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MACRON “RINASCIMENTO UE CONTRO NAZIONALISMI”

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“Mai dalla Seconda guerra mondiale, l’Europa è stata così necessaria. Eppure, mai l’Europa è stata tanto in pericolo. La Brexit ne è l’emblema. Emblema della crisi dell’Europa, che non ha saputo rispondere alle esigenze di protezione dei popoli di fronte alle grandi crisi del mondo contemporaneo. Emblema, anche, dell’insidia europea. L’insidia non è l’appartenenza all’Unione Europea ma sono la menzogna e l’irresponsabilità che possono distruggerla”. Lo scrive Emmanuel Macron, in un appello elettorale in vista delle Europee pubblicato in Italia dal Corriere della Sera.

“Il ripiego nazionalista non propone nulla; è un rifiuto senza progetto – aggiunge -. E questa insidia minaccia tutta l’Europa: coloro che sfruttano la collera, sostenuti dalle false informazioni, promettono tutto e il contrario di tutto”.

Per il presidente francese “c’è l’altra insidia, quella dello status quo e della rassegnazione. Di fronte alle grandi crisi del mondo, i cittadini molto spesso ci dicono: ‘Dov’è l’Europa? Che fa l’Europa?’. È diventata ai loro occhi un mercato senz’anima. L’Europa invece non è solo un mercato, è un progetto. Un mercato è utile, ma non deve far dimenticare la necessità di frontiere che proteggono e di valori che uniscono”.

“Siamo in un momento decisivo per il nostro continente; un momento in cui, collettivamente, dobbiamo reinventare politicamente, culturalmente, le forme della nostra civiltà in un mondo che si trasforma. È il momento del Rinascimento europeo – aggiunge -. Pertanto, resistendo alle tentazioni del ripiego e delle divisioni, vi propongo di costruire insieme questo Rinascimento su tre ambizioni: la libertà, la protezione e il progresso. Propongo che venga creata un’Agenzia europea di protezione delle democrazie che fornirà esperti europei ad ogni Stato membro per proteggere il proprio iter elettorale contro i cyber-attacchi e le manipolazioni. In questo spirito di indipendenza, dobbiamo anche vietare il finanziamento dei partiti politici europei da parte delle potenze straniere. Dovremo bandire da Internet, con regole europee, tutti i discorsi di odio e di violenza, in quanto il rispetto dell’individuo è il fondamento della nostra civiltà di dignità”.

“Dobbiamo rivedere lo spazio Schengen: tutti coloro che vogliono parteciparvi devono rispettare obblighi di responsabilità (rigoroso controllo delle frontiere) e di solidarietà (una stessa politica di asilo, con le stesse regole di accoglienza e di rifiuto) – spiega Macron -. Una polizia comune delle frontiere e un ufficio europeo dell’asilo, obblighi stringenti di controllo, una solidarietà europea a cui ogni paese contribuisce, sotto l’autorità di un Consiglio europeo di sicurezza interna: credo, di fronte alle migrazioni, in un’Europa che protegge al contempo i suoi valori e le sue frontiere”.

“Le nostre frontiere devono anche garantire una giusta concorrenza. Quale potenza al mondo accetta di proseguire i propri scambi con coloro che non rispettano nessuna regola? Non possiamo subire senza proferir parola – dice ancora il presidente francese -. Dobbiamo riformare la nostra politica della concorrenza, rifondare la nostra politica commerciale: punire o proibire in Europa le aziende che ledono i nostri interessi strategici ed i nostri valori essenziali, come le norme ambientali, la protezione dei dati ed il giusto pagamento delle tasse; e assumere, nelle industrie strategiche e nei nostri appalti pubblici, una preferenza europea come fanno i nostri concorrenti americani o cinesi”.

“Il progresso e la libertà significano poter vivere del proprio lavoro: per creare posti di lavoro, l’Europa deve anticipare. È per questo che non solo deve regolamentare i giganti del digitale, creando una supervisione europea delle grandi piattaforme (sanzioni accelerate per le violazioni della concorrenza, trasparenza dei loro algoritmi…) – aggiunge -, ma deve anche finanziare l’innovazione dotando il nuovo Consiglio europeo dell’innovazione di un budget comparabile a quello degli Stati Uniti, per prendere la guida dei nuovi grandi cambiamenti tecnologici, come l’intelligenza artificiale”.

