ROMA (ITALPRESS) – “L’integrazione dei Balcani Occidentali nell’Unione Europea non dipende da circostanze occasionali, è scritta nel futuro dell’Unione, quello che sta succedendo ora in Bielorussia non ha effetto su questo processo”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, al termine dell’incontro con il primo ministro della Repubblica d’Albania, Edi Rama.
“Non ho ancora avuto notizia di un vertice straordinario su quanto sta succedendo al confine tra Polonia e Bielorussia – ha aggiunto -. Questo è uno dei problemi per il quale l’uso dei migranti è diventato uno strumento di politica estera”.
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Draghi “L’integrazione dei Balcani è scritta nel futuro dell’Ue”
Fondi Ue, Tardino “La sfida più importante è il Pnrr”
PALERMO (ITALPRESS) – “È un momento storico particolare, non solo per il nostro territorio, ma in generale per le condizioni che ci hanno visti impegnati in questo ultimo anno e mezzo”. Così Annalisa Tardino, eurodeputata della Lega, a margine del convegno ‘Fondi UE: una sfida per il sud’, organizzato con Identità e Democrazia a Palermo, presso l’hotel Federico II. “Questa è un’occasione di confronto con gli amministratori locali che sono il front office dei cittadini e per noi istituzioni – ha proseguito Tardino -. È un momento di formazione per lanciare la sfida sui nostri territori, abbiamo bisogno di un’Europa positiva che ci dia delle risorse, come tra l’altro per adesso sta facendo, e che dobbiamo sapere utilizzare. Più volte diciamo che l’Europa è matrigna e che ci vessa, però ci sono anche tanti aspetti positivi che dobbiamo saper cogliere. Allora dalla consapevolezza che occorre formare i nostri giovani, e meno giovani, amministratori, nasce questa opportunità di incontro”.
Un convegno che sarà da apripista per altre riunioni per proseguire i lavori e le sfide che attendono l’isola: “La sfida più importante è il Pnrr – sottolinea l’eurodeputata -. Per quanto riguarda i fondi tradizionali, e che purtroppo non sempre abbiamo richiesto e attivato, per ultimo ho presentato un’interrogazione alla commissione europea chiedendo se con i fondi tradizionali si potesse realizzare il ponte sullo stretto – non perché sia l’unica opera di cui la Sicilia ha bisogno – ma perché se comunque abbiamo la possibilità di realizzarla non vedo perché non dovremmo; e mi è stato risposto è possibile anche con i fondi tradizionali, ma che nessuno ha mai chiesto o portato davanti alla commissione un progetto. Da questo momento in poi credo che i siciliani, anche gli italiani in generale, si debbano svegliare e iniziare a lavorare per poter riuscire a utilizzare quello che ci danno, non facendoci trovare impreparati per il futuro e per queste grandi ingenti somme che avremo col Pnrr. Saranno anche prestiti, però una volta che abbiamo accettato di averli dobbiamo anche essere bravi a sfruttarli”.
L’eurodeputata della Lega ha poi concluso soffermandosi sulla politica siciliana che deve “puntare alla competenza – ha spiegato Tardino -. Abbiamo tante belle menti, purtroppo anche all’estero, ad esempio anche Bruxelles è una piazza con tanti giovani preparati, volenterosi e che hanno studiato molto. La politica siciliana dovrebbe pensare più a importare gente ‘nostra’, puntare sulle qualità e sulle competenze, e soprattutto capire che puntando sulle persone forse arrivano anche i voti. Non è vero che dobbiamo essere solo alla ricerca dei pacchetti di voti per costruire le liste, ma le liste possono anche essere costruite con persone competenti, perché i siciliani e la Sicilia sono stanchi di una politica approssimativa”.
“Questo confronto è un’opportunità che definirei quasi unica, perchè oggi si scende sul territorio per parlare di ciò che si fa in Europa”. A dirlo è Marianna Caronia, deputata regionale della Lega, a margine del convegno. “Spesso si vive l’UE come un ente lontano ma, grazie all’operosità dell’onorevole Tardino, gli amministratori sul territorio iniziano a sentire e a fare propri i principi europei – ha aggiunto la Caronia -. La giornata di oggi è importante, perché dà la misura di come la politica diventa concreta. Il fatto di avere una donna a rappresentare la Lega all’Europarlamento ci riempie di orgoglio. Perché sapere comunicare agli amministratori che si avvicinano con difficoltà agli strumenti che il Parlamento europeo ci consente di utilizzare, è un’occasione importantissima da prendere ad esempio. Stare fra la gente, fra chi vive quotidianamente il territorio, lo ritengo un atto di estrema maturità e di grande competenza”, ha concluso l’esponente della Lega.
