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Ucraina, Von Der Leyen “Dall’Ue 10 mld per l’assistenza finanziaria”

ROMA (ITALPRESS) – “L’Ucraina deve vincere questa guerra. L’aggressione di Putin deve essere un fallimento strategico. Faremo tutto il possibile per aiutare gli ucraini a prevalere e riprendere il futuro nelle loro mani”. Lo ha detto la presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, nel suo intervento al World Economic Forum a Davos.
“Per la prima volta nella nostra storia, l’Unione europea fornisce aiuti militari a un paese sotto attacco. Le nostre sanzioni stanno prosciugando l’economia russa e la macchina da guerra del Cremlino – ha proseguito -. I nostri Stati membri si prendono cura di sei milioni di rifugiati ucraini e di otto milioni di sfollati interni. Parallelamente l’Ucraina ha bisogno di un sostegno diretto al bilancio per mantenere l’economia in funzione: pensioni, stipendi, servizi di base. Abbiamo proposto oltre 10 miliardi di euro di assistenza macrofinanziaria, il più grande pacchetto mai concepito dall’Unione europea per un paese terzo”. “Anche altri paesi, a cominciare dagli Stati Uniti, stanno facendo del loro meglio. Si tratta di un’operazione di soccorso economico senza precedenti nella storia recente – ha sottolineato la presidente della Commissione Ue -. Questo è il breve termine. Ma è necessario fare di più. Con la stessa determinazione aiuteremo mano nella mano l’Ucraina a risorgere dalle ceneri. Questa è l’idea alla base della piattaforma di ricostruzione che ho proposto al presidente Zelenskyy. Ieri, nel suo discorso qui a Davos, ha riconosciuto l’unità senza precedenti del mondo democratico, la comprensione che la libertà deve essere combattuta. La ricostruzione dell’Ucraina richiede anche la nostra unità senza precedenti. Come ha detto il presidente Zelensky la quantità di lavoro è colossale. Ma insieme possiamo vincere la sfida. Ecco perchè abbiamo proposto una piattaforma di ricostruzione che sarà guidata dall’Ucraina e dalla Commissione europea, perchè combineremo la riforma con gli investimenti”.
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Da Commissione Ue stop al Patto di Stabilità anche nel 2023, richiamo all’Italia

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – Le previsioni economiche di primavera della Commissione Ue, prevedono che l’economia dell’Ue continuerà a crescere nel 2022 e nel 2023. Tuttavia, mentre l’economia dell’Ue continua a mostrare resilienza, la guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina ha creato un nuovo ambiente, esacerbando i venti contrari preesistenti alla crescita, che erano precedentemente previsto per placarsi. Inoltre pone ulteriori sfide alle economie dell’Ue in relazione alla sicurezza dell’approvvigionamento energetico e alla dipendenza dai combustibili fossili dalla Russia. La natura specifica dello shock macroeconomico provocato dall’invasione russa dell’Ucraina, nonchè le sue implicazioni a lungo termine per le esigenze di sicurezza energetica dell’UE, richiedono un’attenta progettazione della politica fiscale nel 2023.
La politica di bilancio dovrebbe essere prudente nel 2023, controllando la crescita della spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale, consentendo nel contempo il funzionamento degli stabilizzatori automatici e fornendo misure temporanee e mirate per mitigare l’impatto della crisi energetica e per fornire assistenza umanitaria alle persone in fuga dall’invasione russa dell’Ucraina. Inoltre, gli Stati membri i piani di bilancio per il prossimo anno dovrebbero essere ancorati a percorsi prudenti di aggiustamento a medio termine che riflettano le sfide della sostenibilità di bilancio associate agli elevati livelli di debito/Pil che sono ulteriormente aumentati a causa della pandemia. Infine, la politica fiscale dovrebbe essere pronta ad adeguare la spesa corrente all’evolversi della situazione.
La Commissione ritiene che siano soddisfatte le condizioni per mantenere la clausola di salvaguardia generale del Patto di stabilità e crescita nel 2023 e per disattivarla a partire dal 2024. Queso garantirà lo spazio affinchè la politica di bilancio nazionale reagisca prontamente quando necessario, garantendo nel contempo una transizione graduale dal sostegno ampio all’economia durante i tempi della pandemia verso una crescente attenzione alle misure temporanee e mirate e alla prudenza di bilancio necessarie per garantire la sostenibilità a medio termine.
La Commissione europea ha adottato una relazione sul rispetto dei criteri di disavanzo e sul debito contenuti nel Patto di stabilità per 18 Stati membri, tra cui l’Italia. Lo scopo della presente relazione è valutare il rispetto da parte degli Stati membri dei criteri di disavanzo e debito del trattato. Inoltre, tre Stati membri (Grecia, Italia e Cipro) continuano a presentare squilibri eccessivi. Il commissario europeo per l’Economia, Paolo Gentiloni, ha spiegato che “l’estensione della clausola di salvaguardia generale consentirà alle politiche fiscali nazionali di reagire rapidamente all’evolversi delle circostanze in questi tempi altamente imprevedibili. Vorrei sottolineare due messaggi chiave sulla clausola di salvaguardia generale. Primo, siamo lontani dalla normalità economica. In secondo luogo, non proponiamo un ritorno alla spesa illimitata”.
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Dalla Commissione europea al via il piano RePowerEU

