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Dalla Commissione Ue un piano per industria a zero emissioni

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – La Commissione europea ha presentato un piano industriale del Green Deal per migliorare la competitività dell’industria europea a zero emissioni e sostenere la rapida transizione verso la neutralità climatica. Il piano mira a fornire un ambiente più favorevole per il potenziamento della capacità produttiva dell’UE per le tecnologie e i prodotti net-zero necessari per raggiungere gli ambiziosi obiettivi climatici dell’Europa. Il piano si basa su iniziative precedenti e si basa sui punti di forza del mercato unico dell’UE, integrando gli sforzi in corso nell’ambito del Green Deal europeo e di REPowerEU. Si basa su quattro pilastri: un ambiente normativo prevedibile e semplificato; accelerazione dell’accesso ai finanziamenti; miglioramento delle competenze; commercio aperto per catene di approvvigionamento resilienti.
Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha dichiarato: “Abbiamo un’opportunità unica nella generazione di indicare la strada con velocità, ambizione e determinazione per garantire la leadership industriale dell’UE nella tecnologia net-zero in rapida crescita settore. L’Europa è determinata a guidare la rivoluzione della tecnologia pulita. Per le nostre aziende e le nostre persone significa trasformare le competenze in posti di lavoro di qualità e l’innovazione in produzione di massa, grazie a un framework più semplice e veloce. Un migliore accesso ai finanziamenti consentirà alle nostre principali industrie di tecnologia pulita di crescere rapidamente”, ha aggiunto.
Il primo pilastro del piano riguarda un quadro normativo più semplice. La Commissione proporrà una legge sull’industria netta zero per identificare gli obiettivi per la capacità industriale netta zero e fornire un quadro normativo adatto alla sua rapida attuazione, garantendo autorizzazioni semplificate e rapide, promuovendo progetti strategici europei e sviluppando norme a sostegno della portata sviluppo delle tecnologie in tutto il mercato unico. Il secondo pilastro del piano accelererà gli investimenti e i finanziamenti per la produzione di tecnologie pulite in Europa. Nell’ambito della politica di concorrenza, la Commissione mira a garantire condizioni di parità all’interno del mercato unico, facilitando nel contempo agli Stati membri la concessione degli aiuti necessari per accelerare la transizione verde. La Commissione faciliterà inoltre l’uso dei fondi dell’UE esistenti per finanziare l’innovazione, la produzione e la diffusione di tecnologie pulite. La Commissione sta inoltre esplorando strade per ottenere maggiori finanziamenti comuni a livello dell’UE per sostenere gli investimenti. Per sviluppare le competenze per una transizione verde incentrata sulle persone, la Commissione proporrà di istituire accademie industriali Net-Zero per avviare programmi di miglioramento delle competenze e riqualificazione nelle industrie strategiche. Il quarto pilastro riguarderà la cooperazione globale e il funzionamento del commercio per la transizione verde, secondo i principi della concorrenza leale e del commercio aperto, sulla base degli impegni con i partner dell’UE e del lavoro dell’Organizzazione mondiale del commercio. A tal fine, la Commissione continuerà a sviluppare la rete dell’UE di accordi di libero scambio e altre forme di cooperazione con i partner per sostenere la transizione verde.
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Ue, Michel “Sostenere difesa frontiere esterne”

ROMA (ITALPRESS) – “Dobbiamo essere molto impegnati per sostenere la difesa e la tutela delle frontiere esterne dell’Unione Europea e dell’Italia, che nel Mediterraneo sono frontiere esterne dell’Ue: per essere efficaci, dobbiamo essere mobilitati nella cooperazione con i Paesi terzi, soprattutto nel continente africano, nei paesi di origine ma anche di transito”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, al termine dell’incontro con il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
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Immigrazione, Meloni “Europa sia compatta per prevenire flussi illegali”