“Libertà, protezione, progresso. Dobbiamo costruire su questi pilastri un Rinascimento europeo. Non possiamo lasciare i nazionalisti, senza soluzioni, sfruttare l’ira dei popoli. Non possiamo essere i sonnambuli di un’Europa rammollita. Non possiamo rimanere nella routine e nell’incantesimo”, conclude Macron, che propone “una Conferenza per l’Europa al fine di proporre tutti i cambiamenti necessari al nostro progetto politico, senza tabù, neanche quello della revisione dei trattati”.

ALIMENTARE, NUOVE NORME UE CONTRO PRATICHE SLEALI

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Il Parlamento Europeo, riunito in plenaria a Strasburgo, ha approvato nuove misure per proteggere gli agricoltori dalle pratiche commerciali sleali da parte degli acquirenti e dei distributori. Le nuove regole, approvate con 589 voti favorevoli, 72 contrari e 9 astensioni, bandiscono le pratiche sleali come i ritardi nei pagamenti per i prodotti consegnati, le cancellazioni unilaterali tardive o modifiche retroattive dell’ordine, il rifiuto dell’acquirente di firmare un contratto scritto con il fornitore, l’uso improprio di informazioni riservate.

Saranno vietate anche le minacce di ritorsioni contro i fornitori che vogliono presentare reclami, ad esempio la cancellazione degli ordini dei loro prodotti o il ritardo nei pagamenti.

Gli acquirenti non potranno più richiedere ai fornitori dei pagamenti per il deterioramento o la perdita dei prodotti avvenuta nella propria sede, a meno che ciò non sia dovuto alla negligenza dei fornitori.

Altre pratiche, come la restituzione dei prodotti invenduti al fornitore senza pagarli, l’obbligo per i fornitori di pagare per la pubblicità dei prodotti, l’addebito ai fornitori per lo stoccaggio o la quotazione dei prodotti, o l’imposizione di costi di sconti al fornitore, saranno anch’esse vietate, a meno di non essere state concordate preventivamente nel contratto di fornitura.

I fornitori di prodotti alimentari potranno presentare reclami nel luogo in cui si trovano, anche se il commercio sleale si è verificato in altre parti dell’UE. Le autorità nazionali preposte all’applicazione della normativa tratteranno i reclami e condurranno le indagini.

Le nuove norme intendono proteggere i piccoli, medi e medi fornitori con un fatturato annuo inferiore a 350 milioni di euro. Tali fornitori saranno suddivisi in cinque sottocategorie (con un fatturato inferiore a 2 milioni di euro, 10 milioni di euro, 50 milioni di euro, 150 milioni di euro e 350 milioni di euro), con la protezione più ampia per i più piccoli.

“Davide ha finalmente sconfitto Golia. Equità, cibo più sano e diritti sociali hanno finalmente prevalso sulle pratiche commerciali sleali nella filiera alimentare. Per la prima volta nella storia dell’UE, gli agricoltori, i produttori alimentari e i consumatori non saranno più vittime di bullismo da parte dei grandi attori”, afferma il relatore Paolo De Castro, europarlamentare del Pd, che aggiunge: “Questo è un grande successo per tutti gli europei. Questa è l’UE per cui ci battiamo: l’UE che influisce sulla vita quotidiana delle persone sradicando le disuguaglianze e lottando per la salute, l’ambiente e l’equità dei cittadini”.

La direttiva anti-UTPs (‘Unfair Trading Practices’) deve essere formalmente approvata dal Consiglio prima di poter entrare in vigore. Gli Stati membri disporranno di 24 mesi per introdurla nelle legislazioni nazionali. Le nuove norme dovrebbero essere applicate 30 mesi dopo l’entrata in vigore.

 

Il Parlamento europeo ha ripetutamente chiesto delle misure per contrastare le pratiche commerciali sleali (PCS) nella filiera alimentare dal 2010, dopo aver adottato una risoluzione su entrate più eque per gli agricoltori e una migliore funzionalità della filiera.

Secondo le stime della Commissione europea, le PMI del settore agricolo e della trasformazione alimentare nell’UE perdono circa tra 2,5 e 8 miliardi di euro all’anno (pari all’1%-2% del loro fatturato) a causa delle PCS.

 

CONTE “EUROPA DIVISA NON PUÒ ESSERE COMPETITIVA”

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“Il prossimo Consiglio europeo deve affrontare sfide cruciali per l’Europa di oggi, per l’Europa di domani”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, intervenendo nell’aula della Camera su Consiglio Europeo e via della Seta. “L’Europa, unita, dovrà affrontare l’epilogo di Brexit, il proprio rapporto con la Cina, le priorità della crescita, del lavoro, dello sviluppo industriale, e il cambiamento climatico – ha aggiunto Conte – se non saprà essere unita, l’Europa non potrà essere né forte né competitiva”.

