KIEV (UCRAINA) (ITALPRESS) – L’Unione Europea è “al fianco dell’Ucraina e del suo popolo”, continuerà a fornire sostegno al paese e si dice pronta a procedere con ulteriori sanzioni ma con un avvertimento: qualsiasi tentativo di aggirarle o di “aiutare la Russia con altri mezzi deve essere fermato”. Così, al termine di un’intensa giornata di vertici (Nato, G7 e Ue) il Consiglio europeo ribadisce e rafforza la sua posizione, mentre il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ringrazia lo sforzo europeo anche se a suo parere è arrivato “un pò tardi”. Intanto il conflitto sul campo è al trentesimo giorno.
“L’Unione europea – si legge nelle conclusioni del Consiglio europeo – è al fianco dell’Ucraina e del suo popolo e il Consiglio europeo ribadisce la dichiarazione di Versailles, riconoscendo le aspirazioni europee e la scelta europea dell’Ucraina, come indicato nell’accordo di associazione”. Nel testo viene ribadito “l’invito rivolto alla Commissione a presentare il suo parere” e si evidenzia che “l’Unione europea continuerà a fornire, in modo coordinato, sostegno politico, finanziario, materiale e umanitario”. C’è anche l’accordo per lo sviluppo di un “fondo fiduciario di solidarietà per l’Ucraina”, con l’invito ai “partner internazionali a parteciparvi”.
Inoltre, l’Ue è pronta a “procedere rapidamente con ulteriori severe sanzioni coordinate nei confronti della Russia e della Bielorussia” e il Consiglio europeo invita “tutti i paesi ad allinearsi a tali sanzioni”. “Qualsiasi tentativo di aggirare le sanzioni o di aiutare la Russia con altri mezzi deve essere fermato”, si legge nelle conclusioni. I leader dell’Ue esortano anche la Russia a “garantire con urgenza un passaggio sicuro ai civili intrappolati in tutte le altre zone di guerra verso una destinazione di loro scelta”, creare corridoi umanitari e “rilasciare immediatamente tutti gli ostaggi”.
“Il Consiglio europeo – si legge ancora nel testo – esige che la Russia ponga immediatamente fine alla sua aggressione militare nel territorio dell’Ucraina, ritiri immediatamente e senza condizioni tutte le forze e le attrezzature militari dall’intero territorio dell’Ucraina e rispetti pienamente l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale”.
Presente a Bruxelles anche il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, che ha avuto uno “scambio di opinioni” in merito alla “cooperazione transatlantica” con i leader Ue in Consiglio. “Ho partecipato – ha scritto Biden in un tweet – a una riunione del Consiglio europeo a Bruxelles. Ci siamo impegnati a fornire ulteriore assistenza umanitaria a coloro che fuggono dalla violenza in Ucraina e a continuare a imporre costi economici alla Russia per le sue azioni”.
Al Consiglio europeo è intervenuto anche il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. “Avete applicato sanzioni. Ne siamo grati, questi sono passi potenti, ma è stato un pò tardi”, ha detto Zelensky. Per il presidente ucraino, se la decisione fosse arrivata prima “la Russia non sarebbe entrata in guerra”.
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Trenta giorni di guerra in Ucraina, l’Ue rafforza il sostegno a Kiev
Parlamento Ue chiede azione urgente per garantire sicurezza alimentare
BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – In una risoluzione, i deputati chiedono un’azione UE urgente per garantire la sicurezza alimentare dentro e fuori i confini dell’Unione, a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina. Nel testo si sollecita un aiuto immediato sotto forma di forniture alimentari per l’Ucraina e il rilancio della strategia di produzione alimentare UE.