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – La Commissione Europea ha adottato oggi il Piano RePowerEU, insieme a misure d’emergenza per il mercato dell’energia. Il piano ha l’obiettivo di rispondere agli effetti della guerra in Ucraina e alla richiesta di proposte del Consiglio europeo del 24-25 marzo 2022.
Non comporta automaticamente cambiamenti nè per i progetti nè per i finanziamenti del PNRR, e metterà a disposizione dei Paesi ulteriori risorse per la transizione energetica, oltre a quelli già previsti dall’Unione europea. Non vi sono al momento finanziamenti aggiuntivi.
La parte più importante riguarda la possibilità di nuovi investimenti e riforme nei PNRR, dando la possibilità a chi non l’ha ancora fatto di richiedere i 225 miliardi di euro di prestiti a disposizione del Dispositivo di Ripresa e Resilienza
A questo si aggiunge, su base volontaria, l’utilizzo di fondi di coesione (26,9 miliardi), PAC (7,5 miliardi) e proventi ETS (20 miliardi) per un totale di 279,4 miliardi.
Secondo quanto riferiscono fonti di Palazzo Chigi, per l’Italia – che ha già chiesto tutti i prestiti nel PNRR – resta la possibilità di accedere a quelli che non saranno comunque richiesti dagli altri Stati membri nonchè di aumentare la dimensione del Piano attraverso il trasferimento dei fondi sopra menzionati.
I due pilastri sono: 1) la fine della dipendenza dal gas russo che costa ai consumatori europei ogni anno 100 miliardi di euro attraverso risparmi nei consumi e diversificazione; 2) accelerare la transizione climatica.
Il Piano RePowerEU è articolato su 4 punti: 1) risparmio energetico; 2) diversificazione e partenariati internazionali; 3) accelerazione sulle rinnovabili; 4) investimenti intelligenti.

1) Risparmio energetico.
La Commissione propone di aumentare gli obiettivi di efficienza energetica dal 9% al 13% nel contesto del pacchetto “Fit for 55” e ha pubblicato sempre il 18 maggio una Comunicazione sui cambi comportamentali per ridurre la domanda di gas e petrolio del 5%. In concreto è prevista anche la possibilità di esenzioni IVA sui sistemi di riscaldamento o raffreddamento efficienti.

2) Diversificazione delle importazioni.
Tra le novità più importanti c’è la creazione di un “piattaforma UE dell’Energia” che consentirà acquisti congiunti di gas, LNG e idrogeno su base volontaria. La Commissione intende proporre in futuro un vero e proprio “meccanismo di acquisto congiunto”. A queste misure sono affiancate anche iniziative di diplomazia energetica sia per la diversificazione che per il supporto agli altri partner colpiti dalla crisi (Balcani Occidentali, Ucraina, Moldova e Georgia).

3) Accelerare la transizione energetica.
Si prevede: un aumento dell’obiettivo rinnovabili in consumi finali dal 40% al 45% nel 2030; un piano per rafforzare l’utilizzo dell’energia solare; moltiplicare gli sforzi sulla produzione dell’idrogeno da rinnovabili anche con investimenti infrastrutturali; utilizzare e produrre maggiormente biometano.

4) Investimenti intelligenti
Come riportato all’inizio della nota: si dà la possibilità a chi non l’ha ancora fatto di richiedere i 225 miliardi di euro di prestiti ancora a disposizione + l’utilizzo di fondi di coesione (26,9 miliardi), PAC (7,5 miliardi) e proventi ETS (20 miliardi) per un totale di 279,4 miliardi.