“Abbiamo fatto un lungo percorso insieme ad una comunità impegnata e desiderosa di avere riscontri concreti da parte dell’Europa”. A dirlo è il deputrato regionale Vincenzo Figuccia. Un’istituzione che talvolta, l’onorevole Tardino, ci ha rappresentato con toni critici laddove i siciliani l’hanno percepita distante – ha sottolineato Figuccia -. Ma una Europa che proprio Annalisa Tardino ha saputo avvicinare con iniziative concrete. Quella di oggi certamente lo è, soprattutto in un momento fondamentale legato alla programmazione dei fondi comunitari. Abbiamo questa grande opportunità che nasce dal Pnrr. Certamente, alcune testimonianze in avvio non sono delle migliori, perché rischiare di perdere dei fondi, come accaduto nel settore agricolo, non è una cosa che ci possiamo permettere. Il nostro obiettivo quello di arrivare ad un processo di internazionalizzazione necessario al nostro territorio”, ha concluso l’esponente della Lega.
“Oggi diamo inizio ad un percorso che servirà a formare amministratori che operano in prima linea e che cercano di portare la Sicilia ad una dimensione europea” ha aggiunto Carmelo Pullara, deputato regionale della Lega, a margine del convegno ‘Fondi UE: una sfida per il sud’, organizzato con Identità e Democrazia a Palermo, presso l’hotel Federico II. “L’importanza dell’Europa cresce giorno dopo giorno – ha aggiunto Pullara -. Sono in arrivo fondi di eccezionale grandezza in termini di importi. In questo contesto, il lavoro che porteremo avanti a Palermo in questi giorni è di straordinaria importanza”, ha concluso l’esponente della Lega.
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Covid, via libera Ema a due nuovi strumenti terapeutici
BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – L’Agenzia europea per i medicinali (EMA) ha espresso parere favorevole in merito a 2 cure contro la Covid-19, Ronapreve e Regkirona, che la Commissione ha individuato come strumenti terapeutici promettenti nel quadro della strategia dell’UE sugli strumenti terapeutici contro la Covid-19. Entrambe le cure, a base di anticorpi monoclonali antivirali, sono destinate a essere utilizzate nelle fasi iniziali dell’infezione. “Con l’aumento delle infezioni da COVID-19 in quasi tutti gli Stati membri è rassicurante constatare che molte cure promettenti sono in fase di sviluppo nel quadro della nostra strategia sugli strumenti terapeutici contro la Covid-19. Oggi compiamo un importante passo avanti verso il nostro obiettivo di autorizzare fino a 5 nuove cure nell’UE entro la fine dell’anno”, afferma Stella Kyriakides, commissaria per la Salute e la Sicurezza alimentare.
“La vaccinazione resta lo strumento principale per combattere la Covid-19 e proteggere dalle infezioni, dai ricoveri ospedalieri, dalla perdita di vite umane e dalle conseguenze a lungo termine della malattia – aggiunge Kyriakides -. Anche se il tasso di vaccinazione nell’UE è tra i più elevati al mondo, le persone continueranno ad ammalarsi e avranno bisogno di cure sicure ed efficaci per combattere l’infezione e migliorare le prospettive non solo di una più rapida guarigione, ma anche di sopravvivenza.
Nel quadro della nostra strategia sugli strumenti terapeutici sosteniamo anche gli Stati membri affinchè abbiano accesso a nuovi medicinali attraverso le aggiudicazioni congiunte dell’Ue. Finora sono già stati conclusi 2 accordi sull’aggiudicazione e sono in corso negoziati per ulteriori strumenti terapeutici contro la Covid-19 in fase di valutazione presso l’EMA. Gli Stati membri possono già fare ricorso all’accordo concluso per l’acquisto di 55.000 dosi di Ronapreve”.
