FRANCOFORTE (GERMANIA) (ITALPRESS) – Il Consiglio direttivo della Bce continua a ritenere che possano essere mantenute condizioni di finanziamento favorevoli con un ritmo degli acquisti netti di attività nel quadro del Pepp, moderatamente inferiore rispetto al secondo e al terzo trimestre dell’anno. Il Consiglio ha inoltre confermato le altre misure, ovvero il livello dei tassi di interesse di riferimento della Bce, le indicazioni prospettiche sulla loro probabile evoluzione futura, gli acquisti nell’ambito del Programma di acquisto di attività (PAA), le politiche di reinvestimento e le operazioni di rifinanziamento a più lungo termine. Nello specifico, i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rimarranno invariati rispettivamente allo 0,00%, allo 0,25% e al -0,50%. Gli acquisti netti nell’ambito del PAA proseguiranno a un ritmo mensile di 20 miliardi. Il Consiglio intende inoltre continuare a reinvestire, integralmente, il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del PAA per un prolungato periodo di tempo successivamente alla data in cui inizierà a innalzare i tassi di interesse di riferimento della Bce e, in ogni caso, finchè sarà necessario per mantenere condizioni di liquidità favorevoli e un ampio grado di accomodamento monetario.
Il Consiglio direttivo seguiterà a condurre gli acquisti netti di attività nell’ambito del Pepp, con una dotazione finanziaria totale di 1.850 miliardi, almeno sino alla fine di marzo 2022 e, in ogni caso, finchè non riterrà conclusa la fase critica legata al coronavirus. Il Consiglio direttivo seguiterà a reinvestire il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del Pepp almeno sino alla fine del 2023.
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Bce, tassi invariati e acquisti Pepp almeno fino a marzo 2022
Corte Conti Ue “Nel bilancio europeo troppi errori sulla spesa”
LUSSEMBURGO (ITALPRESS) – I conti dell’Unione Europea per l’esercizio finanziario 2020 forniscono una “immagine fedele e veritiera” della situazione finanziaria, specialmente per le entrate, mentre i pagamenti restano inficiati da troppi errori. E’ questa la conclusione alla quale è pervenuta la Corte dei conti europea nella relazione speciale sull’esercizio finanziario 2020 pubblicata oggi. Per il secondo anno di seguito, la Corte ha espresso un giudizio negativo sulla spesa. Ha inoltre individuato rischi e sfide relative all’attuazione e alla sana gestione finanziaria dei fondi UE messi a disposizione in risposta alla crisi provocata dal coronavirus.
La Corte ha riscontrato che il livello complessivo delle irregolarità nelle spese dell’UE è rimasto stabile, al 2,7% per il 2020 (stessa percentuale del 2019). Per il 2020, oltre la metà (59%) della spesa controllata è stata ritenuta ad alto rischio, un ulteriore aumento rispetto al 2019 (53%) e agli esercizi precedenti. Le norme e i criteri di ammissibilità che disciplinano questo tipo di spese sono spesso complessi, aumentando la probabilità di errori. La spesa ad alto rischio continua ad essere inficiata da errori rilevanti, per una percentuale stimata del 4% (2019: 4,9%). Come per l’esercizio precedente, la Corte ha dunque concluso che il livello di errore in questo importante tipo di spesa “è pervasivo” e ha espresso un giudizio negativo sulle spese dell’UE per il 2020.
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Ue, Casellati incontra Von der Leyen
ROMA (ITALPRESS) – “Oggi a Bruxelles un lungo colloquio con Ursula von der Leyen sul ruolo del Parlamento italiano per le riforme del PNRR, tra cui energia, giovani, ambiente, parità di genere”. Così su Twitter il presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati.
“Il Parlamento italiano ha un ruolo cruciale da svolgere per garantire il successo del Next Generation Eu”, ha scritto sempre su Twitter la Von der Leyen. “E’ stato bello incontrare Casellati”, ha aggiunto, affermando che “il Recovery plan italiano aiuterà a dare il via alla green transition, a lanciare le riforme necessarie per una solida ripresa e a promuovere la parità di genere”.
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Draghi “Per l’energia servono soluzioni strutturali ed europee”
BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – “Ci sono posizioni molto diverse e divisive nel Consiglio Europeo. Vedremo quale sarà la proposta della Commissione”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel corso della conferenza stampa dopo il Consiglio Europeo a Bruxelles, in merito all’energia.
“La Commissione Europea ha proposto per il momento soluzioni di breve periodo, ma servono soluzioni strutturali. Serve una strategia che punti all’autonomia strategica dell’Unione Europea sull’energia, e per questo nel lungo periodo non bisogna dipendere dal gas fornito da altri Paesi”, ha sottolineato Draghi.
