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Bilancio Ue 2022, Parlamento chiede di focalizzarsi sulla ripresa

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – Il Parlamento europeo ha votato la sua posizione sul bilancio UE del 2022. I deputati hanno annullato la maggior parte dei tagli effettuati dal Consiglio (1,43 miliardi in totale), riportando innanzitutto il progetto di bilancio al livello originariamente proposto dalla Commissione. Inoltre, i deputati hanno aumentato i finanziamenti per molti programmi e politiche che a loro avviso contribuiscono alla ripresa post-pandemia e sono in linea con le priorità del Parlamento definite nelle sue linee guida per il 2022, con un aumento di 2,7 miliardi rispetto al progetto di bilancio della Commissione. Tra questi, il programma di ricerca Horizon Europe (+305 milioni rispetto alla proposta della Commissione), il Meccanismo per collegare l’Europa (Connecting Europe Facility) che finanzia la costruzione di reti transeuropee di trasporto, energetiche e digitali di alta qualità e sostenibili (+207 milioni), e il programma LIFE per l’ambiente e l’azione per il clima (+171 milioni). Il sostegno ai giovani rimane una priorità fondamentale: Erasmus+ è stato aumentato di 137 milioni, pari a 40.000 scambi di istruzione supplementari, e 700 milioni sono stati aggiunti al progetto di bilancio per sostenere l’attuazione del Sistema europeo di garanzia per i bambini vulnerabili (European Child Guarantee). Anche EU4Health è stato potenziato, con ulteriori 80 milioni per costruire una solida Unione Europea della Salute e per rendere i sistemi sanitari nazionali più resistenti. I deputati hanno aumentato del 20% i finanziamenti per gli aiuti umanitari e potenziato il Fondo asilo, migrazione e integrazione, soprattutto alla luce della situazione in Afghanistan. Inoltre, hanno sostenuto l’iniziativa Covax per un accesso equo ai vaccini COVID-19 nel mondo. Nel campo della sicurezza e della difesa, i deputati hanno aumentato le relative linee di bilancio di più di 80 milioni. Il testo della risoluzione che riassume la posizione del Parlamento, adottata con 521 contro 88 voti e 84 astensioni. Con questo voto, il Parlamento ha definito il livello complessivo degli stanziamenti in impegni per il 2022 a 171,8 miliardi, un aumento di 2,7 miliardi rispetto al progetto di bilancio proposto dalla Commissione (più 1,3 miliardi per la riserva di adeguamento alla Brexit, che riflette l’accordo sul regolamento corrispondente), mentre il livello complessivo degli stanziamenti in pagamenti è di 172,5 miliardi. Il voto dà il via a tre settimane di negoziati di “conciliazione” con il Consiglio, con l’obiettivo di raggiungere un accordo per il bilancio del prossimo anno, che dovrà poi essere votato dal Parlamento e firmato dal suo presidente.
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Draghi “Si sta in Europa non per bisogno ma per realismo e idealismo”

ROMA (ITALPRESS) – “Più si va avanti e più si scopre che non riusciamo a vincere queste sfide globali che superano i confini nazionali. Non saremo riusciti a vincere le sfide della pandemia, certamente non saremo riusciti a vincere la sfida di costruire una ripresa dopo il disastro provocato dalla pandemia. E’ impossibile vincere la sfida del digitale, della transizione ecologica”. Lo ha detto il premier Mario Draghi, nella sua replica in Senato dopo le comunicazioni in vista del Consiglio Europeo.
“A questo devo aggiungere, che visti gli ultimi sviluppi internazionali, non potremmo mai vincere sul piano nazionale la sfida della difesa. Gli ultimi sviluppi hanno mostrato come inevitabile, necessaria, la costruzione di una difesa europea. Ciò richiede un’enormità di mezzi, che certamente un paese singolo non ha – ha proseguito -. Per darvi un’idea: la stima della Commissione europea di fabbisogno di investimento addizionale, privato e pubblico, riguardo alla transizione verde e a quella digitale sarà di circa 650 miliardi di euro all’anno fino al 2030. La transizione verde soltanto comporterà investimenti per 520 miliardi per anno. I settori dell’energia e dei trasporti richiederanno una stima di investimenti di 390 miliardi di euro per anno, cioè a dire il 50 per cento superiore che non in passato”.
“Sono dimensioni che non riusciamo semplicemente ad affrontare a livello nazionale. Per cui L’Europa svolgerà necessariamente un ruolo unico, insostituibile, sia per le dimensioni degli interventi sia per le molte circostanze in cui la solidarietà sarà necessaria, come è stato in passato. Questi sono i fatti che in un certo senso accompagnano le nostre convinzioni ideali. Non è solo per bisogno che si sta in Europa, è per realismo e per idealismo – ha sottolineato il premier -. In ultimo, questa convergenza di idealismo e realismo non può che portare, a mio avviso, a una risposta alla questione istituzionale che veniva sollevata dalla senatrice Bonino e anche da altri. Come questo possa avvenire, non riusciamo a saperlo ora. Questo è un momento, come avete detto, di grande transizione politica, nei maggiori Paesi dell’Ue, quindi ci vuole certamente una situazione politica con un orizzonte davanti che permetta di riavviare questo processo di ricostruzione dei meccanismi di decisione a livello europeo”.
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Ue approva raccomandazioni per nuova strategia farm to fork

