La Banca Centrale Europea schiera un piano di acquisto di titoli pubblici e privati da 750 miliardi di euro per fronteggiare le conseguenze economiche della pandemia di Covid-19. La decisione è stata presa nella notte da una riunione straordinaria del Consiglio Direttivo, con i membri collegati telefonicamente. “L’obiettivo è contrastare i gravi rischi per il meccanismo di trasmissione della politica monetaria e le prospettive per l’area dell’euro rappresentate dall’epidemia e dalla crescente diffusione del coronavirus”, si legge nella nota della Bce sul nuovo “Programma di acquisto di emergenza pandemica” (PEPP). La dotazione complessiva è di 750 miliardi e gli acquisti saranno condotti fino alla fine del 2020. “Includeranno tutte le categorie di attività ammissibili nell’ambito del programma di acquisto di attività (APP) esistente”, prosegue la nota.
(ITALPRESS).
Coronavirus, dalla Bce un “bazooka” da 750 miliardi
La Bce pronta a nuove misure
“Oltre alle misure decise il 12 marzo, la BCE continuerà a monitorare attentamente le conseguenze sull’economia della diffusione del coronavirus”. E’ quanto si legge in una nota
della Banca Centrale Europea.
“La BCE – si legge ancora – è pronta ad adeguare tutte le sue misure se ciò dovesse essere necessario per salvaguardare le condizioni di liquidità nel sistema bancario e garantire la
trasmissione regolare della sua politica monetaria”.
Coronavirus, la Spagna guarda al modello Italia
Dopo l’Italia è la Spagna il paese europeo con il maggior numero di casi positivi al Covid-19. La penisola iberica negli ultimi giorni ha visto una crescita drammatica di contagi e decessi, e per rallentare l’epidemia il governo di Pedro Sanchez sta prendendo provvedimenti simili a quelli italiani. L’europarlamentare Marcos Ros Sempere, del gruppo Alleanza Progressista dei Socialisti e Democratici, contattato dall’Italpress, ha spiegato che “la Spagna grazie all’Italia ha avuto un vantaggio: abbiamo saputo cosa stava succedendo nel vostro paese e cosa ci stava succedendo, l’Italia ha reagito, ma non ha avuto il tempo che hanno avuto gli altri paesi perché è stato il primo paese colpito dal virus. Tutti abbiamo imparato da voi e stiamo mettendo in campo i mezzi possibili per fermare la curva”.
Di fronte a tutto questo, per Ros Sempere “si deve andare avanti in questa legislatura per attuare il pilastro sociale dell’Ue, che include una capacità di risposta più rapida e coordinata alle emergenze sanitarie di questo calibro. Data l’entità della crisi e quanto sia difficile armonizzare una risposta globale, sono stati gli Stati membri ad adottare le misure sanitarie, demografiche e di frontiera individualmente e dobbiamo correggerlo per le crisi future – ha aggiunto – analogamente, a livello economico, riteniamo che le misure annunciate dalla Bce e dalla commissione europea finora non siano sufficienti. L’unica risposta efficace a una crisi che colpisce tutti noi è agire rapidamente e insieme. Abbiamo bisogno di uno stimolo fiscale coordinato nell’Ue. Se abbiamo appreso qualcosa dalla crisi del 2008, è che la politica monetaria da sola non è la soluzione, né le misure adottate a livello nazionale”.