ROMA (ITALPRESS) – “A nessuno conviene dividersi sul tema delle migrazioni, perchè si rischia di fare un favore ai trafficanti di esseri umani”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al termine dell’incontro col presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel. “E’ tempo di lavorare insieme per prevenire i flussi illegali” prima che “arrivino ai confini europei”, spiega. “Dal nostro punto di vista, l’Italia sta facendo la sua parte già come vedete in queste settimane, rafforzando la cooperazione con i paesi di origine e con i paesi di transito dei flussi migratori”, sottolinea. “Credo che l’impegno verso l’Africa dovrebbe essere un impegno di tutta l’Europa: su questo mi pare che ci siano importanti punti di contatto”, ma “crediamo che si debba e si possa migliorare l’azione europea in tema di rimpatri”, conclude.
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Ue, Meloni “L’allargamento ai Balcani occidentali sia tra le priorità”

ROMA (ITALPRESS) – “Le attuali dinamiche geopolitiche rendono questa conferenza quanto mai necessaria. La guerra di aggressione della Federazione russa all’Ucraina, siamo arrivati oggi all’undicesimo mese, ci pone davanti a scelte inevitabilmente strategiche. L’Europa ha una grande responsabilità verso i Balcani e deve impegnarsi per riaffermare il senso di appartenenza di questa regione al nostro mondo e ai nostri valori”. Così il premier Giorgia Meloni in un videomessaggio
alla conferenza “L’Italia e i Balcani Occidentali: crescita e
integrazione”, che si svolge a Trieste.
“E’ esattamente questo il messaggio che ho portato il 6 dicembre scorso al Vertice dei capi di Stato di governo dell’Unione europea e dei Balcani occidentali in Albania. E’ stato importante ribadire proprio a Tirana l’impegno dell’Unione Europea a sostegno della regione con misure concrete – prosegue Meloni -. Penso ad esempio al pacchetto da un miliardo di euro a supporto del settore energetico per mitigare gli effetti della crescita dei prezzi e assicurare un aiuto concreto a famiglie e imprese.
Non possiamo fermarci però solo alle misure economiche”.
“E’ urgente che l’Unione Europea sviluppi una nuova visione nei confronti di questa Regione e metta l’allargamento ai Balcani occidentali tra le sue priorità. Noi non possiamo permettere che questo quadrante strategico per il nostro continente resti ancora a lungo fuori dalla casa comune europea. Ed è la ragione per la quale l’Italia continuerà a battersi in prima linea affinchè il processo di integrazione europea dei Balcani occidentali possa proseguire con ancor più slancio e determinazione – dice ancora il presidente del Consiglio -. Per noi si tratta anche di un tema di rilievo assoluto che riguarda la nostra sicurezza nazionale e che per questo, anche per questo, non possiamo trascurare”.

– foto screenshot da video ufficio stampa Presidenza del Consiglio –

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Ucraina, Parlamento Ue “Serve un tribunale speciale per i crimini russi”

STRASBURGO (FRANCIA) (ITALPRESS) – “E’ necessario un tribunale internazionale speciale per punire il crimine di aggressione contro l’Ucraina. Il nuovo tribunale colmerebbe la lacuna nella giustizia penale internazionale. Un’azione legale internazionale invierebbe un chiaro segnale alla Russia e alla comunità internazionale”. In una risoluzione il Parlamento Europeo chiede che la leadership politica e militare russa “sia chiamata a rispondere del crimine di aggressione contro l’Ucraina”.
Nel testo, i deputati affermano che “le atrocità commesse dalle forze armate russe a Bucha, Irpin e in molte altre città ucraine rivelano la brutalità della guerra e sottolineano l’importanza di un’azione internazionale coordinata per stabilire la responsabilità secondo il diritto internazionale umanitario”.
Inoltre, si esorta l’Unione Europea “a sollecitare l’istituzione di un tribunale internazionale speciale, in stretta cooperazione con l’Ucraina e con la comunità internazionale, che si occupi di perseguire la leadership politica e militare della Russia e i suoi alleati”.
“L’istituzione di tale tribunale colmerebbe la grave lacuna esistente nell’attuale assetto istituzionale della giustizia penale internazionale oltre ad integrare gli sforzi investigativi della Corte penale internazionale, che attualmente non può indagare sul crimine di aggressione contro l’Ucraina”, sottolineano gli eurodeputati.
Il testo, non legislativo, è stato adottato con 472 voti favorevoli, 19 contrari e 33 astensioni.
Il Parlamento è “fermamente convinto che l’istituzione di tale tribunale speciale invierebbe sia alla società russa che alla comunità internazionale un segnale molto chiaro del fatto che Putin e la leadership politica e militare russa possono essere condannati per il crimine di aggressione commesso in Ucraina, e che non è più possibile per la Russia, sotto la guida di Putin, tornare alla situazione preesistente nei suoi rapporti con l’Occidente”.

