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Papa “L’Ue trovi coesione sulla gestione dei migranti”

CITTà DEL VATICANO (ITALPRESS) – “A Lesbo ho potuto constatare la generosità di quanti prestano la propria opera per fornire accoglienza e aiuto ai migranti, ma soprattutto ho visto i volti dei tanti bambini e adulti ospiti dei centri di accoglienza. Nei loro occhi c’è la fatica del viaggio, la paura di un futuro incerto, il dolore per i propri cari rimasti indietro e la nostalgia della patria che sono stati costretti ad abbandonare. Davanti a questi volti non possiamo rimanere indifferenti e non ci si può trincerare dietro muri e fili spinati con il pretesto di difendere la sicurezza o uno stile di vita. Questo non si può”. Lo ha detto Papa Francesco, nel suo discorso ai membri del Corpo Diplomatico accreditati presso la Santa Sede.
Per il Pontefice “occorre vincere l’indifferenza e rigettare il pensiero che i migranti siano un problema di altri. L’esito di tale approccio lo si vede nella disumanizzazione stessa dei migranti concentrati in hotspot, dove finiscono per essere facile preda della criminalità e dei trafficanti di esseri umani, o per tentare disperati tentativi di fuga che a volte si concludono con la morte. Purtroppo, occorre anche rilevare che i migranti stessi sono spesso trasformati in arma di ricatto politico, in una sorta di “merce di contrattazione” che priva le persone della dignità. In questa sede, desidero rinnovare la mia gratitudine alle Autorità italiane, grazie alle quali alcune persone sono potute venire con me a Roma da Cipro e dalla Grecia. Si è trattato di un gesto semplice ma significativo. Al popolo italiano, che ha sofferto molto all’inizio della pandemia, ma che ha anche mostrato segni incoraggianti di ripresa, rivolgo il mio augurio, perchè mantenga sempre quello spirito di apertura generosa e solidale che lo contraddistingue”.
“In pari tempo, reputo di fondamentale importanza che l’Unione Europea trovi la sua coesione interna nella gestione delle migrazioni, come l’ha saputa trovare per far fronte alle conseguenze della pandemia – ha sottolineato Papa Francesco -. Occorre, infatti, dare vita a un sistema coerente e comprensivo di gestione delle politiche migratorie e di asilo, in modo che siano condivise le responsabilità nel ricevere i migranti, rivedere le domande di asilo, ridistribuire e integrare quanti possono essere accolti”.
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Bce, al via nuova edizione “Young Economist Prize”

ROMA (ITALPRESS) – La Banca centrale europea lancia una nuova edizione del concorso di ricerca “Young Economist Prize”, che offre agli studenti di dottorato in economia e finanza la possibilità di condividere i risultati delle proprie ricerche, confrontarsi con policy-makers e accademici provenienti da tutto il mondo e vincere un premio finale di 10.000 euro.
Possono partecipare al concorso gli studenti iscritti a un programma di dottorato di ricerca in materie economiche e finanziarie presentando, entro il 13 febbraio 2022, un paper sul tema del Forum, incentrato quest’anno sulle “sfide per l’economia post pandemica”. Eventuali coautori devono essere studenti di dottorato di ricerca o aver completato un dottorato di ricerca da non oltre 3 anni.
Dieci finalisti verranno invitati all’ECB Forum on Central Banking, che si terrà dal 27 al 29 giugno 2022 a Sintra in Portogallo.
Il vincitore del premio, del valore di 10 mila euro, verrà proclamato dal Presidente della BCE nel corso del Forum.
Le modalità di partecipazione sono descritte nelle pagine del sito della BCE dedicate al Young Economist Prize.
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Nei primi 9 mesi del 2021 commercio agroalimentare Ue in crescita