“Attualmente – dice ancora Kyriakides – l’Ema sta valutando altri 6 medicinali che potrebbero presto ottenere l’autorizzazione, a condizione che i dati definitivi ne dimostrino la sicurezza, la qualità e l’efficacia. Questo rapido progresso nel quadro della nostra ambiziosa strategia sugli strumenti terapeutici è la dimostrazione di ciò che un’Unione europea della salute forte è in grado di realizzare. La progressione della pandemia in tutta l’UE dimostra quanto la situazione sia ancora fragile e quanto sia importante che i pazienti affetti da Covid-19 abbiano accesso a cure sicure ed efficaci, ma – conclude – dimostra ancor di più che dobbiamo portare avanti la campagna di vaccinazione, soprattutto negli Stati membri con tassi di vaccinazione più bassi. La vaccinazione è l’unica soluzione preventiva per uscire dalla crisi”.
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La Commissione Ue rivede al rialzo la crescita italiana
BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – La Commissione europea, nelle previsioni economiche autunnali, ha rivisto al rialzo la crescita del Pil italiano al +6,2% per il 2021, rispetto alla stima precedente di un +5%, per poi proseguire al 4,3% nel 2022 (4,% precedente) e al 2,3% nel 2023. Il rapporto tra debito pubblico e Pil è destinato a diminuire dal 155,6% del 2020 al al 154,4 di quest’anno, proseguendo poi il calo anche nel 2022 (151,4%) e nel 2023 (151%). Secondo la Commissione “dopo essere salito al 9,6% del Pil nel 2020, il disavanzo nominale dovrebbe diminuire marginalmente al 9,4% nel 2021” grazie “al rimbalzo dell’attività economica abbia aumentato le entrate del governo, compensando ampiamente l’aumento della spesa correlato alle misure politiche”. Inoltre si prevede che “la domanda interna, in particolare la forte spesa per investimenti, sosterrà la crescita”.
Secondo la Commissione l’economia dell’UE si sta riprendendo più rapidamente del previsto dalla recessione dovuta alla pandemia. Con l’avanzare delle campagne di vaccinazione e la progressiva revoca delle restrizioni, in primavera è ripresa la crescita e si è protratta senza interruzioni in estate, sostenuta dalla riapertura dell’economia. Nonostante le crescenti turbolenze, secondo le proiezioni l’economia dell’UE continuerà a espandersi nel periodo oggetto delle previsioni, raggiungendo un tasso di crescita del 5%, del 4,3% e del 2,5% rispettivamente nel 2021, 2022 e 2023.
Le previsioni indicano che nel 2021 e nel 2022 i tassi di crescita per la zona euro saranno identici a quelli previsti per l’UE, mentre nel 2023 il tasso di crescita per la zona euro sarà pari al 2,4 %. Queste prospettive dipendono in larga misura da due fattori: l’evoluzione della pandemia di COVID-19 e il ritmo con cui l’offerta si adegua alla rapida inversione della domanda a seguito della riapertura dell’economia.
La fase espansiva continuerà a essere trainata dalla domanda interna. I miglioramenti nei mercati del lavoro e la prevista diminuzione del risparmio dovrebbero contribuire a mantenere sostenuta la spesa per i consumi. Anche l’attuazione del dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF) sta iniziando a svolgere un ruolo importante nel promuovere gli investimenti pubblici e privati.
Lo slancio della crescita si trova però di fronte a nuove turbolenze. Strozzature e interruzioni nell’offerta a livello mondiale pesano sull’attività nell’UE, in particolare sul suo settore manifatturiero altamente integrato. Inoltre, dopo il brusco calo registrato nel 2020, i prezzi dell’energia, in particolare del gas naturale, sono cresciuti a un ritmo tumultuoso nell’ultimo mese e sono ora ben al di sopra dei livelli pre-pandemia. Questi fattori sono destinati a pesare sui consumi e sugli investimenti.
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Bce “La crescita si rafforza ma restano le incertezze”
ROMA (ITALPRESS) – “Dopo due trimestri di calo del prodotto, il PIL in termini reali dell’area dell’euro ha segnato una ripresa nel secondo trimestre del 2021 e si stima un suo ulteriore rafforzamento nel terzo. Nel secondo trimestre l’attività economica ha recuperato e il PIL è aumentato del 2,1 per cento sul trimestre precedente”. Lo scrive la Bce nel bollettino economico.
Tale risultato “ha più che compensato la flessione cumulata dello 0,7 per cento registrata nei due trimestri precedenti”. Tuttavia “il PIL era ancora inferiore del 2,7 per cento rispetto al picco precedente la crisi, osservato alla fine del 2019. La scomposizione della spesa mostra che la domanda interna ha fornito il principale contributo alla crescita, insieme a un modesto contributo positivo dell’interscambio netto.