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – Il Parlamento europeo ha approvato, con 452 voti a favore, 170 voti contrari e 76 astensioni, le raccomandazioni per la nuova strategia Farm to Fork, per alimenti più sani e sostenibili, per la sicurezza alimentare e un reddito equo per gli agricoltori.
Il Parlamento accoglie con favore la strategia “Dal produttore al consumatore” e sottolinea l’importanza di regimi alimentari sostenibili, sani e rispettosi degli animali per conseguire gli obiettivi del Green Deal europeo, anche in materia di clima, biodiversità, inquinamento zero e salute pubblica.
Nel testo approvato, i deputati hanno sottolineato la necessità di maggiore sostenibilità in ogni fase della filiera alimentare e hanno ribadito che tutti – dall’agricoltore al consumatore – hanno un ruolo da svolgere in tal senso. Affinchè gli agricoltori percepiscano una parte equa dei profitti ottenuti da alimenti prodotti in modo sostenibile, i deputati chiedono alla Commissione di intensificare gli sforzi, anche attraverso l’adeguamento delle regole di concorrenza, per rafforzare la posizione degli agricoltori nella filiera. Tra le altre raccomandazioni figurano: raccomandazioni dell’UE basate su dati scientifici per un’alimentazione sana; contrastare il consumo eccessivo di carne e di alimenti altamente trasformati ricchi di sale, zuccheri e grassi, anche fissando livelli massimi di assunzione; migliorare il processo di approvazione dei pesticidi e monitorarne il rispetto delle norme per proteggere gli impollinatori e la biodiversità; obiettivi di riduzione vincolanti sull’uso dei pesticidi. Gli Stati membri dovrebbero raggiungere questi obiettivi nei piani strategici nazionali della Pac. Per quanto riguarda le emissioni di gas a effetto serra, il pacchetto “Pronti per il 55% entro il 2030” deve prevedere norme e obiettivi ambiziosi per le emissioni derivanti dall’agricoltura e dal relativo uso del suolo, e criteri rigorosi per la produzione di energia rinnovabile a partire dalla biomassa; i pozzi naturali di assorbimento del carbonio devono essere ripristinati e potenziati. Per il benessere degli animali, indicatori comuni e scientificamente fondati sul benessere degli animali per una maggiore armonizzazione a livello UE; verificare se sono necessarie modifiche alla legislazione UE; eliminare gradualmente l’uso delle gabbie negli allevamenti dell’UE; i prodotti animali non originari dell’UE dovrebbero essere autorizzati solo se rispettano standard in linea con quelli dell’UE. Quanto all’agricoltura biologica, più terreni destinati all’agricoltura biologica nell’UE entro il 2030; iniziative – promozione, appalti pubblici e fiscalità – per stimolare la domanda.
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Ue, Gentiloni “Adattare il Patto di Stabilità agli investimenti”

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – Il Patto di Stabilità “ha ottenuto risultati ambivalenti. Da un lato è stato uno strumento unico per coordinare le politiche di bilancio e tenere sotto controllo il deficit. Dall’altro vi sono questioni aperte, a cominciare dalla complessità delle regole e dalla loro tendenza pro-ciclica. Inoltre, dobbiamo capire come poterle adattare alle nuove necessità di investire nell’economia”. Lo afferma il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni, parlando a un gruppo di giornali europei, tra cui Il Sole 24 Ore.
“Cambiamenti sono necessari. Non mi riferisco a cambiamenti dei Trattati o delle regole fondamentali (per cui sarebbe necessario il consenso unanime dei Paesi membri, ndr) perchè dobbiamo tenere conto della realtà delle cose”, sottolinea Gentiloni, per il quale “abbiamo certamente bisogno di promuovere investimenti pubblici. Non vedo soluzioni miracolo. E’ necessario discuterne. Credo che avremo bisogno di creatività, e non semplicemente di riproporre precedenti proposte”.
Secondo l’ex premier italiano “anche la regola del deficit è sotto pressione a causa degli effetti economici della pandemia. Sappiamo che il disavanzo medio non tornerà sotto il 3% del Pil nel 2021 o nel 2022; ma mi sembra che nel breve-medio periodo questa possa essere una regola che con qualche flessibilità non sia impossibile da rispettare. Non è possibile confrontare debito e deficit. L’aumento del disavanzo è probabilmente temporaneo. Lo stesso non può dirsi per l’incremento del debito”.
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Ue, Dombrovskis “Il Patto di Stabilità ha funzionato”