“Nel lungo periodo è sulle rinnovabili che dobbiamo puntare – ha proseguito il premier -. Difficile rinunciare al gas immediatamente. Ma il punto di arrivo deve essere quello delle rinnovabili. Sul nucleare alcuni Paesi hanno chiesto di prevederlo come le energie pulite, ma per il momento bisogna continuare sulle rinnovabili che conosciamo”.
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Clima, COP26 “Rafforzare le ambizioni globali per ottenere risultati”
ROMA (ITALPRESS) – Il Parlamento europeo ha adottato la sua posizione sulla Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici – COP26 – che si terrà dal 31 ottobre al 12 novembre a Glasgow. Il testo è stato approvato con 527 voti favorevoli, 134 contrari e 35 astensioni. Nel testo della risoluzione, i deputati manifestano preoccupazione per il fatto che gli obiettivi nazionali annunciati a Parigi nel 2015 porterebbero a un livello di riscaldamento ben al di sopra dei tre gradi entro il 2100 (rispetto ai livelli preindustriali). Inoltre, sostengono che l’UE debba rimanere il leader mondiale nella lotta contro il cambiamento climatico e che lavoreranno per garantire che il pacchetto climatico dell’UE “Fit for 55” sia pienamente in linea con l’accordo di Parigi. I deputati chiedono che tutte le sovvenzioni dirette e indirette ai combustibili fossili siano gradualmente eliminate nell’UE entro il 2025 e chiedono a tutti gli altri paesi di adottare misure simili. Per accelerare il ritmo dell’azione climatica, l’UE dovrebbe sostituire l’attuale piano decennale con un calendario quinquennale per tutti i paesi membri.
La biodiversità svolge un ruolo fondamentale nel permettere agli esseri umani di contrastare e adattarsi al riscaldamento globale e le soluzioni basate sulla natura e che coinvolgono la protezione, il ripristino e la gestione sostenibile degli ecosistemi fragili sono vantaggiose per tutti.
Tutte le nazioni del G20 dovrebbero assumere una leadership globale e impegnarsi a raggiungere la neutralità climatica entro e non oltre il 2050. I deputati chiedono alla Commissione di collaborare con gli altri principali responsabili delle emissioni di CO2 per creare un circolo internazionale di nazioni per il clima, con l’obiettivo di definire degli standard comuni e aumentare il livello di ambizione in tutto il mondo, anche attraverso un meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere.
I deputati accolgono con favore il rientro degli Stati Uniti nell’accordo di Parigi e l’impegno del Presidente Joe Biden a dimezzare le emissioni di gas serra degli Stati Uniti entro il 2030 (rispetto al 2005), e si aspettano che per raggiungere questo obiettivo siano messe in campo misure politiche concrete e finanziamenti adeguati.
Nonostante i deputati riconoscano la volontà della Cina di essere un partner costruttivo nei negoziati globali sul clima, rimangono preoccupati per la dipendenza del paese dal carbone. La Cina dovrebbe aumentare il suo livello di ambizione e i suoi obiettivi climatici dovrebbero coprire tutte le emissioni di gas serra, non solo le emissioni di anidride carbonica.
I deputati dichiarano che i paesi sviluppati devono mantenere la loro promessa di mobilitare almeno 100 miliardi di dollari in finanziamenti annuali sul clima per i paesi in via di sviluppo, aumentando tale importo a partire dal 2025, quando anche le economie emergenti dovrebbero iniziare a contribuire a loro volta.
Dovrebbe essere concordata una tabella di marcia che delinei il contributo equo di ogni paese rispetto a questo piano di finanziamento. Inoltre, tutti i paesi in via di sviluppo dovrebbero partecipare alla COP26, nonostante le restrizioni legate a Covid-19.
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Vaccino, Parlamento Ue chiede politiche più trasparenti
BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – Secondo il Parlamento Europeo, le decisioni sullo sviluppo, l’acquisto e la distribuzione dei vaccini nell’UE devono diventare più trasparenti.
In una risoluzione adottata con 458 voti favorevoli, 149 contrari e 86 astensioni, gli eurodeputati chiedono una legislazione per rendere più trasparente il processo di ricerca, acquisto e distribuzione dei vaccini contro il COVID-19. Ciò consentirebbe ai deputati di verificare in maniera più efficace le politiche UE sui vaccini. Allo stesso tempo, la Commissione dovrebbe discutere di queste politiche più apertamente con i cittadini.