Al tempo stesso, “le variazioni delle scorte hanno contribuito negativamente alla crescita nel secondo trimestre, dopo due trimestri di forti contributi positivi. L’aumento dell’attività nel secondo trimestre ha interessato in generale tutti i paesi. Le incertezze legate alla pandemia restano elevate”.
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Covid, dalla Commissione Ue contratto per un nuovo candidato vaccino
BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – La Commissione europea ha approvato l’ottavo contratto con una società farmaceutica con l’obiettivo di acquistare il suo candidato vaccino contro la COVID-19. Il contratto con Valneva prevede che tutti gli Stati membri dell’UE possano acquistare quasi 27 milioni di dosi nel 2022, ma anche la possibilità che il vaccino sia adattato alle nuove varianti di ceppi virali e che gli Stati membri effettuino ulteriori ordini nel 2023 per acquistare fino a 33 milioni di vaccini in più.
Il contratto con Valneva arricchisce un portafoglio già ampio di vaccini da produrre in Europa di cui è stata assicurata la disponibilità, che comprende i contratti già firmati con AstraZeneca, Sanofi-GSK, Janssen Pharmaceutica NV, BioNtech-Pfizer, CureVac, Moderna e Novavax. “Questo portafoglio diversificato di vaccini garantirà che l’Europa sia ben preparata per la vaccinazione, una volta dimostrate la sicurezza e l’efficacia dei vaccini. Gli Stati membri potrebbero decidere di donare il vaccino ai paesi a reddito medio-basso o di ridistribuirlo ad altri paesi europei”, spiega la Commissione Europea in una nota.
“Il contratto prevede che il vaccino possa essere adattato alle nuove varianti. Il nostro ampio portafoglio di vaccini ci aiuterà a contrastare la COVID-19 e le sue varianti in Europa e altrove. La pandemia non è finita. Tutti coloro che possono dovrebbero vaccinarsi”, afferma la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.
Per Stella Kyriakides, commissaria europea per la Salute e la sicurezza alimentare, “la strategia dell’UE in materia di vaccini continua a funzionare anche ora che il numero dei casi di COVID-19 è purtroppo nuovamente in aumento in tutta l’UE. Il vaccino Valneva aggiungerà un’altra opzione al nostro ampio portafoglio, una volta che sarà stato considerato sicuro ed efficace dall’Agenzia europea per i medicinali. Continuiamo a sostenere gli Stati membri nelle loro campagne vaccinali e il messaggio non cambia: abbiate fiducia nella scienza e vaccinatevi, vaccinatevi, vaccinatevi”.
Valneva è una società europea di biotecnologie che sta sviluppando un vaccino a virus inattivato, a partire dal virus vivo sottoposto a inattivazione chimica. Si tratta di una tecnologia tradizionale nel campo dei vaccini, impiegata da 60-70 anni, che si basa su metodi consolidati e offre un elevato livello di sicurezza. La maggior parte dei vaccini antinfluenzali e molti vaccini per l’infanzia utilizzano questa tecnologia.
Questo vaccino rappresenta per ora l’unico candidato vaccino inattivato contro la COVID-19 che è usato nelle sperimentazioni cliniche in Europa.
La Commissione, con il sostegno degli Stati membri dell’UE, ha deciso di appoggiare questo vaccino “in base a una solida valutazione scientifica, alla tecnologia utilizzata, all’esperienza della società nello sviluppo di vaccini e alla sua capacità produttiva in grado di rifornire tutti gli Stati membri dell’UE”, conclude la nota.
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Al Mise focus su ruolo dei consumatori nell’ambito dell’agenda Ue
ROMA (ITALPRESS) – Si è svolto al Mise l’evento “Dialoghi con i consumatori”, promosso dalla Commissione europea in tutti gli Stati membri della Ue, con l’obiettivo di avviare un dialogo tra le autorità nazionali e i soggetti interessati sulle priorità e le azioni che stanno al centro della Nuova Agenda europea dei consumatori. I lavori sono stati aperti dagli interventi del ministro Giancarlo Giorgetti e dal Commissario europeo per la giustizia e i consumatori Didier Reynders, che avevano tenuto in precedenza un incontro bilaterale in cui hanno condiviso la necessità di un maggiore rafforzamento dei diritti e della sicurezza dei consumatori, anche in considerazione dell’impatto che il Covid ha avuto su molti aspetti della vita quotidiana: dal tema dell’espansione dei mercati digitali e delle piattaforne di vendita online a quello dei risarcimenti dei consumatori.
