Home Qui Europa Pagina 126

Qui Europa

Salvini “Uscire dall’Ue? Ne parliamo a emergenza finita”

0

Sull’emergenza coronavirus “dall’Unione Europea non è arrivato nulla, se non la guerra commerciale da alcuni Paesi e la chiusura delle frontiere. Poi lanciano alcuni numeri, come i 100 miliardi di ieri, ma gli italiani ormai fanno come San Tommaso con l’Europa”. Lo ha detto ai microfoni di TeleLombardia il leader della Lega Matteo Salvini.
Per Salvini “l’Europa sta dimostrando tutto il suo vuoto, tutta la sua assenza e lontananza, e ancora ieri qualcuno, sia i tedeschi che i francesi, ha usato la parola Mes, che fa rima con fregatura, furto, rapina. I soldi del Mes vanno ridati con gli interessi, che vuol dire in futuro o una patrimoniale o un innalzamento dell’età pensionabile. Chiunque parli in Europa o peggio ancora al Governo fa il male dell’Italia e dei nostri figli”.
Alla domanda di un’ascoltatrice che chiedeva se non sia il caso di uscire dall’Unione Europea, Salvini ha risposto così: “Sembra ormai evidente a tutti e chiaro a tutti che ogni singolo Paese sta reagendo per conto suo e con le sue forze, senza che da Bruxelles o Berlino arrivino risorse. Ne parleremo a emergenza finita. Mi limito a ricordare che ogni anno dall’Italia vanno nelle casse di Bruxelles 5 miliardi in più di quanti ne tornano indietro, e in questo momento di bisogno non è arrivato nulla di concreto”.
(ITALPRESS).

Von der Leyen “L’Ue ora è al fianco dell’Italia”

0

“Gli italiani stanno dimostrando la loro solidarietà reciproca nella quotidianità con migliaia di piccoli gesti – allo stesso tempo discreti ed eroici. E solo la solidarietà può farci riemergere da questa crisi – quella tra persone come quella tra Stati”. Lo scrive la presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, in un intervento sul quotidiano La Repubblica.
“Oggi l’Europa si sta mobilitando al fianco dell’Italia. Purtroppo non è stato sempre così – aggiunge -. Bisogna riconoscere che nei primi giorni della crisi, di fronte al bisogno di una risposta comune europea, in troppi hanno pensato solo ai problemi di casa propria. Non si rendevano conto che possiamo sconfiggere questa pandemia solo insieme, come Unione. È stato un comportamento dannoso e che poteva essere evitato. In questi giorni la distanza tra individui è fondamentale per la nostra sicurezza: la distanza tra nazioni europee, al contrario, mette tutti in pericolo”. Per la presidente della Commissione Ue “nel frattempo però l’Europa ha cambiato passo. Abbiamo fatto tutto il possibile per portare i Paesi europei a ragionare come una squadra e assicurare una risposta coordinata a un problema comune. E abbiamo visto più solidarietà qui in Europa che in qualsiasi altra parte del mondo”.
“Abbiamo convogliato miliardi di investimenti alla lotta contro il virus ed i suoi effetti. E continueremo a fare ancora di più. Ieri la Commissione europea ha annunciato una nuova iniziativa economica, una ‘cassa integrazione europea’ – spiega Von der Leyen -. Esistono già strumenti a livello nazionale per aiutare i lavoratori e le aziende in tempi di crisi, ma la situazione attuale sta mettendo a dura prova le finanze dei Paesi europei. L’Europa vuole dare una mano, stanziando nuove risorse per finanziare la cassa integrazione. L’Unione stanzierà fino a cento miliardi di euro in favore dei Paesi colpiti più duramente, a partire dall’Italia, per compensare la riduzione degli stipendi di chi lavora con un orario ridotto”.
(ITALPRESS).