“Noi crediamo che la crescita della produttività del lavoro debba alimentare la crescita dei salari dei lavoratori, piuttosto che l’accumulo di surplus commerciale – ha sottolineato il premier -. Il continente soffre di troppe asimmetrie sul lavoro e sulla crescita”.

 

 

 

VIA LIBERA A RIFORMA UE DEL COPYRIGHT

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Il Parlamento europeo, riunito in sessione plenaria a Strasburgo, ha approvato la direttiva per la riforma del copyright nel mercato unico digitale, con 348 voti favorevoli, 274 contrari e 36 astensioni.

Si conclude così il processo legislativo, iniziato nel 2016, per il Parlamento europeo. Spetterà ora agli Stati membri, nelle prossime settimane, approvare la decisione del Parlamento.

La direttiva intende garantire che diritti e obblighi del diritto d’autore di lunga data si applichino anche online. YouTube, Facebook e Google News sono alcuni dei nomi di gestori online che saranno più direttamente interessati da questa legislazione. Il testo si impegna inoltre a garantire che Internet rimanga uno spazio di libera espressione.

La direttiva mira ad aumentare le possibilità dei titolari dei diritti, in particolare musicisti, artisti, interpreti e sceneggiatori (creativi) e editori di notizie, di negoziare accordi migliori sulla remunerazione derivata dall’utilizzo delle loro opere presenti sulle piattaforme Internet.

Le piattaforme Internet saranno direttamente responsabili dei contenuti caricati sul loro sito, dando automaticamente agli editori di notizie il diritto di negoziare accordi per conto dei giornalisti sulle informazioni utilizzate dagli aggregatori di notizie.

Numerose disposizioni sono specificamente concepite per garantire che Internet rimanga uno spazio di libertà di espressione. Poiché la condivisione di frammenti di articoli di attualità è espressamente esclusa dal campo di applicazione della direttiva, essa può continuare esattamente come prima. Tuttavia, la direttiva contiene anche delle disposizioni per evitare che gli aggregatori di notizie ne abusino.

Lo “snippet” può quindi continuare ad apparire in un newsfeed di Google News, ad esempio, o quando un articolo è condiviso su Facebook, a condizione che sia “molto breve”.

Il caricamento di opere protette per citazioni, critiche, recensioni, caricature, parodie o pastiche è stato protetto ancor più di prima, garantendo che meme e GIF continuino ad essere disponibili e condivisibili sulle piattaforme online.

Nel testo viene inoltre specificato che il caricamento di opere su enciclopedie online in modo non commerciale come Wikipedia, o su piattaforme software open source come GitHub, sarà automaticamente escluso dal campo di applicazione della direttiva. Le piattaforme di nuova costituzione (start-up) saranno soggette a obblighi più leggeri rispetto a quelle più consolidate.

Autori, artisti, interpreti o esecutori potranno chiedere alle piattaforme una remunerazione aggiuntiva per lo sfruttamento dei loro diritti qualora la remunerazione originariamente concordata fosse sproporzionatamente bassa rispetto ai benefici che ne derivano per i distributori.

L’accordo mira a facilitare l’utilizzo di materiale protetto da diritti d’autore per la ricerca che si basa sull’estrazione di testi e dati, eliminando così un importante svantaggio competitivo che i ricercatori europei si trovano attualmente ad affrontare. Viene inoltre stabilito che le restrizioni del diritto d’autore non si applicheranno ai contenuti utilizzati per l’insegnamento e la ricerca scientifica.

Infine, la direttiva consentirà l’utilizzo gratuito di materiale protetto da copyright per preservare il patrimonio culturale. Le opere fuori commercio possono essere utilizzate quando non esiste un’organizzazione di gestione collettiva che possa rilasciare una licenza.

Tajani “Mettiamo fine al Far West digitale”
“Con il voto di oggi il Parlamento europeo dà il via libera definitivo alla nuova direttiva per la protezione del diritto d’autore. Questo Parlamento ha dimostrato la sua determinazione a proteggere e valorizzare l’inestimabile patrimonio di cultura e creatività europeo – commenta il presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani -. La nostra Unione potrà così beneficiare di regole moderne ed eque per la tutela dei diritti d’autore per il più grande mercato digitale al mondo”.

“Le industrie culturali e creative sono uno dei settori più dinamici dell’’economia europea, da cui dipende il 9% del PIL e 12 milioni di posti di lavoro. Senza norme adeguate per proteggere i contenuti europei e garantire un’adeguata remunerazione per il loro utilizzo online, molti di questi posti sarebbero stati a rischio, così come l’indotto – aggiunge Tajani -. Il Parlamento ha scelto di mettere fine all’attuale far-west digitale, stabilendo regole moderne e al passo con lo sviluppo delle tecnologie. Queste regole permetteranno di proteggere efficacemente i nostri autori, giornalisti, designer, e tutti gli artisti europei, dai musicisti ai commediografi, dagli scrittori agli stilisti”.

