ROMA (ITALPRESS) – Ci rivediamo a settembre. Con questo saluto, implicito, la presidente della Bce, Christine Lagarde ha chiuso la sua conferenza stampa dopo il Consiglio Direttivo. Al momento, infatti, l’emergenza sanitaria rimane e quindi non è il caso di cambiare impostazione. La ripresa economica, infatti, è in corso, aumentano le persone vaccinate e vengono allentati i blocchi: ma il virus circola ancora. “La variante Delta costituisce una fonte di incertezza” soprattutto per settori strategici come l’industria delle vacanze che rischia di bloccarsi per il secondo anno consecutivo.
Da qui la decisione del Consiglio direttivo della Banca centrale europea che ha lasciato invariati i tassi e confermato il bazooka monetario ai ritmi consueti. Una maniera per introdurre in maniera morbida la revisione strategica che prevede una valutazione più flessibile dell’inflazione intorno al 2%. In precedenza, invece, il tetto era insuperabile. Il cambio è stato sofferto.
La decisione non è stata unanime. “E’ stata presa a larghissima maggioranza”, non all’unanimità, ma “c’è stata unanimità sulla direzione della politica”, ha indicato la Lagarde sostenendo che nessuno dei membri del Consiglio Bce vuole inasprire la politica monetaria prima del tempo. “Sarebbe un errore – ha detto – e la nuova strategia evita che ci sia una stretta prematura”.
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Bce vara nuova strategia, più flessibilità sull’inflazione
Recovery, Gentiloni “A breve in arrivo i primi fondi”
ROMA (ITALPRESS) – “Nei prossimi giorni firmerò, con i vari Paesi, gli accordi finanziari che si stanno predisponendo; ci saranno erogazioni del 13% dell’ammontare totale dei fondi”. Ad annunciarlo il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, intervenendo all’evento promosso dal Cnel dal titolo “Il modello sociale europeo”. “La Commissione Europea – ha spiegato nel suo intervento – è riuscita nel dialogo con i singoli Paesi a concludere un percorso, la presidenza portoghese verrà ricordata come la presidenza del semestre nel quale l’enorme progetto di Recovery è stato messo a terra. Un lavoro che non aveva precedenti e che ha ottenuto risultati straordinari. La prova dei prossimi mesi sarà quella di vedere se si raggiungeranno gli obiettivi che si propongono: avere un rimbalzo ma anche creare le condizioni per uscire dalla bassissima crescita che ha caratterizzato l’Unione europea. L’Ue non ha mai vissuto un periodo in cui in 4-5 anni sono stati concentrati tali impegni di investimenti e riforme. Non era mai successo”, ha aggiunto.
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Vaccino, Right2Cure “L’Ue si schieri per la sospensione dei brevetti”
ROMA (ITALPRESS) – “In tutta Europa cresce la paura di nuove varianti, sviluppatesi in Paesi poveri nei quali il vaccino non è accessibile. I dati che arrivano delineano infatti un quadro drammatico di crescita esponenziale dell’epidemia. E’ incredibile che la Commissione Europea si rifiuti di appoggiare la proposta di India e Sudafrica di moratoria temporanea sui brevetti, che, permettendo una produzione in tempi brevi di grandi quantità di vaccini, è l’unica possibilità per garantire alla popolazione europea la protezione necessaria e la messa in sicurezza del resto del mondo”. E’ quanto si legge nel comunicato del Comitato italiano della Campagna europea “Right2cure. No profit on Pandemic”, di cui la Cgil fa parte, che continua la mobilitazione in previsione del consiglio TRIPs di oggi e del Consiglio Generale OMC del 27 luglio, nel corso dei quali si deciderà se dare ufficialmente avvio alle trattative o respingere definitivamente la proposta di sospensione dei brevetti.
“Ad oggi – si ricorda nella nota – oltre cento Paesi appoggiano la richiesta di moratoria, e anche USA, Cina e Russia hanno comunicato la loro disponibilità. La Commissione Europea, nonostante il voto favorevole del Parlamento Europeo del 19 maggio scorso, è rimasta pressochè da sola ad anteporre gli interessi di Big Pharma alla tutela della salute collettiva, assumendosi una responsabilità senza precedenti”.
Per questo prosegue la campagna di raccolta firme, il cui obiettivo è raggiungere le 100.000 in Italia – paese in cui si è arrivati a quota 53.766, superando la soglia minima prevista e aggiudicandosi il primo posto tra i paesi europei – e 1 milione in Europa “per spingere la Commissione Europea a fare tutto ciò che è in suo potere per rendere i vaccini e le cure anti-pandemia un bene pubblico globale, liberamente accessibile a tutti”.
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Mattarella “La pace è base e anima dell’Unione Europea”
TRENTO (ITALPRESS) – “Quella di Megalizzi, con i suoi perchè, non era semplice curiosità, ma il desiderio, l’attitudine, il progetto di comprendere e far comprendere. Una grande consapevolezza dell’importanza dello spirito critico del confronto di opinioni”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo a Trento alla cerimonia per il conferimento della laurea ad honorem ad Antonio Megalizzi, lo studente ucciso a Strasburgo il 14 dicembre 2018.
