ROMA (ITALPRESS) – “Non credo che ci siano parole di conforto per la famiglia di Giulia in questo momento di tanto dolore”. Lo ha detto la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, al Tg2, intervistata dal direttore Antonio Preziosi. “Cosa posso dire a un padre che con orgoglio e gioia aspettava di celebrare un sogno, la laurea di sua figlia, e si ritrova a dover vivere il peggiore degli incubi? Mando a loro l’abbraccio di tutto il Parlamento Europeo”. “Alle ragazze e ai ragazzi voglio ripetere quello che ha urlato al mondo il papà di Giulia: l’amore vero non umilia, non delude e non calpesta, non tradisce e non ferisce il cuore”, aggiunge. “L’amore vero non urla, non picchia e non uccide le donne” che “meritano di vivere libere dalla paura, non solo in Europa ma ovunque nel mondo”. Nel corso di Tg2 Post è stata trasmessa l’intervista integrale. “Dobbiamo assicurarci che sia fatta giustizia, accolgo con favore la buona cooperazione tra gli Stati membri. In Europa non c’è posto per nascondersi se qualcuno commette questi crimini”, ha aggiunto Metsola. “Molto è già stato fatto – prosegue – ma continueremo a fare ancora di più, non ci sono più scuse. Abbiamo bisogno di agire adesso, abbiamo bisogno di maggiori condanne e di porre fine all’indifferenza istituzionale che continua nei confronti della violenza endemica contro le donne”. Il Parlamento europeo “ha chiesto per anni la tanto attesa proposta di direttiva sulla lotta alla violenza contro le donne e alla violenza domestica, lanciata finalmente dalla Commissione Europea l’8 marzo dello scorso anno. I negoziati con il Consiglio su questa direttiva sono attualmente in corso e noi, come Parlamento, stiamo facendo tutto il possibile perché si trovi un accordo al più presto”. La giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne “ha un significato molto importante. Non posso fare a meno di pensare alle tante, anzi troppe donne che vengono uccise, picchiate e abusate in tutto il mondo forse perché hanno deciso di alzare la testa e lottare per i loro diritti. Queste guerriere sono la forza trainante per dare a tutte le donne l’opportunità di emanciparsi, queste donne sono le nostre eroine e non dobbiamo mai dimenticarle”.
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Metsola “Le donne meritano di vivere libere dalla paura”
Ue, Meloni “Su governance passi avanti ma ancora insufficienti”
ROMA (ITALPRESS) – “Penso che sicuramente serva un rush finale nel senso che il tema delle nuove regole della governance è fondamentale per l’agenda strategica europea. Se pensiamo che possiamo rafforzare la nostra competitività e il nostro ruolo strategico senza adeguare le regole della nostra governance e le strategie che ci diamo rischiamo di sembrare miopi”.
Lo ha detto il premier Giorgia Meloni, in conferenza stampa al termine dell’incontro a Zagabria con il premier croato, Andrej Plenkovic, in risposta a una domanda sulle regole di bilancio in Europa. Per Meloni si stanno compiendo “passi in avanti” perchè “ci si rende conto che il ritorno ai vecchi parametri sarebbe esiziale per la nostra economia ma per quanto riguarda l’Italia sono ancora passi insufficienti quindi bisogna lavorare molto e di più”. Per il presidente del Consiglio, inoltre, “l’Europa deve ripensarsi per essere in grado di affrontare le grandi sfide delle crisi internazionali ma anche le opportunità legate ad esempio alla riunificazione dell’Ue ci pongono di fronte. Dai temi dell’Ue a quelli della Nato, dall’aggressione russa contro l’Ucraina fino alla crisi di Gaza. Le sfide globali sulle quali le nostre nazioni possono trovare ulteriori ambiti di cooperazione bilaterale”.
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Pil, la Commissione Ue taglia le previsioni per Eurozona e Italia
MILANO (ITALPRESS) – La Commissione europea ha presentato le previsioni economiche di autunno. Rivisto al ribasso il Pil dell’Eurozona, limato a +0,6% per il 2023 (era +0,8% nelle stime di settembre) e +1,2% per il 2024, (da 1,3%).
In Italia, l’attesa di crescita per il 2023 è stata ridotta allo 0,7% dallo 0,9% precedente. Migliora, invece lo scenario per il 2024 (+ 0,9% dal precedente 0,8%). Nel 2025 l’economia dovrebbe poi crescere dell’1,2%. L’inflazione è prevista per il 2023 al 6,1% (5,9% nelle attese di settembre) e al 2,7% nel 2024 (2,9% nelle stime precedenti), per poi portarsi al 2,3% nel 2025.