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – “Il Patto di stabilità, in base alla nostra valutazione, ha funzionato bene, ha abbastanza flessibilità come la crisi ha dimostrato: siamo stati capaci di attivare la clausola di salvaguardia e di fornire uno stimolo fiscale molto considerevole all’economia ma ci sono alcuni elementi che vanno affrontati. Bisogna assicurare una riduzione del debito graduale e credibile, serve una semplificazione delle regole, si devono soddisfare i bisogni di investimento”. Lo afferma il vicepresidente della Commissione Europea, Valdis Dombrovskis, in un’intervista al Corriere della Sera.
Per Dombrovskis “è essenziale ridurre l’alto debito pubblico perchè questo determina come potremo rispondere a futuri choc ma dobbiamo farlo in un modo graduale e sostenibile; servono finanze pubbliche di qualità per promuovere investimenti pubblici, inclusi quelli per la transizione verde e digitale. In questo contesto la Recovery and Resilience Facility (lo strumento dal quale dipendono i fondi dei Pnrr, ndr) è un’opportunità unica per coprire i bisogni addizionali di investimento. Un altro aspetto importante è la semplificazione: le regole sono diventate troppo complesse, le vogliamo semplificare e basarle su variabili misurabili. E’ poi importante costruire un consensus”.
“E’ importante essere pragmatici e realisti, soprattutto se voliamo costruire un consensus durante il prossimo anno – sottolinea il vicepresidente della Commissione Ue -. Dal mio punto di vista non c’è bisogno di cambiare i Trattati per introdurre importanti cambiamenti al quadro regolatorio fiscale europeo”.
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Polonia, Von der Leyen “Non tollereremo rischi per valori comuni europei”

STRASBURGO (FRANCIA) (ITALPRESS) – “Per la prima volta in assoluto un tribunale di uno Stato membro rileva l’incompatibilità dei Trattati europei con la Costituzione nazionale. E questo ha gravi conseguenze per il popolo polacco perchè la decisione ha un impatto diretto sulla protezione e l’indipendenza della magistratura”. Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, nel suo intervento al Parlamento europeo, riunito in plenaria a Strasburgo, sullo Stato di diritto in Polonia.
La Commissione europea “sta analizzando la sentenza della Corte suprema polacca, ma posso già dirvi che sono fortemente preoccupata perchè essa mette in discussione la base dell’Ue – ha aggiunto Von der Leyen -. Stiamo valutando tra le varie opzioni un ricorso alla Corte di Giustizia. Non possiamo tollerare e non tollereremo che valori comuni come quelli sullo stato di diritto vengano messi a rischio”.
“Il popolo polacco ha avuto un ruolo fondamentale per la tenuta della nostra Unione, e così sarà sempre – ha concluso Von der Leyen -. La Polonia è parte dell’Europea e sempre sarà cuore dell’Europa. Viva la Polonia, viva l’Europa”.
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Morawiecki “Non accettiamo ricatti dall’Ue”

STRASBURGO (FRANCIA) (ITALPRESS) – “Il diritto dell’Unione non può essere sopra le Costituzioni, non può violarle”. Lo ha detto il primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, nel suo intervento al dibattito in plenaria al Parlamento europeo, a Strasburgo, sullo Stato di diritto.
“L’Unione Europea non è uno Stato, lo sono invece i 27 Paesi membri dell’Ue che rimangono sovrani, al di sopra dei Trattati. Sono gli Stati membri che decidono quali competenze vengono trasferite all’Unione”, ha proseguito Morawiecki, che replicando alla presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen ha sottolineato: “Respingo la lingua delle minacce e delle imposizioni. Il ricatto è diventato un metodo di fare politica verso alcuni Stati membri, ma le democrazie non agiscono così”.
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Scuola, al via il concorso “L’Europa è nelle tue mani!”

ROMA (ITALPRESS) – Il Ministero dell’Istruzione – Direzione Generale per lo Studente, l’Inclusione e l’Orientamento Scolastico – e il Dipartimento per le Politiche Europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri indicono il Concorso Nazionale “L’Europa è nelle tue mani!”, rivolto agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado del territorio nazionale.
Il concorso è promosso nel quadro delle iniziative della Conferenza sul futuro per l’Europa che ha aperto un nuovo spazio di discussione con i cittadini per affrontare le sfide e le priorità dell’UE, e i giovani europei hanno un ruolo centrale nel plasmare il futuro del progetto dell’Unione.
Gli studenti dovranno realizzare un elaborato per rappresentare la loro visione dell’UE nell’ottica di chi è ‘nato europeò e desidera illustrare ai suoi coetanei le proprie idee in modo creativo. L’elaborato dovrà ispirarsi a uno dei nove temi della Conferenza (Cambiamento climatico e ambiente; Salute; Un’economia più forte, giustizia sociale e occupazione; L’UE nel mondo; Valori e diritti, Stato di diritto, sicurezza; Trasformazione digitale; Democrazia europea; Migrazione; Istruzione, cultura, gioventù e sport) e potrà essere presentato in power point, video o contenuto per i social media.
Gli elaborati dovranno essere inviati entro il 15 febbraio 2022 secondo le modalità indicate nel bando del concorso, dove sono anche segnalati i materiali di approfondimento da consultare.
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