C’è bisogno, secondo l’europarlamentare spagnolo, “di un piano di ripresa economica più ampio, con una strategia consolidata per la rapida mobilitazione dei diversi strumenti disponibili nell’Ue per sostenere le persone, le Pmi e le imprese. Noi socialisti lo abbiamo chiesto all’Eurogruppo di oggi in una lettera aperta: si deve studiare la possibilità di approvare un pacchetto di incentivi a livello europeo finanziato attraverso il Mes e al quale devono partecipare tutti gli Stati”. Come si comporterà la Spagna nei prossimi giorni per fronteggiare l’emergenza? “Il Governo ha già rafforzato le misure di isolamento nelle ultime 48 ore, ha rafforzato i controlli e limitato i movimenti – ha spiegato Ros Sempere -. Senza dubbio, le unità militari saranno schierate in tutti i luoghi dove è necessario e in tutte le città del paese, in coordinamento con il ministero degli Interni, le Forze armate e l’unità di emergenza militare anche il presidente Pedro Sánchez è stato chiaro nell’appello alla responsabilità dei singoli cittadini e il governo spagnolo si fida dei suoi cittadini e insieme fermeremo la pandemia”.
(ITALPRESS).
Von der Leyen “Pronti ad aiutare l’Italia”
“Per fronteggiare l’emergenza Coronavirus, l’Europa è pronta a dare massima flessibilità sugli aiuti di Stato e all’interno del Patto di stabilità, ma ogni misura per essere efficace deve essere coordinata dall’Unione europea”. Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, in conferenza stampa. “‘Siamo tutti italiani’, siamo pronti ad aiutare l’Italia per qualsiasi cosa necessaria, sappiamo che ha bisogno di aiuto. Vogliamo aiutare la gente, le autorità, perché aiutare l’Italia vuol dire aiutare l’Europa”, ha aggiunto. “Siamo solo all’inizio di questa emergenza, ogni stato membro, deve assumersi le proprie responsabilita’ per contrastare la diffusione del Coronavirus”, ha poi sottolineato, assicurando che non ci sarà un “divieto generale di viaggio, misura che non e’ stata valutata efficace dall’Oms e che un impatto sociale ed economico notevole”.
(ITALPRESS).
Coronavirus, dalla Bce Quantitative Easing da 120 miliardi
La Bce schiera misure di Quantitative Easing da 120 miliardi di euro per far fronte alle conseguenze economiche del coronavirus Covid-19. Il Consiglio direttivo ha deciso un pacchetto globale di misure di politica monetaria.
Ulteriori operazioni di rifinanziamento a più lungo termine saranno condotte, temporaneamente, per fornire un sostegno immediato di liquidità al sistema finanziario dell’area dell’euro. Sebbene il Consiglio direttivo non rilevi segni significativi di tensioni nei mercati monetari o di carenza di liquidità nel sistema bancario, queste operazioni forniranno “un efficace sostegno in caso di necessità”, si legge in una nota.
Saranno effettuati attraverso una procedura di gara a tasso fisso con assegnazione completa, con un tasso di interesse pari al tasso medio sulla struttura di deposito. Le LTRO forniranno liquidità a condizioni favorevoli per colmare il periodo fino all’operazione TLTRO III nel giugno 2020. Verranno applicate condizioni notevolmente più favorevoli nel periodo da giugno 2020 a giugno 2021 a tutte le operazioni TLTRO III in sospeso nello stesso periodo. Queste operazioni sosterranno i prestiti bancari alle persone maggiormente colpite dalla diffusione del coronavirus, in particolare le Pmi.
Durante questo periodo, il tasso di interesse su queste operazioni sarà inferiore di 25 punti base al tasso medio applicato nelle principali operazioni di rifinanziamento dell’Eurosistema. Previsto anche un pacchetto temporaneo di acquisti netti aggiuntivi di 120 miliardi fino alla fine dell’anno, garantendo un forte contributo da parte dei programmi di acquisto del settore privato. Il tasso d’interesse sulle principali operazioni di rifinanziamento e i tassi di interesse sui prestiti marginali e sui depositi rimarranno invariati rispettivamente allo 0,00%, 0,25% e -0,50%.
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Coronavirus, salta la plenaria del Parlamento Ue a Strasburgo
La prossima sessione plenaria del Parlamento Europeo si terrà a Bruxelles e non a Strasburgo.