Per aumentare il livello di trasparenza, i deputati chiedono che la Commissione renda pubbliche le informazioni su chi si occupa di acquistare i vaccini per suo conto. Dovrebbe pubblicare i contratti di acquisto fatti con i fornitori, compresi i dettagli degli investimenti pubblici e i costi dei vaccini e rendere note tutte le potenziali violazioni dei contratti. La diffusione di un maggior numero di informazioni contribuirebbe a contrastare lo scetticismo e la disinformazione sui vaccini. Inoltre, le aziende farmaceutiche dovrebbero rilasciare i dati e le relazioni relativi ai test clinici effettuati.
Gli eurodeputati vogliono che i futuri contratti sui vaccini dell’UE consentano di aumentare la disponibilità di vaccini in tutto il mondo, considerati un bene pubblico globale a vantaggio di tutti. L’UE dovrebbe aiutare i paesi non UE a combattere il COVID-19 e ad accelerare le vaccinazioni, superando i vincoli di produzione. Le aziende, per esempio, potrebbero trasferire la loro tecnologia in quei paesi (attraverso il COVID-19 Technology Access Pool dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, o C-TAP), mentre gli stati europei potrebbero contribuire in misura maggiore allo schema COVAX. L’UE dovrebbe anche sviluppare una strategia pubblica globale sui vaccini per promuovere una distribuzione equa in tutto il mondo.
“La strategia UE per i vaccini COVID-19 è il giusto approccio per combattere la pandemia COVID-19. Tuttavia, le petizioni mostrano che alcuni cittadini sono riluttanti alle vaccinazioni. Questo è il motivo per cui dobbiamo essere trasparenti su come i vaccini COVID-19 sono sviluppati, acquistati e distribuiti – ha detto la presidente della Commissione parlamentare petizioni Dolors Montserrat (PPE) -. Affinchè la strategia abbia successo, il pubblico deve ricevere più informazioni. Ciò aumenterà la sua fiducia nei vaccini e nell’investimento dell’Unione che ci ha portato i vaccini in tempo record, gratis per tutti i cittadini dell’UE”.
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Ue, Mattarella “No a esitazioni sull’allargamento ai Balcani”
GORIZIA (ITALPRESS) – “Il processo di integrazione continentale non sarà infatti completo fino a quando i Paesi dei Balcani occidentali non potranno condividere tutti la nostra stessa prospettiva. Per storia, per cultura, per valori, essi sono parte costitutiva dell’Europa, che è culla del loro passato e orizzonte del loro futuro”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a Gorizia, in occasione della Cerimonia di celebrazione della designazione congiunta di Nova Gorica e Gorizia quali Capitale Europea della Cultura 2025.
“Slovenia e Italia avvertono insieme, pienamente, la responsabilità di sostenere le aspirazioni dei nostri vicini e di accompagnare i processi di riforma che stanno perseguendo in risposta alle istanze profondamente sentite dai loro popoli – ha aggiunto Mattarella -. Non ci nascondiamo quanto impegnative siano le complessità da sormontare sul cammino della integrazione. Ma sono superabili, e non giustificano esitazioni da parte dei 27 o inversioni di rotta da parte dei Paesi dei Balcani occidentali”.
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Visco “Next Generation Eu è temporaneo, servono soluzioni strutturali”
ROMA (ITALPRESS) – “Il programma Next Generation EU ha carattere inedito per dimensione e scopi: è finanziato con debito dell’Unione, garantito dalle sue entrate proprie ed è principalmente indirizzato ai paesi in maggiore difficoltà. Ma esso è uno strumento temporaneo, il percorso verso una modifica permanente dell’architettura dell’Unione con la costituzione di una capacità bilancio europea permanente resta tutto da definire”. Così Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia, nel corso del suo intervento alla Giornata Mondiale del Risparmio.
“Per questo lo scorso maggio ho ricordato che i paesi che più beneficeranno delle risorse rese disponibili dal programma NGEU hanno una doppia responsabilità – ha aggiunto -, quella di cogliere un’occasione decisiva per avviare a soluzione i propri problemi strutturali e quella di rendere evidente, con risultati concreti, l’importanza di una Unione più forte e coesa, rafforzando la possibilità che si compiano ulteriori passi avanti sul piano delle finanze pubbliche europee”.
Per Visco “è indispensabile che i programmi di espansione e di innovazione tecnologica delle imprese, oggi alla ricerca di nuovi equilibri a seguito della pandemia, possano contare su una forza lavoro qualificata, adeguata al nuovo contesto produttivo. Il Pnrr prevede numerosi interventi volti a migliorare la qualità dell’istruzione pubblica, ma molto possono fare le stesse aziende puntando con più decisione sulla formazione delle risorse umane. Anche in questa prospettiva, va favorita la loro crescita dimensionale in modo che raggiungano la scala necessaria per sostenere i costi degli investimenti in conoscenza necessari per avvicinarsi alla frontiera tecnologica”.
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