ROMA (ITALPRESS) – Gli ultimi dati sul commercio agroalimentare dell’UE, pubblicati oggi, indicano che per il periodo gennaio-settembre 2021 il valore totale del commercio agroalimentare dell’UE (esportazioni più importazioni) ammonta a 239,5 miliardi, con un aumento del 6,1% rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno. Le esportazioni sono aumentate dell’8%, attestandosi a 145,2 miliardi, con un aumento delle importazioni del 3,5%, che ha permesso di raggiungere un fatturato complessivo pari a 94,2 miliardi. Tali dati riflettono un’eccedenza complessiva del commercio agroalimentare equivalente a 51 miliardi per i primi nove mesi dell’anno, con un aumento del 17% rispetto allo stesso periodo del 2020. Il maggiore aumento delle esportazioni si registra verso gli Stati Uniti, cresciuto del 15%, principalmente grazie alle esportazioni di vino, acquaviti e liquori nonchè di cioccolato e dolciumi. In aumento anche le esportazioni verso la Corea del Sud – in virtù delle eccellenti “performance” del vino, della carne suina, del frumento e del frumento segalato – e le esportazioni verso la Svizzera. Le esportazioni agroalimentari verso il Regno Unito nel 2021 hanno per la prima volta superato l’importo del corrispondente periodo dell’anno precedente, aumentando di 166 milioni. Segnalate invece riduzioni significative del valore delle esportazioni verso l’Arabia Saudita, Hong Kong e Kuwait. Per quanto riguarda le importazioni agroalimentari, l’aumento maggiore è stato registrato per i prodotti provenienti dal Brasile, le cui importazioni sono cresciute di 1,4 miliardi, con un aumento del 16 % rispetto allo stesso periodo del 2020. In crescita anche le importazioni dall’Indonesia, dall’Argentina, dall’Australia e dall’India.
Diminuzioni considerevoli sono state per contro rilevate nelle importazioni da diversi paesi, tra le quali la più significativa è la diminuzione di 2,9 miliardi, pari al 27%, delle importazioni provenienti dal Regno Unito, seguita da quelle provenienti da Stati Uniti, Canada, Nuova Zelanda e Moldavia. Per quanto riguarda le categorie di prodotti, il periodo gennaio-settembre ha registrato un forte aumento dei valori di esportazione di vino, acquaviti e liquori. Altri significativi aumenti del valore delle esportazioni sono stati osservati per gli oli di colza e di girasole, il cioccolato e la pasticceria. Sono viceversa diminuite considerevolmente le esportazioni di alimenti per bambini e di frumento.
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Pnrr, inviata alla Commissione Ue la richiesta per la prima rata

ROMA (ITALPRESS) – Dopo il conseguimento nei tempi previsti di tutti i 51 traguardi e obiettivi indicati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per il 2021, il ministero dell’Economia e delle Finanze ha inviato alla Commissione Europea la richiesta relativa al pagamento della prima rata dei fondi del Pnrr.
La prima rata, che segue l’erogazione nel mese di agosto di 24,9 miliardi a titolo di prefinanziamento, ha un valore complessivo di 24,1 miliardi di euro, con una parte di contributi a fondo perduto pari a 11,5 miliardi e una di prestiti pari a 12,6 miliardi. L’erogazione delle risorse da parte della Commissione Europea avverrà nei prossimi mesi a seguito dell’iter di valutazione previsto dai regolamenti sul conseguimento delle 51 misure, divise fra milestone e target.
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Fondi comunitari per le infrastrutture, spesi 647 milioni

ROMA (ITALPRESS) – Con una spesa certificata pari a circa 647 milioni, il ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili ha raggiunto l’obiettivo previsto per il 2021 sull’utilizzo dei fondi comunitari inseriti nel Programma Operativo Nazionale (PON) “Infrastrutture e Reti” del periodo 2014-2020. La soglia di spesa di 639 milioni indicata come target per l’anno in corso, è stata così ampiamente superata.
Il raggiungimento del traguardo, che è stato possibile grazie all’impegno della Direzione Generale per lo Sviluppo del Territorio, la Pianificazione e i Progetti Internazionali del ministero, è stato certificato dalla comunicazione ufficiale inviata agli uffici della Commissione europea.
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Ue, Draghi-Macron “Riformare le regole di bilancio”