Il testo non legislativo è stato approvato con 413 voti favorevoli, 120 contrari e 49 astensioni. In particolare, l’UE dovrebbe aprire dei corridoi alimentari da e verso l’Ucraina, da utilizzare come alternativa ai porti chiusi del Mar Nero. Inoltre, bisognerebbe dotare gli agricoltori ucraini di carburante semi e fertilizzanti. Inoltre, la pandemia di Covid-19 e la guerra in Ucraina hanno reso necessaria una riduzione della dipendenza UE dalle importazioni da un numero troppo limitato di fornitori. Per questo, i deputati chiedono di diversificare le forniture provenienti dai paesi terzi. Inoltre, la Commissione dovrebbe valutare in che modo mitigare, nel breve termine, l’impatto dei prezzi elevati dei fertilizzanti sugli agricoltori. Il Parlamento propone anche il passaggio a fonti alternative di nutrienti organici per l’agricoltura e un sostegno all’innovazione agricola, così da ridurre, nel lungo termine, la dipendenza dalle importazioni di fertilizzanti.
A causa dell’interruzione delle importazioni agricole, i deputati chiedono di aumentare la produzione alimentare interna e di utilizzare i terreni agricoli solo per la produzione di cibo e mangime. Per affrontare i bisogni immediati, si dovrebbe concedere agli agricoltori l’utilizzo dei terreni messi a riposo per la produzione di colture proteiche, nel corso del 2022.
Infine, la Commissione dovrebbe fornire sostegno ai settori più colpiti e mobilitare la riserva di crisi di 479 milioni di euro, mentre i Paesi UE dovrebbero essere autorizzati a concedere agli operatori del mercato agricolo aiuti di stato.
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Ucraina, il Parlamento Ue sblocca i fondi di emergenza per i rifugiati
BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – Il Parlamento Europeo ha adottato le misure di azione di coesione a favore dei rifugiati in Europa tramite procedura d’urgenza (CARE), due settimane dopo che la Commissione europea ha presentato la sua proposta.
Il testo è stato approvato con 562 voti favorevoli, 2 contrari e 3 astensioni.
Questo aggiornamento delle regole dei fondi UE di coesione dovrebbe permettere una rapida riassegnazione dei finanziamenti per aiutare i Paesi UE e le loro regioni a fornire un sostegno di emergenza (alloggio temporaneo, cibo e acqua, cure mediche o istruzione) alle persone in fuga dall’aggressione russa in Ucraina. Ai fondi già disponibili, potrebbero aggiungersi quelli della politica di coesione 2014-2020 che non sono ancora stati assegnati o spesi, e ulteriori 10 miliardi di euro da “REACT-EU”.
A partire dal 24 febbraio, data che segna l’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, i Paesi UE possono chiedere all’Unione retroattivamente l’importo investito per utilizzarlo per aiutare i rifugiati ucraini. L’UE dovrebbe essere in grado di finanziare il 100% dei fondi di coesione (invece dell’85%) spesi dai Paesi UE per un altro anno, da metà 2021 a metà 2022.
I fondi di coesione UE sostengono gli investimenti che favoriscono la coesione economica, sociale e territoriale dell’Unione, cercando di porre rimedio alle disuguaglianze tra regioni.
In una votazione separata, i deputati hanno esteso di un anno (fino alla metà del 2024) il periodo per utilizzare i due fondi Asilo, migrazione e integrazione e Sicurezza interna per concedere ai Paesi UE un rapido accesso alle risorse inutilizzate. Potrebbero essere liberati fino a 420 milioni di euro e investiti in alloggi, cibo, assistenza sanitaria o personale aggiuntivo.
Il testo è stato approvato con 575 voti favorevoli, 4 contrari e 3 astensioni.
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Bce, a causa della guerra rischi estremi al ribasso sulla ripresa
ROMA (ITALPRESS) – La Banca Centrale europea (BCE) ha diffuso il secondo bollettino economico del 2022 sottolineando che la guerra russo-ucraina sta generando notevole incertezza per le prospettive mondiali: “L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia avrà un impatto rilevante sull’attività economica e sull’inflazione, attraverso il rincaro dell’energia e delle materie prime, le turbative del commercio internazionale e il peggioramento del clima di fiducia. L’entità di tali effetti dipenderà dall’evoluzione del conflitto, dall’impatto delle sanzioni attuali e da eventuali ulteriori misure”. Nello scenario di base delle proiezioni macroeconomiche formulate a marzo 2022 dagli esperti della BCE, basato su una prima valutazione delle implicazioni della guerra in Ucraina, la crescita del PIL è stata rivista al ribasso per il breve termine: “Secondo le stime, il PIL mondiale in termini reali (esclusa l’area dell’euro) sarebbe cresciuto del 6,3 per cento nel 2021; stando alle proiezioni, il ritmo di crescita dovrebbe ridursi al 4,1 per cento nel 2022 e al 3,6 per cento sia nel 2023 che nel 2024”.