“Fino ad oggi i giganti del web hanno potuto beneficiare dei contenuti creati in Europa pagando tasse irrisorie, trasferendo ingenti guadagni negli USA o in Cina. Con questa direttiva abbiamo riportato equità e fatto chiarezza, sottoponendo i giganti del web a regole analoghe a quelle a cui devono sottostare tutti gli altri attori economici. Abbiamo fornito ai detentori dei diritti d’autore gli strumenti per concludere accordi con le piattaforme digitali in modo da poter vedere riconosciuti i propri diritti sull’utilizzo del frutto della loro creatività – sottolinea il presidente dell’Europarlamento -. Abbiamo, inoltre, creato maggiore trasparenza e un meccanismo adeguato per la risoluzione delle controversie. Garantire ai giornalisti un equo compenso per il loro lavoro era una priorità del Parlamento. Con questa riforma assicuriamo una vera libertà di stampa e contrastiamo il fenomeno sempre più diffuso delle fake news, salvaguardando l’indipendenza e la qualità dei media, essenziali per una robusta democrazia. Libertà e responsabilità devono sempre andare insieme. Abbiamo adottato una riforma bilanciata, che non impone alcun filtro all’upload dei contenuti e prevede deroghe chiare per tutelare start-up, micro e piccole imprese. Le regole approvate, ad esempio, non limitano in alcun modo Wikipedia o la libertà di satira, né l’utilizzo di Meme. D’altra parte, le grandi piattaforme digitali avranno più responsabilità riguardo ai contenuti che violano i diritti d’autore e dovranno fare la loro parte per garantire il rispetto delle regole”, conclude Tajani.

STOP UE A PLASTICA USA E GETTA ENTRO IL 2021

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Il Parlamento Europeo ha approvato oggi in via definitiva una nuova legge che vieta l’uso di articoli in plastica monouso come piatti, posate, cannucce e bastoncini cotonati. La direttiva è stata approvata con 560 voti favorevoli, 35 contrari e 28 astensioni.

Questi i prodotti che saranno vietati nell’UE entro il 2021: posate di plastica monouso (forchette, coltelli, cucchiai e bacchette), piatti di plastica monouso, cannucce di plastica, bastoncini cotonati fatti di plastica, bastoncini di plastica per palloncini, plastiche ossi-degradabili, contenitori per alimenti e tazze in polistirolo espanso. Il 90% delle bottiglie di plastica dovrà essere raccolto dagli Stati membri entro il 2029. Inoltre, le bottiglie di plastica dovranno contenere almeno il 25% di contenuto riciclato entro il 2025 e il 30% entro il 2030.

L’accordo rafforza inoltre l’applicazione del principio “chi inquina paga”, introducendo una responsabilità estesa per i produttori. Questo nuovo regime si applicherà ad esempio ai filtri di sigaretta dispersi nell’ambiente e agli attrezzi da pesca persi in mare, per garantire che i produttori sostengano i costi della raccolta. Le nuove norme stabiliscono infine che l’etichettatura informativa sull’impatto ambientale di disperdere per strada le sigarette con filtri di plastica sarà obbligatoria. 

Ciò dovrà valere anche per altri prodotti come bicchieri di plastica, salviette umidificate e tovaglioli sanitari.

 

MOAVERO “USCIRE DA UE DIFFICILE E SBAGLIATO”

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Intervistato oggi sul Foglio da Claudio Cerasa, il ministro degli Esteri Enzo Moavero spiega cosa può insegnare la Brexit agli anti europeisti. “Brexit insegna molto: non a caso Hitchcock è nato in Inghilterra ed è un grande regista europeo, una suspense di questo genere non l’avremmo mai potuta immaginare. Le grandi complessità dimostrano che gli anni della Gran Bretagna nell’Ue non sono passati invano. Si è compresa appieno l’interdipendenza che si crea tra i paesi membri dell’Unione, quali che essi siano. L’Ue diventa come l’aria – spiega Moavero -: c’è, è necessaria, anche se non la vediamo. I britannici avevano l’idea di tenere per sé tutto ciò che c’era di positivo dell’Unione, a cominciare dall’accesso libero al mercato europeo. Allo stesso tempo, volevano troncare le cause base del loro voto di uscita, soprattutto legati alla libertà di circolazione delle persone. Ma è molto difficile frazionare gli assetti Ue. L’elemento che sta creando maggiori problemi è la questione irlandese, che può far precipitare decenni di convivenza pacifica, faticosamente raggiunta in quelle terre”.

