Home Qui Europa Pagina 21

Qui Europa

Meloni “Von der Leyen venga a Lampedusa, serve missione Ue su sbarchi”

ROMA (ITALPRESS) – “La pressione migratoria che l’Italia sta subendo dall’inizio di quest’anno è insostenibile”. Così il premier Giorgia Meloni in un videomessaggio.
Tra colpi di Stato, calamità naturali, jihadismo, quello in Africa è un quadro “difficilissimo, che potrebbe portare diverse decine di milioni di persone a voler lasciare la propria nazione per cercare un futuro migliore in Europa – prosegue -. E’ evidente però che l’Italia e l’Europa non possono accogliere questa massa enorme di persone, particolarmente quando il flusso della migrazione viene gestito da trafficanti senza scrupoli e si muove su rotte illegali”.
Sulla migrazione “il governo italiano ha lavorato fin dal suo insediamento per affrontare il problema in modo strutturale, proponendo l’unica strada che può dare al fenomeno una soluzione duratura”, aggiunge.
“Mentre prima tutto il dibattito in Europa si concentrava su come accogliere chi arrivava illegalmente e sulle regole della loro distribuzi one nei 27 Paesi europei noi abbiamo chiesto un totale cambio di paradigma – spiega Meloni -: fermare a monte i trafficanti di esseri umani e l’immigrazione illegale di massa, concentrarsi sulla disfa dei confini esterni e non sulla distribuzione dei migranti. Questo cambio di paradigma è oggi scritto nelle conclusioni del Consiglio. E si realizza come abbiamo sempre proposto di fare: con una missione europea, anche navale se necessario, in accordo con le autorità del Nord Africa, per fermare la partenza dei barconi, verificare in Africa chi ha diritto o meno all’asilo, accogliere in Europa solo chi ha diritto secondo le convenzioni internazionali, e parallelamente lavorare con investimenti seri allo sviluppo del continente africano”.
“Ho scritto alla presidente della Commissione Ue Von der Leyen per chiedere di venire con me a Lampedusa per rendersi personalmente conto della gravità della situazione che affrontiamo e per accelerare immediatamente la concretizzazione dell’accordo con la Tunisia, trasferendo le risorse concordate. La presidente Von der Leyen è sempre stata collaborativa e io non dubito che lo sarà anche stavolta”, annuncia il premier, che prosegue: “Ho scritto al presidente del Consiglio europeo Charles Michel chiedendogli di inserire all’ordine del giorno del Consiglio europeo di ottobre la questione migratoria. E’ mia intenzione in quella sede ribadire che è necessario avviare immediatamente una missione europea per bloccare le partenze dei barconi”.
“Nell’immediato il governo intende adottare misure straordinarie per fare fronte al numero di sbarchi che abbiamo visto sulle nostre coste”, a partire dal Consiglio dei Ministri di lunedì, prosegue Meloni, che si rivolge ai migranti: “Non conviene affidarsi ai trafficanti di esseri umani perchè vi chiedono molti soldi, vi mettono su barche che spesso non sono attrezzate per fare quei viaggi. E in ogni caso, se entrate illegalmente in Italia, sarete trattenuti e rimpatriati. La nostra situazione non consente di fare nulla di diverso”. “Agli italiani voglio dire che non abbiamo cambiato idea, ci vorrà tempo, molto lavoro, pazienza, determinazione ma non abbiamo cambiato idea – conclude Meloni -. Lavoriamo ogni giorno per mantenere gli impegni che abbiamo sottoscritto con voi in ogni ambito, compreso quello del ripristino della legalità e del contrasto all’immigrazione illegale”.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

Monti “In Europa bisogna saper trattare, no ad alleanze con i nazionalisti”

0

ROMA (ITALPRESS) – L’Italia “dovrebbe puntare ad alleanze solide, da pari a pari, senza nervi a fior di pelle, con Francia e Germania”. Così l’ex premier Mario Monti, intervistato da Repubblica, a proposito della questione migranti. Serve “creare con loro un clima di intesa responsabile per indirizzare l’Europa, in questo e altri campi. E non sbandierare, e possibilmente non avere, alleanze privilegiate con Paesi governati da leader nazionalisti come quelli di Ungheria e Polonia. Quei governi restano nazionalisti – in particolare sulle migrazioni – anche nei confronti di una leader come Giorgia Meloni, con la quale avevano intessuto comunanza di visione quando anche lei era spiccatamente nazionalista. Ma Meloni non era ancora capo di governo di un grande Paese europeo. In questa veste le è proprio precluso – a differenza, per esempio, di Orban – perseguire il nazionalismo. A meno che sia disposta a recare gravi danni al suo Paese».
Secondo Monti “proprio a cominciare da Francia e Germania, andrebbero moltiplicati gli sforzi di persuasione, magari cambiando la chiave e il messaggio. Martellarli al suono di “Così lasciate sola l’Italia!” potrà far guadagnare voti in Italia, ma difficilmente sposterà le coscienze altrui. Oggi in Europa la politica deve farsi con la pedagogia in casa d’altri, ad esempio andando a Budapest, Varsavia, Vienna, Parigi e spiegare là, nei media, nelle università, nei loro parlamenti, in dibattiti popolari, quanto i loro Paesi avrebbero da guadagnare da un’efficace politica comune sulle migrazioni”.
-foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

La Bce alza ancora i tassi d’interesse di 25 punti base

FRANCOFORTE (GERMANIA) (ITALPRESS) – Salgono ancora i tassi di interesse. Il Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea ha infatti deciso di innalzare di 25 punti base i tre tassi di riferimento.
Quelli sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale saranno innalzati rispettivamente al 4,50%, al 4,75% e al 4,00%, con effetto dal 20 settembre 2023.
“L’inflazione continua a diminuire, ma ci si attende tuttora che rimanga troppo elevata per un periodo di tempo troppo prolungato – spiega la Bce in una nota -. Il Consiglio direttivo è determinato ad assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2% nel medio termine. Al fine di progredire ulteriormente verso tale obiettivo, il Consiglio direttivo ha deciso oggi di innalzare di 25 punti base i tre tassi di interesse di riferimento della BCE”.
L’incremento dei tassi rispecchia la valutazione del Consiglio direttivo delle prospettive di inflazione considerati i dati economici e finanziari più recenti, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria. Le proiezioni macroeconomiche di settembre formulate per l’area dell’euro dagli esperti della BCE indicano un tasso di inflazione pari in media al 5,6% nel 2023, al 3,2% nel 2024 e al 2,1% nel 2025, per effetto di una revisione al rialzo per il 2023 e il 2024 e al ribasso per il 2025. La correzione al rialzo riflette principalmente l’evoluzione più sostenuta dei prezzi dell’energia. “Le pressioni di fondo sui prezzi restano elevate, sebbene la maggior parte degli indicatori abbia iniziato a ridursi – sottolinea l’Eurotower -. Gli esperti della BCE hanno lievemente rivisto al ribasso le proiezioni dell’inflazione al netto della componente energetica e alimentare, che si collocherebbe in media al 5,1% nel 2023, al 2,9% nel 2024 e al 2,2% nel 2025. I passati incrementi dei tassi di interesse decisi dal Consiglio direttivo continuano a trasmettersi con vigore. Le condizioni di finanziamento si sono inasprite ulteriormente e frenano in misura crescente la domanda, che rappresenta un fattore importante per riportare l’inflazione all’obiettivo”.
Alla luce del maggiore impatto di tale inasprimento sulla domanda interna e dell’indebolimento del contesto del commercio internazionale, gli esperti della BCE hanno rivisto significativamente al ribasso le proiezioni per la crescita economica, che si porterebbe nell’area dell’euro allo 0,7% nel 2023, all’1,0% nel 2024 e all’1,5% nel 2025.
In base alla sua attuale valutazione, il Consiglio direttivo ritiene che “i tassi di interesse di riferimento della BCE abbiano raggiunto livelli che, mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, forniranno un contributo sostanziale a un ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo”.
“Le decisioni future del Consiglio direttivo assicureranno che i tassi di interesse di riferimento della BCE siano fissati su livelli sufficientemente restrittivi finchè necessario – spiega ancora la Banca Centrale Europea -. Il Consiglio direttivo continuerà a seguire un approccio guidato dai dati nel determinare livello e durata adeguati della restrizione. In particolare, le decisioni del Consiglio direttivo sui tassi di interesse saranno basate sulla sua valutazione delle prospettive di inflazione considerati i dati economici e finanziari più recenti, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria”.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

Von der Leyen “Ho chiesto a Draghi relazione su competitività dell’UE”

ROMA (ITALPRESS) – “Dobbiamo essere più lungimiranti e definire una modalità per salvaguardare la nostra competitività: ecco perchè personalmente ho chiesto a Mario Draghi, che è una delle più grandi menti dell’Europa in materia economica, di preparare una relazione sul futuro della competitività europea”. Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo ultimo discorso sullo stato dell’Unione al Parlamento europeo, in sessione plenaria a Strasburgo. “L’Europa farà tutto il necessario, costi quello che costi, per mantenere il suo vantaggio competitivo”. Quindi sulla necessità di ridurre l’inflazione, ha aggiunto: “Christine Lagarde e la BCE stanno lavorando sodo per tenere sotto controllo l’inflazione: come sappiamo, ci vorrà tempo per tornare all’obiettivo a medio termine”, ma “la buona notizia è che l’Europa ha iniziato ridurre i prezzi dell’energia”. “Abbiamo approfittato della crisi per investire massicciamente nelle energie rinnovabili, abbiamo usato la massa critica dell’Europa per garantire l’approvvigionamento energetico”. “Dobbiamo quindi capire come riprodurre questo modello di successo anche in altri campi”.

Foto: Agenzia Fotogramma

(ITALPRESS).

Tajani “Il Mes non è una priorità, serve una riforma di sistema”

ROMA (ITALPRESS) – Il Mes “non è una priorità, io ritengo si debba affrontare tutta la questione economica e fiscale, è tutto un sistema che deve essere affrontato perchè non si possono solo approvare le riforme che piacciono a qualcuno, deve essere fatto un quadro generale di riforme. Il discorso è ampio e il Mes è un capitolo di questa strategia”. Così il vicepremier e ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, a Rtl 102.5.
Tajani torna poi sulle tensioni dei giorni scorsi tra il governo e il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni. “Criticare un commissario europeo non è un reato di lesa maestà. Come Italia abbiamo ottimi rapporti con la Commissione europea, siamo con l’Europa ed è la nostra stella polare – sottolinea il ministro -, ma siamo convinti che la Commissione debba fare la sintesi degli interessi di tutte le parti, una sintesi spostata troppo verso una politica austera non sarebbe buona. Il commissario deve fare gli interessi dell’Ue, l’importante che sia una sintesi equa. Ho invitato Gentiloni a fare questo ma non è nè una offesa e neppure un attacco”.

– foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

Pnrr, via libera al pagamento della terza rata all’Italia

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – Il Comitato economico e finanziario del Consiglio Europeo ha dato parere favorevole al pagamento della terza rata all’Italia per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
La terza tranche del Pnrr ammonta a 18,5 miliardi di euro. La decisione formale sarà presa dai ministri Ue.
“Prendiamo atto con soddisfazione del parere positivo espresso oggi dal Comitato economico e finanziario sull’erogazione della terza rata. Un altro passo avanti importante”, commenta su X, l’ex Twitter, il ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di Coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto.

– foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

Meloni “Senza una visione politica l’Europa è dei burocrati”

ROMA (ITALPRESS) – Ursula Von der Leyen “lavora molto e sa ascoltare, non è difficile collaborare con lei. Poi certo tenere tutto insieme non deve essere facile. Il governo europeo è una costante mediazione tra le indicazioni dei singoli governi e gli equilibri politici che si impongono al Parlamento europeo”. Lo dice il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un’intervista ad Alessandro Sallusti contenuta nel libro “La versione di Giorgia”, e del quale il Corriere della Sera pubblica un estratto.
“Quello in carica fa perno su una alleanza tra popolari – in Italia li definiremmo moderati di centrodestra -, socialisti e liberali di centrosinistra – spiega Meloni -. Un’alleanza che dalle nostre parti potrebbe ricordare l’esperienza non proprio felicissima dei governi di larghissime intese. Con un’aggravante però: la timidezza della parte moderata ha lasciato campo libero a un’agenda politica in cui il rosso e il verde hanno preso il sopravvento, almeno fino a pochi mesi fa. E’ per questo che abbiamo il dovere di provare a cambiare. E, come in Italia, governi sorretti da maggioranze così eterogenee, costretti a tenere insieme con il bilancino interessi in natura inconciliabili, finiscono per produrre politiche poco coraggiose, prive di visione. E senza visione, senza politica, si crea un vuoto che è riempito dalla burocrazia, i famigerati euroburocrati”.
Per il premier si esce da questa situazione “con la politica. Finora i conservatori sono stati tenuti ai margini, ma il fatto che il terzo Stato europeo per importanza sia oggi a guida dei conservatori è un fatto rilevante per l’intera Unione, e smontando con i fatti la narrazione del «pericolo» che il mainstream ha alimentato in questi anni si può innescare un percorso nuovo”.
“Io credo che, al posto di maggioranze troppo eterogenee, sarebbe bene avere anche in Europa un sano bipolarismo, che consenta a una nuova maggioranza di poter indicare una strada chiara in una fase storica decisiva per l’Europa”, prosegue Meloni.

– foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

Commissione Ue taglia stime di crescita, Pil Italia +0,9% nel 2023

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – La Commissione europea ha presentato oggi le previsioni economiche dell’estate 2023. L’economia dell’UE continua a crescere, anche se con uno slancio ridotto. La previsione rivede la crescita dell’economia dell’UE allo 0,8% nel 2023, dall’1% previsto nelle previsioni di primavera, e all’1,4% nel 2024, dall’1,7%. Rivede inoltre la crescita nell’area euro al ribasso allo 0,8% nel 2023 (dall’1,1%) e all’1,3% nel 2024 (dall’1,6%). Si prevede che l’inflazione continui a diminuire nell’orizzonte di previsione. Si prevede che l’inflazione dell’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IAPC) raggiungerà il 6,5% nel 2023 (rispetto al 6,7% in primavera) e il 3,2% nel 2024 (rispetto al 3,1%) nell’UE. Nell’Eurozona l’inflazione dovrebbe attestarsi al 5,6% nel 2023 (rispetto al 5,8%) e al 2,9% nel 2024 (rispetto al 2,8%).
Per quanto riguarda l’Italia, il Pil si attesterà allo 0,9% nel 2023 e all0 0,8% nel 2024. Rispetto alle stime prodotte a maggio, si tratta di un taglio dello 0,3% per entrambi gli anni. Il Pil è diminuito dello 0,4% su base trimestrale nel secondo trimestre, “trainato dal calo della domanda interna, in particolare degli investimenti nell’edilizia”.
(ITALPRESS).
– Foto: Agenzia Fotogramma –