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Ue, Von der Leyen “Servono acquisti comuni del gas”
BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – “Proponiamo degli appalti comuni e delle regole più rigide per lo stoccaggio perchè invece di farsi concorrenza l’uno con l’altro dobbiamo cominciare ad utilizzare il nostro peso per iniziare ad acquistare del gas insieme come europei e non come 27 paesi diversi”. Lo ha affermato la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen durante la plenaria del Parlamento europeo che si tiene in questi giorni a Bruxelles. “Siamo più forti quando utilizziamo il potere del nostro mercato unico, in questo spirito abbiamo appena presentato delle proposte per affrontare congiuntamente una delle cause alla base della crisi energetica e si tratta dei prezzi elevati e volatili del gas”, è l’invito all’unità anche nell’ambito dell’energia da parte della Von der Leyen. Inoltre, verranno proposte delle misure anche a favore degli agricoltori europei e in merito la presidente ha aggiunto che ci sarà “un pacchetto di 500 milioni di euro per sostenere i più colpiti”, perchè non bisogna dimenticare che “l’Ucraina da sola fornisce più della metà delle forniture di cereali del programma alimentare mondiale”.
I bombardamenti sul territorio ucraino non permettono di effettuare le semine e inoltre Putin sta anche bloccando centinaia di navi piene di frumento nel Mar Nero. L’appello della Von der Leyen al presidente russo è quello di “lasciar viaggiare queste navi altrimenti non solo sarà responsabile per questi morti ma anche per la carestia e la fame”.
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Ue, Confagricoltura: “Produrre più cereali potrebbe non bastare”
ROMA (ITALPRESS) – “Con l’utilizzo dei terreni a riposo è destinata a salire la produzione europea di cereali e colture proteiche. E’ un passo avanti importante che abbiamo sollecitato, ma la decisione dei ministri dell’Agricoltura della UE potrebbe rivelarsi inadeguata rispetto all’intensità della crisi in atto”.
Lo ha dichiarato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, con riferimento alle conclusioni del Consiglio Agricoltura UE che si è tenuto a Bruxelles, chiamato a valutare le iniziative da assumere per contrastare le conseguenze economiche della guerra in Ucraina. Secondo le stime che sono circolate nel corso della sessione ministeriale, circa 4 milioni di ettari aggiuntivi potrebbero essere coltivati negli Stati membri.
“Durante la riunione del Consiglio UE – aggiunge Giansanti – si è svolto un collegamento con il ministro ucraino dell’Agricoltura che ha evidenziato la carenza, in particolare, di sementi e carburanti. Nella più favorevole delle ipotesi, la produzione agricola dell’Ucraina subirà una contrazione del 30%”.
“Per scongiurare una grave carenza di offerta sui mercati internazionali, la UE deve utilizzare al massimo il proprio potenziale produttivo, eliminando, anche in prospettiva, ogni ostacolo alle semine”.
onfagricoltura valuta positivamente la decisione di ricorrere, per la prima volta in assoluto, alla riserva di crisi della Pac che metterà a disposizione dell’Italia circa 48 milioni di euro che potranno essere incrementati grazie al cofinanziamento nazionale consentito dalla Commissione. “Chiediamo al nostro governo di fare il massimo sul piano finanziario e di avviare rapidamente le discussioni in ordine alle finalità e alle modalità di erogazione delle risorse in connessione con quanto previsto nel recente ‘decreto legge Ucrainà”.
Il Consiglio Agricoltura dell’Unione ha anche esaminato la questione legata all’aumento senza precedenti dei costi di produzione, a partire da quelli dell’energia – segnala Confagricoltura. Ogni decisione, però, è stata rinviata per attendere i risultati del Consiglio Europeo in programma il 24 e 25 marzo, nel corso del quale saranno valutate le possibili iniziative in ambito europeo.
