“C’è bisogno di nuovi investimenti e ci sono nuovi settori da coprire”. Queste le parole di Enrico Rossi, presidente della regione Toscana, a margine della sessione plenaria del comitato delle regioni (CoR), tenutosi oggi a Bruxelles. “Non è possibile che la politica di coesione venga fatta regredire rispetto al vecchio settennato” aggiunge Rossi in accordo con l’intervento di David Sassoli, Presidente del Parlamento europeo. “Il quadro finanziario pluriennale è quella che sarà l’Unione europea nei prossimi sette anni, è un dibattito per politici che vogliono avere una visione dell’Europa” dichiara Sassoli durante il suo discorso e aggiunge, “il bilancio dovrà essere ambizioso e in grado di sostenere il successo della Commissione” europea. Rossi si focalizza in particolare sulla transizione verde, “che produrrà non pochi problemi dal punto di vista degli equilibri sociali e della tutela del lavoro” e sottolinea che le modalità per “supportare questo processo” ecologico, “affinché a pagarlo non siano i lavoratori e i ceti più deboli è fondamentale”.
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UE, ROSSI “PIU’ INVESTIMENTI CON NUOVO QUADRO FINANZIARIO”
VISCO “MODIFICHE LIMITATE AL FONDO SALVA-STATI”
La riforma del Mes “interviene sulle condizioni necessarie per la concessione di assistenza finanziaria e sui compiti svolti: le modifiche introdotte sono di portata complessivamente limitata”. Lo ha detto il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, nel corso dell’audizione nelle commissioni riunite Bilancio e Politiche Ue sul fondo Salva-Stati.
“La riforma non prevede né annuncia un meccanismo di ristrutturazione dei debiti sovrani come nel Trattato già oggi in vigore, non c’è scambio tra assistenza finanziaria e ristrutturazione del debito”, ha aggiunto. Il governatore ha spiegato che “anche la verifica della sostenibilità del debito prima della concessione degli aiuti è già prevista dal Trattato vigente. È una clausola a tutela delle risorse del Mes, di cui l’Italia è il terzo principale finanziatore”. Visco ha poi ricordato che “il Mes è stato istituito mediante un trattato intergovernativo, al di fuori cioè del quadro giuridico dell’Unione Europea. E’ guidato da 19 ministri dell’area dell’euro, la funzione principale è concedere, sotto condizionalità, assistenza finanziaria a paesi membri, che pur avendo un debito pubblico sostenibile, trovino temporanee difficoltà, non è un meccanismo per la ristrutturazione del debito sovrano, anzi è volto a evitarla”.
In una visione più generale delle riforme che riguardano l’architettura istituzionale dell’Unione Europea, per Visco “serve un’accelerazione del processo verso l’unione del mercato dei capitali, bisogna completare l’unione bancaria con un più efficace meccanismo di gestione delle crisi di tutti gli intermediari, anche quelli medio-piccoli, e con una vera assicurazione comune sui depositi, che garantisca eguale protezione ai risparmiatori indipendentemente dal luogo in cui opera la loro banca”.
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SASSOLI “INUTILE E DANNOSO FERMARE IL MES”
“Vogliamo che tutti questi strumenti diventino più comunitari, per fare questo non possiamo tornare indietro. È stata fatta una riforma sul meccanismo di stabilità, credo sia migliore di quello precedente e dobbiamo continuare. Il meccanismo delle riforme non si ferma: aggiungere più spirito comunitario, più presenza del Parlamento in alcune decisioni in cui il meccanismo viene attivato. Credo che tutto questo sia possibile. Fermarlo credo che possa essere abbastanza inutile e dannoso per un paese come l’Italia perché sarebbe un segnale di difficoltà, in questo momento perché dare un segnale di questo genere? Nessun Paese europeo è a rischio di attivazione di quel meccanismo, è un’assicurazione, sono stati accantonati dei soldi nel caso capitasse qualcosa, probabilmente non autoprodotto dalla finanza europea, ma da finanze incontrollabili”. Così a Sky TG24 Mondo il presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, parlando del Mes.
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VIA LIBERA A COMMISSIONE UE A GUIDA VON DER LEYEN
Il Parlamento europeo, con 461 voti a favore 157 contrari e 89 astenuti, ha dato il via libera alla nuova Commissione europea guidata Ursula von der Leyen. Ora tocchera’ al Consiglio europeo proclamare la nuova Commissione che si insedierà il prossimo primo dicembre. Nel suo discorso al Parlamento, il neo presidente ha sottolineato come “nell’arco dei prossimi 5 anni la nostra Unione insieme porterà avanti una trasformazione che coinvolgerà ogni singola parte della nostra società e della nostra economia. La porteremo avanti perchè è la cosa giusta da fare, non perchè sarà semplice”. Quindi “il mio messaggio è semplice: mettiamoci a lavorare. Il mondo ha bisogno del nostro ruolo guida”. Poi, ha spiegato: “Abbiamo intenzione di promuovere e tutelare gli interessi dell’Europa attraverso un commercio aperto ed equo. Abbiamo intenzione di rafforzare i partenariati perchè anche partner forti rendono l’Europa forte. La mia Commissione non avrà paura di utilizzare il linguaggio della fiducia e lo faremo in stile europeo”. Quindi “la strada è impervia, il compito non è agevole ma insieme riusciremo perchè dobbiamo agire”.
