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Ue, Gentiloni “Non facile il confronto sul Recovery Fund”

FIRENZE (ITALPRESS) – “Relativamente in poco tempo, il principio di una risposta fiscale comune e’ stato accettato. Ora la discussione sul recovery fund e su come finanziarlo non e’ facile. Ma serve un fondo macroeconomico molto significativo e ci serve molto presto”. Lo ha affermato il commissario europeo agli Affari economici e monetari, Paolo Gentiloni, nel corso del suo intervento al convegno “The State of the Union”.
“C’e’ ancora molto lavoro da fare nell’Unione europea per dimostrare concretamente solidarieta’, altrimenti l’intero progetto europeo e’ a rischio”, ha sottolineato Gentiloni.
“Nelle prime settimane della crisi c’e’ stato un diffuso senso di mancanza di solidarieta’ – ha aggiunto -. Si e’ riscontrato un sentimento veramente umiliante” per un Paese come l’Italia “cosi’ duramente colpito dalla pandemia”.
“Poi abbiamo lavorato molto ed a meta’ marzo sono arrivate tre importanti decisioni – ha affermato Gentiloni -. Abbiamo raggiunto qualcosa ma ovviamente questo non e’ abbastanza” e tra poco “finalizzeremo un altro accordo tra i ministri delle Finanze riuniti nell’Eurogruppo”.
Secondo Gentiloni, l’obiettivo dell’Unione europea nel rilancio economico dopo la pandemia deve essere anche “macroeconomico, ovvero quello di mitigare le divergenze che gia’ ci sono” tra i paesi membri. “Ancora molto lavoro e’ necessario”, ha concluso.
(ITALPRESS).

Corte Ue a Germania “Il diritto comunitario nostra competenza”

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La direzione della Comunicazione della Corte di giustizia dell’Unione europea ha ricevuto numerose domande riguardanti la sentenza emessa dalla Corte costituzionale tedesca del 5 maggio 2020 sul programma PSPP della Banca centrale europea (BCE).
“I servizi dell’istituzione non commentano mai una sentenza di un organo giurisdizionale nazionale – si legge in una nota -. In linea generale, si ricorda che, in base a una giurisprudenza consolidata della Corte di giustizia, una sentenza pronunciata in via pregiudiziale da questa Corte vincola il giudice nazionale per la soluzione della controversia dinanzi ad esso pendente. Per garantire un’applicazione uniforme del diritto dell’Unione, solo la Corte di giustizia, istituita a tal fine dagli Stati membri, è competente a constatare che un atto di un’istituzione dell’Unione è contrario al diritto dell’Unione”.
“Eventuali divergenze tra i giudici degli Stati membri in merito alla validità di atti del genere potrebbero compromettere infatti l’unità dell’ordinamento giuridico dell’Unione e pregiudicare la certezza del diritto. Al pari di altre autorità degli Stati membri, i giudici nazionali sono obbligati a garantire la piena efficacia del diritto dell’Unione – conclude la Corte di Giustizia -. Solo in questo modo può essere garantita l’uguaglianza degli Stati membri nell’Unione da essi creata. L’istituzione si asterrà da qualsiasi altra comunicazione a questo proposito”.
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Lagarde “Per l’Ue adesso viene il difficile”

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“La Bce farà la sua parte nell’ambito del suo mandato: faremo tutto il necessario per sostenere la ripresa e restiamo imperterriti nel perseguire il nostro obiettivo di stabilità dei prezzi”. Lo ha detto la presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, intervenendo al convegno “The State of the Union”.
“L’Europa ha dato rapide risposte” alla crisi aperta dalla pandemia del Coronavirus ma “ora viene il difficile: quando ci saranno le condizioni di sicurezza l’attenzione dovrà spostarsi dal fornire supporto di backstop all’attuazione delle misure per la ripresa”, ha spiegato Lagarde.
“Ogni volta che gli europei hanno sentito minacciati i risultati raggiunti non si sono tirati indietro, rafforzandoli – ha aggiunto -. Oggi la pandemia di Coronavirus mette alla prova questa tesi. Stiamo vedendo ancora una volta quanto siamo diventati interdipendenti. Se tutti i paesi non guariranno da questa crisi, gli altri ne soffriranno, e non solo in termini di salute, ma anche economicamente”. Ogni paese dell’Eurozona “deve poter rispondere come necessario” allo shock economico posto dalla pandemia, “altrimenti rischiamo di ampliare le asimmetrie e di uscire dalla crisi con una divergenza economica ancora più ampia”, ha concluso Christine Lagarde.
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Area euro, a marzo vendite al dettaglio -11,2%

L’introduzione delle misure anticovid ha pesato nel mese di marzo sul commercio al dettaglio, che ha fatto segnare un arretramento dell’11,2% nell’area euro e del 10,4% nell’intera Unione europea rispetto al mese precedente. I dati sono stati resi noti da Eurostat, l’ufficio statistica dell’Ue.
abr/mrv/red