La Germania chiuderà quest’anno in recessione, con il Pil a -0,3%, perchè “la perdita di potere d’acquisto dovuta all’elevata inflazione e all’inasprimento delle condizioni di finanziamento grava su consumi e investimenti”, ha spiegato il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni, sottolineando comunque che l’Italia “non è in recessione”. “In futuro, i consumi privati sono destinati a riprendersi, spinti dagli aumenti dei salari reali. Insieme alla ripresa della domanda estera, ciò dovrebbe sostenere un moderato rimbalzo della crescita, allo 0,8% nel 2024 e all’1,2% nel 2025”.
In sintesi, ha detto Gentiloni, “ci stiamo avvicinando alla fine di un anno difficile per l’economia dell’Ue, in cui la crescita ha rallentato più del previsto. Le forti pressioni sui prezzi e la stretta monetaria necessaria per contenerle, nonchè la debolezza della domanda globale, hanno messo a dura prova famiglie e imprese”.
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Bce, l’economia dell’Eurozona resta debole nel 2023
ROMA (ITALPRESS) – L’economia dell’area dell’euro resta debole. E’ probabile che rimanga debole nella parte restante del 2023. Tuttavia, con l’ulteriore diminuzione dell’inflazione, la ripresa dei redditi reali delle famiglie e l’aumento della domanda di esportazioni dall’area dell’euro, l’attività dovrebbe rafforzarsi nei prossimi anni. E’ quanto emerge dall’ultimo bollettino economico della Bce.
“I dati recenti indicano che il prodotto del settore manifatturiero ha continuato a contrarsi. La modesta domanda estera e l’inasprimento delle condizioni di finanziamento gravano in misura crescente sugli investimenti e sulla spesa per consumi – sottolinea la Banca Centrale Europea -. Anche il settore dei servizi mostra un’ulteriore perdita di vigore, principalmente riconducibile al propagarsi ad altri settori dell’indebolimento dell’attività industriale, all’attenuarsi dello stimolo derivante dagli effetti delle riaperture e all’ampliarsi dell’impatto dei più elevati tassi di interesse”.
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Auto, Parlamento Ue approva nuove norme Euro 7. Urso “Prevale ragione”
BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – Il Parlamento Europeo ha adottato la sua posizione negoziale sul rinnovo delle norme dell’UE in materia di omologazione e vigilanza del mercato dei veicoli a motore (Euro 7) con 329 voti favorevoli, 230 contrari e 41 astensioni. La legislazione interviene sui limiti per le emissioni dei gas di scarico (come ossidi di azoto, particolato, monossido di carbonio e ammoniaca), sulle emissioni di pneumatici e freni e sulla durata delle batterie.
Per le emissioni inquinanti delle autovetture, i deputati hanno sostenuto i livelli proposti dalla Commissione e proposto una ripartizione supplementare delle emissioni in tre categorie per i veicoli commerciali leggeri in base al loro peso. Per le emissioni di gas di scarico di autobus e veicoli pesanti, hanno adottato limiti più rigorosi di quelli proposti. Le emissioni dovranno inoltre essere misurate in laboratorio e in condizioni di guida reali.
Il Parlamento intende allineare le metodologie di calcolo e le soglie massime dell’UE per le emissioni di particelle dei freni e per i tassi di abrasione dei pneumatici alle norme internazionali, attualmente in fase di elaborazione da parte della Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite. Il testo prevede infine requisiti minimi di durata delle batterie per auto e furgoni più elevati di quelli proposti dalla Commissione.
“Finalmente, con il via libera nella seduta plenaria del Parlamento Europeo sulla nuova versione del regolamento Euro 7, prevale la ragione sulla ideologia, un successo per l’Italia. Una svolta netta e significativa. La proposta sarà discussa ora in sede di trilogo”, commenta il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso.
“La posizione negoziale del PE si fonda su un testo profondamente migliorato rispetto alla proposta iniziale della Commissione, che risponde a una visione concreta, realistica e pragmatica, sulla linea del governo italiano e su cui si era già aggregata una maggioranza di Stati nel Consiglio competitività – aggiunge -. La votazione di oggi conferma inoltre il consolidamento di una nuova maggioranza politica in Europa che cambia gli assetti sulla transizione ecologica, grazie proprio al contributo del “Fronte della responsabilità” guidato dall’Italia e dai Paesi “like minded” – prosegue Urso -. Il nuovo regolamento, su sollecitazione italiana, permette di salvaguardare la filiera dell’automotive, eliminando i vincoli più restrittivi per le emissioni e rinviando l’adozione della nuova normativa, garantendo più tempo alle aziende nella riconversione sia per i veicoli leggeri sia pesanti. Viene inoltre tutelata la filiera dei produttori di “piccoli volumi”, cioè l’alta gamma tipica della produzione nazionale, e quella dei veicoli commerciali”.
“Siamo finalmente sulla strada giusta per coniugare gli obiettivi di sostenibilità con le necessità del tessuto produttivo e del sistema sociale”.
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Gentiloni “L’economia europea rallenta, ma non è in recessione”
TORINO (ITALPRESS) – “Non è recessione ma rallentamento, usiamo tutti gli strumenti che abbiamo disposizione”. Così Paolo Gentiloni, commissario europeo all’Economia, intervenendo al Congresso europeo delle camere di commercio, in merito all’andamento dell’economia continentale. “Siamo in una fase di rallentamento in Europa, sotto la stretta inflazionistica e con una domanda che rimane debole” ribadisce, sottolineando che “pesano la spinta inflazionistica, la guerra in Ucraina e gli attacchi terroristici di Hamas”. Ribadendo le stime rese note a settembre, per l’Italia si stima un +0,9% del Pil nel 2023 e +0,8% 2024, “gli indicatori di fiducia e portafogli ordini sono deboli, il costo del denaro cresce, le strozzature sulle catene di approvvigionamento rischiano di acuirsi, e i protezionismi diventano un rischio” e questa “è trappola”.
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Consiglio Europeo “Garantire corridoi umanitari a Gaza”
BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – “Riaffermando la dichiarazione dei suoi membri del 15 ottobre 2023, il Consiglio europeo ribadisce che condanna con la massima fermezza Hamas per i suoi attacchi terroristici brutali e indiscriminati in tutta Israele. L’uso di civili come scudi umani da parte di Hamas è un’atrocità particolarmente deplorevole”. E’ quanto si legge nelle Conclusioni del Consiglio Europeo, nel passaggio sul Medio Oriente.
Il Consiglio europeo “sottolinea con forza il diritto di Israele di difendersi in linea con il diritto internazionale e il diritto internazionale umanitario. Ribadisce l’invito rivolto ad Hamas a liberare immediatamente tutti gli ostaggi senza alcuna precondizione. Il Consiglio europeo ribadisce l’importanza di garantire, in ogni momento, la protezione di tutti i civili in linea con il diritto internazionale umanitario. Deplora ogni perdita di vita umana tra la popolazione civile – prosegue il testo -. Il Consiglio europeo ha esaminato lo stato della situazione e il seguito dato alle diverse linee d’azione, compresi gli sforzi concertati per fornire assistenza ai cittadini dell’UE”.
Il Consiglio europeo esprime “la più profonda preoccupazione per il deterioramento della situazione umanitaria a Gaza e chiede di assicurare un accesso umanitario continuo, rapido, sicuro e senza restrizioni nonchè l’arrivo degli aiuti ai bisognosi attraverso tutte le misure necessarie, compresi pause e corridoi umanitari per le esigenze umanitarie. L’Unione europea lavorerà a stretto contatto con i partner della regione per proteggere i civili, per fornire assistenza e per agevolare l’accesso a cibo, acqua, cure mediche, combustibili e rifugi, facendo in modo che tale assistenza non sia oggetto di abusi da parte delle organizzazioni terroristiche – si legge ancora nelle conclusioni -. Il Consiglio europeo ricorda la necessità di evitare un’escalation regionale e di dialogare a tale riguardo con i partner, compresa l’Autorità palestinese. L’Unione europea è pronta a contribuire al rilancio di un processo politico sulla base della soluzione fondata sulla coesistenza di due Stati, anche mediante il “Peace Day Effort”, accoglie con favore le iniziative diplomatiche per la pace e la sicurezza e sostiene lo svolgimento, a breve, di una conferenza di pace internazionale”. Il Consiglio europeo infine sottolinea “la necessità di contrastare la diffusione della disinformazione e dei contenuti illegali ed evidenzia la responsabilità giuridica delle piattaforme in tale contesto”.
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Ue, Meloni “Italia è tornata protagonista, su Hamas nessuna ambiguità”
ROMA (ITALPRESS) – “Sarà un Consiglio importante e allo stesso tempo non privo di criticità. Un Consiglio nel quale, prima e più che una serie di provvedimenti concreti, mi aspetto una discussione franca sulla visione e sulla missione che vogliamo svolgere come europei in un mondo che ci sollecita a sfide sempre più stringenti e sempre più drammatiche”. Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso delle comunicazioni in Senato in vista del prossimo Consiglio europeo.