Coronavirus, Cassa integrazione Ue per i Paesi più colpiti

0

“Noi europei stiamo vivendo la più grande tragedia dai tempi delle guerre mondiali, ci piange il cuore per la morte di migliaia di persone uccise dal coronavirus. I paesi più colpiti sono Italia e Spagna e l’Europa piange con loro”. Comincia così il videomessaggio della presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen pubblicato nel giorno dell’annuncio dell’iniziativa europea per la cassa integrazione, il Sure, concepito per aiutare i Paesi più colpiti dalla crisi. “La nostra vita – prosegue – è cambiata drasticamente. Milioni di persone non possono andare al lavoro, ma devono comunque fare la spesa e pagare le bollette. Le aziende continuano a pagare gli stipendi ai dipendenti, anche se al momento non stanno guadagnando. Ora l’Europa interviene in loro aiuto, con una nuova iniziativa. Si chiama Sure. Per esempio, le regioni di Milano e Madrid sono una colonna portante dell’economia europea. Migliaia di aziende forti e in salute stanno faticando a causa dell’attuale crisi. Hanno bisogno del nostro aiuto per superare l’emergenza. Per questo – sottolinea la presidente della Commissione – abbiamo sviluppato l’idea di una cassa integrazione europea”.
“Vogliamo aiutare l’Italia, la Spagna e tutti gli altri paesi colpiti duramente, e lo faremo grazie alla solidarietà degli altri stati dell’Unione”. Ma come funziona Sure? “Abbiamo imparato la lezione della crisi finanziaria del 2008. Nei paesi con sistemi di supporto all’impiego – spiega Ursula von de Leyen – milioni di persone hanno conservato il lavoro e le aziende sono sopravvissute alla crisi preservando i loro dipendenti. E’ questa la logica di Sure: un sussidio pubblico per ridurre gli orari di lavoro. E’ un sistema che ha smorzato gli effetti della recessione, salvato posti di lavoro, e consentito alle aziende di tornare sul mercato con nuova forza”.
“Grazie a Sure – precisa – più persone manterranno il loro posto di lavoro durante la crisi del coronavirus, e potranno tornare a lavorare a pieno ritmo non appena la quarantena sarà finita, quando la domanda tornerà a crescere e gli ordinativi ripartiranno”.
(ITALPRESS)”.

Coronavirus, Conte “La reazione europea sia coesa e vigorosa”

0

“L’Europa compete con la Cina e gli Stati Uniti, gli Usa hanno stanziato 2 mila miliardi per reagire prontamente, in Europa cosa vogliamo fare? Ogni Stato vuole andare per conto suo? Se la reazione non sarà coesa, vigorosa e coordinata, l’Europa diventerà sempre meno competitiva nello spazio globale di mercato”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in un’intervista all’emittente tedesca Ard sull’emergenza coronavirus.
“Il meccanismo degli eurobond non significa che i cittadini tedeschi dovranno pagare anche solo un euro di debito italiano. Significa solo che agiremo insieme per ottenere migliori condizioni economiche, di cui tutti beneficiano”, ha sottolineato Conte, che sul suo no al Mes ha spiegato: “Io rispetto l’opinione di Angela Merkel con la quale ho eccezionali relazioni. E rispetto l’opinione di tutti. Ma attenzione: qui non parliamo di shock asimmetrici. Qui non parliamo dei problemi finanziari di un solo Paese. Come può l’Europa, di fronte a una sfida epocale come quella attuale, pensare di usare strumenti concepiti in altri tempi?”.
(ITALPRESS).

Ue, Gentiloni “Germania comprenda la situazione nuova”

0

“Bisogna ancora scommettere sul fatto che alla fine, soprattutto da parte della Germania, si arrivi a una comprensione della situazione nuova. Mi aspettavo questa divisione, era la stessa divisione che avevo visto tra i ministri dell’Economia nell’Eurogruppo, è una divisione antica che conosciamo a memoria”. Lo ha detto il commissario europeo per gli Affari Economici, Paolo Gentiloni, a Circo Massimo su Radio Capital, in merito all’emergenza coronavirus.
“Il Mes non è la Spectre, è uno strumento condiviso, la discussione che c’è oggi è che si può usare senza condizionalità? Si parla di condizionalità ridotte fino al 2% del Pil – ha spiegato Gentiloni -. Alcuni paesi, tra cui l’Italia, considerano che non valga la pena, altri dicono che senza condizionalità non si può attingere al Mes. Questa discussione andrà avanti, sinceramente non sono molto ottimista sull’esito”.
Per l’ex premier “rischia di tramontare il progetto europeo, non solo della grande Europa federale. E’ chiaro che se la divergenza economica tra i paesi europei invece di ridursi di fronte a una crisi come questa diventa un fattore di aumento delle differenze tra i diversi paesi europei, diventa difficile tenere insieme il progetto europeo, ma sono fiducioso che una via di condivisione si possa trovare”.
(ITALPRESS).

Conte “Nessun Paese Ue può chiamarsi fuori dalla crisi”