“I consumatori siano consapevoli protagonisti”, ha dichiarato Giorgetti nel corso del suo intervento, aggiungendo che “da parte nostra, anche sulla spinta dell’Europa, dobbiamo proteggere dalle truffe in maniera più incisiva soprattutto i più vulnerabili. Esigenza che diventa ancor più necessaria dal momento che la pandemia ha aumentato il ricorso al commercio online. Altro aspetto da verificare è la sostenibilità ambientale: l’impegno deve essere concreto, reale, misurabile. La sfida è complessa ma dobbiamo sempre tener presente che l’interesse verso il consumatore non può essere inferiore rispetto alle esigenze ambientali”. “Il Dialogo dei consumatori di oggi è l’ottavo dialogo a cui ho partecipato, ma il primo a cui ho partecipato di persona”, ha affermato il Commissario Reynders, che ha poi aggiunto: “Ci ha dimostrato, ancora una volta, il valore inestimabile di un tale esercizio. I Dialoghi dei consumatori confermano, ancora una volta, la loro estrema utilità, al fine di condividere buone pratiche ed esperienze. In questo contesto, l’Italia si è dimostrata un paese pioniere nelle tematiche relative all’educazione dei diritti dei consumatori. Ha puntato a rendere i giovani consumatori pienamente informati sui prodotti che acquistano e consumano. Questi impegni corrispondono pienamente con gli obiettivi della Commissione di responsabilizzazione dei consumatori, perchè possano essere una delle forze trainanti di una transizione verde”. Il programma è proseguito con due tavole rotonde con ospiti ed esperti nazionali e internazionali, in cui è stato posto al centro il ruolo del consumatore, inteso non solo come soggetto da tutelare, ma anche come attore consapevole di cambiamento e di ripresa sostenibile in grado di accelerare con le proprie scelte le transizioni verde e digitale. Tra le priorità anche il rafforzamento della tutela e della sicurezza dei consumatori nei mercati digitali, anche alla luce dei dati dell’indagine europea del 2021 presentati nel corso dell’evento, da cui emerge che il 73,5% dei consumatori italiani intervistati fanno acquisti online, con una maggiore fiducia verso beni e servizi provenienti dal mercato nazionale rispetto a quelli esteri (rispettivamente del 62,2% e del 44%). E’ stata registrata, inoltre, una propensione a integrare valutazioni sull’impatto sull’ambiente nelle decisioni di acquisto più elevata rispetto alla media europea sia con riferimento all’indicatore chiave sull’impatto ambientale relativo ad almeno un acquisto (69,1% dei consumatori italiani e 56,4% media consumatori Ue) sia alla totalità degli acquisti (25,9% consumatori italiani e 22,7% media consumatori Ue).
L’impegno comune è fornire ai consumatori strumenti innovativi in grado di aumentare la capacità di contrasto alle pratiche commerciali illegali online e di individuazione di prodotti non sicuri, migliorando la trasparenza e l’informazione sulla sostenibilità dei prodotti. Sono state illustrate le numerose iniziative promosse dal Mise a vantaggio dei consumatori, e in particolare, i nuovi progetti in tema di economia circolare e sostenibilità: dalla sensibilizzazione su lotta allo spreco alimentare e idrico alla raccolta differenziata, attraverso la promozione di strumenti di informazione che consentano ai consumatori di comprendere con facilità il contenuto del prodotto riciclato.
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Cop26, Von der Leyen “Dall’Ue 1 miliardo per le foreste”
GLASGOW (REGNO UNITO) (ITALPRESS) – “La Commissione europea destinerà un miliardo di euro all’Impegno globale per le foreste. Di questi, 250 milioni andranno al Bacino del Congo”. Ad annunciarlo, durante la Cop26 A Glasgow, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen.
La presidente ha anche assicurato l’impegno della Ue a ridurre le emissioni di metano, sottolineando come l’Unione Europea e oltre 80 Paesi del mondo abbiano aderito all’iniziativa per la riduzione delle emissioni di metano del 30% entro il 2030. Per Von der Leyen, centrare l’obiettivo di “ridurre il gas serra di un terzo rallenterà il cambiamento climatico”. “Tagliare le emissioni di metano – ha osservato – è l’obiettivo più a portata di mano”.