 

“Brexit insegna che tagliare legami positivi e capillari è difficile e probabilmente sbagliato, perché l’ampiezza del libero mercato Ue è un grande fattore e acceleratore della crescita e dell’occupazione”, sottolinea il ministro. Chiede il Foglio:

“Farage ha chiesto all’Italia di porre il veto sulla proroga dell’Articolo 50, ma lei ha rifiutato”. Risponde Moavero: “Io sono convinto che all’Italia non convenga proprio e il governo ha confermato questa posizione”.

 

PARLAMENTO UE APPROVA NUOVE REGOLE PER MERCATO GAS

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Il Parlamento Europeo, riunito in sessione plenaria a Strasburgo, ha approvato in via definitiva delle norme che dovrebbero garantire certezza giuridica agli operatori e maggiore competizione nella fornitura di gas. Il testo è stato approvato con 465 voti favorevoli, 95 contrari e 68 astensioni.

Le norme modificate creeranno un mercato UE del gas più competitivo, garantendo che la proprietà dei gasdotti che entrano nel territorio dell’UE sia separata da quella dell’approvvigionamento di gas. I gasdotti devono diventare accessibili ad altri operatori, come già avviene per i gasdotti interni all’UE. Queste norme porteranno a una maggiore concorrenza, permettendo ai consumatori europei di beneficiare di prezzi più bassi.

Viene inoltre chiarito che tutte queste norme si applicheranno anche a eventuali progetti futuri di gasdotti con Paesi terzi, incluso il Regno Unito (quando diventerà un paese non-UE) o il progetto NordStream2.

 

Le norme modificate conferiscono all’UE una competenza esclusiva sugli accordi su nuovi gasdotti fra l’UE e Paesi terzi, anche per la concessione di deroghe. La Commissione può tuttavia autorizzare lo Stato membro in cui si trova il primo punto di entrata del gasdotto ad avviare dei negoziati per la fornitura di gas da un nuovo gasdotto proveniente da un Paese terzo, a meno che non lo ritenga in contrasto con il diritto comunitario o pregiudizievole per la concorrenza o la sicurezza dell’approvvigionamento.

Spetterà sempre alla Commissione decidere se concedere o meno una deroga alle regole sulla concorrenza, per uno specifico gasdotto, dopo aver consultato gli altri Paesi UE interessati.

Per quanto riguarda i gasdotti esistenti (collegati ai gasdotti dell’UE prima dell’entrata in vigore della presente direttiva), uno Stato membro potrà decidere in merito a una deroga dalle regole sulla concorrenza entro un anno dall’entrata in vigore di questa direttiva, qualora ciò non pregiudichi la libera concorrenza.

 

“Molti soggetti interessati orientati al profitto avrebbero voluto che questi negoziati fallissero, poiché senza questo accordo le norme UE non si applicherebbero ai gasdotti provenienti da paesi terzi. Ma quello che porterebbe profitto ad alcuni operatori del mercato comporterebbe una perdita multidimensionale per i nostri cittadini e per l’Unione dell’energia nel suo complesso. D’ora in poi, tutti i gasdotti provenienti da paesi terzi, compreso il NordStream 2, dovranno rispettare le norme UE: accesso di terzi, separazione proprietaria, tariffe non discriminatorie e trasparenza. Ciò si tradurrà in una maggiore sicurezza energetica nel nostro continente. Questo è sempre stato l’obiettivo principale del Parlamento europeo e sono lieto che sia stato raggiunto”, afferma il relatore Jerzy Buzek (PPE).

Dopo l’approvazione formale dei ministri UE, la direttiva sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’UE ed entrerà in vigore 20 giorni dopo. Gli Stati membri dovranno adeguarsi alle nuove norme entro nove mesi.

 

BREXIT, PROROGA AL 31 OTTOBRE

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Nuova proroga per la Brexit. Il Consiglio Europeo straordinario riunito a Bruxelles ha raggiunto con il Regno Unito un accordo per spostare il termine al 31 ottobre, evitando così l’uscita britannica senza intesa con l’Ue che sarebbe scattata il 12 aprile. “L’Ue a 27 e il Regno Unito hanno concordato una proroga flessibile fino al 31 ottobre. Questo significa ulteriori sei mesi per consentire al Regno Unito di trovare la migliore soluzione possibile”, ha scritto nella notte su Twitter il presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk.