BRUXELLES (ITALPRESS) – La Commissione europea ha approvato la terza rata del Pnrr. Via libera anche alle modifiche proposte da Roma agli obiettivi della quarta tranche. “L’Italia ha mostrato molti progressi nel portare avanti riforme cruciali e gli investimenti previsti dal suo Pnrr”, ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. “Continueremo a essere al fianco dell’Italia – aggiunge – in ogni passo necessario per assicurare che il Piano sia un successo italiano ed europeo”.
“Sono molto soddisfatta della decisione di oggi della Commissione europea – afferma la premier Giorgia Meloni – che ha deliberato il pagamento della terza rata del PNRR e ha approvato le modifiche proposte dal Governo sulla quarta rata. Un grande risultato che consentirà all’Italia di ricevere i 35 miliardi di euro previsti per il 2023 e che è frutto dell’intenso lavoro portato avanti in questi mesi e dalla forte sinergia del Governo con la Commissione europea”.
“E per questo ringrazio in modo particolare la presidente von der Leyen – aggiunge -. Desidero ringraziare anche il ministro Fitto e tutti i ministeri che hanno consentito di centrare questo obiettivo. Continueremo a lavorare in questa direzione nell’interesse dei nostri cittadini, delle nostre famiglie e delle nostre imprese”, conclude.
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Pnrr, via libera della commissione Ue al pagamento della terza rata
Tajani “Impensabile governare in Europa con Le Pen o Afd”
ROMA (ITALPRESS) – “Non è reale pensare che ci sia qualcuno in Europa, compreso il centrodestra, che possa governare un giorno con la Le Pen o con l’Afd. E se si vuole evitare che la prossima maggioranza europea sia dominata dai socialisti penso possa essere utile ragionare su uno scenario simile a quello che anni fa mi porto’ a essere presidente del Parlamento europeo: unire conservatori e liberali. Non si tratta di fare polemiche. Si tratta di osservare i fatti”. Lo ha detto il segretario nazionale di FI, Antonio Tajani, in un’intervista al ‘Foglio’.
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L’Europarlamento chiede agli Stati più impegno per salvare i migranti
ROMA (ITALPRESS) – Il Parlamento europeo ha adottato, per alzata di mano, una risoluzione (non legislativa) che chiede ai Paesi Ue e a Frontex di fornire una capacità sufficiente in termini di navi, attrezzature e personale dedicato alle operazioni di ricerca e soccorso e un approccio più proattivo e coordinato per salvare efficacemente le vite in mare. Gli Stati membri dovrebbero inoltre utilizzare appieno le navi gestite dalle Ong. Secondo i deputati, “dovrebbe essere istituita una missione SAR globale dell’Ue, attuata dalle autorità degli Stati membri e da Frontex. Il Parlamento condanna fermamente il contrabbando e il traffico criminale, ribadendo che percorsi sicuri e legali, in particolare attraverso il reinsediamento, sono il modo migliore per evitare le vittime in mare. I deputati propongono inoltre di diffondere maggiori informazioni sui pericoli di questa rotta ai cittadini dei Paesi terzi. Chiedono inoltre alla Commissione di presentare delle proposte per condizionare i finanziamenti ai Paesi terzi alla cooperazione nella gestione dei flussi migratori e nella lotta contro i trafficanti di esseri umani e i contrabbandieri di migranti”.
La risoluzione chiede alla Commissione di fornire informazioni complete su tutti i tipi di sostegno che l’UE e i suoi Stati membri forniscono alle guardie di frontiera e costiere dei Paesi terzi, tra cui Libia, Turchia, Egitto, Tunisia e Marocco. Poichè le persone soccorse dovrebbero essere sbarcate solo in un luogo sicuro, i deputati “esortano la Commissione e le autorità nazionali a valutare le accuse di gravi violazioni dei diritti fondamentali da parte della guardia costiera libica e a porre fine a tale cooperazione se tali violazioni sono provate”.
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Dall’Europarlamento via libera alla legge per il ripristino della natura
STRASBURGO (FRANCIA) (ITALPRESS) – L’Europarlamento ha adottato la sua posizione negoziale sulla legge europea sul ripristino della natura con 336 voti a favore, 300 contrari e 13 astensioni. Una mozione per respingere in toto la proposta della Commissione non è stata approvata (312 voti a favore, 324 contrari e 12 astensioni).
I deputati sottolineano che il ripristino degli ecosistemi “è fondamentale per combattere il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità e riduce i rischi per la sicurezza alimentare”. Inoltre, evidenziano che “la proposta di legge non impone la creazione di nuove aree protette nell’UE nè blocca la costruzione di nuove infrastrutture per l’energia rinnovabile”. E’ stato approvato un nuovo articolo che sottolinea come “tali impianti siano in larga misura di interesse pubblico”.
Il Parlamento sottolinea che la nuova legge deve contribuire al conseguimento degli impegni internazionali dell’UE, in particolare quelli indicati nel quadro globale sulla biodiversità delle Nazioni Unite di Kunming-Montreal. I deputati sostengono la proposta della Commissione di attuare, entro il 2030, misure di ripristino della natura coinvolgenti almeno il 20% di tutte le aree terrestri e marine dell’UE.
Il Parlamento propone che la normativa si applichi solo una volta che la Commissione avrà fornito dati sulle condizioni necessarie per garantire la sicurezza alimentare a lungo termine e dopo che i Paesi dell’UE avranno quantificato le aeree da ripristinare per raggiungere gli obiettivi per ogni tipo di habitat. Il Parlamento vuole anche introdurre la possibilità di rinviare gli obiettivi di ripristino in caso di conseguenze socioeconomiche eccezionali.
Entro 12 mesi dall’entrata in vigore del regolamento, la Commissione dovrà valutare l’eventuale divario tra le esigenze finanziarie del ripristino e i finanziamenti UE disponibili e studiare soluzioni per colmare tale divario, in particolare attraverso un apposito strumento UE.
“La legge sul ripristino della natura è un elemento essenziale del Green Deal europeo e segue le raccomandazioni e i pareri scientifici che sottolineano la necessita di ripristinare gli ecosistemi europei – spiega il relatore Cesar Luena (S&D) -. Gli agricoltori e i pescatori ne beneficeranno e verrà garantita una terra abitabile alle generazioni future. La posizione adottata oggi invia un messaggio chiaro. Ora dobbiamo continuare a lavorare bene, difendere la nostra posizione durante i negoziati con i Paesi UE e raggiungere un accordo prima della fine del mandato di questo Parlamento per approvare il primo regolamento sul ripristino della natura nella storia dell’UE”.
Il Parlamento è ora pronto ad avviare i negoziati con il Consiglio UE sul testo definitivo della legge.
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L’Ue vuole evitare carenze di semiconduttori, via libera al Chips Act
BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – Il Parlamento Europeo ha adottato in via definitiva al “Chips Act”, una normativa che mira a sostenere l’approvvigionamento di semiconduttori nell’UE, aumentando la produzione e istituendo misure di emergenza.
La nuova legge, già concordata dai negoziatori di Parlamento e Consiglio e adottata martedì dal Parlamento con 587 voti favorevoli, 10 voti contrari e 38 astensioni, mira a creare un ambiente favorevole per gli investimenti sui chip in Europa, accelerando le procedure di autorizzazione e riconoscendo la loro importanza critica attraverso il cosiddetto “statuto di massima importanza nazionale”. Anche le piccole e medie imprese beneficeranno di un maggiore sostegno, in particolare nella progettazione di chip, al fine di promuovere l’innovazione.
La legislazione sosterrà progetti mirati a migliorare la sicurezza di approvvigionamento dell’UE, attirando investimenti e incrementando la produzione. Durante i negoziati con i rappresentanti del Consiglio, i deputati hanno ottenuto 3,3 miliardi di euro per finanziare la ricerca e l’innovazione in materia di chip. Inoltre, verrà creata una rete di centri di competenza per affrontare la carenza di competenze nell’UE e attrarre nuovi talenti.
Sarà istituito un meccanismo di risposta alle crisi, attraverso il quale la Commissione valuterà i rischi per la fornitura dell’UE di semiconduttori. Degli indicatori di “allarme rapido” nei Paesi EU saranno utilizzati per attivare un’emergenza di carenza a livello europeo.
Questo meccanismo consentirà alla Commissione di avviare misure di emergenza, come dare priorità alla fornitura di prodotti particolarmente colpiti da carenze o effettuare acquisti comuni per i Paesi UE. I deputati hanno ulteriormente migliorato lo schema introducendo uno strumento di mappatura che aiuterà a identificare le possibili strozzature a livello di approvvigionamento. Queste misure saranno l’ultima risorsa in caso di crisi del settore dei semiconduttori.
Il Parlamento ha anche approvato delle disposizioni volte a rafforzare la cooperazione internazionale con partner strategici e i diritti di proprietà intellettuale per garantire vantaggi competitivi e protezione per le imprese UE.
“Con l’European Chips Act, intendiamo rafforzare la posizione dell’UE nel panorama mondiale dei semiconduttori e affrontare le vulnerabilità delle catene di approvvigionamento esposte alla pandemia – ha detto il relatore Dan Nica (S&D) -. Vogliamo avere più influenza ed essere leader, perciò abbiamo stanziato 3,3 miliardi di euro per la ricerca e l’innovazione. Puntiamo a potenziare la capacità tecnologica e stiamo attuando misure per combattere le potenziali carenze.
L’Europa è pronta ad affrontare le sfide future dell’industria dei semiconduttori, dando priorità all’autonomia strategica, alla sicurezza e a un ambiente commerciale favorevole”.
Il testo legislativo dovrà ora essere formalmente approvato dal Consiglio dei ministri dell’Ue per poi diventare legge.
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Meloni “Il nuovo Patto di Stabilità tenga conto degli investimenti”
RIGA (LETTONIA) (ITALPRESS) – “Ci sono molte materie sulle quali ci troviamo sulla stessa lunghezza d’onda, a partire dall’Ucraina, che sarà al centro del vertice Nato di Vilnius. Italia e Lettonia hanno posizioni identiche, abbiamo sostenuto e sosteniamo l’Ucraina a 360 gradi”. Lo ha detto il premier Giorgia Meloni, a Riga, dopo l’incontro con il primo ministro della Lettonia, Arturs Krisjanis Karins.
“Sull’immigrazione ci siamo trovati in sintonia nel Consiglio Europeo. Siamo entrambi Paesi ai confini esterni, è giusto lavorare sull’origine delle migrazioni e governare i flussi”, ha proseguito Meloni, che sull’Unione Europea ha sottolineato:
“E’ chiamata anche a importanti scelte economiche, di resilienza delle sue catene d’approvvigionamento, di sostegno alle sue industrie, alla sua capacità di essere competitiva. Questo richiama il tema delle regole, a partire dal Patto di stabilità e crescita”. “L’Italia continua a ritenere che sia fondamentale il ruolo che diamo alle spese in investimento, in tema di difesa, di transizione verde e digitale”, ha proseguito.
“Gli investimenti danno un moltiplicatore che la spesa corrente non dà e quindi non si possono, dal nostro punto di vista, considerare le due cose come se fossero la stessa”, ha detto ancora Meloni, che ha aggiunto: “L’Italia ha chiesto piena flessibilità sull’uso dei fondi esistenti, per bilanciare le iniziative che sono state prese sugli aiuti di Stato”.
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Abuso d’ufficio, Nordio a Reynders “Riforma in linea con obiettivi Ue”
TOKYO (GIAPPONE) (ITALPRESS) – Durante i lavori del G7 a Tokyo, incontro cordiale tra il ministro della Giustizia Carlo Nordio ed il commissario alla Giustizia Ue, Didier Reynders. Il ministro Nordio ha ribadito al commissario che “il codice penale italiano prevede un intero titolo dedicato ai delitti contro la Pubblica Amministrazione e che in tale contesto l’abuso di ufficio rappresenta una fattispecie residuale, con funzione di chiusura del sistema, applicabile soltanto ove non possa configurarsi un diverso e più grave reato”.
Il ministro Nordio ha ricordato che “il corpo dei reati sopraindicato – pari a 18 fattispecie – disegna un sistema in grado di colpire efficacemente ogni condotta aggressiva del bene tutelato. Dunque, pur a seguito dell’abrogazione dell’articolo 323 del codice penale, le condotte rientranti nell’alveo dell’attuale abuso d’ufficio, lungi dal rimanere prive di ogni forma di intervento statale, saranno più correttamente inquadrate nel contesto del sindacato giurisdizionale sull’azione amministrativa da parte del giudice amministrativo”.