ROMA (ITALPRESS) – “In Italia e in Francia, abbiamo già realizzato riforme ambiziose per proteggere i cittadini e aiutarli a realizzare il loro potenziale, e abbiamo già ottenuto risultati tangibili. Ora dobbiamo andare oltre”. Così il presidente del Consiglio italiano Mario Draghi e il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron, in un articolo pubblicato sul Financial Times.
Per Draghi e Macron “dobbiamo accelerare il programma di riforme e completare questa trasformazione con investimenti su larga scala nella ricerca, nelle infrastrutture, nella digitalizzazione e nella difesa. Abbiamo bisogno di una strategia di crescita dell’UE per il prossimo decennio, e dobbiamo essere pronti ad attuarla attraverso investimenti comuni, regole più adatte e un miglior coordinamento, non solo durante le crisi”.
“La capacità di utilizzare la politica di bilancio per proteggere i nostri cittadini e trasformare le nostre economie – osservano – è stata ed è tuttora un elemento centrale di questa strategia. Insieme agli altri Stati membri dell’UE, una volta che avremo definito un insieme di principi e di obiettivi macroeconomici comuni, dovremo poi discutere di quale sia il modo migliore per tradurli in politiche di bilancio adeguate. Già prima della pandemia, le regole di bilancio dell’UE andavano riformate. Sono troppo opache ed eccessivamente complesse. Hanno limitato il campo d’azione dei Governi durante le crisi e sovraccaricato di responsabilità la politica monetaria. Non hanno creato gli incentivi giusti per dare priorità a una spesa pubblica che guardi al futuro e rafforzi la nostra sovranità – ad esempio gli investimenti pubblici. Avremo bisogno di politiche di bilancio credibili, trasparenti e in grado di contribuire alla nostra ambizione collettiva di avere un’Europa più forte, più sostenibile e più giusta. Non c’è dubbio che dobbiamo ridurre i nostri livelli di indebitamento. Ma non possiamo aspettarci di farlo attraverso tasse più alte o tagli alla spesa sociale insostenibili, nè possiamo soffocare la crescita attraverso aggiustamenti di bilancio impraticabili”.
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Dalla Commissione Ue proposta per la minimum tax delle multinazionali