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GENTILONI “CRESCITA È PRIORITÀ ASSOLUTA”
“La priorità assoluta sarà il rilancio della crescita, c’è molto da cambiare, per renderla più sostenibile sul piano ambientale e sociale”. Queste le parole di Paolo Gentiloni, commissario designato per gli affari economici nella commissione Von der Leyen che ha avuto il via libera del Parlamento Europeo.
“Innovazione, investimenti, occupazione e una tassazione più giusta verso i giganti del web e verso chi inquina”, questi alcuni degli obiettivi da porsi in questo nuovo mandato, per Gentiloni, che ha concluso: “L’Europa è un campione nel mondo in tante cose ma dobbiamo lavorare molto per renderla più unita e più vicina ai cittadini”.
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ROSSI “UE FA SUL SERIO SUL PATTO VERDE”
“L’Europa fa sul serio per quanto riguarda il patto verde”. Lo afferma il governatore della Regione Toscana, Enrico Rossi, a margine della riunione della commissione ambiente del Comitato delle Regioni a Bruxelles. Il governatore ha spiegato che per contrastare i cambiamenti climatici bisogna partire da “l’isolamento delle abitazioni, il rinverdimento delle città e le sue aree limitrofi per migliorare la qualità dell’aria, la lotta alle plastica monouso e la riduzione delle plastiche ed il sistema finanziario – che deve – chiudere pian piano alle aziende che producono emissioni di gas”. Rossi ha sottolineato che per quanto riguarda la Regione Toscana, verrà messo in atto il piano ‘Toscana carbon-neutral 2030, il quale prende ispirazione dalle iniziative dell’Ue, e conclude poi affermando che “sarebbe auspicabile che tutta l’Italia si muovesse parallelamente alle intenzioni forti che vengono da Bruxelles e dall’Europa”.
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UE, MOSCOVICI “RIFORMA MES RAFFORZA UNIONE”
“Non facciamo favori all’Italia, né ne abbiamo fatti nei miei cinque anni. C’è sempre stata una comprensione. L’Italia è un Paese decisivo della zona euro. Ha un debito elevato e una situazione di finanza pubblica non semplice. Abbiamo applicato a tutti i governi la flessibilità prevista dalle regole. Ma se si paragona la bozza di Bilancio di quest’anno con quella di un anno fa, c’è qualcosa che cambia: quella fu respinta, avemmo una situazione estremamente conflittuale e poi un’altra discussione difficile in giugno. Il ministro Giovanni Tria fu coraggioso e così il premier Giuseppe Conte. Ma, onestamente, stavolta è diverso: la volontà del governo di adeguarsi quanto possibile ha rassicurato i mercati. La differenza di metodo e di approccio è evidente”. Lo afferma il commissario europeo agli Affari Economici, Pierre Moscovici, in un’intervista al Corriere della Sera.
“C’è un rischio di non ottemperanza e invitiamo le autorità italiane a prendere le misure necessarie a evitarlo. C’è un gap che andrà ridiscusso a primavera. Il problema di fondo resta l’alto debito pubblico, l’anno prossimo e nel 2021”, aggiunge.
In merito alle polemiche sulla riforma del Meccanismo europeo di stabilità (Mes), Moscovici spiega come si tratti di “parte di un pacchetto di misure per rafforzare l’unione monetaria in caso di choc. A giugno ci fu un accordo per consolidare l’unione bancaria con il cosiddetto backstop, la rete di sicurezza del fondo di risoluzione delle banche. Serve se un Paese non riesce a far fronte da solo a una crisi dei suoi istituti, e fa parte del Mes – aggiunge -. È il pacchetto da adottare al vertice dei leader dell’area euro in dicembre. Poi partono le ratifiche nazionali. Noi alla Commissione abbiamo proposto anche di integrare il Mes nelle istituzioni comunitarie”.
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MANOVRA, DALL’EUROPA AVVERTIMENTO ALL’ITALIA
Il progetto di piano di bilancio 2020 dell’Italia è a rischio di non conformità con il patto di stabilità e di crescita. E’ quanto sottolinea la Commissione europea, che ha presentato i pareri sui documenti programmatici di bilancio degli Stati membri della zona euro.
Secondo l’esecutivo europeo, sono altri sette i paesi che condividono la stessa situazione dell’Italia: Belgio, Spagna, Francia, Portogallo, Slovenia, Slovacchia e Finlandia. L’attuazione dei documenti programmatici di questi Stati membri potrebbe determinare una deviazione significativa dal percorso di avvicinamento al rispettivo obiettivo di bilancio a medio termine. Per Belgio, Spagna, Francia e Italia le proiezioni segnalano anche la non conformità con il parametro per la riduzione del debito.
“L’Italia è invitata a prendere le misure necessarie all’interno del processo nazionale di bilancio per assicurare che il bilancio 2020 sia conforme al patto di stabilità”, ha sottolineato il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis. “Gli Stati membri con livelli di debito molto elevati, come il Belgio, la Francia, l’Italia e la Spagna, dovrebbero approfittare della minore spesa per interessi per ridurre il loro debito. Dovrebbe essere questa la loro priorità”, ha aggiunto. Pierre Moscovici, Commissario responsabile per gli Affari economici e finanziari, la fiscalità e le dogane, ha dichiarato: “la Commissione invita i paesi con debito elevato a perseguire politiche di bilancio prudenti, mentre incoraggia quelli che dispongono di margini di bilancio a investire di più. Questo approccio differenziato rafforzerà la zona euro”.
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