“Si tratta, in altre parole, di riproporre nei corretti termini il rapporto tra irregolarità amministrativa/illegalità dell’atto ed illiceità delle condotte, secondo una dimensione pienamente compatibile con la proposta di Direttiva UE sopra richiamata (articoli 10 e 11)”, spiega il ministero.
Nordio ha riscontrato “la viva attenzione del Commissario Reynders” al quale ha peraltro fornito una serie di dati statistici relativi agli esiti dei procedimenti per abuso d’ufficio: “in particolare, nell’ultima annualità rilevata (2021), su un totale di 5.292 procedimenti definiti si sono registrate soltanto 9 sentenze di condanna, in tal modo sottolineando la ridotta efficacia dei risultati raggiunti e la loro assoluta sproporzione rispetto alle risorse (umane ed economiche) necessarie a celebrare tali procedimenti, di regola peraltro particolarmente complessi, peraltro in un sistema costituzionale caratterizzato dall’obbligatorietà dell’esercizio dell’azione penale”, sottolinea il ministero.
“L’iniziativa legislativa che il Governo si appresta ad emanare, dunque, avrebbe anche l’effetto di ridurre il carico di lavoro sulle procure, con un evidente, complessivo, miglioramento dei tempi di definizione dei procedimenti penali, che è uno degli obiettivi prioritari che la stessa Commissione Europea si attende dall’Italia”, conclude il ministero.
– foto ufficio stampa ministero della Giustizia –
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Il governo candida Roma come sede dell’Autorità europea antiriciclaggio
ROMA (ITALPRESS) – Roma Capitale è stata individuata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, d’intesa con il ministero dell’Economia e delle Finanze, il ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e il ministero degli Affari Europei, quale candidata italiana a sede dell’Autorità europea antiriciclaggio (Amla). La decisione è stata comunicata con una lettera alle città candidate dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano. La scelta del Governo è stata compiuta tenendo conto dei criteri di selezione della sede Amla resi noti al momento dall’Unione Europea e alla luce dell’istruttoria tecnica svolta dai progetti inviati dalle città candidate. Il sottosegretario Mantovano, sottolineando l’alto livello di tutti i progetti delle città candidate, ha rivolto a tutte loro a nome del Governo un ringraziamento per l’impegno profuso per una candidatura italiana “autorevole e forte”.
“Ringrazio il Governo – ha affermato il sindaco di Roma Roberto Gualtieri – per aver creduto nel nostro progetto per ospitare a Roma la sede dell’Autorità Europea Antiriciclaggio, una candidatura d’importanza fondamentale non solo per la Capitale ma per tutto il Sistema-Paese. La legislazione e i sistemi antiriciclaggio italiani sono tra i più avanzati al mondo e costituiscono una vera e propria eccellenza nazionale. Questo quadro di regole ha in Roma il suo luogo naturale per la fitta e importante rete di istituzioni che sono radicate nella nostra città, come il Ministero dell’Economia e delle Finanze, la Banca d’Italia, l’Unità di informazione finanziaria per l’Italia, il Comando Generale della Guardia di Finanza, la Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo e la Direzione investigativa antimafia”.
“Vogliamo ospitare la sede di Amla in un quartiere di enorme prestigio e grande importanza strategica come l’Eur – ha aggiunto -, e la Capitale potrà far valere la sua vastissima rete di collegamenti aerei da e verso le città europee e una forte e diffusa offerta di servizi culturali, educativi, sanitari e sportivi che potranno migliorare l’esperienza e la qualità della vita dei futuri dipendenti dell’Autorità. La nostra è quindi una candidatura forte che dà una concreta prospettiva di successo all’Italia su quella che è una grande sfida nazionale.
Vogliamo vincerla e continueremo a collaborare strettamente con il Governo per raggiungere questo obiettivo ambizioso e importante”, ha concluso.
– foto angeziaFotogramma.it –
(ITALPRESS).