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – La Commissione europea ha proposto una direttiva che garantisce un’aliquota fiscale effettiva minima per le attività mondiali dei grandi gruppi multinazionali. La proposta tiene fede all’impegno dell’UE di essere tra i primi ad attuare con grande rapidità il recente accordo storico su una riforma fiscale a livello mondiale volta a rendere equo, trasparente e stabile il quadro internazionale per la tassazione delle società.
La proposta rispecchia l’accordo internazionale e stabilisce in che modo i principi dell’aliquota fiscale effettiva del 15 % – concordati tra 137 paesi – saranno messi in pratica nell’Unione Europea. La proposta comprende un insieme comune di norme sulle modalità di calcolo dell’aliquota fiscale effettiva affinchè questa sia applicata con correttezza e coerenza in tutta l’UE.
“Procedendo rapidamente per allinearsi con l’accordo di ampia portata dell’OCSE, l’Europa sta svolgendo appieno il suo ruolo nella creazione di un sistema globale più equo di tassazione delle imprese – spiega Valdis Dombrovskis, vicepresidente esecutivo per un’economia al servizio delle persone -. Ciò è particolarmente importante in un momento in cui dobbiamo aumentare i finanziamenti pubblici per una crescita sostenibile ed equa e i relativi investimenti e soddisfare allo stesso tempo il fabbisogno di finanziamenti pubblici, sia per affrontare le conseguenze della pandemia che per promuovere la transizione verde e digitale. Recepire nel diritto dell’UE l’accordo OCSE su una tassazione minima effettiva sarà fondamentale per combattere l’elusione e l’evasione fiscali, evitando nel contempo una “corsa al ribasso” con una concorrenza fiscale pericolosa tra i paesi. Si tratta di un importante passo avanti nella nostra agenda per una tassazione equa”.
“Nell’ottobre di quest’anno 137 paesi hanno sostenuto un accordo multilaterale storico per trasformare la tassazione globale delle imprese, affrontando ingiustizie di lunga data e preservando nel contempo la competitività – sottolinea il commissario per l’Economia Paolo Gentiloni -. Appena due mesi dopo stiamo compiendo il primo passo per porre fine alla corsa fiscale al ribasso che danneggia l’Unione europea e le sue economie. La direttiva proposta garantirà che la nuova aliquota d’imposta effettiva minima del 15% per le grandi imprese sia applicata in modo pienamente compatibile con il diritto dell’UE. La prossima estate, una volta firmata la relativa convenzione multilaterale, daremo seguito a una seconda direttiva per attuare l’altro pilastro dell’accordo sulla ridistribuzione dei diritti di imposizione. La Commissione europea ha lavorato duramente per conseguire questo accordo e sono orgoglioso che oggi siamo all’avanguardia nell’attuarlo a livello mondiale”.
Le norme proposte si applicheranno a qualsiasi grande gruppo, nazionale o internazionale che abbia la società madre o una controllata in uno Stato membro dell’UE. Se l’aliquota effettiva minima non è imposta dal paese in cui una società a bassa imposizione è ubicata, sono previste disposizioni che consentono allo Stato membro della società madre di applicare un’imposta complementare. La proposta garantisce inoltre un’imposizione effettiva nel caso in cui la società madre sia situata al di fuori dell’UE in un paese a bassa imposizione che non applica norme equivalenti.
In linea con l’accordo globale, la proposta prevede anche alcune eccezioni. Per ridurre l’impatto sui gruppi che svolgono attività economiche reali, le imprese potranno escludere un importo di reddito pari al 5 % del valore dei beni materiali e al 5 % dei salari. Le norme prevedono inoltre l’esclusione di importi minimi di profitto, al fine di ridurre l’onere di conformità in situazioni a basso rischio. Ciò significa che quando i profitti e i ricavi medi di un gruppo multinazionale in un dato paese sono inferiori a determinate soglie minime, tale reddito non è preso in considerazione nel calcolo dell’aliquota.
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Draghi incontra Scholz “Accelerare l’integrazione europea”

ROMA (ITALPRESS) – “Questa visita contribuisce e conferma la profondità dei legami che c’è tra i due paesi, la nostra volontà è di affrontare insieme le grandi sfide europee”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, al termine dell’incontro con il cancelliere tedesco, Olaf Scholz. “Siamo concordi nella necessità di lavorare insieme per accelerare e rafforzare l’integrazione europea”, ha aggiunto.
“Siamo accordo necessità costruire una difesa comune a livello europeo, non in antitesi alla Nato”, ha detto Draghi, che su possibili riforme economiche in ambito Ue ha sottolineato: “Il dopo pandemia chiama tutti i nostri Paesi a finanziare progetti senza precedenti, occorrerà vedere come questi progetti possano innestarsi su nuove regole di bilancio, sono certo che su questo verrà trovata un’intesa”.
Quanto all’emergenza Covid, il premier ha chiarito che “ancora c’è da lavorare ed essere attenti, in settimana – ha spiegato – faremo una cabina di regia dove passeremo in rassegna eventuali provvedimenti da prendere nel periodo di Natale, nulla ancora è stato deciso, decideremo sulla base dei dati dell’ultimo sequenziamento per vedere la rapidità di diffusione della variante Omicron. Si deve procedere con la massima rapidità per la somministrazione della terza dose”.
Il cancelliere tedesco ha elogiato la campagna vaccinale italiana: “L’Italia ha svolto un ruolo luminoso, ora si devono aumentare il numero dei vaccinati in Europa, la percentuale di vaccinazioni italiane per noi è un modello da seguire. Dobbiamo essere preparati a seguito della diffusione di Omicron – ha aggiunto -. Dobbiamo prepararci a una situazione di emergenza, vogliamo intensificare la campagna vaccinale”.
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