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La Bce alza i tassi e lancia lo scudo anti-spread

FRANCOFORTE (GERMANIA) (ITALPRESS) – Il Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea ha deciso di innalzare di 50 punti base i tre tassi di interesse di riferimento e ha approvato lo strumento di protezione del meccanismo di trasmissione della politica monetaria (Tpi), il cosiddetto scudo anti-spread.
Era dal 2011 che non veniva deciso un rialzo dei tassi. Nel dettaglio i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale saranno innalzati rispettivamente allo 0,50%, allo 0,75% e allo 0%, con effetto dal 27 luglio.
La decisione del Consiglio direttivo è legata all’aumento dell’inflazione e conta sul maggiore sostegno dello scudo anti-spread all’efficacia della politica monetaria. Per la presidente Christine Lagarde questi strumenti sosterranno il ritorno dell’inflazione verso l’obiettivo di medio termine del 2%. La Bce con lo scudo anti-spread intende assicurare che l’orientamento di politica monetaria sia trasmesso in modo ordinato in tutti i paesi dell’area dell’euro. L’uniformità della politica monetaria è il presupposto affinchè la BCE possa adempiere al suo mandato di mantenere la stabilità dei prezzi. Lo strumento punta a contrastare ingiustificate e disordinate dinamiche di mercato che mettono seriamente a repentaglio la trasmissione della politica monetaria in tutta l’area dell’euro. La portata degli acquisti di titoli dipenderà dalla gravità dei rischi per la trasmissione della politica monetaria.

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Gas, dalla Commissione Ue un piano per ridurre i consumi del 15%

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – Ridurre il consumo di gas in Europa del 15% fino alla prossima primavera. E’ l’obiettivo di un nuovo pacchetto legislativo proposto dalla Commissione Europea.
“L’Ue corre il rischio di ulteriori tagli alla fornitura di gas dalla Russia, a causa dell’armamento delle esportazioni di gas da parte del Cremlino, con quasi la metà dei nostri Stati membri già colpiti da consegne ridotte – spiega Bruxelles in una nota -. Agire ora può ridurre sia il rischio che i costi per l’Europa in caso di ulteriore o totale interruzione, rafforzando la resilienza energetica europea”.
Tutti i consumatori, le pubbliche amministrazioni, le famiglie, i proprietari di edifici pubblici, i fornitori di energia elettrica e l’industria potranno e dovranno adottare misure per risparmiare gas. La Commissione accelererà inoltre i lavori sulla diversificazione dell’offerta, compreso l’acquisto congiunto di gas per rafforzare la possibilità dell’UE di approvvigionarsi di forniture alternative.
La Commissione propone un nuovo regolamento del Consiglio sulle misure coordinate di riduzione della domanda di gas, basato sull’articolo 122 del trattato. Il nuovo regolamento fisserebbe l’obiettivo per tutti gli Stati membri di ridurre la domanda di gas del 15% tra il 1^ agosto 2022 e il 31 marzo 2023. Il nuovo regolamento darebbe inoltre alla Commissione la possibilità di dichiarare, previa consultazione degli Stati membri, un “allerta dell’Unione” sulla sicurezza dell’approvvigionamento, imponendo una riduzione obbligatoria della domanda di gas a tutti gli Stati membri. L’allarme dell’Unione può essere attivato quando esiste un rischio sostanziale di una grave carenza di gas o di una domanda di gas eccezionalmente elevata. Gli Stati membri dovrebbero aggiornare i loro piani di emergenza nazionali entro la fine di settembre per mostrare come intendono raggiungere l’obiettivo di riduzione e dovrebbero riferire alla Commissione sui progressi ogni due mesi.

