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Coronavirus, Ue si aggiorna tra due settimane

I governi dell’Unione Europea si sono dati due settimane di tempo per presentare nuove proposte per un’azione fiscale coordinata per fronteggiare l’emergenza coronavirus. Lo prevede il documento finale del vertice Ue.

La discussione si è arenata dopo che Giuseppe Conte e Pedro Sanchez hanno respinto le proposte contenute nella bozza preparata dal presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. Italia e Spagna ritengono insufficiente l’approccio Ue per il ricorso a nuovi strumenti finanziari, tra cui i coronabond che Germania e Paesi nordici hanno bocciato. Se ne riparlerà tra due settimane.

C’è stato un dibattito molto vivace ed alla fine sono passate molte delle posizioni italiane, condivise nella lettera dei nove leader al presidente del Consiglio Ue, Charles Michel. E’ quanto sottolineano fonti di palazzo Chigi al termine del Consiglio europeo tenutosi in videoconferenza.

Il compromesso finale avrebbe fatto sparire la parola Mes dalle conclusioni finali. E il Consiglio europeo ha dato mandato all’Eurogruppo di elaborare proposte entro due settimane tenendo conto della natura eccezionale dello shock.
(ITALPRESS).

Conte “Aiuti europei come in passato? Facciamo da soli”

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Il premier Giuseppe Conte dà 10 giorni all’Europa “per battere un colpo e trovare una soluzione adeguata alla grave emergenza che tutti i Paesi stanno vivendo”. Lo riferiscono fonti di Palazzo Chigi, mentre è in corso il Consiglio Europeo in videoconferenza. Conte ha ringraziato per il lavoro fatto, ma non accetta il draft preparato nonostante gli sherpa italiani avessero ottenuto quasi tutto, compresa l’eliminazione di qualsiasi riferimento al Mes. Il premier, secondo quanto si apprende, ha chiarito che nessuno pensa a una mutualizzazione del debito pubblico. Ciascun Paese risponde per il proprio debito pubblico e continuerà a risponderne. L’Italia ha le carte in regola con l finanza pubblica: “il 2019 – ha spiegato Conte – l’abbiamo chiuso con un rapporto deficit/Pil di 1,6 anziché 2,2 come programmato. Qui si tratta di reagire con strumenti finanziari innovativi e realmente adeguati a reagire a una guerra che dobbiamo combattere insieme per vincerla quanto più rapidamente possibile”. Secondo il presidente del Consiglio “una risposta forte e adeguata la dobbiamo ai nostri cittadini e in definitiva alla stessa Europa. Che diremo ai nostri cittadini se l’Europa non si dimostra capace di una reazione unitaria, forte e coesa di fronte a uno shock imprevedibile e simmetrico di questa portata epocale? Se qualcuno dovesse pensare a meccanismi di protezione personalizzati elaborati in passato allora voglio dirlo chiaro: non disturbatevi, ve lo potete tenere, perché l’Italia non ne ha bisogno”. Sempre fonti di Palazzo Chigi sottolineano che “importanti aperture” sono arrivate dal presidente francese Emmanuel Macron, oltre che dai governi di Portogallo, Grecia e Irlanda. (ITALPRESS).

Coronavirus, Conte “La risposta europea sia immediata”

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“L’Ue può affrontare questo choc solo facendo ricorso a misure straordinarie. Questa è una battaglia che si vince tutti insieme, altrimenti a perdere saremo tutti. Ribadirò questa posizione anche tra qualche ora al G20 e al vertice del consiglio europeo”. Lo ha detto il premier, Giuseppe Conte, nel corso dell’informativa urgente in Senato sull’emergenza Coronavirus.
“La recessione che ci aspettiamo dura e severe, investirà con ogni probabilità l’intero continente europeo assume caratteri di uno choc esterno e simmetrico – ha spiegato il presidente del Consiglio -. L’impatto finanziario e socioeconomico della pandemia sarà tale da richiedere alla governance economica dell’Eurozona un salto di qualità che sia all’altezza della sfida che stiamo attraversando, che non sta attraversando solo l’Italia ma l’Europa intera. La nostra unione monetaria potrà uscire vincitrice soltanto se le sue istituzioni saranno rafforzate nel segno della solidarietà e unità”.
“Ho promosso con forza una azione coordinata con gli altri leader, una risposta europea immediata all’altezza della posta in gioco – ha aggiunto Conte – ad una emergenza straordinaria è indispensabile rispondere con misure e azioni straordinarie. Risposte anche corrette e unitarie ma tardive saranno del tutto inutili. E’ convinzione del governo che nessuno degli strumenti disponibili, che sono stati progettati durante precedenti episodi di crisi, possa costituire un veicolo idoneo volto ad attuare quella coraggiosa risposta economica alla pandemia”.
(ITALPRESS).