“Ho ricevuto alle 18:00 di oggi un accurato rapporto da parte del Servizio Medico del Parlamento sulla evoluzione del COVID-19 che ci informa ‘che i rischi di salute sono considerati significativamente più alti nel caso in cui la sessione plenaria del Parlamento si svolga a Strasburgo’. Sulla base di questo rapporto, per causa di forza maggiore, ho deciso che non vi sono le condizioni di sicurezza necessarie per il consueto trasferimento del Parlamento europeo a Strasburgo per la sessione plenaria”, spiega il presidente del Parlamento Europeo David Sassoli.
“Ho informato le autorità francesi, ringraziandole per la collaborazione intercorsa tra noi in questi giorni – prosegue -.
La sessione plenaria si terrà eccezionalmente a Bruxelles. Il Parlamento si impegna a riprogrammare una sessione plenaria a Strasburgo in conformità ai Trattati”.
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Coronavirus, nasce una task force europea
Nasce una task force dell’Unione Europea per affrontare l’emergenza coronavirus Covid-19. Ad annunciarlo Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea. Prenderanno parte alla task force, oltre al commissario agli Affari Economici Paolo Gentiloni, anche i commissari Janez Lenarcic (Gestione delle crisi), Ylva Johansson, (Affari interni), Adina Valean (Trasporti), e Stella Kyriakides (Salute e sicurezza alimentare). Verrà inoltre attivato un sito web con aggiornamenti continui sul coronavirus all’interno dell’Unione Europea.
“E’ tempo di capire che l’Ue è pronta a utilizzare tutte le opzioni politiche disponibili se e quando necessario”, ha spiegato Gentiloni. Il commissario ha inoltre anticipato che uno dei punti all’ordine del giorno del prossimo Eurogruppo riguarderà “la risposta fiscale”, alle crisi, che deve essere “molto tempestiva, né troppo presto né troppo tardi”.
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L’europarlamentare contro la quarantena “Ci trattano da appestati”
“Mi sento un appestato, sono profondamente offeso, oggetto di razzismo da quel Parlamento Europeo che invocava l’accoglienza. Trattato peggio di un migrante arrivato con la barca in maniera clandestina e privo di documenti. Io che i documenti invece ce li ho vengo trattato peggio”. Angelo Ciocca, eurodeputato della Lega, si sente ferito nell’orgoglio di italiano e lombardo dopo che i vertici del Parlamento Europeo hanno invitato i parlamentari italiani a rispettare un periodo di auto quarantena. Raggiunto dall’Italpress al telefono in Lombardia (“secondo i burocrati europei il posto più pericoloso del continente”), Ciocca punta l’indice contro Bruxelles sulla gestione dell’emergenza coronavirus. “Si sta esagerando. Questa vicenda dimostra anche il non governo europeo del problema. L’Europa avrebbe dovuto fare un accordo con la Cina sui visti di entrata e di uscita, così so chi è entrato e chi è uscito. L’Europa non ha fatto nulla ed oggi si preoccupa solo del perimetro del Parlamento, interessandosi solo che il coronavirus non entri nei palazzi. Difende i contorni del Parlamento ma ha perso i confini europei. Invece l’Europa deve affrontare diversamente il problema, sostenendo la ricerca del vaccino, sostenendo l’attività assistenziale e sostenendo crisi economica che sta provocando. Invece che fa? si limita a dire metto in quarantena i parlamentari”.
Ciocca si dice preoccupato per l’impatto mediatico del contagio, invocando meno allarmismi e un abbassamento dei toni da parte di tutti, a cominciare dai media. “Bisognerebbe comunicare solo quello che gli esperti hanno comunicato dal primo giorno dando una lettura non catastrofica, purtroppo la comunicazione ha esasperato il problema creando il panico. E’ necessario che i cittadini vincano la paura. Certo è che ci sono responsabilità dei sistemi di comunicazione: in questi giorni i giornali hanno dedicato 15 pagine al coronavirus, nemmeno alle guerre si dà tanta attenzione”.
(ITALPRESS).