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Marocco, Parlamento Ue chiede il rilascio dei giornalisti in prigione

STRASBURGO (FRANCIA) (ITALPRESS) – Il Parlamento Europeo esorta le autorità marocchine a rispettare la libertà dei media e a garantire processi equi ai giornalisti imprigionati.
In una risoluzione sulla situazione dei giornalisti in Marocco, i deputati chiedono “l’immediato rilascio provvisorio per Omar Radi, Souleimen Raissouni e Taoufik Bouachrine e tutti i giornalisti in prigione, e la fine delle vessazioni nei confronti di tutti i giornalisti del Paese, nonchè dei loro avvocati e delle loro famiglie”. Inoltre, condannano fermamente “l’uso improprio che le autorità marocchine fanno delle accuse di violenza sessuale per scoraggiare i giornalisti dal fare il loro lavoro”.
Nello stesso testo, l’Aula esprime “profonda preoccupazione per le accuse di corruzione nei confronti di alcuni deputati” e chiede “l’applicazione delle stesse misure applicate ai rappresentanti del Qatar”. I deputati ribadiscono inoltre “l’impegno a indagare e ad affrontare in modo approfondito i casi di corruzione nei quali sono coinvolti paesi terzi che tentano di acquisire influenza in seno al Parlamento europeo”.
Nel testo adottato, si esorta inoltre il Paese “a porre fine alla sorveglianza digitale dei giornalisti, anche attraverso il software spia Pegasus, e chiedono ai Paesi dell’UE di interrompere l’esportazione di tecnologia di sorveglianza in Marocco”.
Infine, la risoluzione invita l’UE e i suoi Stati membri “a continuare a sollevare i casi di giornalisti e prigionieri politici detenuti con le autorità marocchine e a usare la loro influenza per ottenere miglioramenti concreti della situazione dei diritti umani nel Paese”.
La risoluzione, non legislativa, è stata adottata con 356 voti a favore, 32 contrari e 42 astensioni.

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Ue, Gentiloni “Serve una risposta europea per la competitività”

DAVOS (SVIZZERA) (ITALPRESS) – “L’industria europea ha davanti a sè una sfida di competitività, che ci deriva da un fattore che non sarà risolto in breve tempo: la differenza nei costi energetici rispetto ad altri attori economici globali, come gli Stati Uniti”. Lo ha detto il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, a margine del World Economic Forum, a Davos.
“L’Inflation Reduction Act statunitense contiene elementi che dobbiamo considerare. Non serve una risposta europea all’IRA, ma una risposta europea ai nostri problemi di competitività – ha proseguito Gentiloni -. Abbiamo tanti vantaggi, ma anche uno svantaggio legato ai costi dell’energia”.

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Ue, Pichetto “Sulle case green sarà l’Italia a decidere tempi e modi”

ROMA (ITALPRESS) – “Sarà il governo italiano e nessun altro a decidere tempi e modi per rendere sostenibile il patrimonio immobiliare del nostro Paese”. Lo scrive in una lettera al Sole 24 Ore il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto, in merito alla proposta di direttiva Ue riguardante la prestazione energetica degli edifici.
“Non abbiamo accettato – spiega Pichetto – un testo penalizzante per l’Italia. Al contrario, il nostro Paese ha vinto una battaglia a Bruxelles facendo passare una soluzione di mediazione sugli standard minimi di prestazione che alcuni paesi volevano più stringenti. L’alternativa sarebbe stata rimanere sull’Aventino e subire decisioni altrui che ci avrebbero solo danneggiato”.
Il ministro chiarisce che, “a valle di una vittoria diplomatica, il governo ha accettato solo ‘l’orientamento generale della direttivà”. “Sarà poi il nostro piano nazionale di ristrutturazione – spiega – a prevedere una tabella di marcia con obiettivi stabiliti a livello nazionale in vista dell’obiettivo della neutralità climatica nel 2050 che l’Italia ha siglato e che il Presidente Meloni ha ribadito in più occasioni”.

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