Dall’Ue previsioni cupe sul Pil italiano, -9.5% nel 2020

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Le previsioni economiche di primavera dell’Unione Europea hanno confermato che la pandemia di coronavirus provocherà una gravissima recessione per l’Europa, “la più grande della sua storia”, secondo quanto ha detto Paolo Gentiloni, commissario europeo per l’Economia.
La presentazione di Gentiloni si è focalizzata principalmente su sei punti chiave. Innanzitutto, il calo del Pil, che nel 2020 dovrebbe essere del 7,4% nell’Unione Europea e del 7,7% invece nell’eurozona, con un conseguente rimbalzo, nel 2021, del 6,1% nell’UE e 6,3 nell’eurozona, che però non compenserà le perdite di quest’anno. La crisi ha travolto tutta l’Europa, ma i numeri cambiano da Paese a Paese, anche se si registra comunque un’inflazione notevolmente più debole a livello generale. Inevitabile sarà la crescita del tasso di disoccupazione, nonostante le tante misure prese dai vari governi per limitarla, come inevitabile sarà l’aumento di disavanzo e debito pubblico. “Prospettive – ha aggiunto Gentiloni – che al netto delle varie differenze fra Paesi, rimangono gravi e al ribasso”.
Tra i Paesi maggiormente colpiti c’è l’Italia, per la quale si prevede una riduzione del Pil del 9,5%, secondo peggior calo dopo quello della Grecia (-9,7%). Un parziale recupero si potrebbe già registrare nella seconda metà del 2020, ma, come ha riferito Gentiloni, “l’Italia ripartirà più lentamente rispetto agli altri Paesi”.
Ma con l’eventuale arrivo di un vaccino in un prossimo futuro e con un conseguente ritorno alla normalità, il commissario europeo non se la sente di escludere risultati diversi: “Grazie a tutti gli sforzi mondiali superare l’emergenza, con un ritorno alla normalità in anticipo, i risultati potrebbero essere migliori rispetto a quanto previsto”, ha spiegato nel corso della conferenza stampa.
Gentiloni, infine, ha ribadito che il Meccanismo europeo di stabilità, al centro di tante critiche in Italia, “rappresenta un’opportunità per gli Stati membri. Siamo convinti sia uno strumento valido, altrimenti non ne avremmo discusso per sedici ore durante l’eurogruppo. Certo, è chiaro che per alcuni Stati sia già interessante rispetto ad altri”, ha concluso il commissario europeo.
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Corte Suprema tedesca “Bce giustifichi il Quantitative Easing”

La Banca Centrale Europea può continuare gli acquisti di titoli, ma dovrà giustificare le sue politiche entro tre mesi. Questa la decisione della Corte Suprema della Germania, secondo quanto riporta Bloomberg.
Il nuovo programma di acquisto di emergenza pandemica da 750 miliardi di euro, messo a punto per la crisi del coronavirus, è stato esplicitamente escluso dalla sentenza.
In una sentenza approvata con 7 voti favorevoli e 1 contrario, i giudici hanno affermato che il programma di Quantitative Easing non è supportato dai trattati dell’Unione Europea, e le autorità tedesche avrebbero agito quindi in modo incostituzionale, non contestando il piano da 2,7 trilioni di euro.
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Sassoli “L’Ue ha aperto il cantiere della ricostruzione”

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Quello del Consiglio europeo “è stato un passo importante, si è aperta definitivamente l’idea che l’Europa possa essere la risposta utile alla crisi. Sappiamo quanto sarà profonda, grave e drammatica la crisi che questa emergenza produrrà, naturalmente abbiamo bisogno di un progetto che metta in condizione le nostre economie di ripartire. Un tavolo europeo che affronti rapidamente con un volume di risorse molto impegnativo la fase che questa vicenda drammatica ci sottopone. Credo che siamo nella strada giusta, da ieri si è aperto il cantiere della ricostruzione”. Lo ha detto il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, ad Agorà su Rai3. “E’ stato deciso di usare due strumenti: il bilancio dell’Unione e uno il fondo per la ripresa e la ricostruzione che si poggerà sul bilancio per poter consentire un finanziamento sui mercati, i famosi bond di cui tanto si parla saranno uno degli strumenti – ha proseguito Sassoli -. Adesso abbiamo bisogno di fare in modo che il bilancio che parte il 1 gennaio, una possibilità di anticipazione del fondo e questo è allo studio. I tempi sono molto rapidi, qui si tratta di utilizzare 1500-2000 miliardi, chi dice addirittura 3000 miliardi, naturalmente usare risorse di questo genere ha bisogno di valutazioni, meccanismi. Ieri è venuto fuori, e non è stato escluso da nessuno, che questo fondo possa consentire dei prestiti a tassi convenienti ma allo stesso tempo dei finanziamenti a fondo perduto. Vogliamo fare tutto molto rapidamente, la Commissione verrà in Parlamento il 5 maggio a presentare il piano, il 6 sarà presentato al collegio dei commissari e poi ci saranno alcune settimane per discutere e far partire tutto entro il mese di giugno”.

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Conte “In Europa grandi progressi, Recovery Fund a maggio”

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“Grandi progressi, impensabili fino a poche settimane fa, all’esito del Consiglio Europeo appena terminato”. Così il premier Giuseppe Conte dopo il vertice in videoconferenza dei capi di Stato e di Governo Ue sulle misure per l’emergenza coronavirus.
“Un lungo percorso, avviato con la nostra iniziativa e con la lettera dei 9 Paesi Membri, oggi segna una tappa importante: i 27 Paesi riconoscono la necessità di introdurre uno strumento innovativo, da varare urgentemente, per proteggere le nostre economie e assicurare una ripresa europea che non lasci indietro nessuno, preservando, per questa via, il mercato unico. La Commissione – aggiunge – lavorerà in questi giorni per presentare già il prossimo 6 maggio un ‘Recovery Fund’ che dovrà essere di ampiezza adeguata e dovrà consentire soprattutto ai Paesi più colpiti di proteggere il proprio tessuto socio-economico”, conclude Conte.
(ITALPRESS).