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UE, TAJANI ALLA GUIDA DEI PRESIDENTI DI COMMISSIONE

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La Conferenza dei Presidenti di commissione (CPC), composta dai Presidenti di tutte le commissioni permanenti e temporanee del Parlamento europeo, ha eletto Antonio Tajani presidente.

“Il ruolo di Presidente della CPC mi permetterà di continuare il mio forte impegno per un Parlamento concentrato sulle priorità dei cittadini e di far sentire in maniera forte e autorevole la voce del Parlamento europeo, unica istituzione eletta direttamente dai cittadini, anche nei rapporti con le altre istituzioni. Una nuova sfida per un’Europa più vicina ai cittadini”, ha affermato Tajani.

La CPC prepara il contributo del Parlamento al programma di lavoro annuale della Commissione, elencando le priorità in ciascun settore legislativo. Tiene inoltre una riunione congiunta annuale con il Collegio dei commissari e incontra regolarmente la presidenza del Consiglio per preparare e discutere le priorità delle presidenze e fare il punto sui lavori legislativi in corso.

“Svolgerò un ruolo di mediazione tra le commissioni parlamentari. Esaminerò le richieste di cooperazione e proporrò soluzioni per la risoluzione dei conflitti di competenza”, ha concluso Tajani.

 

UE, MATTARELLA “NO A LACERAZIONI”

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“Il tema scelto per questa conferenza, ‘La politica estera italiana verso l’orizzonte 2030: tra continuità e cambiamento’ è stimolante. Continuità significa che il nostro interesse nazionale può essere affermato nella costruzione di un orizzonte comune con i nostri partner che ci consenta di rimanere al passo con i tempi, affrontare le sfide, competere con i vecchi e i nuovi attori internazionali, realizzare un sistema di regole internazionali coerente con i nostri valori di libertà ed eguaglianza”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento alla Farnesina alla XIII Conferenza delle ambasciatrici e degli ambasciatori d’Italia nel mondo.

“Il cambiamento risiede nella capacità di incidere positivamente, con costanza e applicazione, senza lacerazioni né avventurose fughe in avanti, nei processi in corso – ha proseguito Mattarella -. Vale per delicati colloqui di pace che riguardano ambiti elettivi della nostra politica estera o rischi potenziali per la sicurezza del nostro Paese”.

Nei rapporti con l’Ue, secondo il presidente, “limitarsi a lamentare disagio, ad affermare una sua inettitudine nell’offrire risultati auspicati, rischia di apparire un esercizio autolesionista, una dichiarazione di insuccesso nell’incidere sulle sue decisioni – ha aggiunto il capo dello Stato -. L’Unione va, piuttosto, costruttivamente sollecitata a rispondere con azioni che ne rispecchino pienamente la spinta ideale e la forza, perché attraverso di essa possiamo far emergere al meglio le nostre specificità, apportare il nostro contributo di idee e la nostra visione del mondo e delle relazioni internazionali. L’Unione è il luogo nel quale confrontarsi e riuscire – nel necessario reciproco rispetto – a rispondere alle sfide”.

 

“UN NUOVO PATTO EUROPEO SUI MIGRANTI”

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I temi dell’immigrazione sono stati al centro dell’incontro tra il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e la neo presidente della commissione europea, Ursula Von der Leyen. Il premier ha ribadito che serve cambiare il Trattato di Dublino e “gestire in modo più efficace i flussi migratori. Non è  pensabile che il problema rimanga sulle spalle dei paesi di primo arrivo”.

Von der Leyen ha lanciato la proposta di “un nuovo patto per le migrazioni e per l’asilo”, riconoscendo che “paesi come l’Italia, la Grecia, la Spagna si trovano in una posizione di prima linea. È fondamentale poter garantire la solidarietà ma non è mai unilaterale, se collaboriamo insieme certamente riusciremo a individuare delle soluzioni per il futuro. Vogliamo che le nostre procedure siano efficaci, efficienti ma anche umane. Non è un compito facile ma abbiamo capito tutti che non esistono risposte facili”.

Sul tavolo anche la proposta di nomina del commissario italiano, per la quale Conte punta a una delega rilevante: “Rivendichiamo un portafoglio economico di primo piano, adeguato alle ambizioni e alle responsabilità che l’Italia vuole assumersi. Siamo disponibili a offrire e a concordare il profilo di un candidato che sia il più possibile adeguato a svolgere bene questo ruolo, nell’interesse dell’Italia e dell’Europa”.

Sui temi della crescita, la competitività, il lavoro dei giovani, per la neo presidente della Commissione Ue “l’Europa deve recuperare il tempo perduto. Il mio principale obiettivo è superare le divisioni nord-sud, piccoli paesi-grandi paesi”. E su questo fronte, Conte, ha chiesto all’Ue attenzione “a un rilancio per il Sud”.

