“Se si deve stare in Europa e avere un futuro bisogna mettere a posto alcuni fondamentali, come il debito pubblico. Anche paesi rigidi sul piano dell’austerità oggi aprono a maggiori investimenti, ma l’Italia non può ogni anno pietire un po’ di flessibilità in più. La nostra instabilità politica non ci dà poi la necessaria forza”. Lo ha detto il presidente della Regione Toscana e vicepresidente del gruppo socialista nel Comitato delle Regioni dell’Ue, Enrico Rossi, nel corso di un forum all’ITALPRESS.
Uno dei temi fondamentali per Rossi “è come conciliare la lotta alle disuguaglianze con il contrasto ai cambiamenti climatici. I principi vanno applicati. La strada non può essere quella seguita da Macron, facendo pagare più tasse a chi si sposta e pensando di avere fatto politica ambientale”.
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UE, ROSSI “ITALIA SIA PIÙ CREDIBILE”
TROVATA L’INTESA SULLA BREXIT
Raggiunto un nuovo accordo tra l’Unione Europea e il governo del Regno Unito per la Brexit.
“Abbiamo concordato una base equa e ragionevole per un’uscita ordinata – ha detto il capo negoziatore per l’Ue, Michel Barnier -. Dall’1 novembre speriamo di lavorare a un nuovo rapporto con il Regno Unito”. L’intesa dovrà avere il via libera delle altre istituzioni europee e del Parlamento britannico.
“L’accordo è il risultato di un lavoro molto intenso – ha spiegato Barnier -. I diritti saranno garantiti in maniera sostenibile. Evitiamo la frontiera fisica tra Irlanda e Irlanda del nord, proteggiamo l’integrità del mercato unico e l’Irlanda del nord rimarrà nel territorio doganale del Regno Unito. È stato difficile, ma abbiamo raggiunto un risultato insieme”.

“L’Irlanda del nord rimarrà allineata a una serie di regole europee relative alle merci”, ha sottolineato il capo negoziatore Ue, che ha aggiunto: “Raggiungiamo due obiettivi: preserviamo l’integrità del mercato unico e rispettiamo la sovranità del Regno Unito”.
“Questo è il momento di portare avanti la Brexit, e insieme dobbiamo lavorare sul nostro partenariato futuro”, ha detto il primo ministro britannico Boris Johnson, incontrando la stampa a Bruxelles insieme al presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker.
“Ringrazio Juncker e tutto il suo team di negoziatori – ha affermato Johnson -. Penso davvero che questo accordo sia favorevole per l’Unione Europea e il Regno Unito. È un risultato ragionevole, equo, che rispecchia tutto il lavoro fatto da entrambe le parti. Sono d’accordo con Juncker sulla tutela della pace in Irlanda e in Irlanda del Nord. Per noi questo accordo significa raggiungere una vera Brexit, come Regno Unito potremo prendere le nostre decisioni su come portare avanti il nostro Paese. Spero che i parlamentari a Westminster approvino questo accordo eccellente per portare a casa la Brexit senza altri ritardi, così potremo occuparci delle priorità per i nostri cittadini”.
“Sono molto soddisfatto per l’accordo, ma mi dispiace per la Brexit”, ha detto Juncker. “L’intesa dà certezza dove la Brexit crea incertezza – ha aggiunto Juncker -. Mette per iscritto i diritti dei cittadini dell’Unione e del Regno Unito. L’accordo non riguarda noi, ma i cittadini e la pace”. “Cominceremo subito i colloqui sul prossimo partenariato, il 1^ novembre – ha poi ricordato il presidente della Commissione -. I nostri Parlamenti avranno l’ultima parola”. Infine Juncker ha ringraziato Johnson “per gli eccellenti colloqui delle ultime settimane”.
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SIRIA, CONTE “SERVE POSIZIONE FERMA DELL’EUROPA”
L’invasione turca nel nord della Siria “ripropone la necessità non più procastinabile di una posizione ferma e unitaria dell’Unione Europea”. Così il premier Giuseppe Conte, intervenendo al Senato, in merito alle tensioni in Siria. “Il governo italiano è convinto che si debba agire con la massima determinazione per evitare nuove sofferenze, e evitare azioni destabilizzanti” aggiunge il premier. “Le preoccupazioni turche devono essere affrontate con strumenti diplomatici e non con l’azione militare” prosegue.
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ALBANIA “NEGOZIATO CON L’UE È NOSTRO DIRITTO”
“Siamo in una storia d’amore con l’Europa, se i britannici vogliono il divorzio non è un esempio per noi. Quella con l’Europa per noi è una relazione fortissima, che fa parte della nostra storia e del nostro sogno”. Lo ha detto il primo ministro albanese Edi Rama, nel corso di una conferenza stampa a Tirana con il presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte.
“Eravamo la Nord Corea dell’Europa, abbiamo visto la guerra con i nostri occhi, per noi non è un’immagine in bianco e nero”, ha detto Rama, che in merito all’ingresso nell’Unione Europea ha spiegato: “Non stiamo chiedendo un regalo, né l’elemosina, abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare per aprire i negoziati. Poi saremo scrutinati in ogni passo, ma intanto abbiamo il diritto di cominciare il percorso”.
“Giovedì e venerdì c’è un Consiglio Europeo, noi faremo di tutto per consentire l’avviamento formale del negoziato per l’ingresso dell’Albania”, ha sottolineato Conte.
“Siamo consapevoli che c’è un percorso impegnativo, una grande sfida per il popolo albanese e le sue istituzioni – ha aggiunto il premier italiano -, ma occorre dare una misura concreta del fatto che questo percorso si possa sbloccare. L’Albania ha il diritto di iniziare questo negoziato, e noi ci batteremo per questo”.
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DA TUTTI I PAESI UE STOP ALLE ARMI ALLA TURCHIA
Da tutti i Paesi dell’Unione Europea arriva l’impegno a fermare le esportazioni di armi in Turchia, alla luce degli attacchi di Ankara ai curdi nel nord della Siria.
“E’ stato un Consiglio degli Affari Esteri molto importante. L’Europa parla con una voce oggi, tutti gli Stati condannano quello che sta facendo la Turchia nel territorio siriano, e si sono impegnati a bloccare l’export degli armamenti. Nelle prossime ore anche l’Italia fermerà con un decreto ministeriale l’export di armi verso la Turchia”, ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, a margine del Consiglio Ue degli Affari Esteri, a Lussemburgo.
“Era importante per noi che tutta l’Europa assumesse la stessa posizione e abbiamo lasciato ai singoli Stati l’impegno di farlo perché questo crea immediatezza – ha aggiunto il ministro -. Questo fa sì che non si debba lavorare a un embargo europeo che porta a mesi di lavoro che avrebbero vanificato l’immediatezza dell’intervento”. Lo stop alla vendita di armi “riguarda quello che succede da domani in poi – ha chiarito Di Maio -. Domani nell’informativa alla Camera sulla Siria spiegherò anche i dettagli del decreto”.
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DRAGHI “OTTIMISTA SUL FUTURO DELL’EUROPA”
Per lo sviluppo dell’Ue “è essenziale che i suoi cittadini credano nell’unione e la assumano comunque, anche criticamente, come riferimento piuttosto che considerare tutti i problemi guardando all’orizzonte del loro punto di vista particolare”. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, in una lectio magistralis all’Università Cattolica di Milano.
“Mi sembra che le ultime elezioni per il Parlamento europeo, forse le prime incentrate su temi prevalentemente europei, lo abbiano confermato – ha proseguito -. Anche chi mirava a rallentare l’integrazione europea non ha contestato la legittimità delle istituzioni dell’Unione, pur criticandole anche duramente. I parlamentari eletti sono risultati in maggioranza a favore dell’Europa”.
“Per questa ragione sono ottimista sul futuro dell’Europa – ha aggiunto Draghi -. Penso che col tempo essere parte dell’Ue e dell’Unione monetaria sia diventato normale per gran parte dei cittadini. L’euro è più popolare che mai. Il sostegno all’Unione Europea tocca i valori più alti registrati dall’inizio della crisi. Nei dibattiti sul futuro dell’Europa si discute sempre meno se la sua esistenza abbia senso e assai di più sulla via migliore per avanzare. Su queste basi la nostra Unione può durare e prosperare”.
UE, MATTARELLA “SUI MIGRANTI GESTIONE COMUNE”
“Dobbiamo usare politiche di gestione comune, sostenibile naturalmente, ma senza la rimozione del problema. Senza una gestione comune l’Europa sarebbe travolta dal fenomeno nei prossimi decenni, e non solo i Paesi di primo ingresso”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, parlando di immigrazione nel corso del 15° vertice informale dei Capi di Stato del Gruppo Arraiolos, ad Atene. Alla riunione prendono parte i presidenti di Bulgaria, Croazia, Estonia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Ungheria, Lettonia, Malta, Polonia, Portogallo, Slovenia.
“Dobbiamo costruire degli strumenti per affrontare e governare insieme il fenomeno”, ha sottolineato il capo dello Stato, per il quale “è un dovere morale salvare vite umane, stroncando il traffico di esseri umani”.
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COMMISSIONE UE, PARLAMENTO BOCCIA GOULARD
Le commissioni competenti del Parlamento Europeo hanno bocciato la candidatura di Sylvie Goulard, francese, per il ruolo di commissario europeo al Mercato Interno. Il 17 ottobre la conferenza dei capigruppo valuterà definitivamente il complesso delle audizioni in vista del voto di fiducia su tutta la Commissione.
“Prendo atto della decisione del Parlamento europeo, nel rispetto della democrazia. Ringrazio il Presidente della Repubblica (Emmanuel Macron, ndr) e Ursula von der Leyen per la loro fiducia e tutti i deputati che hanno votato per me”, commenta su Twitter Sylvie Goulard.
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