L’attitudine di Megalizzi “era particolarmente riversata nei confronti dell’integrazione europea, di questo grande e storico processo che è in corso e che sta realizzando in Europa una condizione unica al mondo di pace, di collaborazione e tutela dei diritti della democrazia, che è la base e l’anima dell’Unione europea”, ha proseguito Mattarella.
“E’ di grande significato che l’Ateneo – e vorrei rinnovare il mio apprezzamento al Rettore e ai docenti – abbia deciso di realizzare, di attuare questo conferimento. E’ la dimostrazione di una grande sensibilità che ha veramente grande valore civile e morale. Come hanno grande valore civile e morale gli impegni degli amici di Antonio Megalizzi che ne continuano l’impegno e ne coltivano le idee e le sviluppano”, ha evidenziato il presidente, che ha aggiunto: “Così come è di grande significato ed è commovente che le persone che gli sono state più vicino e che gli hanno voluto bene in maniera intensa e particolare abbiano animato la Fondazione che reca il suo nome, ne sviluppino l’attività e la svolgano con tanto impegno”.
Megalizzi “è morto a Strasburgo, luogo simbolo della pace europea, luogo conteso per secoli, che è diventato, come sede del Parlamento europeo, il simbolo della pacificazione per aver trasformato le contrapposizioni in impegno comune e in futuro posto in comune. Questo è ciò che affascinava Antonio Megalizzi ed è quello che mandava continuamente come messaggio e che questa mattina stiamo raccogliendo”.
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Sassoli “L’Europa è la vera chiave del nostro futuro”
TRENTO (ITALPRESS) – “Sono passati poco più di 30 mesi da quella sera dell’11 dicembre 2018. In quei giorni a Strasburgo era in corso la sessione plenaria del Parlamento europeo. La città, già in pieno clima natalizio, era animata da tanti turisti, ma anche da molti deputati europei, funzionari, assistenti parlamentari, giornalisti. Fra loro vi era anche Antonio Megalizzi, un giovane giornalista attento, che amava profondamente il suo lavoro, che credeva nell’Europa, nella libertà di espressione, con una missione: raccontare l’Europa ai suoi coetanei, ai giovani così spesso disinformati e disinteressati”. Lo ha detto il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, a Trento in occasione della cerimonia di conferimento della laurea honoris causa alla memoria di Antonio Megalizzi.
“La morte di Antonio e di quattro altre persone, fra cui il suo amico e collega polacco Bartosz Orent-Niedzielski, in quella sera di dolore e terrore sono ferite vive nella nostra memoria e nella storia del Parlamento europeo – ha proseguito Sassoli -. Non possiamo dimenticare quanto è accaduto. Antonio – al pari di tanti suoi coetanei – ha rappresentato il simbolo dell’Europa che vogliamo: un’Europa vicina ai cittadini, solidale, autorevole che cresce grazie al dialogo e al confronto, due aspetti che stanno alla base della buona politica e costituiscono la colonna portante di ogni sistema democratico”.
“Antonio era una persona che credeva fortemente nel sogno europeo e lo alimentava ogni giorno con il suo lavoro. Il suo obiettivo era infatti quello di far conoscere a milioni di ragazze e ragazzi le opportunità dell’Europa, di stimolare dibattiti, di aprirsi al confronto con l’altro – ha aggiunto il presidente del Parlamento Ue -. Ci piace pensare che avrebbe apprezzato il modo in cui l’Unione ha affrontato la crisi della pandemia, con modalità profondamente diverse dal passato, di vedere dedicare il programma di ripresa e resilienza alle giovani generazioni, con il Next Generation UE, di sapere che il Parlamento europeo si è battuto e ha ottenuto un amento, oltre il doppio, di quel programma faro dell’Unione, Erasmus, che lui considerava essenziale per la formazione della cittadinanza Europa”.
“E lo avremmo avuto al nostro fianco anche nella difesa dello Stato di diritto e dei valori fondamentali, un impegno che in questo momento vede coinvolte tutte le Istituzioni europee. La pace tra le nazioni, la libertà di pensiero, il rispetto delle persone – di tutte le persone – la tutela delle diversità sono i principi fondanti della nostra identità. Se perdessimo tutto questo l’Europa si ritroverebbe senza identità e funzione – ha proseguito il presidente del Parlamento Ue -. Ecco perchè il Parlamento chiede che la tutela dei nostri Trattati venga assicurata con scrupolo in un momento in cui alcuni paesi intervengono minando l’autonomia della magistratura e dell’informazione. Così come sosteniamo l’apertura di procedure d’infrazione da parte della Commissione europea nei confronti di quei paesi che dichiarano alcuni loro territori “Lgtbiq free zone”. Quando si parla di territori vietati a qualcuno si mette in discussione il diritto all’uguaglianza dei nostri cittadini. E in Europa i diritti di ogni persona sono diritti di tutti. Antonio ci avrebbe aiutato a parlare di tutto questo ai giovani, a trasmettere il messaggio che lo stile di vita europeo è ammirato nel mondo, che dobbiamo migliorare ma non sottovalutare mai la straordinaria storia di successo dell’Unione europea. Di fronte all’intolleranza, all’odio e alle minacce terroristiche, alle ingerenze straniere, alle sfide nuove che ci presenta il mondo globale, Antonio ci avrebbe ricordato che l’Europa è il nostro destino, o come amava ripetere, “la vera chiave del nostro futuro””.