Coronavirus, Bce “Faremo tutto ciò che è necessario”

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Il Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea “è determinato a fare la sua parte per sostenere tutti i cittadini dell’area dell’euro in questo momento di estrema difficoltà”. È quanto si legge nel Bollettino Economico della Bce.
“Al tal fine – prosegue il testo -, la Bce assicurerà che tutti i settori dell’economia possano beneficiare di condizioni di finanziamento favorevoli, che consentano loro di assorbire questo shock. Ciò si applica senza distinzioni a famiglie, imprese, banche e amministrazioni pubbliche. Il Consiglio direttivo farà tutto ciò che sarà necessario nell’ambito del proprio mandato”.
“I rischi per l’attività mondiale sono cambiati, sebbene, nel complesso, restino orientati verso il basso. Il più grave rischio al ribasso, al momento, è legato all’impatto potenzialmente più ampio e protratto dell’epidemia di COVID-19, la cui diffusione è in via di evoluzione – spiega la Banca Centrale Europea -. Le spinte inflazionistiche a livello mondiale rimangono contenute”.
Per la Bce “la diffusione del COVID-19 ha offuscato le prospettive a livello mondiale. La situazione è in evoluzione giorno dopo giorno ed è pertanto molto difficile stimare quanto dureranno le perturbazioni alla produzione e al commercio, e quale sarà la risposta dei consumatori di tutto il mondo all’incertezza che da ciò deriva”.
(ITALPRESS).

L’Italia e altri otto Paesi Ue chiedono i Coronabond

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L’Italia e altri otto Paesi dell’Unione Europea (Spagna, Francia, Portogallo, Slovenia, Lussemburgo, Grecia, Irlanda e Belgio), chiedono che l’Ue vari degli eurobond legati all’emergenza coronavirus. La proposta è contenuta in una lettera congiunta dei nove governi, firmata per l’Italia dal premier Giuseppe Conte, alla vigilia del vertice europeo di domani che si terrà in video conferenza.
Lo strumento dei coronabond, come si legge nella lettera, è “necessario, poiché stiamo tutti affrontando uno shock simmetrico esogeno, di cui non è responsabile alcun Paese, ma le cui conseguenze negative gravano su tutti. E dobbiamo rendere conto collettivamente di una risposta europea efficace ed unita”.
(ITALPRESS).

La Commissione Ue allenta le regole di bilancio

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“Abbiamo promesso che faremo di tutto per sostenere i cittadini europei e le imprese durante la crisi. Ora lo facciamo. Ieri abbiamo messo in atto le regole più flessibili di sempre per aiutare le persone e le aziende. Oggi attiviamo la clausola per allentare le regole di bilancio, consentendo ai governi di pompare denaro nell’economia”. Lo scrive su Twitter la presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen, in merito all’emergenza coronavirus.
(ITALPRESS).

Lagarde “La Bce farà tutto il necessario”

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“La Bce è determinata a fare la sua parte per sostenere ogni cittadino dell’area dell’euro in questo momento di estrema difficoltà. La Bce assicurerà che tutti i settori dell’economia possano beneficiare di condizioni di finanziamento favorevoli, che consentano loro di assorbire questo shock. Faremo tutto ciò che sarà necessario nell’ambito del nostro mandato per sostenere l’area dell’euro in questa crisi, perché la Bce è al servizio dei cittadini europei”. Così la presidente della Banca Centrale Europea Christine Lagarde in un intervento sul quotidiano La Repubblica, in merito al programma di acquisto titoli da 750 miliardi di euro per l’emergenza coronavirus.
Lagarde spiega che “diversamente dal 2008-2009, lo shock che viviamo oggi è di portata universale: riguarda tutti i paesi e tutti i settori della società”.
“L’obiettivo di questo programma temporaneo è rispondere alla situazione senza precedenti che la nostra unione monetaria sta affrontando – prosegue -. È disponibile per tutti i paesi e continuerà fino a quando non riterremo conclusa la fase critica del coronavirus”.
(ITALPRESS).

Covid-19, Donato “Danni irreparabili per pesca e agricoltura”

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“Agricoltura e pesca sono i fiori all’occhiello del nostro Paese e della nostra Isola e il rischio di subire danni irreparabili, che di fatto strangolerebbero questi settori, che con fatica stanno tentando di reggere i contraccolpi causati dal blocco da coronavirus, non possono essere considerati dal Governo e dall’Unione europea come mali minori. Bisogna intervenire subito senza proclami, ma con atti concreti anche a tutela dei lavoratori e dell’indotto”. È l’appello lanciato da Francesca Donato, parlamentare europea della Lega e membro della Commissione Agricoltura, che interviene sulla grave situazione che stanno vivendo in Sicilia e nelle altre regioni i settori di agricoltura e pesca. “Di fronte alle scadenze previste per legge e ad un mercato che giorno dopo giorno subisce incalcolabili perdite economiche – ha aggiunto l’europarlamentare – non è più possibile perdere tempo. Sul tavolo del ministro all’Agricoltura Bellanova si trovano una serie di richieste, promosse dalle regioni italiane, fin ad oggi dimenticate dai decreti del Governo”.

“Proposte con le quali si chiede la proroga delle scadenze dei bandi, la semplificazione delle procedure legate alla gestione del Psr (programma di sviluppo rurale) e dell’aumento delle percentuali anche per le misure strutturali, così come dell’iter burocratico della liquidazione delle domande. E non meno importante la richiesta di un consistente aumento, rispetto al regime attuale, degli aiuti previsti per questi settori. L’imperativo – ha concluso Donato – deve essere quello di sostenere il made in Italy, cercando di reindirizzare verso la produzione nazionale gli acquisti di materia prima da parte delle aziende di trasformazione, con un credito di imposta che riconosca loro questo impegno. Tutto questo per consentire che i nostri prodotti di eccellenza, come quelli legati ad esempio al comparto ittico, nonché alla filiera agrumicola, dell’ortofrutta e del florovivaismo, siano favoriti nel mercato interno e possano continuare ad accedere al mercato internazionale malgrado gli attuali controlli che, in molti Stati, vengono effettuati alle frontiere”.

(ITALPRESS).