 

UE, ROSSI “SALVATI FONDI COESIONE”

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“L’alleanza (per la politica di coesione) ha avuto un ruolo fondamentale nel recuperare i fondi di coesione che fino a 2 anni fa sembrava potessero essere tolti alle regioni”. Cosí Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, che si è detto soddisfatto al termine della seduta odierna al comitato delle regioni a Bruxelles riguardo ai fondi di coesione europei. “La coesione europea” ha spiegato Rossi, “si basa su due pilastri: coesione di mercato e coesione che interviene in aiuto delle categorie sociali più fragili” attraverso fondi europei, “per riparare le disuguaglianze che il mercato naturalmente produce”. Il fatto che “i fondi siano stati riconfermati è importante”, ha continuato Rossi, “per l’agenda 2020-2027 io credo si debbano mettere al centro i temi della libertà e della protezione”.  “Il concetto di protezione”, ha infine precisato il presidente della Regione Toscana, “non può ridursi alla sicurezza dalla microcriminalità e alla polizia per presidiare, bisogna rendere le periferie vivibili e generare economia attraverso ristrutturazioni e iniziative sociali”.

SASSOLI PRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO

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Davide Sassoli, europarlamentare del Pd, è stato eletto con 345 voti presidente del Parlamento Europeo. “Ringrazio il presidente Tajani per il lavoro che ha svolto, il suo impegno e la dedizione a questa istituzione”, ha detto Sassoli.

“Ha inizio una legislatura di grande responsabilità perchè nessuno può accontentarsi dell’esistente, siamo immersi in cambiamenti epocali. Dobbiamo recuperare lo spirito dei padri fondatori, porre fine ai guasti del nazionalismo. In questi mesi in troppi hanno scommesso sul declino di questo progetto e dobbiamo avere la forza di rilanciare il processo d’integrazione cambiando la nostra Unione per dare risposte al senso di smarrimento”, ha aggiunto.

 

VON DER LEYEN CANDIDATA A PRESIDENZA COMMISSIONE UE

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Il Consiglio europeo ha concordato la futura leadership delle istituzioni dell’UE. Lo annuncia su Twitter il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk.

Tusk precisa che Ursula von der Leyen è la candidata proposta dal Consiglio Europeo a presidente della Commissione Europea, Charles Michel è il nuovo presidente del Consiglio Europeo, lo spagnolo Josep Borrel è proposto al ruolo di alto rappresentante per la politica estera Ue e Christine Lagarde alla guida della Banca centrale europea.

 

AMBIENTE, ROSSI “STATI UE IN RITARDO”

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Enrico Rossi, presidente della regione Toscana, è intervenuto a Bruxelles nel dialogo che il comitato delle regioni sta portando avanti con l’Unione europea. Dopo aver sottolineato “l’impulso fondamentale all’economia circolare e alle questioni ambientali della nuova agenda del Ue”, Rossi si è detto colpito dal fatto che sui temi ambientali “si muovano soprattutto gli enti locali e le regioni sulla base di una spinta che viene dai cittadini”. “Gli Stati membri – ha continuato Rossi – sono in ritardo rispetto alla sensibilità dei cittadini e anche le imprese hanno capito” che devono seguire questa spinta “se vogliono continuare a vendere i loro prodotti”. Il presidente della regione Toscana ha infine ribadito il ruolo che le istituzioni europee devono svolgere in questo ambito in quanto “senza Ue non si può far niente su un tema cosi complesso”.

CONTE “CON UE DETERMINATI E COSTRUTTIVI”

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 “Nel corso dei due giorni trascorsi a Bruxelles, in occasione del vertice del Consiglio Europeo e dell’Eurosummit, ho avvertito un clima particolare, contraddistinto dalla diffusa consapevolezza di vivere l’aurora di una nuova legislatura europea, che si preannuncia ricca di sfide stimolanti. Ora è il momento di concentrare i nostri sforzi. Ho condiviso queste considerazioni con molti leader, a partire da Angela Merkel ed Emmanuel Macron”. Lo scrive su Facebook il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.

“Siamo all’inizio di un nuovo ciclo istituzionale, e dobbiamo cogliere questa opportunità per cambiare rotta, ridisegnando le regole e adeguando le norme a scenari economici e sociali che sono sensibilmente mutati nel corso degli ultimi anni – aggiunge -. A Bruxelles abbiamo lavorato all’Agenda strategica 2019-2024, che combina sia ambizione che realismo. Sarà decisivo darle piena attuazione. È fondamentale che l’Agenda serva a far diventare l’Europa più equa, più solidale e più forte sulle migrazioni, sulla dimensione sociale, sul cambiamento climatico e sulla governance economica”.

“Con i leader ci siamo confrontati, anche nelle sedi più informali, sulle nomine dei vertici delle istituzioni europee. Stiamo condividendo un metodo di lavoro e su queste basi ci riuniremo il 30 giugno per trovare una soluzione. L’Italia ha un rilievo centrale in questo contesto e nelle valutazioni che preludono a trovare una sintesi finale – conclude il premier -. Sto lavorando con costanza, anche insieme al ministro Tria, per evitare una procedura di infrazione che farebbe male all’Italia. Nonostante la situazione sia davvero molto complicata, sono molto determinato e resto fiducioso che, grazie a un approccio costruttivo da parte di tutte le parti che siedono intorno al tavolo, si possa arrivare a una soluzione positiva nel reciproco interesse. Perché l’interesse dell’Italia e dei suoi cittadini è l’interesse dell’Europa”.