candidate – oltre alle finaliste c’erano anche le due citta’ italiane di Parma e Perugia; le polacche Gda’nsk, Katowice, Cracovia e Poznan; le ungheresi Budapest e Pecs; poi Lione (Francia) Belgrado (Serbia), Maribor (Slovenia), Murcia (Spagna), Sofia (Bulgaria) e Zagabria (Croazia) – sulla base di 12 criteri: adattamento ai cambiamenti climatici, mobilita’ urbana, gestione del suolo, natura e biodiversita’, qualita’ dell’aria, inquinamento acustico, gestione dei rifiuti, gestione delle acque, crescita verde e innovazione tecnologica sostenibile, prestazioni energetiche e governance.
Si apre ora una seconda fase di valutazione, per la quale Torino – insieme alle altre citta’ entrate nella rosa delle finaliste – dovra’ presentare una strategia di comunicazione, sostenuta da piani d’azione, che descriva le attivita’ che si intendono realizzare in caso di vittoria.
A ottenere la proclamazione a Capitale Verde Europea per l’anno 2022 sara’ la citta’ che riuscira’ a proporsi come modello di riferimento attraverso la comunicazione e la promozione di buone pratiche per la tutela dell’ambiente, che possano anche essere fonte di ispirazione per le altre citta’.
(ITALPRESS).

Coronavirus, Confagricoltura “Dall’Ue misure inadeguate per il settore”

ROMA (ITALPRESS) – “Le misure varate finora dalla Commissione europea per l’emergenza Coronavirus sono assolutamente insufficienti. Occorre mobilitare nuove risorse finanziarie ed ampliare la sfera degli interventi di mercato. Sul settore vitivinicolo e delle carni suine e’ indispensabile agire con la massima urgenza”. Sono le richieste avanzate dal presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, in vista della riunione, in programma il 13 maggio, del Consiglio Agricoltura della Ue.
“Nel recente rapporto sulle prospettive economiche – rileva Giansanti – la Commissione ha indicato che la crisi in atto e’ senza precedenti e puo’ addirittura minare il funzionamento del mercato unico. In questo scenario e’ stata prevista per l’agricoltura una spesa straordinaria limitata a 80 milioni di euro. E’ un importo del tutto inadeguato. Basti guardare a quanto deciso fuori dalla UE”.
Negli Stati Uniti, sottolinea Confagricoltura, “solo per il sostegno della filiera dei biocarburanti e’ stato varato un intervento superiore a quello complessivo della Ue. E nel Regno Unito non ci saranno limiti di spesa per supportare il reddito dei produttori di latte. In Canada, per compensare i costi per l’acquisto dei dispositivi di sicurezza sanitaria, gli agricoltori riceveranno un contributo pubblico di 55 milioni di dollari USA”.
“Alla luce di questi dati – spiega il presidente Giansanti – e’ di tutta evidenza che l’Unione europea deve fare molto di piu’ per sostenere un settore che, assieme alle altre parti della filiera, garantisce la sicurezza alimentare”.
“Adotteremo tutte le azioni necessarie per rispondere in tempi rapidi e in modo efficace alle richieste delle imprese – conclude – sapendo di poter fare affidamento anche sulle iniziative annunciate dal Parlamento europeo”.
Nei giorni scorsi, ricorda la Confagricoltura, i coordinatori del gruppo del gruppo PPE e dei Socialisti Democratici, Dorfmann e De Castro, hanno inviato una lettera alla Commissione europea per annunciare il voto contrario della Commissione Agricoltura dell’Europarlamento sulle misure varate “in assenza di un significativo miglioramento”.
(ITALPRESS).

Dall’Eurogruppo via libera al Mes senza condizionalità

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – Accordo raggiunto nell’Eurogruppo sul Meccanismo europeo di stabilita’ per l’emergenza sanitaria.
I ministri dell’Economia dell’Eurozona hanno stabilito che non ci saranno condizionalita’ ne’ sorveglianza aggiuntiva e che “l’unico requisito per accedere alla linea di credito sara’ che gli Stati membri dell’area dell’euro che richiedono assistenza si impegnino a utilizzarla per sostenere il finanziamento interno dell’assistenza sanitaria diretta e indiretta, i costi relativi alla cura e alla prevenzione dovuti alla crisi del Covid-19”, si legge nella dichiarazione congiunta al termine della riunione.
“Eurogruppo conferma che il MES potra’ offrire finanziamenti per il 2% del Pil a tasso quasi zero per spese sanitarie e di prevenzione dirette e indirette legate al Covid-19. La Commissione verifichera’ solo questo requisito. Non potranno essere introdotte condizioni aggiuntive”, scrive su Twitter il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri.
“Siamo al lavoro per attivare dal primo giugno anche SURE per finanziare la cassa integrazione e il Fondo paneuropeo di garanzia della BEI per le imprese, e per avere operativo gia’ in estate il Recovery Fund che dovra’ avere dimensioni adeguate alla crisi”, prosegue il ministro in un altro tweet.
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Conte “Il Mes e’ insufficiente, serve il Recovery Fund”

FIRENZE (ITALPRESS) – “L’Europa deve agire senza ulteriore indugio per avviare la ripresa economica. A questo scopo, le tre misure (SURE, BEI, MES) sono insufficienti, ammontando ad una frazione di quanto altre grandi economie, come quella statunitense, stanno spendendo per sostenere le loro imprese e le loro famiglie, serve un ‘Recovery Fund’ di grandi dimensioni”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nel suo intervento al convegno “The State of the Union”.
“Il prestito effettivo del ‘Recovery Fund’ sui mercati deve essere di notevole dimensione, almeno 1 trilione di euro – ha aggiunto Conte -, per portare la dotazione totale della risposta economica europea (calcolando SURE, BEI, MES) in linea con le necessita’ finanziarie complessive dell’Ue che la maggior parte degli esperti e delle istituzioni, inclusa la Bce, stimano in piu’ di 1,5 trilioni di euro, al netto delle garanzie di Stato”.
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