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Ue, Giansanti (Confagricoltura) “modulare Pac per vincere nuove sfide”

ROMA (ITALPRESS) – “Nella Politica agricola va coniugata efficacia e flessibilità, intervenendo in maniera mirata per implementare le misure dei vari sistemi settoriali di mercato. Gli interventi di sviluppo rurale vanno semplificati e orientati verso investimenti produttivi, che migliorino la competitività delle imprese puntando alla introduzione di innovazioni di processo e di prodotto. Occorre anche garantire una differenziazione a livello territoriale, risolvendo le problematicità di alcuni specifici comparti, territori o beneficiari compensando le scelte del primo pilastro”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, in occasione dell’evento conclusivo del progetto europeo “Be green, be smart, be farmer” che si è tenuto oggi alla Casina Valadier, a Roma. Nei 10 appuntamenti, on line e in presenza, tenuti su tutto il territorio sono stati coinvolti oltre 2.000 tra imprenditori agricoli, policy maker europei ed esperti con l’obiettivo di capire come funzionerà e dibattere sulle priorità della nuova Politica agricola comune, che entrerà in vigore da gennaio 2023. “Siamo in una fase di emergenza continua, prima la pandemia, poi l’impennata dei costi delle materie prime e la guerra. La Pac – ha messo in evidenza Giansanti – deve potersi modulare seguendo i tempi e le nuove sfide, altrimenti resta scollata dalla realtà. Contrasto ai cambiamenti climatici, innovazione, sostenibilità, economia circolare sono solo alcuni dei temi fondamentali. Deve essere definito prima possibile il quadro delle regole e degli interventi previsti per poter programmare per tempo le produzioni, gli investimenti e tutte le azioni conseguenti”. Per Confagricoltura è necessario confermare il delicato equilibrio delle scelte operate a livello nazionale riguardo il nuovo regime dei pagamenti diretti, senza apportare modifiche che potrebbero comprometterne la coerenza complessiva. Occorre allentare comunque gli obblighi relativi alla “condizionalità rafforzata”, in particolare quelli che gravano sui seminativi, così come va prevista una entrata in vigore della “condizionalità sociale” solo dopo aver testato adeguatamente il funzionamento delle nuove procedure. “Il rapporto, che abbiamo consegnato oggi ai decision maker della riforma della Pac, contiene la descrizione delle principali novità che attendono gli agricoltori italiani ed europei e i pareri emersi dalla consultazione con le imprese associate e gli stakeholder. Solo con un Piano Strategico Nazionale improntato a questi principi e definito al più presto per dare certezze ed indirizzi agli operatori – ha concluso Giansanti – si riuscirà ad attualizzare una riforma che si applicherà fino al 2027”.(ITALPRESS).

Photo credits: ufficio stampa Confagricoltura

75 mld da Ue per Italia, Carfagna “Politiche coesione fondamentali”

ROMA (ITALPRESS) – Circa 75 miliardi di euro tra fondi europei e risorse nazionali. E’ quanto prevede l’Accordo di Partenariato 2021-2027, sottoscritto e presentato oggi dal ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna, e dalla Commissaria europea per la Coesione e le riforme, Elisa Ferreira.
“Le politiche di coesione – ha detto Carfagna – hanno sempre rappresentato un fondamentale strumento di protezione dei cittadini di fronte alle crisi della storia. Oggi queste crisi si moltiplicano”, ha evidenziato. Questo accordo “rappresenta la cornice strategica di riferimento – ha spiegato – per la programmazione della politica di coesione in Italia per il ciclo 2021-2027. E’ un atto che orienterà enormi investimenti e risorse da qui al 2027”, ha aggiunto la ministra, spiegando che si tratta di oltre 43 miliardi di euro di “fondi strutturali, di cui – ha detto – 31,67 andranno al Mezzogiorno”.
“Si tratta della cifra più alta mai assegnata al nostro Paese”, ha sottolineato. “A questi poi vanno aggiunte risorse nazionali – ha proseguito – per oltre 32,5 miliardi di euro, che sono state incrementate del 6% rispetto al passato. Quindi, tra fondi europei e quota di cofinanziamento nazionale, le risorse per il piano a disposizione del Paese ammontano a 75 miliardi di euro. Sono risorse aggiuntive – ha concluso – rispetto a quelle del Pnrr e a quelle della programmazione del Fondo nazionale per Sviluppo e Coesione”.
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Ue, al via i negoziati di adesione di Albania e Macedonia del Nord

BRUXELLES (ITALPRESS) – L’Unione europea ha aperto oggi i negoziati di adesione con la Macedonia del Nord e l’Albania. Lo ha annunciato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. “E’ un momento storico. E’ il vostro successo. Il risultato del vostro duro lavoro”, ha detto. “La Commissione europea vi ha sostenuto fino in fondo. Continueremo a farlo”, ha aggiunto.
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Von der Leyen “Raddoppieremo la fornitura di gas dall’Azerbaigian”