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Gentiloni “Ue ha investito molto su identità verde”
ROMA (ITALPRESS) – “L’Unione Europea ha investito moltissimo sulla propria identità verde. Si potrebbe dire che questo Green deal sia un pò la carta d’identità della Commissione von der Leyen sin dall’inizio”. Lo ha detto Paolo Gentiloni, commissario Europeo all’Economia, intervenendo al seminario “Transizione verde e gusto del futuro” promosso dalla Fondazione Symbola.
“Mercoledì scorso – ha ricordato Gentiloni – abbiamo varato questo pacchetto che chiamiamo ‘fit for 55’ e che è il pacchetto legislativo più imponente che la Commissione europea abbia mai varato. Sono 12 proposte legislative – ha continuato – e ci sarà un percorso molto lungo, accidentato, controverso nel quale stakeholder, movimenti di opinione ma soprattutto i governi nazionali saranno coinvolti, interessati e si faranno sentire”.
“Indubbiamente questo pacchetto presentato fa parte di una strategia”, ha aggiunto Gentiloni, ricordando poi che “la Commissione ha deciso di aumentare l’ambizione” della riduzione delle emissioni e quello presentato “è il pacchetto che rende possibile questo incremento di ambizione”.
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La Commissione Ue svela il pacchetto Clima, -55% CO2 entro il 2030
BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – “La Rivoluzione verde è un compito generazionale che deve unirci ed incoraggiarci perchè si tratta di garantire il benessere della nostra generazione e di quelle successive. Non c’è un compito più grande e più nobile di questo e l’Europa è pronta a guidare””. Così Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, alla presentazione del maxipiano sul clima FitFor55 che prevede la riduzione del 55% delle emissioni di Co2 entro il 2030 in vista del loro azzeramento entro il 2050.
Molteplici le misure proposte tra cui, centrale, l’attribuzione di un prezzo al carbonio unitamente alla creazione di un fondo sociale; l’obiettivo è il passaggio dalla tassazione dell’energia basata sui volumi a una basata sul contenuto energetico dei combustibili. Tra le altre: diminuzione delle imposte sull’elettricità (da un euro a Megawatt/ora a 58 centesimi) al fine di stimolare la vendita di veicoli elettrici e stop alla vendita di auto a benzina e diesel dal 2035.
Il nuovo sistema sarà applicato gradualmente dal 2023 e prevederà anche la creazione di un nuovo mercato della CO2 per il trasporto su gomma e per gli edifici. L’ambizione è la creazione di un fondo sociale per clima di 70 miliardi in 7 anni, attraverso il quale l’Ue sarebbe in grado di cofinanziare al 50% regimi di incentivazione nazionale relativi all’acquisto di auto a zero emissioni e la riqualificazione.
Ancora, gli Stati membri condividono la responsabilità di rimuovere il carbonio dall’atmosfera anche attraverso la rimozione del carbonio dai pozzi naturali entro il 2030. Inoltre, sentono impellente la necessità di una combinazione di misure per affrontare l’aumento delle emissioni nel trasporto stradale per integrare lo scambio di emissioni. Infine, una direttiva sull’energia rinnovabile fisserà un obiettivo maggiore per produrre il 40% della nostra energia da fonti rinnovabili entro il 2030.
Affinchè il Green Deal europeo si concretizzi e l’Europa diventi il primo continente al mondo neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050 è fondamentale rispettare questi obiettivi.
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Dall’Ecofin via libera al Pnrr dell’Italia e di altri 11 Paesi
BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – L’Ecofin, il Consiglio dei ministri dell’Economia e delle finanze dell’UE, ha adottato il primo pacchetto di decisioni di esecuzione del Consiglio sull’approvazione dei piani nazionali per la ripresa e la resilienza. Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lettonia, Lussemburgo, Portogallo, Slovacchia e Spagna hanno ottenuto il via libera per l’utilizzo dei fondi dell’UE per la ripresa e la resilienza allo scopo di rilanciare le loro economie e riprendersi dalle conseguenze della COVID-19. “Grazie all’adozione di decisioni di esecuzione del Consiglio sull’approvazione dei piani, gli Stati membri possono concludere convenzioni di sovvenzione e accordi di prestito che consentiranno un prefinanziamento fino al 13% dell’importo totale”, si legge in una nota.
“La vera partita inizia ora. La affrontiamo con la consapevolezza di chi ha già dimostrato di saper vincere, con il gioco di squadra, sfide difficili come questa”, commenta su Twitter il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega agli Affari Europei, Enzo Amendola.
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