Confagricoltura, infine, valuta positivamente l’annuncio fatto dalla Commissione relativo alla richiesta agli Stati membri di trasmettere mensilmente i dati relativi alla disponibilità di prodotti e mezzi di produzione essenziali, allo scopo di assicurare in ogni circostanza la continuità delle forniture.
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Draghi “L’Italia vuole l’Ucraina nell’Unione Europea”
ROMA (ITALPRESS) – “L’arroganza del Governo russo si è scontrata con la dignità del popolo ucraino, che è riuscito a frenare le mire espansionistiche di Mosca e a imporre costi altissimi all’esercito invasore. La resistenza di Mariupol, Kharkiv, Odessa – e di tutti i luoghi su cui si abbatte la ferocia del Presidente Putin – è eroica”. Così il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel suo intervento in Aula
a Montecitorio dopo il discorso in videocollegamento del
presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
“Oggi l’Ucraina non difende soltanto se stessa.
Difende la nostra pace, la nostra libertà, la nostra sicurezza
Difende quell’ordine multilaterale basato sulle regole e sui diritti che abbiamo faticosamente costruito dal dopoguerra in poi – ha detto Draghi rivolgendosi a Zelensky -. L’Italia vi è profondamente grata. La solidarietà mostrata dagli italiani verso il popolo ucraino è enorme. Penso agli aiuti sanitari, alimentari, e di ogni genere che i nostri concittadini hanno inviato da subito verso l’Ucraina. E penso all’accoglienza dei rifugiati – oltre 60.000 dall’inizio della guerra, la maggior parte dei quali donne e minori. Gli italiani hanno spalancato le porte delle proprie case e delle scuole ai profughi ucraini, con quel senso di accoglienza che è l’orgoglio del nostro Paese”.
“Le sanzioni che abbiamo concordato insieme ai nostri partner europei e del G7 hanno l’obiettivo di indurre il Governo russo a cessare le ostilità e a sedersi con serietà, soprattutto con sincerità, al tavolo dei negoziati – ha detto ancora Draghi -. Davanti alla Russia che ci voleva divisi, ci siamo mostrati uniti – come Unione Europea e come Alleanza Atlantica. Finora, queste sanzioni hanno colpito duramente l’economia e i mercati finanziari della Russia, e i patrimoni personali delle persone più vicine al Presidente Putin. In Italia abbiamo congelato beni per oltre ottocento milioni di euro agli oligarchi colpiti dai provvedimenti dell’Unione Europea. Siamo anche impegnati per diversificare le nostre fonti di approvigionamento energetico, così da superare in tempi molto rapidi la nostra dipendenza dalla Russia”.
“Allo stesso tempo, vogliamo disegnare un percorso di maggiore vicinanza dell’Ucraina all’Europa. Nelle scorse settimane è stato sottolineato come il processo di ingresso nell’Unione Europea sia lungo, fatto di riforme necessarie a garantire un’integrazione funzionante. Voglio dire al Presidente Zelensky che l’Italia è al fianco dell’Ucraina in questo processo. L’Italia vuole l’Ucraina nell’Unione Europea”, ha aggiunto il premier.
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Ucraina, Draghi “Fondi profughi nel prossimo Consiglio Ue, aiuti subito”
ROMA (ITALPRESS) – I fondi per l’accoglienza dei rifugiati “verranno decisi nel prossimo Consiglio Europeo. La Commissione è al lavoro per questo. Ci sarà un programma finanziato. Ci sono paesi più colpiti da questo, come la Polonia, che sono in gran bisogno di tutto ciò”. Così il premier Mario Draghi dopo la visita alla sede della Protezione civile a Palmanova, parlando con la stampa. “La decisione fondamentale è quella che il governo ha deciso di ascoltare gli italiani, la loro bontà, e questa decisione è presa e quindi il sostegno all’accoglienza non mancherà”, ha aggiunto. “Quello che è cruciale è che questi aiuti vengano erogati subito perchè il bisogno è ora, non tra settimane. Altra cosa importante è il lavoro con il terzo settore, considerato fondamentale per affrontare questo problema complesso. Tutti quanti dobbiamo lavorare insieme”, ha concluso.
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