ROMA (ITALPRESS) – “L’Ue si sta rivolgendo a fornitori di energia più affidabili. Oggi sono in Azerbaigian per firmare un nuovo accordo. Il nostro obiettivo è raddoppiare la fornitura di gas dall’Azerbaigian all’Ue in pochi anni. L’Azerbaigian sarà un partner fondamentale per la nostra sicurezza di approvvigionamento e per il nostro cammino verso la neutralità climatica”. Lo rende noto via Twitter la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen.
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L’Ue taglia le stime di crescita al 2,6% nel 2022

MILANO (ITALPRESS) – Crescita più lenta e inflazione più veloce. Sono questi i due cardini attorno cui ruotano le stime economiche d’estate della Commissione Ue. La guerra sta facendo molte vittime e non solo sul campo di battaglia. Una delle più illustri è sicuramente l’euro schiacciato dal super dollaro. Una combinazione che ha acceso i prezzi e spianato la strada alla recessione. Secondo le nuove stime rilasciate a Bruxelles, la crescita del Pil sarà del 2,6% nel 2022 e dell’1,4% nel 2023 nella sola Eurozona. Nell’intero blocco a 27 membri, il prodotto lordo crescerà del 2,7% quest’anno e dell’1,5% il prossimo. L’Italia avrà un andamento diverso rispetto ai partner. La crescita per il 2022 è vista addirittura in rialzo al 2,9% rispetto al 2,4% segnalato a maggio. Diversa la situazione l’anno prossimo quando la crescita prevista si fermerà allo 0,9% rispetto all’1,9% della precedente rilevazione di maggio. Se la stima fosse confermata il Paese tornerebbe maglia nera in Europa com’era accaduto nel 2019 quando il Pil era salito solo dello 0,5%.
“Credo che si debba evitare di dare un’immagine catastrofica di questa situazione: affrontiamo difficoltà che non immaginavamo prima dell’invasione russa, ma nonostante questo le nostre economie stanno continuando a marciare”, sottolinea il commissario europeo per gli Affari Economici, Paolo Gentiloni.
“Bisognerà trovare il modo di proteggere soprattutto le fasce di reddito più deboli, perchè sono quelle che soffrono di più da un aumento delle bollette energetiche, del gas e della benzina – aggiunge -, per questo la Commissione invita a prendere delle misure mirate e temporanee che non devono andare in contrasto con il percorso della transizione verde”.

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Ue “L’Italia vari una legge su conflitto d’interessi e lobby”

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – “Continuare gli sforzi per migliorare ulteriormente il livello di digitalizzazione del sistema giudiziario, in particolare per i tribunali penali e le procure. Continuare le operazioni efficaci della polizia e della procura contro l’alto livello di corruzione, anche rafforzando la digitalizzazione e l’interconnessione dei registri”. Sono alcune delle raccomandazioni che la Commissione Europea rivolge all’Italia nella terza relazione annuale sullo Stato di diritto.
Bruxelles chiede anche di “adottare regole esaurienti sul conflitto di interessi e regole sulle lobby per stabilire un
registro operativo del lobbismo”, “introdurre un registro elettronico unico per il finanziamento dei partiti”, “introdurre tutele legislative e di altro tipo per riformare il regime sulla diffamazione, la tutela del segreto professionale e delle fonti giornalistiche”, “aumentare gli sforzi per istituire un’istituzione nazionale per i diritti umani”.
La relazione comprende una panoramica delle tendenze in tutta l’UE e 27 capitoli dedicati ai singoli paesi, nei quali sono analizzati gli sviluppi in ciascuno Stato membro da luglio 2021. Lo scopo delle raccomandazioni è incoraggiare gli Stati membri a portare avanti le riforme già avviate o previste e aiutarli a individuare gli ambiti in cui sono necessari miglioramenti.
Come nelle edizioni precedenti, la relazione analizza gli sviluppi in quattro settori chiave per lo Stato di diritto: i sistemi giudiziari, il quadro anticorruzione, il pluralismo e la libertà dei media e altre questioni istituzionali relative al bilanciamento dei poteri. Emerge che in molti Stati membri sono proseguite le riforme per far fronte alle sfide individuate nelle due edizioni precedenti.

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