Misure d’emergenza

Al piano si affiancano misure di breve termine sul mercato dell’energia e in particolare: 1) interventi sul mercato del gas, tra cui la possibilità di acquisti congiunti attraverso una piattaforma UE; 2) opzioni per gli Stati membri di intervento sui mercati dell’energia nazionali, incluso la ridistribuzione di extra-profitti; 3) misure UE in caso di completa interruzione delle forniture di gas russo, che includono un tetto ai prezzi.
C’è poi un impegno di adottare proposte per proteggere meglio i consumatori in futuro.

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Di Maio “Un solo paese blocca le sanzioni, superare l’unanimità in Ue”

BRUXELLES (ITALPRESS) – “L’Unione europea deve superare la regola dell’unanimità, che permette agli Stati di utilizzare il veto per bloccare qualsiasi decisione su cui tutti gli altri sono d’accordo quando si decide al Consiglio Ue”. Lo dichiara il ministro degli Affari esteri Luigi di Maio, a margine della riunione del Consiglio Ue Affari esteri a Bruxelles. “In questo momento l’unanimità sta bloccando il sesto pacchetto di sanzioni, che dobbiamo approvare il prima possibile in modo da poter indebolire l’aggressione all’Ucraina decisa dal presidente russo Vladimir Putin e convincerlo a raggiungere un accordo di pace”, afferma Di Maio, annunciano che l’Italia non porrà alcun veto sul pacchetto di sanzioni attualmente in discussione che mette sul tavolo un divieto di importazioni al petrolio proveniente dalla Russia.
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La Commissione Ue taglia le stime di crescita, Pil 2022 al 2,7%

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – Le prospettive per l’economia dell’UE prima dello scoppio della guerra erano per un’espansione prolungata e robusta. Ma l’invasione russa dell’Ucraina ha posto nuove sfide. Ciò ha portato la Commissione europea, nelle previsioni economiche di primavera, a rivedere al ribasso le prospettive di crescita dell’UE e al rialzo le previsioni di inflazione. Il Pil dell’UE dovrebbe rimanere in territorio positivo nell’orizzonte di previsione, grazie all’effetto combinato delle riaperture post-lockdown e alla forte azione politica intrapresa per sostenere la crescita durante la pandemia. La crescita del Pil reale sia nell’UE che nell’area dell’euro è ora prevista al 2,7% nel 2022 e al 2,3% nel 2023, in calo rispettivamente dal 4,0% e dal 2,8% (2,7% nell’area dell’euro), nelle previsioni intermedie per l’inverno 2022. Il downgrade per il 2022 deve essere letto sullo sfondo dello slancio di crescita raccolto dall’economia nella primavera e nell’estate dello scorso anno, che aggiunge circa 2 punti percentuali al tasso di crescita annuale di quest’anno. La crescita della produzione entro l’anno è stata ridotta dal 2,1% allo 0,8%. L’inflazione ha ripreso slancio dall’inizio del 2021, passando dal 4,6% su base annua nell’ultimo trimestre del 2021 al 6,1% nel primo trimestre del 2022. Ad aprile l’inflazione complessiva nella zona euro è salita al 7,5%, registrando il massimo storico dell’unione monetaria, mentre secondo le previsioni nel 2022 si attesterà al 6,1%, per poi scendere al 2,7% nel 2023. Secondo le previsioni le condizioni del mercato del lavoro dovrebbero migliorare ulteriormente con una crescita dell’occupazione nell’UE stimata all’1,2% quest’anno. Secondo le previsioni, i tassi di disoccupazione continueranno a diminuire attestandosi al 6,7% nel 2022 e al 6,5 % nel 2023 nell’UE e al 7,3 % nel 2022 e al 7% nel 2023 nella zona euro.
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Fico “Accelerare allargamento Balcani occidentali in Ue”