0

“Siamo nella fase più acuta. È difficile fare previsioni esatte. Gli esperti sono ancora cauti, ma è ragionevole pensare che siamo vicini al picco. Sabato abbiamo superato le 10.000 vittime e questo ci fa molto male e dovrebbe allertare la comunità internazionale”. Lo dice il premier Giuseppe Conte in un’intervista al quotidiano spagnolo El Pais, in merito all’emergenza coronavirus.
Conte esprime la sua “vicinanza e solidarietà al governo spagnolo e alla sua popolazione. È un dramma che conosciamo molto bene e posso immaginare le difficoltà che affrontano. Vogliamo uscire da questa crisi il più presto possibile, tra l’altro, per aiutare altri paesi come la Spagna con medici, respiratori e dispositivi di protezione individuale”.
In merito al lockdown del Paese, “dobbiamo ragionare in termini di proporzionalità”, sottolinea Conte, e sarebbe “impossibile accettare un impatto economico troppo prolungato” delle chiusure. Il premier ha spiegato che le riaperture dovranno essere “graduali”. “Le misure di restrizione che avevamo adottato in Lombardia sono state assunte da tutto il paese – aggiunge -. Questo fino a quando abbiamo capito che era necessario essere più radicali e abbiamo imposto la chiusura di attività non essenziali. Ma, insisto, sono misure che devono essere graduali”.
Conte parla anche dei coronabond proposti all’Ue: “Un modo per sostenere l’intera economia europea. Il problema non è quando uscire da questa recessione, ma uscire al più presto. Il tempismo è la chiave, c’è la massima urgenza. Non penso a uno strumento particolare, possiamo ricorrere a un’ampia varietà – aggiunge il premier -. Ma è tempo di introdurre uno strumento di debito europeo comune che ci consenta di superare questa guerra il più presto possibile e rilanciare l’economia. Nessun paese, anche quelli che credono di avere ora un impatto minore, può chiamarsi fuori da questa grave crisi. L’Europa deve rispondere alle sfide del mercato globale. La reazione unitaria permetterebbe di competere meglio”.
(ITALPRESS).

Mattarella “L’Europa capisca la gravità della minaccia”

0

“Nell’Unione europea la Banca Centrale e la Commissione nei giorni scorsi hanno assunto decisioni finanziarie ed economiche importanti e positive, sostenute dal Parlamento europeo. Non lo ha ancora fatto il Consiglio dei capi dei governi nazionali. Ci si attende che questo avvenga concretamente nei prossimi giorni. Sono indispensabili ulteriori iniziative comuni, superando vecchi schemi ormai fuori dalla realtà delle drammatiche condizioni del nostro continente. Mi auguro che tutti comprendano prima che sia troppo tardi la gravità della minaccia per l’Europa”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un video messaggio sull’emergenza coronavirus.
“La solidarietà non è soltanto richiesta dai valori dell’Unione, ma è anche nel comune interesse”, ha sottolineato il capo dello Stato.
Mattarella ha definito quella attuale una “pagina triste della nostra storia”, e ha espresso vicinanza ai familiari delle vittime sottolineando come “alcuni territori e le generazioni più anziane” stiano pagando “un prezzo altissimo”.
“Desidero esprimere rinnovata riconoscenza nei confronti di chi per tutti noi sta fronteggiando la malattia con instancabile abnegazione. I medici, gli infermieri, l’intero personale sanitario cui occorre in ogni modo assicurare tutto il materiale necessario”, ha spiegato il presidente.
(ITALPRESS).

Dal Parlamento Ue misure per 37,8 miliardi

0

Via libera dal Parlamento Europeo, riunito in sessione plenaria a Bruxelles e con i gruppi collegati in videoconferenza, a tre proposte urgenti per affrontare l’emergenza coronavirus.
La prima è un’iniziativa d’investimento per canalizzare al più presto 37 miliardi di euro dai fondi UE per i cittadini, le regioni e i Paesi più colpiti dalla pandemia del coronavirus. I fondi saranno diretti ai sistemi sanitari, alle PMI, ai mercati del lavoro e alle altre parti vulnerabili delle economie degli Stati membri UE. La proposta è stata adottata con 683 voti favorevoli, 1 voto contrario e 4 astensioni.
La seconda prevede l’estensione del Fondo di solidarietà dell’UE per le emergenze sanitarie pubbliche. Le misure renderanno disponibili fino a 800 milioni di euro per i Paesi europei nel 2020. Le operazioni ammissibili al Fondo saranno estese, per includere il sostegno in una grave emergenza sanitaria pubblica, e sostenere l’assistenza medica, oltre a misure per prevenire, monitorare o controllare la diffusione di malattie. La proposta è stata adottata con 671 voti favorevoli, 3 contrari e 14 astensioni.
La terza misura è la sospensione temporanea delle norme UE sulle bande orarie (slot) negli aeroporti. Ciò permetterà alle compagnie aeree di non effettuare voli a vuoto durante la pandemia. Con la sospensione temporanea, le compagnie non saranno obbligate a utilizzare gli slot di decollo e atterraggio previsti, così da poterli mantenere nella prossima stagione. La regola “use it or lose it” sarà quindi abolita per l’intera stagione estiva, dal 29 marzo al 24 ottobre 2020. La proposta è stata adottata con 686 voti favorevoli, 0 contrari e 2 astensioni.
Il Consiglio dei Ministri dell’Unione Europeo dovrà ora approvare formalmente la posizione del Parlamento. Le misure adottate entreranno in vigore nei prossimi giorni, una volta pubblicate nella Gazzetta ufficiale dell’Ue.
(ITALPRESS).