“L’Italia affronterà questa discussione con le idee chiare, la schiena dritta, la credibilità che ha saputo conquistarsi in questo anno, smentendo in poco tempo anche i più scettici – ha proseguito il premier -. Lo abbiamo fatto grazie a una visione coerente e definita, alla fiducia degli italiani che sentiamo forte alle nostre spalle, grazie al sostegno di una maggioranza politica compatta figlia di quella fiducia, fatevene una ragione, grazie a un governo che ha finalmente un orizzonte di legislatura, grazie a un lavoro serio e incessante che ha fatto comprendere a tutti che abbiamo l’orgoglio di rappresentare una Nazione straordinaria e abbiamo soprattutto la capacità e la volontà di giocare ogni partita da protagonisti. Perchè siamo l’Italia e finalmente ne siamo consapevoli”.
Per il presidente del Consiglio “non può esserci nessuna ambiguità nel condannare i crimini di Hamas. Non può esserci nessun distinguo sulla condanna ad ogni forma di antisemitismo, compresa quella di matrice islamica e quella che viene camuffata da avversione allo Stato d’Israele; non devono esserci dubbi nel sostenere il diritto di Israele a esistere e a difendere i propri cittadini e i propri confini, in linea con il diritto internazionale”, ha aggiunto Meloni, per la quale “i civili di Gaza e i diritti del popolo palestinese sono essi stessi vittime della politica di Hamas e le due cose non devono essere mai sovrapposte”.
“La crisi in Medio Oriente, neanche a dirlo, ci riguarda direttamente. Riguarda l’Italia, riguarda l’Europa riguarda l’occidente – ha detto ancora il premier -. Non solo per le conseguenze che potrebbe creare, ma anche perchè un mondo nel quale saltano non solo il diritto internazionale ma anche le più elementari regole di convivenza tra Stati e popoli, è un mondo che rischia di piombare nel caos”. “E’ quello che il Governo italiano sostiene fin dall’inizio con la guerra d’aggressione della Russia all’Ucraina ed è quello che ribadiamo anche oggi in quest’Aula: un mondo in cui non esistono più linee rosse invalicabili è un mondo meno sicuro e meno giusto per ciascuno di noi, non solo per gli Stati e i popoli direttamente coinvolti nei conflitti. L’allargamento del disordine nello scenario mondiale conviene solo a chi ha interesse a metter fine al complesso sistema di regole sul quale si basa la convivenza pacifica tra gli Stati”, ha sottolineato.
“Non è un caso che non ci sia stata una specifica condanna da parte della Federazione Russa del feroce attacco di Hamas e che, addirittura, risultino apprezzamenti da parte di Hamas per la posizione del Presidente Putin sulla questione”, ha proseguito Meloni.
“Anche per questa ragione, il Consiglio europeo intende confermare il suo convinto sostegno al popolo ucraino che da 608 giorni combatte per la libertà e l’indipendenza della propria Nazione. Non dobbiamo commettere l’errore di affievolire il nostro comune sostegno alla causa ucraina”, ha aggiunto.
“Esiste a maggior ragione la necessità urgente di lavorare per fermare i flussi migratori irregolari. Occorre qui distinguere due tipologie di immigrazione irregolare che colpiscono l’Italia. In primo luogo quella via mare, rispetto alla quale ancora una volta dobbiamo ribadire che non possiamo accettare siano i trafficanti di esseri umani a fare la selezione all’ingresso di chi ha diritto o non ha diritto ad entrare nel territorio italiano. E in secondo luogo quella via terra, che segue la rotta balcanica e che spesso si alimenta di un traffico più sofisticato attraverso passaporti falsi forniti ai migranti, che rende molto più difficile il filtraggio e l’individuazione degli irregolari”. “Esiste la necessità urgente di lavorare per fermare i flussi migratori irregolari – ha detto ancora Meloni -. Occorre qui distinguere due tipologie di immigrazione irregolare che colpiscono l’Italia. In primo luogo quella via mare, rispetto alla quale ancora una volta dobbiamo ribadire che non possiamo accettare siano i trafficanti di esseri umani a fare la selezione all’ingresso di chi ha diritto o non ha diritto ad entrare nel territorio italiano. E in secondo luogo quella via terra, che segue la rotta balcanica e che spesso si alimenta di un traffico più sofisticato attraverso passaporti falsi forniti ai migranti, che rende molto più difficile il filtraggio e l’individuazione degli irregolari”.
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