ROMA (ITALPRESS) – “Abbiamo avuto un incontro molto proficuo, dove non solo abbiamo ribadito l’amicizia tra le nostre due nazioni, i nostri popoli ma abbiamo stabilito ancora una volta che le relazioni diplomatiche tra i parlamenti italiano e bulgaro è fondamentale”. Lo ha detto il presidente della Camera, Roberto Fico, al termine della visita al parlamento bulgaro.
“Proprio per rafforzare la nostra cooperazione parlamentare, che ritengo strategica e fondamentale, ho invitato ufficialmente il presidente Nikola Minchev ad una visita ufficiale alla Camera dei Deputati” ha aggiunto “gli argomenti trattati sono stati tanti, abbiamo affrontato il tema della guerra in Ucraina, ci siamo detti che Putin non si aspettava una risposta così unita e forte da parte dell’Unione Europea, e questo è stato un dato assolutamente positivo, e che l’Unione Europea deve continuare su questa strada: essere una forza unita, un’unione politicamente rilevante nello scenario internazionale”.
Per il presidente Fico “dopo un recovery per la pandemia sono convinto ne serva uno anche per l’energia, ci siamo detti che vanno rafforzati i rapporti tra Italia e Bulgaria dal punto di vista commerciale, e abbiamo parlato dell’allargamento dei Balcani occidentali perchè l’Italia reputa assolutamente strategico l’allargamento all’interno dell’Unione Europea, soprattutto in un periodo così difficile e particolare, quindi i processi vanno assolutamente accelerati”.
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Ue, Draghi “Il Manifesto di Ventotene più attuale che mai”

ROMA (ITALPRESS) – “Il raduno di questi giorni a Ventotene è una splendida occasione per riflettere sul ruolo dell’Unione Europea e sugli ideali che la animano. Voglio ringraziare l’associazione ‘La Nuova Europà per aver reso possibile questo incontro.
Il sogno di Altiero Spinelli di una Federazione europea nasce come reazione alla crisi del modello di stato nazionale di inizio Novecento, all’isolazionismo del ventennio fascista e agli orrori della Seconda Guerra Mondiale. I federalisti vedevano nello sviluppo di una coscienza europea diffusa una parte fondamentale del loro progetto”. Lo afferma il premier Mario Draghi in un messaggio inviato in occasione del Ventotene Europa Festival.
“Anche oggi l’integrazione europea deve essere partecipata per funzionare. Incontri come quello di questi giorni sono cruciali per far crescere la consapevolezza della nostra contestuale appartenenza alle rispettive comunità nazionali e a quella europea – aggiunge -. Di fronte all’invasione russa dell’Ucraina, i valori contenuti nel Manifesto di Ventotene sono più attuali che mai”.
“Il ritorno a casa della prima copia del Manifesto è l’occasione per rinnovare il nostro impegno a favore della libertà, della democrazia, della pace. Dobbiamo ricordare il ruolo avuto dall’idealismo federalista nella costruzione di una coscienza europea a cui dobbiamo affiancare il pragmatismo che è stato alla base della creazione delle prime istituzioni europee e della loro evoluzione”, sottolinea Draghi.

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Putin “Combattiamo per la sicurezza e la nostra patria”

MOSVA (RUSSIA) (ITALPRESS) – “Anche adesso in questi giorni voi combattete per il nostro popolo in Donbass, per la sicurezza, per la nostra patria”. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin, intervenendo alla parata organizzata a Mosca in occasione del Giorno della Vittoria, parlando ai militari russi. Rivolgendosi a coloro che “lottano nel Donbass”, Putin ha aggiunto: “Voi state lottando per la patria, per il suo futuro e affinchè nessuno dimentichi la lezione della Seconda guerra mondiale, perchè nel mondo non ci sia posto per i nazisti”. Poi il leader del Cremlino ha chiesto un minuto di silenzio in ricordo di coloro che “hanno perso la vita” per la Russia. “La Russia ha chiesto di avere un dialogo sicuro con l’Occidente. I paesi della Nato non hanno voluto ascoltarci e questo significa che avevano piani diversi, ha poi sottolineato. Per il leader del Cremlino, “stavano preparando” un attacco “in Donbass”, con minacce alla Russia e in Crimea. Secondo Putin, quindi, “la Nato ha cominciato a studiare i territori vicino alla Russia e ha cominciato a creare minacce per la Russia”.
Il leader russo ha quindi osservato come “la morte di ogni nostro soldato e ufficiale è un dolore” e si farà di tutto per “aiutare le famiglie. Oggi voi difendete quello che hanno difeso i vostri padri e nonni che hanno lottato per il benessere e la sicurezza del nostro paese”, ha aggiunto rivolgendosi ai militari e parlando dell’indipendenza della Russia. Per Putin la decisione di Mosca era necessaria. “La Russia ha cominciato a combattere perchè dovevamo farlo”, ha detto, dopo aver parlato di “minacce” per il suo paese.
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